Prefazione
Quanto scrivo nelle seguenti pagine è idealmente una continuazione di quello che avevo scritto in “Ingannati – Fin dai tempi della scuola”, una raccolta di imbrogli e bugie finalizzati, come dice il sottotitolo (“le bugie che vi hanno raccontato per controllarvi meglio”), a controllarci e a tenerci costantemente sotto scacco e nella paura. Se mi sono deciso a scrivere questa sorta di “appendice” è perché mi sono accorto che una delle reazioni comuni (ma in assoluto la meno desiderata) a Ingannati è stata quella del disorientamento e del senso di totale inutilità degli sforzi che ognuno può mettere in campo. Come dire: ma allora, visto l’enormità del complotto cui siamo sottoposti, a che serve fare qualcosa? Siamo destinati a perdere, meglio allora non sapere nulla o perlomeno agire come se non si sapesse nulla.
In realtà questa reazione, ampiamente prevista, è solo la prima reazione di chi, una volta caduto il velo, comincia a vedere, ma non è assolutamente (o meglio non dovrebbe essere) un punto di arrivo: il punto di arrivo è quello che indico alla fine del libro, la vita vera, vissuta in piena libertà, la libertà di chi ha conosciuto la Verità, come dice Gesù: “Conoscerete la verità, e la Verità vi farà liberi” (Gv, 8;32).
Ma questo passaggio richiede un po’ di coraggio (abbandonare le certezze) e un po’ di metodo, e, se per il coraggio non posso farci niente, almeno provo nella pagine che seguono a descrivere il metodo.
Introduzione
Un piano di evasione è qualcosa che mette in campo chi sa di essere prigioniero. Se uno è convinto di essere libero, di avere tutte le possibilità di scelta, di appartenere ad una democrazia dove l’informazione è libera; dove chiunque può partecipare attivamente alla vita pubblica, impegnandosi e magari candidandosi a questo o a quel partito (o magari fondandone di nuovi), dove la giustizia garantisce i diritti sanciti e la polizia tutela i cittadini, probabilmente si domanderà a cosa serve un piano di fuga. Per questo è indispensabile spiegare bene a quale tipo di prigionia si fa riferimento (e quali sono i carcerieri: primo passo per affrontare un nemico è conoscerlo).
Cominciamo dall’educazione ricevuta a scuola. L’impressione generale che si ricava studiando la storia, a scuola, è quella di vivere in un’epoca felice grazie alle innumerevoli conquiste di civiltà che, nel corso dei secoli, hanno reso migliore la vita di miliardi di uomini rispetto a quanto era in passato. In effetti, pensando al potere assoluto dei sovrani di un tempo, alla schiavitù, ai sacrifici umani, alla condizione della donna, ecc., risulta difficile contrastare questa posizione. Anche osservatori acuti e controcorrente, come l’avvocato Paolo Franceschetti, ideatore e conduttore di un blog che rivela segreti e trame occulte della massoneria, trova dei punti a favore della massoneria stessa in quanto apportatrice di valori universali a favore dell’uomo (vedi dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo). Qualcosa però non torna. Leggendo la storia di Wilhelm Rieich, ad esempio, qualche dubbio sorge legittimo.
Wilhelm Reich (1897-1957) è stato un medico e psichiatra austriaco, trasferitosi negli USA prima della seconda guerra mondiale. Le sue teorie spaziano in moltissimi campi ma quello che più “irritò” se così si può dire l’autorità americana, in particolare la FDA (la potentissima Food and Drug Administration) furono le sue scoperte su una forma di energia allora sconosciuta, l’Orgone. Grazie alle sue toerie riusci anche a compiere spettacolari esperimenti, come uno in particolare dove riuscì a far piovere e a far ricrescere l’erba in zone aride. Messo sotto processo, si difese sostenendo che la scienza non deve essere giudicata da un tribunale, ma da scienziati: e questo gli valse la condanna per “comportamento irrispettoso nei confronti della corte“; fu imprigionato e morì in carcere due anni dopo, a 60 anni.
La “civilissima” società americana ordinò la distruzione di tutti i suoi libri, e tale distruzione durò per diversi anni, fino ai recenti anni 70. Tanto accanimento per una forma di energia che, a dir loro, non esisteva neanche, non solo non si giustifica, ma mi ha fatto pensare, ancora una volta, a quanto la realtà si discosti dall’immagine che se ne vuole dare.
