Ricevo e volentieri pubblico.
PS ricambio la benedizione!
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Buonasera Alberto,
ti mando questa email lasciando a te la lettura della stessa, magari con un tuo commento e se l’approvi potresti pubblicarla sul tuo sito (o altrimenti suggerirmi come potrei modificare il testo). Quanto quivi scritto è frutto di varie testimonianze dal vivo di omosessuali che conosco personalmente e di cui non rivelerò l’identità, di cui ho forte stima perchè li ho conosciuti come persone e anche come amici e conoscenti tra parrocchie, supermercato, università, ufficio, sedi di partito… Effettivamente ne ho conosciuti un bel po’. Spero che tu mi dia il via libera. E che Dio ti benedica.
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Gentili lettori,
di questi giorni si parla a piena voce nei mass media dei diritti degli omosessuali. Vorrei per una volta parlarne in modo differente da come se n’è fatto finora sui mezzi di informazione ufficiali.
Sapete qual è la differenza tra il rispettare gli omosessuali e l’imporre gli omosessuali?
La prima condizione è segno di amore e civiltà per il diverso che viene visto come un protagonista di comprensione e rispetto, la seconda è invece un egoismo con cieco fanatismo.
E’ una differenza che i mezzi di informazione ufficiali hanno dimenticato.
Dire che nel nostro paese i gay non siano accettati è un’offesa all’intelligenza umana e agli stessi omosessuali che vivono nel nostro territorio.
Dire che in Italia non sono tutelati i gay è come dire che le leggi contro le violenze di genere sono inutili, è come insultare gli sforzi dello Stato per difendere le minoranze, peraltro già difese ai sensi della Costituzione. Dire ciò in un paese dove esistono i gay village, le associazioni di gay, i locali per gay, la propaganda per gay è a dir poco spropositato.
Di certo si potrebbe tutelare ulteriormente la posizione degli omosessuali per quanto riguarda le unioni civili, ma non in quanto omosessuali o eterosessuali, ma perché CITTADINI e aventi diritti derivanti dalla CITTADINANZA.
In più ciò che si nasconde dietro questa incomprensibilmente aggressiva propaganda pro-gay (anche se ho i miei dubbi sul reale interesse di coloro verso i gay, un po’ come i politici verso i cittadini) è in realtà la volontà di NON dialogo col diverso che in questo caso è il normale. Nascondono neanche troppo bene il rifiuto di sentire le ragioni – prima che altrui – proprie. Capisco e ben comprendo che tale stato faccia sentire sofferenza e disagio per come certe persone vivano la propria sessualità (e in questi casi si deve sempre dare conforto ed effettivo aiuto), ma vedete che una cosa che piace per essere accettata non deve per forza essere comune, perchè è anche la rarità di una cosa che la rende affascinante.
Senza dimenticare casi reali di persone omosessuali con cui ho avuto modo di dialogare approfonditamente, in particolare anche membri dell’Arcigay. A parte che a tali soggetti interessa ben poco il matrimonio (gli stessi omosessuali con cui ho parlato apostrofavano male l’idea di coppia fissa), ma di questo loro stessi se ne vantano perchè ritengono la loro omosessualità una ricchezza, un modo di vivere diversamente che può rivelare agli altri qualcosa di nuovo e speciale.
Poi anche lo stesso accostamento che i gay sentono di se stessi con le altre categorie artificiali come transessuali/viados li lascia alquanto interdetti (già fanno la faccia perplessa se menzioni loro i bisessuali). Non so di quali gay si faccia “difesa” nei mainstream ufficiali, ma di certo non di quelli che si incontrano nelle strade tutti i giorni (e di certo nelle grandi città è statisticamente impossibile incontrare gay solo di un certo tipo se non si tratta di una percentuale rilevante).
A parte che la sessualità è un campo su cui né religione né politica né società dovrebbero mai mettere becco. Sono campi personali, che devono rimanere nel segreto e nell’intimità (si chiama così non per caso), altrimenti è “spettacolarizzazione e ridicolizzazione” della sessualità (peraltro rendere normale la trasgressività pansessualista riduce l’interesse per il sesso). Per chi volesse vedere quanto di vero c’è nelle mie affermazioni, vada a farsi un giro nelle discoteche e poi nelle parrocchie. Nelle prime si beve e ci si “attizza”, ma di sesso se ne vede molto poco, nelle seconde invece ci son tante finte santarelline che una volta rotto il ghiaccio gettano la maschera.
