Avevo deciso di non parlare dell’attentato avvenuto in Francia, a Parigi: un po’ perchè mi sembra inutile parlarne a caldo, un po’ perchè mi sembra si faccia il gioco di chi vuole creare clamore, e quindi alla fine fare il gioco di chi ha organizzato tale strage, un po’ perchè sappiamo, per esperienza, che gli attentati sono un ottimo sistema per ottenere in fretta qualcosa che sarebbe o molto lungo o addirittura impossibile ottenere. Esiste quindi una buona probabilità che la prima versione, quella del terrorismo islamico, non stia in piedi.
Credo che, seguendo la ragione del cui prodest, sia facile capire come questi eventi facciano il gioco di chi cerca lo scontro di civiltà. E in molti ci cascano. Ad esempio Antonio Socci, che per altri versi ammiro molto, su questo fronte non lo capisco proprio. Nella sua newsletter critica il Papa perchè, qundo critica la violenza, gli assassini, gli atti terroristici, non cita mai la parola Islam. Capito? Per Socci non basta puntare il dito contro il peccato, e neanche basta puntarlo contro il peccatore singolo: vuole erigere lo scontro a tutta una classe, come se tutti gli islamici fossero nemici da cui difendersi. Ci è cascato anche lui.
E non abbiamo imparato niente da tutti gli attentati che abbiamo visto? Come non ricordare il principale fra tutti, l’attentato alle torri gemelle dell’11 Settembre? Classico false flag che servì a giustficare due guerre di aggressione. Ma anche pensando agli attentati di Londra, che diedero una grossa mano a Blair che si trovava a fronteggiare una opinione pubblica ostile alla guerra. Sono ormai talmente stufo che, a parlarne, mi sembra di perdere tempo. Vi lascio perciò il video dell’amico Daniele Di Luciano che, con semplicità e pacatezza, solleva qualche legittimo dubbio sulla versione che ci è stata fornita.
L’ottimo Blondet (effedieffe.com), tanto per fare un altro esempio, ha osservato come un bambino sia morto due volte, a distanza di due anni: la prima volta nella tragica sparatoria della scuola elementare Sandy Hook (14 dicembre 2012), la seconda in Pakistan il mese scorso(ovviamente con altro nome, ma la foto è la stessa). Solo un errore delle agenzie di stampa? Fate voi. Io comincio a pensare che il famoso film con De Niro e Hoffman “Wag the dog” (Sesso e potere, ne ho parlato qui) sia molto di più di una esagerata ironia.
Nella bellissima serie televisiva “Lie to me” il protagonista, Cal Lightman (interpetato da Tim Roth), riesce a leggere le microespressioni facciali dei suoi interlocutori grazie ad una lunga esperienza e ad una tecnica collaudata: mette sotto stress il suo opponente in modo tale che sia più difficile, nella situazione inaspettata, improvvisa, mascherare le proprie emozioni. Credo che sia così per tutti noi: sappiamo che ci prendono in giro, sappiamo che fanno i falsi attentati, sappiamo che non dobbiamo credere ad un virgola di quello che ci viene detto, ma, di fronte all’evento traumatizzante, alla conta dei morti, sembra quasi che ci dimentichiamo tutto quello che avevamo imparato.
Per questo sottolineo: non dimentichiamo quello che abbiamo imparato, quando avvengono questi attentati. Abbiamo capito come gira il mondo, e come vogliono farci credere che siano avvenute le cose: smettiamola di preoccuparci, che facciamo solo il loro gioco.
E – credetemi – vivremo molto meglio.
Caro Alberto, non credo che non se ne debba parlare, Anzi tanto oggi più rispetto ad una volta visto che ora abbiamo più strumenti per rendere più difficile sul nascere la diffusione di queste menzogne. Almeno avremo resistito.
Voglio segnalare questo articolo
http://contropiano.org/interventi/item/28514-quando-israele-volo-fino-a-londra-per-sparare-ad-un-vignettista
Naji al-Ali era un vignettista palestinese creatore di Handala, bambino palestinese di 10 anni. Non offendeva nessuna religione come Charlie Hedbo, fu ammazzato da qualcuno che non aveva dimenticato nessun documento per strada.
Grazie Josi. E del nostro Socci che mi dici? è un po’ distratto anche lui?
Sì, penso che sia distratto. Ma da chi o da che cosa non so.
Certo di stranezze ce ne sono.
Nella vita ho fatto anche l’ufficiale dell’esercito e tutt’ora frequento
i poligoni..nessuno è perfetto!
So bene che se spari da un metro alla testa con un’arma come il
Kalasnikov non succede quello che abbiamo visto.
La testa si sposta violentemente , si spacca schizza sangue dappertutto.
Penso anche che sia da matti usare kalasnikov in un luogo chiuso come
uffici.
E’ un’arma potente usata in teatri di guerra solitamente all’aperto.
La NAto da anni usa un calibro più piccolo sui fucili d’assalto.
Se spari col calibro che dicono sia stato usato a Parigi (velocità della
pallottola circa 900 m/sec!!!)in un luogo piccolo e chiuso
con arredamento normale c’è il caso non tanto difficile che rimbalzi su
qualche ostacolo metallico e colpisca chi lo ha sparato.
Non è da gente addestrata questo comportamento.
Potrebbe essere che i fucili siano stati modificati in un calibro inferiore ma è
complicato e poi basterebbe usare un altro tipo di arma anche meno ingombrante.
A meno che l’uso del kalasnikov sia importante come effetto visivo.
Questo non significa che non siano islamici ma islamici manovrati da chi?
Quando le BR sparavano sappiamo ora che dietro c’erano servizi segreti vari
ma sappiamo anche che si appoggiavano a un diffuso sentimento comunista
insurrezionale presente e diffuso nei giovani e nella cultura progressista..
Sarebbe un discorso da fare..
Vale semre il “cui prodest?”
Sì, tante stranezze….
Grazie del contributo, Giorgio!
Volevo poi aggiungere riguardo alle cose che non quadrano di questa faccenda che più che il video sia invece molto sospetto sia il fatto dei documenti “dimenticati”(subito giustamente balzato agli occhi e subito il primo a subire i tentativi di spiegazione “ufficiale”), poi il fatto che abbiano ammazzato i due sospettati che non avevano ostaggi (così non si possono più interrogare).
Riguardo invece al video la cosa sospetta è che vi fosse, guarda caso, qualcuno lì sul posto giusto (Blondet parlava di un giornalista della TV israeliana) a fare la ripresa.
Però se la vittima è Ahmed Merabet, credo che sia morto davvero visto che poi i suoi parenti hanno dato testimonianza tra l’altro significativa (non ho ragione di pensare che fosse una finta)
https://www.youtube.com/watch?v=YSDgPVLi9_4
Come per l’11 settembre 2001 credo sia importante concentrarsi sui dubbi più consistenti e da lì partire..