Pensate: Galileo sosteneva il moto della terra basandosi sul moto delle maree: conclusione giusta (moto della terra) ma argomentazione scientifica sbagliata (osservazione delle maree). In qualche modo possiamo pur riconoscere alla chiesa anche una certa dose di ragione, nel contestare la tesi di Galileo: quantomeno, da un punto di vista scientifico, poggiavano su un presupposto errato. Comunque fu costretto a ritrattare, è vero, ma non fu mai imprigionato (nè tantomeno ucciso o torturato, come invece molti credono); fu invitato a ripensare alle sue teorie, continuando a studiare come aveva fatto fino ad allora; in ogni caso non furono bruciate le sue opere. Nella “civilissima” nazione americana, pochi decenni fa sono state date alle fiamme tutte le opere di un autore che sosteneva una tesi “non ufficiale”. Da non credere.
Forse dovevamo stare un po’ più attenti a scuola quando ci raccontavano degli enormi progressi della nostra civiltà, rispetto a quelle che ci hanno preceduto.
- Perchè se è vero che gli antichi greci buttavano dalla rupe Tarpea i neonati storpi, non ci possiamo dimenticare che noi buttiamo nel water ogni anno 100.000 bambini non nati, solo per citare l’Italia, (e tutto a spese dello stato, paghiamo noi contribuenti);
- se è vero che abbiamo eliminato la pena di morte dal nostro ordinamento, allora qualcuno mi spiega come mai nella carceri italiane ci sono ogni anno 170 morti (media degli ultimi 10 anni, ufficialmente suicidi o conseguenze di pestaggi);
- è vero che nella nostra costituzione abbiamo scritto che ripudiamo la guerra come strumento di offesa, ma allora non dimentichiamo che in Irak e Afghanistan, che non ci avevano fatto niente, abbiamo causato oltre un milione di morti, solo fra i civili;
- è vero che abbiamo il suffragio universale, ma la chiusura del sistema partitocratico, che non reagisce neanche a richieste di milioni di cittadini che vanno a firmare proposte di legge, ha fatto sì che il disinteresse dei cittadini verso la politica porti a percentuali sempre più alte di astensionismo;
- è vero, non abbiamo più la schiavitù, ma quando in una famiglia entrambi i genitori sono costretti a lavorare per tutta la vita per pagare un mutuo di un buco da 60 metri quadri, costretti a piazzare i figli a nonni, baby-sitter o istituti, siamo meno schiavi?
Probabilmente innescare una discussione su questi temi ci porterebbe fuori strada; mi piace però riportare una affermazione di Goethe che disse che “Nessuno è così disperatamente schiavo come colui che, pur essendolo, non sa di esserlo”. In effetti, se vi confinano in una prigione, se vi mettono delle manette ai polsi, voi sapete di essere prigionieri, e magari prima o poi cercherete di uscire da questa situazione. Ma se uno non sa di essere prigioniero, non farà mai nulla per liberarsi, e perché mai dovrebbe farlo?
La favola “I vestiti nuovi del re” evidenzia come ad una mente ben addestrata si possa far credere più o meno qualunque cosa. Gli occhi delle persone vedevano che il re era nudo, ma la loro mente gli diceva che non era possibile, e quindi una evidenza fisica (il re è nudo, come visto dagli occhi) veniva cancellata dall’istruzione ricevuta: “il re non può essere nudo”. Infatti chi se ne accorge e lo dice a gran voce chi è? Un bambino, esempio di mente ancora pura, non ancora addestrata alle categorie del bene e del male secondo i desiderata del potere. Forse per questo Gesù ha detto “Se non ritornerete come bambini, non entrerete mai nel regno dei cieli”?
In buona sostanza: gli occhi, le orecchie, i sensi non mentono, ma la mente… mente! Solo una favola? Pensateci bene: siamo o non siamo arrivati a giustificare tutto, seguendo le astruse concatenazioni logiche di una mente associativa? Contadini che vengono pagati per non coltivare la terra. Lasciano i campi incolti e prendono un incentivo (che perderanno se coltivano). Montagne di frutta che vengono distrutte per tenere alti i prezzi. E intanto c’è chi soffre la fame. In USA è vietato scrivere sulle confezioni di cibi geneticamente modificati … che contengono cibi geneticamente modificati. Facciamo una guerra di aggressione, di invasione (superato il milione di morti fa i civili) a due stati (Iraq e Afghanistan) che non ci hanno fatto nulla, e noi (la nostra mente) lo giustifica col termine di “difesa preventiva”. Abbiamo accettato una legge che proibisce l’analisi storica: non si può indagare sull’olocausto: è un dogma di fede. Potere non credere in Dio, in Gesù, nella verginità di Maria, e per lo stato va bene: ma se mettete in discussione la cifra di 6 milioni di ebrei uccisi nei campi di concentramento siete fuorilegge. E nessuno che si ponga la domanda: ma come? Dove sta scritto che la storia non possa essere indagata? Alla faccia della libertà di pensiero.