Perché se di libertà sessuale vogliamo parlare, allora le stesse motivazioni si potrebbero addurre al caso che fece chiacchierare tanti anni or sono il nostro liceo di una ragazzina di 13 anni fidanzata con un trentenne, col quale aveva pure frequenti rapporti intimi. E lei stessa dichiarava di amarlo e di volerlo sposare (convivevano e spesso lei dormiva da lui), come anche lui era ossessionato da lei tanto da aspettarla alla scalinata della scuola a fine lezione. Sul piano dei diritti e della logica non vedo perchè tale relazione non dovrebbe esistere, in fondo lei era consenziente e lui pure, anzi, lei ancor di più di lui…
Con ciò io non mi permetto affatto di equiparare pedofilia ed omosessualità, ma se mi mettessi a ragionare come un giornalista sarebbe così, assolutamente! Potete comprendere l’aberrazione di tale ragionamento, e visto che l’avete recepita potete capire che è aberrante parlare di omosessualità in toni “giornalistici”.
A proposito del caso del prete polacco che ha fatto coming out: per un gay può essere veramente di giovamento farsi rappresentare in quel modo? Per di più da un soggetto che critica la Chiesa che ha condannato ultimamente negli Stati Uniti la pena di morte?
La prima reazione del barista – noto omosessuale, un personaggio amato da tutti e mi fa ogni tanto qualche sconto – che lavora nelle vicinanze di casa mia è stata “ma guarda quello, sembra drogato, hai visto la bava a lato della bocca? E lo sguardo?”, e poi ha aggiunto (se non sono testuali parole mi scuso, ma resta il senso) “ma che è impazzito? Cioè, prima gli hanno permesso la scalata al Vaticano e poi parla di discriminazione contro di lui, manco stesse a predicare a La Mecca il cattolicesimo, e manco ricoprisse una carica insignificante… Prima ha “pappato i soldi” della Chiesa e poi sputa sul piatto? Ma questo per diventare prete non aveva fatto un voto di castità? Hanno cacciato Milingo per aver avuto un moglie e lui vuole restare alla poltrona? Ipocrita!”…
Come vedete, se si vuole davvero aiutare i gay, non è alzando i muri e i conflitti tra eterosessuali ed omosessuali che si risolvono, non è cavalcando l’onda populista della polemica e della lamentela che si risolvono i disagi delle minoranze sessuali. Così si rischia solo di farli sentire “strani” che devono difendersi da un mondo di “brutti sporchi e cattivi”, quando in realtà è la loro diversità che può aiutare a scoprire noi stessi.
E’ con il dialogo, la comprensione, il rispetto che si progredisce. Di certo i tenzoni antinomici fanno gola ai giornali che amano lo scoop, la lacrima e l’urlo. Ma non fanno bene all’anima.
Che ne dite di educare la gente al sano e sincero rispetto, senza per questo attuare discriminazioni inverse?
Soprattutto, quando la Chiesa parla del valore della famiglia, la vogliamo smettere di sottintendere che si stia parlando contro l’omosessualità? Anche perchè non è neanche vero a rigor di logica.
Con affetto e stima da parte di un eterosessuale agli omosessuali, confidando nella Vostra apertura. Come sempre, cerchiamo il confronto (purtroppo non cercato dai politici, né a quanto pare dai preti).
“Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio”
chissà se a qualcuno di coloro che si definiscono cattolici interessa qualcosa di colui che chiamano Dio….
Perspicàce,il Barista…non s’ è fàtto infinocchiàre dal…” pretonzolo-teologàstro “…
che s’è certo stufàto di fàr il Prète…ed è solo in cerca di mediàtica Visibilità…hàhàhà…
facendosi gratuita Pubblicità televisiva pel suo…” libèrcolo “…troppo,troppo furbo…’sto polàcco…!!!