Lettera aperta mandata all’associazione Alpini, gruppo di Ponte San Nicolò, all’amministrazione comunale di Ponte San Nicolò e alla fondazione Giorgio Perlasca.

Questa lettera viene pubblicata online sul blog www.ingannati.it

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Egregi signori,

complimentandovi per l’iniziativa del 25 Gennaio u.s., presso il comune di Ponte San Nicolò, relativa all’esperienza di Giorgio Perlasca, devo purtroppo lamentare una grave mancanza, che avrebbe fatto da ottimo corollario alla pur coinvolgente e commovente narrazione dei fatti di Budapest, dove Giorgio Perlasca,

  • con un abile stratagemma,
  • contravvenendo alle leggi e
  • dichiarando il falso

riuscì a salvare la vita a migliaia di persone.

La mancanza a cui mi riferisco è:

Non sarebbe stato utile e formativo porsi la seguente domanda: “quali sono le lezioni imparate, che noi possiamo mettere in pratica anche oggi, per impedire che tali deviazioni possano avvenire di nuovo, per impedire che una classe politica imponga restrizioni inammissibili?”

Perchè la storia è maestra di vita solo se si impara la lezione, altrimenti si viene rimandati e la lezione deve essere ripetuta (anzi, si ripeterà certamente).

La risposta che io provo a suggerire, a questa importantissima e fondamentale domanda, è che, se non vogliamo che si ripeta questa storia terribile, non possono mancare almeno tre elementi:

  • l’apertura al confronto con tutti, anche e soprattutto con chi la pensa diversamente da noi;
  • la coscienza che chi fa le leggi potrebbe avere fini che non coincidono con il bene pubblico, e quindi, al terzo punto,
  • l’elogio della disobbedienza.

Se questa precisazione vi sembra superflua ai giorni nostri, e non vedete il pericolo di nuovi tempi bui, mi permetto di ricordarvi alcuni casi concreti.

1. La “pandemia”

Durante il periodo pandemico tutte le voci dissenzienti sono state censurate: si è preferito etichettare come “pazzi complottisti, ignoranti no-vax” tutti quelli che chiedevano di esaminare le cose alla luce delle evidenze scientifiche, c’è stata una censura inappellabile dai social, e case farmaceutiche, politici, OMS hanno mentito spudoratamente. Se qualcuno crede ancora che ci fosse un’emergenza sanitaria è decisamente male informato (e, se l’ignoranza non è una colpa, il voler restare nell’ignoranza, quello sì, è una colpa). E si stimano 17 milioni di morti nel mondo a causa dei cosiddetti “vaccini(che vaccini non sono), mentre statistiche ufficali dei dati sanitari (laddove sono state rese pubbliche) parlano di tassi di mortalità 5, 6 volte superiori fra i vaccinati e i non vaccinati.

La stessa amministrazione di Ponte San Nicolò, oltre a non rispondere a mie mail (posta certificata o pec, regolarmente protocollate), quando contattata di persona per provare a creare un confronto pubblico, magari a partire dalla proiezione del mio documentario, quando contattata di persona, nella figura del responsabile alla cultura, mi ha bloccato con un perentorio:

“Eh, ma noi rispettiamo le leggi”.

Caro assessore, anche quelli che portavano gli ebrei nei campi concentramento rispettavano le leggi, tant’è che oggi esaltiamo un uomo che le leggi le ha disattese, ha mentito ed imbrogliato per salvare delle vite! La censura di chi la pensa diversamente è il primo passo verso la dittatura, la storia non ci ha insegnato nulla?

2. La guerra in Ucraina.

Ci sono documentari che raccontano una versione diversa da quella ufficiale sul conflitto, eppure nei canali ufficiali non appaiono. Non solo, ma anche quando se ne organizza la proiezione in sale comunali o parrocchiali, arrivano richieste di cancellazione, di censura, ritiro della disponibilità delle sale. Anche qui: vogliamo dare campo libero a chi fomenta l’odio, prepara gli animi alla guerra (il nuovo segretario della NATO, Rutte, ha dichiarato che bisogna aumentare gli armamenti a discapitodelle spese per servizi sociali, sanità, pensioni, ecc.), o ascoltare e confrontarci con chi la pensa diversamente, primo, essenziale antidoto contro le emergenti dittature? Force che ascoltare chi la pensa diversamente sembra troppo difficile?

“Eh, ma noi rispettiamo le leggi”.

3. Il massacro dei palestinesi

Anche qui ogni forma di dibattito è fuori discussione: se si prova a criticare Israele, o a dire che 19.000 bambini uccisi dalle bombe sono un genocidio, spunta la Segre di turno che, in nome della sacralità del popolo israeliano, accusa di antisemitismo chi fa queste affermazioni. Nessuno, in tutto l’arco politico, della stampa mainstream, tranne pochissime eccezioni, si fa avanti e chiede conto ai criminali. Tutti in favore di Netanyahu, che ha il sacro diritto di massacrare, affamare ed assetare un popolo indifeso.

“Eh, ma noi rispettiamo le leggi”.

Bella l’esperienza di Perlasca.

E bello che se ne parli, e che venga ricordata.

Ma temo che, senza un approfondimento su quelle che furono le dinamiche che portarono a quella situazione, l’ascolto di quell’esperienza rischia di diventare una inutile celebrazione di un atto eroico, ma che nulla apporta ai fini di un reale cambiamento ai giorni nostri.

 

AGGIUNTA DEL 29 01 2025

Manco a farlo apposta, ecco un esempio di censura nei confronti delle informazioni (in questo caso un documentario, quindi con tanto di prove ed elementi inconfutabili) che smentiscono la versione – guerrafondaia – governativa.

Non permettiamo che chi porta l’acqua dell’odio al mulino della guerra possa avere la meglio, teniamo ben dritte le antenne e denunciamo ogni limitazione dei diritti democratici che tanto sangue sono costati ai nostri nonni.

E qui un (credo) Senatore USA che dice esplicitamente:

“la censura nel periodo Covid ha causato la morte di persone (letteralmente lui dice ha ucciso persone”

Aggiornamento del 3 Febbraio 2025

A distanza di 8 giorni, nessuna risposta dal comune di Ponte San Nicolò. Evidentemente, anche la nuova amministrazione, come la precedente, ritiene che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B: quelli che non meritano risposta (con tanti saluti alla democraticità di questi del “partito democratico”, per non parlare della buona educazione che sarebbe il minimo che ci si aspetta da un funzionario pubblico che dice di “rispondere ai suoi cittadini”).

Aggiornamento del 6 Febbraio 2025

A seguito dell’ennesima bugia dell’ex Ministro Speranza, in cui ha testualmente detto:

“Il protocollo tachipirina e vigile attesa non è mai esistito, sono stati i novax ad inventarlo”

riporto lo sfogo – ultra condivisibile – della giornalista Angela Camuso, che fa giustamente notare come sia venuta a mancare la libertà di parola durante il periodo pandemico.

E questo, inutile dirlo, non è da stato civile e democratico.

Mentre continuo a non ricevere risposte dal comune di Ponte San Nicolò (e neanche dagli alpini)