Anche se ha sempre negato il signoraggio (o meglio, diceva di non volerne parlare perchè non si sentiva all’altezza … seeeee), non ha mai preso posizione sull’11 Settembre e ha irriso pesantemente chi parla di scie chimiche, per non parlare poi della sua posizione filoisraeliana, con l’ultimo pezzo di ieri sui Black-Bloc Marco Travaglio dimostra un seppur minimo risveglio (ma qualche altro segno c’era stato). Speriamo sia l’inizio di un percorso di conversione…
Tratto da IlFattoQuotidiano:
DA GRANDE VOGLIO FARE IL BLACKBLOC
di Marco Travaglio
Salve, sono un black bloc. Vengo da fuori, ma non vi dico da dove, tanto lo sapete benissimo (mi riferisco all’intelligence italiana, che è sempre molto intelligente). E niente, vorrei parlarvi un po’ del mio lavoro, che mi dà tante soddisfazioni, soprattutto in Italia. È un bell’impiego, non c’è che dire, specie con questi chiari di luna. Ben pagato, anche.
Io peraltro sono una vocazione precoce: sognavo di spaccare tutto fin da piccolo. I miei matusa, ingenui, mi dicevano: “Così non vai da nessuna parte, devi smetterla di sfasciare ogni cosa che vedi, fatti una posizione”. Ho fregato anche loro: mi son fatto una posizione sfasciando tutto. Sono richiestissimo, indosso una divisa strafica (il nero della tuta mi slancia e acchiappo un casino), giro il mondo.
Prima, ai tempi del G8 di Genova, avevo un contratto Co.Co.Co (acronimo di Cosa Colpire a Cottimo), poi trasformato in Co.Co.Pro (Cosa Colpire a Progetto). Ora invece, grazie al Jobs Act, mi han fatto un tempo indeterminato a tutele crescenti: più vetrine sfascio, più macchine incendio, più negozi devasto, più poliziotti meno, più le autorità italiane mi proteggono.
Avete mai visto un black bloc manganellato o arrestato in Italia? Io mai (parlo di noi col marchio Doc, diffidate dalle imitazioni e dai franchising). È una sensazione eccitante: accendi un fumogeno, ti cambi d’abito nella nuvola di gas, metti a ferro e a fuoco la città, e sfili indisturbato fra due ali di folla, di polizia, di cameramen e di fotografi professionisti e dilettanti: nessuno ti tocca, neppure una pieghina sulla tuta, bello lindo e liscio come l’olio. Meglio di Mosè tra le acque del Mar Rosso. […]
Nel 2001, quando ho debuttato a Genova, non ci volevo credere. I miei istruttori mi avevano detto: “Andiamo là, sfasciamo tutto, non ci fanno niente e torniamo a casa”. Parlavano anche di un contratto nero su bianco, ma io quando vidi tutta quella polizia in tenuta antisommossa pensai a una frottola per convincermi a partire. Invece avevano ragione loro: la polizia menava i ragazzini, i vecchietti, persino qualche suora, ma a noi non ha torto un capello.
Non per nulla avevamo la divisa: per farci riconoscere. Alcuni dei nostri entravano e uscivano dalla Questura e fuori le solite zecche coi telefonini filmavano la scena. Ho detto: “Siamo fritti”. Invece poi le zecche sono andate a dormire alla Diaz e la polizia ha distrutto tutto: crani, nasi, ossa, cartilagini, braccia, gambe, toraci, e naturalmente cellulari e filmati.
Un lavoro da manuale, roba che mi son sentito un dilettante: però ho imparato molto. Da allora, con un po’ di amici, abbiamo messo su un’agenzia, la GEPI: Grandi Eventi Pronto Intervento. Siamo richiestissimi.
In Italia facciamo sempre comodo a qualcuno per sputtanare quelli che nei movimenti antagonisti si battono pacificamente (pensa quanto sono coglioni) contro le mafie e le bande nascoste dietro le sigle Tav Torino-Lione, Expo Milano 2015, Mose, ecc. Appena si muovono, arriviamo noi e sfasciamo tutto.
All’inizio era un secondo lavoro, ora è diventato il primo: abbiamo proprio una tessera-coupon con lo strappino da staccare di volta in volta.