Lavorando sulla mente è possibile, tramite preventivo spegnimento del buon senso, mettere un’arma in mano ad un uomo e dirgli di uccidere un bambino: tutto si potrà giustificare, con una opportuna preparazione. Per questo è indispensabile svegliarsi, uscire dalla caverna e guardare in faccia la realtà.
Ma come siamo tenuti prigionieri in questa falsa realtà, in questa casa a vetri da grande fratello? Perché non possiamo uscirne quando vogliamo? Nel bellissimo film The Truman show Jim Carrey impersona il protagonista di una gigantesca macchinazione dove lui è l’unico a non sapere di essere su un palcoscenico. Tutti intorno sanno che stanno recitando, solo lui è convinto di essere in una vita vera (da qui l’ironia del nome: Truman, uomo vero). E per impedire che lui, apparentemente libero, esca da questo palcoscenico (un’isola artificiale) come hanno fatto? Hanno instillato in lui la paura del mare, facendogli credere che il padre sia morto in un naufragio. Notevole la scena in cui lui decide di andare a fare un viaggio, e in agenzia viaggi le pareti sono tappezzate di manifesti che riportano disastri aerei, navi affondate e cose del genere. Alla fine del film lui riuscirà a liberarsi proprio grazie alla vittoria sulle proprie paure, dopo aver affrontato il suo “Creatore” (ironicamente nel film si chiama Christof) in un’epica battaglia a bordo di una barca sbattuta da una tempesta.
Platone, oltre 2.000 anni fa, aveva descritto molto bene questo fenomeno con il mito della caverna: nessuno, che si sia liberato, sia uscito, abbia visto la realtà coi propri occhi e ritorni dentro a raccontare agli altri quello che si perdono sarà creduto: sarà deriso, non sarà credibile perché, tornato al buio, farà fatica a vedere, sembrerà un paranoico; bisogna che ognuno, singolarmente, faccia lo sforzo di alzarsi in piedi, affronti il bagliore della luce esterna e si renda conto di persona cosa succede veramente là fuori.
Per chi vuol fare questo proviamo a tracciare un percorso d’uscita nelle prossime pagine.
Tutto ciò è davvero interessante, non voglio sembrare arrogante, ma molto di ciò che hai scritto era tra i miei pensieri e leggere i miei pensieri è stato meraviglioso. Esatto, la nostra è una lotta personale con la paura, bisogna andare oltre e aprire gli occhi. Io oggi mi sento un pesce fuor d’acqua, sono in contatto con molti ciechi, come me prima; non riesco ancora ad aiutarli, veramente mi vien difficile, perchè non ascoltano come dovrebbero. Si tratta della paura del vuoto: “Se davvero faccio il gioco dei governi, se i governi sono in nemico, capace pure di uccidermi per i loro interessi..” troppi se che ci creano uno stato di vuoto che ci riporta dritti a chiudere gli occhi; all’inizio aprirli è veramente dura. Io, grazie a Dio, ho fatto un’esperienza spirituale, da li ho iniziato un cammino. Gesù mi ha aperto davvero gli occhi, perchè in Lui ho cercato la verità e ho ottenuto la via e la vita e se ho ottenuto la vita, nemmeno la morte potrà vincermi. Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica. Un grazie a te, Alberto, per questo sito, è fondamentale ritrovarsi da qualche parte. Internet è veramente la chiave della “vera” informazione. Discernimento sempre per i depistaggi e le false notizie, per il resto, la via da seguire è la verità. Dio ti benedica
Dio benedica te, Saviojordan! E, se posso permettermi di aggiungere qualcosa, sempre più mi rendo conto che in realtà SIAMO IN TANTI a pensarla così, solo che i media, TV in primis, ci vogliono far credere che la maggioranza sono loro, che noi siamo la minoranza, ci vogliono mettere in un angolo.
Grazie ancora.
Complimenti, ho apprezzato molto quanto hai scritto.
Abbiamo gli stessi punti di vista, nostro malgrado!
Grazie! PS cosa significa “nostro malgrado” ??
PS come hai fatto a mettere i visitatori? e i Tag???? Anch’io li voglio! 🙂
Cosa? Dove?
Sul tuo blog, no????
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