Matt Damon: dobbiamo DISOBBEDIRE al potere

Traduco a senso (se dovessero esserci errori fatelo notare):

Comincio la mia presentazione col dirvi che in questo mondo le cose vanno per il verso sbagliato. Per esempio, le persone sbagliate sono in galera, e le persone sbagliate sono fuori dalle galere. E le persone sbagliate occupano posti di potere, e le persone sbagliate non occupano le posizioni di potere (come invece dovrebbero, ndr). E siamo pieni di gente stupida e ricca al potere del nostro paese (USA, ndr) e per il mondo intero che non dovrebbe occuparsi di vane (piccole nel senso di valore) riforme ma dovrebbe parlare di riallocazione delle risorse.

Con questa presentazione dovremmo soffermarci a riflettere sul fatto che le logiche del mondo sono tutte sotto-sopra. Giusto alcune cose, quando sentiamo la televisione e leggiamo i quotidiani, tutto sembra che non vada così male, ma dovremmo a quel punto concentrarci su alcune vicende del mondo, riconoscerle e rimanere inorriditi. Partiamo da questa argomentazione: le cose sono così ingiuste e così piene di costrizioni. Ad esempio, quando diciamo che il nostro argomento è la disobbedienza, sembra che il nostro problema sia la disobbedienza, ma non è così; il nostro problema è l’obbedienza civile.

Il nostro problema è tutta la gente per il mondo che ha obbedito alla lettera agli ordini dei propri governi e sono andate in guerra. Milioni di persone sono morte per colpa di questa obbedienza. L’abbiamo visto con la Germania nazista, sappiamo che il problema lì fu la loro obbedienza, obbedirono ad Hitler. La gente ubbidì! E sbagliarono! Dovevano sfidare il potere, resistergli! Stava tutto lì, glielo avremmo dovuto mostrare.

Anche nella Russia di Stalin la gente ubbidiva, possiamo comprenderlo, tutta gente (che si comportava) come un gregge. Ricordiamo tutte le battaglie lì dove la gente veniva sfruttata come nel feudalesimo; il Medio-Evo era terribile!

E noi ora abbiamo la civilizzazione occidentale: il potere della legge. Il potere della legge ha regolarizzato e massimizzato l’ingiustizia che esisteva ancor prima del potere della legge. Questo è quanto ha fatto il potere della legge!

Quando in tutte le nazioni del mondo il ruolo della legge è corteggiare i potenti e vessare i popoli, ecco qui che cominciamo a capirlo. E cominciamo ad allenarci a uscire dagli schemi del nostro (solito) modo di pensare.

Ad esempio, Nixon e […] avevano in comune molto più di quanto noi lo avessimo con chiunque altro. J Edgar Hoover ha molte più cose in comune col capo della polizia segreta sovietica che con chiunque altro di noi. Condividono la (stessa) attenzione a tener cura della legge e dell’ordine che lega (indissolubilmente) i leader di tutto il mondo ad una linea rossa comune.

Nonostante ciò noi ci stupiamo quando li vediamo incontrarsi: si scambiano sorrisi, si danno la mano, si fumano un sigaro. Tra di loro corre stima, a loro non importa di cosa dicono (ufficialmente).
Quello che stiamo provando a fare è – affermo irremovibilmente – attenerci ai principi, agli obiettivi e allo spirito della Dichiarazione di Indipendenza. Il suo spirito è fatto di resistenza al potere illegittimo che priva le persone della libertà e della vita, nonché del diritto di perseguire la propria felicità. E sotto queste condizioni, sorge il diritto di alterare o abolire la forma di governo in carica.

Ma per seguire i principi della Dichiarazione di Indipendenza, dovremmo uscire fuori dalla legge, smetterla di obbedire alle leggi che ci ordinano di uccidere, di allocare le risorse così come sono state allocate (oggi), di imprigionare la gente per fattispecie (capziosamente) specifiche/banali di reato mentre ci ordina di tenere fuori di prigione persone che hanno commesso gravi reati.

La mia speranza è che tale spirito prenda piede non soltanto nel nostro paese, ma anche negli altri paesi, perché tutti ne abbiamo bisogno. Tutti i popoli devono sentire lo spirito di disobbedienza allo stato!
Esso non è un concetto metafisico, ma un concetto che porta con sé forza e ricchezza, che lega le persone di tutto il mondo in un’interdipendenza verso gli stessi ideali.