E i capi dei No-Qualcosa ci lasciano fare. Un po’ perché non hanno ancora capito che a noi non frega una beneamata cippa del Tav, di Expo, del Mose (veniamo da Belgio, Germania, di qua e di là e manco sappiamo che roba è, quella). Un po’ perché non hanno ancora capito che noi lavoriamo contro di loro. O, se l’hanno capito, fanno pippa perché hanno paura di noi, o perché gli facciamo comodo, li facciamo sentire importanti e temuti, con tutti quei titoli sui tg e i giornali. Se sfilassero pacificamente, non se li filerebbe nessuno. E la stampa parlerebbe d’altro: dei disoccupati che aumentano, delle bugie del governo sulla crescita, dell’Expo tutto calcinacci e cartongesso per nascondere i cantieri mai finiti, degli inquisiti candidati alle Regionali.
Noi siamo l’offerta a una domanda di mercato: facciamo comodo a tutti, al governo e agli antagonisti. Non c’è neppure bisogno che ci chiamino: lo sappiamo noi quando serviamo, partiamo da soli senz’avvertire nessuno. Tanto lo sanno tutti che arriviamo: gli antagonisti come il governo. Scusate, ma che altro han mai fatto i servizi segreti italiani dagli anni 60 a oggi se non infiltrare i gruppi antigovernativi di destra e di sinistra?
Nel 1969 sapevano che i fascisti avrebbero piazzato la bomba in piazza Fontana, e gliela lasciarono piazzare. Nel 1978 sapevano che le Br avrebbero rapito Moro, e glielo lasciarono rapire. Nel 2001 sapevano che avremmo distrutto Genova, e ce la lasciarono distruggere. È una tecnica vecchia come l’Italia: si chiama “destabilizzare per stabilizzare”. E funziona ancora: dopo 50 anni, la “pista anarchica è un evergreen. L’altro ieri lo sapevano benissimo che avremmo fatto quei danni a Milano, e ce li hanno lasciati fare.
Non parlo dei poveri e ignari poliziotti da strada, mandati allo sbaraglio con l’ordine di non caricare (tant’è che sono riuscito a incendiarne uno così, en passant). Parlo di chi, dietro e sopra di loro, sapeva da mesi del nostro arrivo, e l’ha pure fatto scrivere dai giornali e dire dai tg per fare bella figura, poi ci ha spianato la strada come sempre. Con la differenza che con Berlusconi l’ordine era di menare qualcuno purchessia, a caso (esclusi noi, ci mancherebbe). Ora invece, dopo la sentenza di Strasburgo sulle torture alla Diaz, la consegna è non menare più nessuno: prenderle e basta. Così poi le vostre solite teste di Twitter possono dare la colpa a Fedez (un rapper mandante nostro? Uahahahahah). E quel genio di Alfano può dire che “abbiamo evitato il peggio”. Ma come si permette di svilire così il nostro onesto lavoro? Che si aspettava, i bombardamenti di Dresda? Comunque, messaggio recepito: al prossimo grande evento, faremo meglio.
Non se ne può più di cialtronacci come Travaglio, anzi del “travagliato Travaglio” come dice giustamente l’ottima Antonella Randazzo, insegnante di filosofia e scrittrice, nel suo nlog.
È un uomo colto lui, Travaglio, coltissimo. E dall’alto della sua cultura se la ride degli italioti. Ma è un uomo falso, ambiguo ed un traditore della propria Patria. Che specie di cultura è la sua se non l’impiega per difendere la sua Nazione. La Nazione a cui lui stesso dovrebbe appartenere. La Nazione che oggi viene destabilizzata, con la distruzione della sua economia per mezzo di truffe monetarie del sistema, con governanti pagati per favoreggiare le banche e saccheggiare le case, le imprese e i beni delle famiglie italiane.
Deve stare attento il sig Travaglio poichè non tutti gli italioti sono idioti come egli pensa. E devono stare attenti anche i black block. Essendo essi carne dia cannone, Dopo esser stati protetti dal sistema potrebbero anche scoprire che il sistema che oggi li paga potrebbe anche improvvisamente voltar loro le spalle e anzichè spingere la popolazione in piazza per bastonarla e spaventarla, potrebbe anche mettere in azione un gruppetto di anti-black-block per farli fuori uno alla volta, come meritano.
