Sono stato ieri sera ad una presentazione di un prototipo di “reattore” (cioè qualcosa in cui avviene una reazione, o almeno così si spera) teorizzato, pensato, progettato e realizzato da un amico, Lucio Zanverdiani, un appassionato di scienza, ex chimico in pensione che, studiando e documentandosi da solo, ha elaborato una teoria “arricchita” rispetto sia all’originale di Fleschman e Pons, nel lontano 1989, ma anche rispetto ai vari Arata, Rossi, Piantelli, Focardi. Funzionerà? Lo spero vivamente, ma nel frattempo posso garantirvi che questo signore lo sta facendo per puro amore della scienza, non cerca nè fama nè denaro.
Sicuramente una buona premessa per il successo.
Gli americani ce lo hanno già. Ma non li dicono perchè sarebbe danneggiato l’impero delle compagnie petrolifere.
Noi seguiamo il Dio Uno e Trino, altri il dio quattrino…
Non solo gli “americani” (ma direi piuttosto: gli “usraeliani”) hanno già l’e-cat: ma utilizzano la fusione fredda per realizzare mini bombe nucleari (non essendovi più, grazie alla fusione fredda, la necessità della massa critica minima per innescare la reazione nucleare).
Il famoso “uranio impoverito” ci hanno fatto credere che siano proiettili particolarmente perforanti: in realtà, tutto lascia intendere che sia ciò che resta dopo una mini-fusione nucleare.
Quella che permette di distruggere un carro armato od un bunker sotteraneo, con i tipici effetti di una reazione nucleare (ad iniziare dalla liquefazione/evaporazione istantanea dei corpi umani) ma con un raggio d’azione di poche decine di metri.
Emilio Del Giudice e Maurizio Torrealta ci hanno scritto un libro, su questo abominio.
Per chi ne vuole un assaggio, ecco qui: https://www.ingannati.it/2011/05/24/i-precedenti-della-fusione-fredda/