Un film già visto. Molte volte. Ma siccome i media fanno di tutti per nascondere la verità, forse vale la pena, molto brevemente, di mostrare come funziona.
L’obiettivo. L’obiettivo è sempre un paese che ha risorse, di solito petrolio, ma anche rame, uranio, ecc. In questo caso la Libia è ai primi posti al mondo per riserve di petrolio. Chissà perchè certi dittatori sanguinari di paesi poverissimi vengono sempre lasciati in pace…
La scusa. La scusa è sempre la stessa: motivi umanitari. I disordini si provocano finanziando movimenti di piazza o gruppi terroristici infiltrati (come hanno sempre fatto in America Latina); anche in questo caso, per ammissione stessa degli USA, sono stati finanziati e appoggiati movimenti ribelli in Libia. Molte volte si usano anche i cosiddetti False Flag: attentati sotto falsa bandiera che diano la scusa per una azione di ritorsione immediata (vedi golfo del Tonchino, il Maines, ecc. fino all’11/9).
La complicità dell’informazione ufficiale. Ricordate qualche settimana fa le notizie sugli aerei di Gheddafi che bombardavano la folla inerme, che protestava pacificamente? Centinaia di migliaia di morti, fosse comuni per la sepoltura sommaria dei cadaveri… Qualcuno ha chiesto scusa per aver diffuso tali notizie? Consigliato il bellissimo “Wag the dog” con Hoffman e De Niro.
Il coinvolgimento dell’ONU. Siccome non sarebbe bello che uno stato (la cui spesa militare supera quello di tutti gli altri stati del mondo messi insieme) lanciasse un attacco contro un altro stato, molto meglio far intervenire l’ONU. Che ovviamente agisce “per motivi umanitari“, “in difesa della popolazione inerme“, “per garantire i diritti fondamentali della democrazia“, ecc. ecc. Ma fino a pochi mesi fa non baciavamo le mani a questo dittatore? Non era stato invitato a parlare all’ONU, l’anno scorso?
E poi, mica si parla di attacchi: eh no, perchè la gente capirebbe, e magari fra un grande fratello e l’altro si potrebbe chiedere: “ma perchè andiamo ad attaccare?“. No. Le cose vanno dato un po’ alla volta, in modo che la gente, come rane bollite, si abitui all’idea e alla fine la trovi inevitabile. Per adesso parliamo di “No fly zone“. Fa meno male. Si può accettare. Poi, visto che questi libici cattivi continuano a volare sul loro paese, andiamo a bombardarli per impedirgli di fare questo.
Ecco fatto. Un’altra guerra senza nessuna dichiarazione di guerra. Orwell può riposare contento. Le sue previsioni sono completamente rispettate.
Non giriamo la testa di fronte alla verità. Se lo facciamo, rinneghiamo Dio. Facciamolo per i nostri figli.
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