Da intelligente uomo di spettacolo qual è, Fedez ha incastrato la dirigenza RAI con il suo discorso sul palcosenico del primo maggio: prima ha dovuto sottoporre il suo testo al vaglio dei censori, poi ha dichiarato che avevano provato a censurarlo, e di fronte alla smentita della Rai ha pubblicato la telefonata che gli avevano fatto. Un colpo da maestro che ha aumentato ancora di più la sua popolarità e i suoi like: “eccolo là! Il paladino dei poveri, dei tanti che non hanno voce, che si erge contro lo strapotere e l’arroganza della TV di stato!”
Peccato che la sua intelligenza si sia concentrata per ottenere sì il suo scopo, il suo utile personale, ma tramite un trucchetto, una scorciatoia che, pur utilizzando la verità (non ho motivo di credere che abbia inventato quello che ha detto), ha fatto leva sulla parte peggiore di chi lo ascolta.
Infatti, molto più facile aizzare la folla ed unirla contro qualcuno, accusato di ignoranza, meschineria, bassezze, che proporre modellli positivi, ideali a cui cui aspirare, percorsi di crescita.
Se la gente è stata abituata a non avere grande stima di sè, ad essere confinata nelle proprie ristrettezze mentali e caratteriali, quando gli si fa vedere i peccati, gli sbagli e le meschinerie di qualcun altro, quella gente si riconosce ed è contenta: “allora io non sono poi così male, se anche i poitici, quelli che comandano, quelli che stanno sopra sono falsi, ladri, corrotti”.
Peccato che così facendo Fedez (e tutti quelli che ricorrono a questi trucchetti, a queste scorciatoie) risvegli la parte peggiore delle persone, rinnovi la divisione, abbassi le frequenze impedendo una evoluzione spirituale di chi ascolta.
Come dice Claudio Tomaello, fai uscire le persone dall’incantesimo della paura per farli finire nell’incatesimo della rabbia: una finta liberazione, dalla padella alla brace.
E vai di like e di applausi per il novello Robin Hood che potrà aumentare i suoi cachet per gli inserzionisti pubblicitari.
Furbo: accorto nel fare il proprio tornaconto, nell’evitare di cadere in inganni e tranelli e nel cavarsela da situazioni imbrogliate o pericolose
Paraculo: chi sa abilmente e con disinvoltura volgere a proprio favore una situazione, o fare comunque il proprio interesse.
Fonte: definizioni del vocabolario Treccani.
Riporto la seconda:
https://www.treccani.it/vocabolario/paraculo/
Ergo, Fedez è stato solo l’ennesimo paraculo dello show biz, that’s it!! E come mai è osannato dai media mainstream?
La riposta è ovvia: i giornalisti dei media mainstream sono fra i più paraculi in circolazione, insomma, fra paraculi ci si intende, aoù, sò soddisfazioni paraculesce!!
Correzione.
La parte finale esatta:
La riposta è ovvia: i giornalisti dei media mainstream sono fra i più paraculi in circolazione, insomma, fra paraculi ci si intende, aoù, sò soddisfazioni paracule!!!
Integrazione. Prima Parte.
“Il senso di Fedez per l’emergenza democratica italiana”, Libreidee, 3 maggio 2021
Tempo di profeti, tatuati e non: dopo l’urgentissimo “ius soli” per riconoscere l’italianità dei figli degli stranieri emigrati (lo propone l’euro-vaticano Enrico Letta, quello di “Morire per Maastricht”), ecco il Ddl Zan “contro l’omofobia” rilanciato dal rapper-influencer Fedez direttamente dalla messa solenne del Primo Maggio, irrinunciabile palestra di democrazia televisiva, pagata dal canone Rai nelle bollette Enel e dunque per definizione inclusiva e non divisiva. Nel paese più felice del mondo, per giunta nel momento più felice della sua storia, ecco un altro tema-chiave su cui finalmente far crescere l’opinione pubblica, mobilitando un confronto entusiasmante, nella piena consapevolezza delle vere emergenze con le quali si sta attualmente confrontando il popolo italiano (o quel che ne resta, tra un decreto e l’altro). Nel pianeta-Covid, in cui ormai è obbligatorio specificare che chi parla non è un omicidia seriale, un terrorista “negazionista”, è addirittura increscioso dover premettere che ogni eventuale critica alla gestione polemica di certi temi avviene ovviamente a valle delle acquisizioni date per scontate: i diritti civili sono sacri, così com’è sacrosanto il contrasto di qualsiasi, odiosa discriminazione.
