Nonostante io non sia mai stato amante della Lega, partito che a mio avviso serve solo a “ingabbiare” e incatenare i movimenti indipendentisti (come ho scritto qui e qui, ad esempio), sono stato molto contento di vedere che Zaia, governatore del Veneto a cui avevo scritto l’anno scorso (e non mi aveva mai risposto) si sta muovendo nella giusta direzione. e siccome il Veneto è molto spesso laboratorio dell’innovazione (come ad esempio per l’abolizione dell’obbligatorietà dei vaccini), spero che altri seguano a ruota. Perchè, come ho scritto qui, la rivoluzione comincia solo riportando il potere in periferia, sul territorio, a contatto con la gente.
Ecco la notizia:
Zaia diffida Unicredit:
«Niente soldi a Roma»
I leghisti svuotano le casse: Muraro compra Bot, Tosi paga tutti i creditori. E mercoledì scade la prima tranche di trasferimenti
Soldi “congelati”
- VENEZIA — «So che a Roma sono andati in agitazione», dice sornione il presidente del Veneto Luca Zaia. Almeno una piccola soddisfazione nei confronti di questo governo, se l’è tolta. D’altro canto, con la scadenza del 29 febbraio dietro l’angolo, non restava altro da fare. E così, dopo avere impugnato la questione davanti alla Corte Costituzionale, ieri la Regione ha presentato un ricorso al Tribunale di Venezia «affinché sia intimato al nostro tesoriere di non consegnare i soldi allo Stato». In pratica, il Veneto ha diffidato Unicredit Banca a trasferire le risorse della Regione alla tesoreria unica nazionale. Il decreto «Salva Italia» emanato dal governo Monti, impone agli enti locali di trasferire la loro liquidità presso gli istituti bancari del territorio a una tesoreria unica dello Stato, a Roma. La prima tranche del 50% dovrà confluire entro domani, l’altra metà prima del 16 aprile. Entro il 30 giugno, invece, gli enti pubblici dovranno smobilizzare anche gli investimenti finanziari, eccezion fatta per quelli in titoli di Stato italiani. «Un vero e proprio abuso – sostiene Zaia – una intollerabile spoliazione di beni che appartengono alla Regione, e quindi alla comunità veneta.
… «Quello che stiamo facendo – conclude Ciambetti – è un atto di legittima difesa, la nostra presa di posizione ha l’unico obiettivo di difendere i veneti». La Lega, com’è ovvio, sta dalla parte di Zaia. Quelli che giungono dalla capitale, secondo il senatore Paolo Franco, «sono tentativi ignobili di un governo nominato dalla finanza internazionale che attua a rovescio l’azione di Robin Hood».
Diverse le reazioni degli altri partiti. Per la capogruppo del Pd in consiglio regionale, Laura Puppato, quello del governatore è «un venetismo sterile con discutibili atti di insubordinazione ». Secondo il consigliere dell’IdV, Gennaro Marotta, «questa diffida è solo un’altra bolla di sapone», mentre il deputato dell’Udc Antonio De Poli sostiene che «la Regione pone una questione importante, ma i toni e le modalità rischiano di accendere uno scontro istituzionale che non fa bene a nessuno
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