monsanto

In un mondo dove l’immagine è tutto, dove le aziende investono fortune per avere il marchio più facilmente riconoscibile, per entrare nella testa dei consumatori, per creare la cosiddetta “brand awareness“, la coscienza del marchio, esiste una, specialissima, eccezione: la Monsanto.

Nonostante i suoi prodotti (come i semi geneticamente modificati, vedi qui) si infiltrino dappertutto, anche contro la volontà degli agricoltori (che poi si ritrovano a pagare pesantissime multe per non aver pagato la Monsanto: un po’ come se il cane del vicino venisse a pisciare a casa vostra e voi dovete rifondere il vicino per non essere stato in grado di tenerlo fuori dal cancello).

Intel-Inside-Logo
Loro no. Sono timidi. Preferiscono non apparire. E lo vogliono così tanto, che sono riusciti a far approvare una legge che, nei democraticissimi USA; questo modello secondo qualcuno da prendere ad esempio, non solo si può benissimo alterare il cibo senza comunicare ai consumatori il contenuto di quello che gli stiamo vendendo, ma è addirittura proibito indicare nella confezione che il cibo contiene elementi OGM. Che rispetto per il consumatore! Che discrezione! Che modestia! Non vogliono apparire… chissà perchè?la presenza di derivati di questi prodotti in moltissimi cibi, la Monsanto non ne va orgogliosa. Non è come la Intel che faceva mettere sui PC il logo “Intel inside“: cioè, state comprando un PC Dell, o HP, o che so io, ma controllate che il processore, il cuore del sistema sia fatto da me, Intel.

Certo che a noi cristiani, seguaci di quel Gesù che aveva detto “Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi” e, subito dopo, “non esiste nulla di nascosto, o di segreto, che debba rimanere tale“, questo atteggiamento sta un po’ sospetto. A voi no?

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