Nell’annoso e sgradevole dibattito che oppone immigrazionisti e protezionisti, il grande assente è la giustizia: nell’imporre la pretesa superiorità politico-culturale della filosofia dell’accoglienza dei migranti (a prescindere dalle condizioni socio-economiche del paese ospitante), la sinistra delle Ong e quella cattolica – che di fatto esaltano l’emigrazione – tralasciano regolarmente di ricordare che l’esodo è una tragedia, indotta dal sistema predatorio che in Africa rapina le risorse locali, e in Europa promuove l’immigrazione, dopo aver messo alla frusta gli stessi europei attraverso le politiche di austerity. Giganteggia l’ipocrisia anche sul fronte dell’accelerazione del decreto legge proposto dal parlamentare Alessandro Zan, in quota Pd, approvato alla Camera il 4 novembre 2020 e ora in votazione al Senato, entro il mese di maggio. Modificando gli articoli 604 bis e ter del codice penale, che puniscono comportamenti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, il Ddl Zan aggiunge le discriminazioni fondate “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.
Discriminazione che diventa “reato d’odio”, e non più “aggravante per futili motivi”: un impegno sottolineato con l’introduzione, il 17 maggio di ogni anno, della Giornata Nazionale “contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia”. Il Ddl estende la condizione di “particolare vulnerabilità” (articolo 90 quater, codice di procedura civile) alle persone discriminate “per il loro sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere”, e istituisce un monitoraggio triennale, da parte dell’Istat, dei dati su discriminazioni e violenze. Si noti la sottigliezza: nel suo lessico, il testo del decreto distingue “sesso”, “genere”, “orientamento sessuale” e “identità di genere”, allarmando quegli intellettuali che – lungi dal tollerare atteggiamenti discriminatori – esprimono preoccupazione per il dilagare della cosiddetta “cultura gender”, verso un orizzonte dominato da quello che chiamano “transumanesimo”. Una tendenza fondata sull’abbattimento progressivo delle diversità tra i sessi, che avrebbe come fine ultimo l’incentivazione della denatalità (in perfetta coerenza con la “sostituzione etnica” che si otterrebbe incentivando l’immigrazione).
Riferimento e proseguimento:
https://www.libreidee.org/2021/05/il-senso-di-fedez-per-lemergenza-democratica-italiana/
Integrazione. Seconda Parte.
1. A quanto pare Fedez ha un figlio che già da piccolo sembra femminiello:
https://www.tio.ch/people/gossip/1502734/fedez-figlio-leone-gioca-bambole
e quindi a maggior ragione Fedez fa propaganda pro LGBT, ma alla stragrande maggioranza degli italiani non gli frega una cippa fritta che lui sia contento del suo figlio piccolo femminiello, imporre anche agli altri che lo debbano essere è un’operazione di ingegneria sociale altamente distopica, chissà da dove proviene……..
PS nel prossimo post si scoprirà da dove proviene!
2. Un amico di mio fratello ha un figlio molto femminiello ormai maggiorenne, lo ha accettato senza particolari problemi ma non si sogna neanche lontanamente che tutti gli altri devono dire che avere un figlio femmminiello è la normalità e quindi bisogna gioirne tranquillamente e come mai non lo fa? E’ una persona normale e quindi non ci ricava un ragno dal buco a fare propaganda pro LGBT, that’s it!
