Nel capitolo sullo sbarco lunare mi limitavo ad osservare alcune incongruenze, fotografiche perlopiù, rintracciabili nella documentazione messa a disposizione dalla NASA dopo il famoso allunaggio del 1969. Dico “mi limitavo” perchè, ci tenevo a sottolinearlo, queste non erano, a mio avviso, “prove” del fatto che non fossimo andati sulla Luna, ma semplicemente prove della manomissione, senza nessuna ulteriore ipotesi avanzata sul motivo per cui tale manomissione fosse stata fatta (ovviamente UNA di queste ipotesi poteva essere effettivamente il fatto che sulla Luna non ci fossimo mai stati, ma ce n’erano anche altre).

Stamattina girovagavo qua e là a ricerca di alcune conferme (a volte io stesso mi stupisco di quello che ho scritto, e ho bisogno di approfondire!) e ne ho trovate un paio che mi hanno ulteriormente confermato sul fatto che l’operazione Luna 1969 sia stata una grandiosa messa in scena. Già sapevamo della brutta fine che hanno fatto numerosi astronauti, incidenti, suicidi, morti strane (cfr. Massimo Mazzucco su luogocomune.net). Ma anche fra quelli che sulla Luna “ci sono stati effettivamente” (secondo la versione ufficiale) sappiamo che sono stati colti da una sorte di “sindrome post partum” che li ha visti eclissarsi dalla scena pubblica, alcuni avere profonde crisi di identità, finire nell’alcol, eccetera. E questo ci è stato spiegato con una sorte di contrappasso: dopo essere stati in cima alla scala della popolarità, addirittura sulla Luna, tornare sulla terra, una vita normale era troppo: sono crollati. Mah! All’inizio questa spiegazione la accettavo. Oggi ascoltando un paio di affermazioni di due di loro, credo che non ci siano più dubbi.

Buzz Aldrin, comandante della missione che per prima arrivò sulla Luna, in una intervista alla radio, parlando del suo libro “Magnificent desolation” e dei suoi problemi con alcol e droghe, dice che “era troppo difficile confrontarsi con la gente“. Ma come? Sei un eroe, tutti ti osannano, puoi vivere di pubblicità, e dici che ti sei rifugiato nella droga e nell’alcol perchè “era troppo difficile reggere il confronto con la gente“? Secondo me questo può essere vero solo se devi reggere, e per decenni, una menzogna (ricordo fra l’altro che, nonostante tutto, Aldrin è stato sempre il più loquace degli ex-astronauti, e famoso è il suo rifiuto di giurare sulla Bibbia di essere effettivamente stato sulla Luna). Qui il link su Youtube relativo a quell’intervista.

Ancora più interessante è il discorso di Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna, che, diversamente da Aldrin, si è praticamente ritirato in una sorta di eremitaggio, rifiutando interviste e apparizioni pubbliche. Tranne nel 25° anniversario, in cui tenne un breve discorso in presenza del presidente Clinton. Se da una parte è ovvio che non avrebbe potuto dire nulla di compromettente, a mio avviso lui ha inserito due messaggi fra le righe che, se da una parte non hanno reso il suo discorso censurabile,  al tempo stesso hanno dato un messaggio estremamente chiaro per chi vuol capire. Un po’ come il messaggio in codice che lancia il prigioniero perchè i suoi lo capiscano ma che sia incomprensibile ai suoi carcerieri. A voi il video, la spiegazione sotto.

Primo punto: lui paragona sè stesso e gli altri astronauti a dei pappagalli: “gli unici uccelli che sappiano parlare, anche se però non volano molto bene“. Divertente analogia, ma forse parlare di pappagalli è un chiaro segnale che lui sta semplicemente ripetendo quello che ha sentito, quello che gli hanno detto di dire? E l’accenno al fatto che non sappiano volare, vuol forse dire che anche gli astronauti non hanno “volato” veramente?

Alla fine, rivolgendosi ai giovani, fa un bel discorso; dice: noi abbiamo soltanto iniziato, a voi continuare quello che noi abbiamo iniziato. Bello. Peccato che poi dica esplicitamente “… raggiungerete grandi cose… se sarete in grado di togliere il velo che nasconde la verità.” Maniera un po’ contorta per incitare un giovane alla ricerca, no? Dove sta scritto che la verità è nascosta da un velo? E chi avrebbe interesse a nasconderla?

Poveri astronauti. Costretti ad una vita di menzogne, per difendere l’immagine di una nazione falsa, che crede solo nel dio dollaro e nella sottomissione degli altri popoli. Che il Dio vero, quello Trino, e non quattrino, abbia pietà di voi (e di tutti noi).

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Post Scriptum: il video in cui il povero Neil Armstrong (gli voglio sempre più bene, a questo poveruomo!), imbarazzato, si rifiuta di giurare sulla Bibbia che è stato veramente sulla Luna, neanche a fronte di 5.000 dollari in contanti, ” che potrebbe dare in beneficenza” dice il cattivo provocatore. Non approvo l’insistenza e la cattiveria del provocatore; compatisco (come già detto) il povero Neil.

Post post scriptum: altra testimonianza imbarazzante di un ex astronauta che “non sa se hanno oltrepassato le fasce di Van Allen“. Penosi.