Ahahahahaahahahaha ma cosa ti sei fumato?
Beh, ad osservare bene, questi strani gruppi di rivoltosi capitano sempre a fagiolo quando c’è chi, con garbo e con cautela,rivendica delle sacrosante ragioni contro il potere costituito. Una volta passi, due volte passi ma poi la cosa puzza.
Se poi anche i ciarlatani cominciano ad accorgersi che certi conti non tornano non è certo segno di conversione al complottismo, è solo che certe cose non si possono più nascondere.
Cero cose non si possono più nascondere per noi… ma per chi guarda la TV, hai voglia!
Mah…
i più son assimilabili a dei..” Càni “…che abbàiano,làtrano,rìnghiano,a Servizio e Difesa del rispettivo ” Padrone “…
in quanto al Travàglio…beh…non ho ancor capito,Vi confesso,se sìa oppur no il classico…” Càne sciòlto “…boh…
sarebbe,comunque,davvero strano che,Lui pure,non dovesse render conto ad un qualche Suo…” Superiore “…!!!
Chiarisco…qualsivoglia…” Komplòtto & Kongiùra “…hàhàhà…” Coup d’état “…
come,ad esempio,Quello manifestamente in atto,da qualche tempo in qua,qui,in Italia…hàhàhà…
presuppone l’Inspirazione degli..” Okkulti***Superiori***Sconosciuti “…hìhìhì…
che fàn da ” Sponsor ” ai lor comicissimi ” Manichini ” rappresentativi…hìhìhì…
che,Illusi ed Incoscienti,prima si beccàn Applàusi…ma magàri,alla Fine,pure Ràffiche…hèhèhè…
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e son tutti quelli,Ipòcriti e Supèrbi,che ogni Sàncto+Dì vengon a raccontàrci tutte ‘ste ridicole Bàlle…in TV…!!!
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Il sig Travaglio come giornalista main stream ammesso a parlare dai mezzi di comunicazione del sistema, non tocca i temi che danno fastidio ai padroni d’Italiae lloro sottopanza della classe politico-amministrativa.
Egli non parla di scie chimiche che piovono dai cieli d’Italia, emesse per avvelenare la terra le acque e le colture del nostro Paese, non parla dell’11 settembre quando ormai vi sono un’infinità di prove che fu un auto attentato per giustificare l’invasione dell’Afganistan con la repressione della popolazione afgana; non intende dire niente sulle truffa vergognosa dell’emissione monetaria, quando tutti ormai hanno capito che le banche non ti danno niente tranne pezzi di carta a costo zero per loro, ma che tu devi restituire a quelli con cessione della tua ricchezza, e che rappresenta in pratica un fiume di ricchezza a senso unico dalle tasche popolazione italiana va verso le tasche di lorsignori… Non parla dell’invasione criminale dell’Irak e della Libia, paese amico dell’Italia… ecc
In tale situazione un giornalista che non denunci queste cose di fronte all’opinione pubblica, e che non spieghi quel che succede, non può essere approvato da chi ama il proprio Paese.
Travaglio va bene per il pettegolezzo il gossip per ridicolarizzare Berlusconi e le sue avventure erotiche. Aveva ricevuto l’ordine di scuderia di mettere in ridicolo e screditare l’uomo che pur coi suoi limiti avrebbe stretto accordi commerciali vantaggiosi per l’Italia con la Russia di Putin. Accordi sgraditi a chi desidera distruggere il nostro Paese.
Ma che cos’è un giornalista costui? I giornalisti veri appartengono ad un’altra categoria.
Sicuro…ma Illi…” Veri “…son davvero ràri…quasi tutti son dei Pennivendoli,privi di Dignità…Ruffiàni e Cortegiàni…
dei…” Maramàldi “…basti veder quanti oggi s’accaniscon,vilmente,sul povero Civati…la cui sola Culpa consiste
nell’essersi oppòsto al vigliacchetto da Rignàno…e nel non volere stàr lì, passivo e pròno,al suo diabolico doppio-giuoco…!!!