3. Non si capisce perché una donna obesa e un uomo obeso possono essere presi per il cu…. dalla mattina alla sera e invece i gay, le lesbiche e i trans no, anzi addirittura fra poco si rischieranno multe pesanti e persino la galera, due pesi e due misure, cui prodest?
Non si capisce perché una donna ninfomane e un uomo affetto da satiriasi possono essere presi per il cu…. dalla mattina alla sera e invece i gay, le lesbiche e i trans no, anzi addirittura fra poco si rischieranno multe pesanti e persino la galera, due pesi e due misure, cui prodest?
Non si capisce perché gli italiani etero, uomini e donne, possono essere presi per il cu.. dalla mattina alla sera ( in modo dispregiativo si indicano come: sul web va molto italioti e itagliani, poi mangiaspaghetti, italiani di mer…, “Il Paese più ignorante d’Europa” , quest’ultima è delle Sardine bolognesi, veneti popolo di ubriaconi, quest’ultima è di Oliviero Toscani, ecc… ) e invece i gay, le lesbiche e i trans no, anzi addirittura fra poco si rischieranno multe pesanti e persino la galera, due pesi e due misure, cui prodest?
Integrazione. Terza ed Ultima Parte.
Ecco Fedez chi sta scimmiottando in modalità paracule:
“9 celebrity parents raising gender non-binary and transgender kids”
E. Cavanagh for Insider Jan 26, 2020
https://www.insider.com/9-celebrity-parents-raising-transgender-and-gender-nonbinary-kids-2020-1
e questa è solo una lista parziale, c’è ne sono diversi altri appartenenti sempre allo Show Biz USA, ma che strane coincidenze…..
Cioè in pratica, lo Show Biz USA da l’input, dietro ovviamente elucubrazioni distopiche di think-thank americani sulla teoria gender, che i figli transgender, gay e lesbiche sono la normalità di cui essere ben contenti, addirittura Magic Johnson, ex star NBA, va nello show di Ellen DeGeneres, nota paladina del Movimento LGBT americano, a dire quanto è felice che suo figlio sia gay, ovviamente mai una parola da parte loro contro le sanguinose guerre inutili degli USA in giro per il mondo e i Fedez di turno nelle colonie americane europee ( Italia e Germania in primis ) a pappagallo li imitano, ovviamente e vigliaccamente avendo le spalle ben coperte da TV e giornaloni, senza il pesante appoggio mediatico dei media mainstream uno come Fedez sarebbe stato preso a pernacchie e uova marce in faccia con commenti al vetriolo fin da subito, that’s it!!
Integrazione.
Federico Rampini nella trasmissione “Quarta Repubblica” condotta da Nicola Porro in onda su Rete 4 Mediaset :
“anche in USA gli Show sono ormai sedute di indottrinamento del politically correct. Le Celebrities sono tutte schierate in favore di immigrati, gay, cambiamenti climatico. Questi artisti non sono coraggiosi, semmai è CONFORMISMO.
Commento.
Persino il radical chic di Federico Rampini lo ammette fra le righe, ovviamente essendo anche un’atlantista di ferro non può mica dire la verità, ovvero che le sedute di indottrinamento del politically correct sono nate ben prima nei TV Show degli USA e su input dei finanziatori principali del Partito Democratico americano, in testa George Soros che con la sua Open Fondation ha promosso tematiche LGBT e immigrazionismo in tutte le salse 24 ore su 24 , ed essendo l’Italia una colonia europea degli USA sé semo preso anche questo virus LGBT in piena crisi demografica ( da più di venti anni Italia è in crisi demografica, nel 2020 ha persino raggiunto il fondo storico come tasso di natalità, peggio di così non poteva andare! ), il colmo dei colmi, e i Fedez di turno quindi poi scimmiottano le star dello Show Biz americano , that’s it!!