Copio & incollo da www.luogocomune.net:
Qualcuno crede ancora che non vi sia censura al giorno d’oggi?
Allora perchè, se da un lato siamo stati informati su tutto quello che sta succedendo in Egitto, dall’altro i mass-media non hanno sprecato una sola parola su ciò che sta accadendo in Islanda?
Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al completo; sono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all’unanimità di dichiarare l’insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l’Olanda, forti dell’inadeguatezza della loro politica finanziaria; infine, è stata creata un’assemblea popolare per riscrivere l’intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Una vera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condotto l’Islanda verso il recente collasso economico.
Sicuramente vi starete chiedendo perchè questi eventi non siano stati resi pubblici durante gli ultimi due anni. La risposta ci conduce verso un’altra domanda, ancora più mortificante: cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei prendessero esempio dai “concittadini” islandesi?
Ecco brevemente la cronologia dei fatti:
2008 – A Settembre viene nazionalizzata la più importante banca dell’Islanda, la Glitnir Bank. La moneta crolla e la Borsa sospende tutte le attività: il paese viene dichiarato in bancarotta.
2009 – A Gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamento provocano le dimissioni del Primo Ministro Geir Haarde e di tutto il Governo – la Alleanza Social-Democratica (Samfylkingin) – costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di 3,5 MILIARDI di Euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso di interesse del 5,5%.
2010 – I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a gran voce di sottoporre a Referendum il provvedimento sopracitato.
2011 – A Febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla ratifica della legge e annuncia il Referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo ed i NO al pagamento del debito stravincono con il 93% dei voti. Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda. In questo contesto di crisi, viene eletta un’Assemblea per redigere una Nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l’attuale Costituzione (basata sul modello di quella Danese). Per lo scopo, ci si rivolge direttamente al Popolo Sovrano: vengono eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La nuova Assemblea Costituzionale inizia il suo lavoro in Febbraio e presenta un progetto chiamato Magna Carta nel quale confluiscono la maggiorparte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La Magna Carta dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni legislative che si terranno.
Questa è stata, in sintesi, la breve storia della Ri-evoluzione democratica islandese.
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Abbiamo forse sentito parlare di tutto ciò nei mezzi di comunicazione europei?
Abbiamo ricevuto un qualsiasi commento su questi avvenimenti nei noiosissimi salotti politici televisivi o nelle tribune elettorali radiofoniche?
Abbiamo visto nella nostra beneamata Televisione anche un solo fotogramma che raccontasse qualcuno di questi momenti?
SINCERAMENTE NO.
I cittadini islandesi sono riusciti a dare una lezione di Democrazia Diretta e di Sovranità Popolare e Monetaria a tutta l’Europa, opponendosi pacificamente al Sistema ed esaltando il potere della cittadinanza di fronte agli occhi indifferenti del mondo.
Siamo davvero sicuri che non ci sia “censura” o manipolazione nei mass-media?
Il minimo che possiamo fare è prendere coscienza di questa romantica storia di piazza e farla diventare leggenda, divulgandola tra i nostri contatti. Per farlo possiamo usare i mezzi che più ci aggradano: i “nostalgici” potranno usare il telefono, gli “appassionati” potranno parlarne davanti a una birra al Bar dello Sport o subito dopo un caffè al Corso. I più “tecnologicamente avanzati” potranno fare un copia/incolla e spammare questo racconto via e-mail oppure, con un semplice click sui pulsanti di condivisione dei Social Network in fondo all’articolo, lanciare una salvifica catena di Sant’Antonio suFacebook, Twitter, Digg o GoogleBuzz. I “guru del web” si sentiranno il dovere di riportare, a modo loro, questa fantastica lezione di civiltà, montando un video su YouTube, postando un articolo ad effetto sui loro blog personali o iniziando un nuovo thread nei loro forum preferiti.
L’importante è che, finalmente, abbiamo la possibilità di bypassare la manipolazione mediatica dell’informazione ed abbattere così il castello di carte di questa politica bipartitica, sempre più servile agli interessi economici delle banche d’affari e delle corporazioni multinazionali e sempre più lontana dal nostro Bene Comune.
In fede,
il cittadino sovrano Marco Pala
Così dovremmo fare noi ma forse a noi Italiani mancano gli attributi.
Non è questione di mancanza di attributi, è che non siamo abbastanza disperati. Infatti il problema principale di chi ci controlla è proprio questo: tenerci sufficientemente nella paura, nell’incertezza, nella preoccupazione, in modo che non alziamo la testa e ci fermiamo a pensare; ma non troppo, altrimenti, quando uno non ha più nulla da perdere, comincia a ribellarsi veramente.
Ti sei mai chiesto perchè si parla sempre di “riforme”? fatta la stangata, aumentata l’austerity, adesso passiamo alle “riforme”? Per dare sempre unospiraglio di luce nel futuro, per dire alla gente: sì, è vero, va male, ma non temere: stiamo pensando al tuo futuro, lasciaci lavorare e vedrai che faremo, un domani…
Ben detto, ma del resto non ce ne raccontano una giusta… Vogliamo parlare degli “economisti”? Quelli che escono dalla Bocconi? Vabbè, qualcuno finisce davvero per credere alle panzane che ha studiato e le ripeterà ai suoi studenti senza mai pors un dubbio, ma molti sanno la verità però non la possono dire, sennò sono finiti e addio bella vita!
E sì che ce n’è di gente che può spiegare, a tutti, con LINGUAGGIO COMPRENSIBILE, la truffa dei “padroni del denaro”… Solo che non ha accesso ai luoghi di “produzione della cultura” e, soprattutto, non ha accesso ai “media”…
È tutto molto chiaro ormai. come funziona la truffa del denar creato da nulla da bancheri privati, con gli Stati che s’indebitano con loro… Invece questi “professori” la fanno ‘difficile’, usando un linguaggio volutamete “tecnico”… Chiara la loro funzione: messi lì ad occupare una posizione, per togliere visibilità ad altri…
EG
p.s.: Marco, sei per caso di Pisa?
Ciao Alberto,
complimenti per il tuo sito. Vivo in Svizzera e desidero sapere s’è in Italia si prende in considerazione una Modernizzazione Monetaria sulla base delle idee e proposte dei Professori Huber/Robertson.
In Svizzera si raccolgono delle firme per un referendum:
http://vollgeld.ch/
http://www.vollgeld-initiative.ch/?&L=2
Altresi in Germania:
http://www.monetative.de/
E in Italia?
Lo so ci sono varie scuole di pensiero a proposito; credo pero’ che cio’ merita un dibattito pubblico. Posso chiedere se avete in mente di lanciare qualcosa in proposito in Italia?
Il mio interesse per Silvio Gesell, Ludwig Mises, Della Luna, Nino Galloni, William K. Black, Steve Keene, Franz Hörmann, Bernd Senf e tanti altri mi ha fatto capire che il sistema monetario è alla radice di tutti i mali che affliggono il pianeta.
Cordialmente
Michele D’Aloia
Svizzera
http://www.monetary.org/ USA
http://www.positivemoney.org/ GB
http://www.gemeinwohl-oekonomie.org/it