Ricevo e volentieri pubblico:
Ogni Parola di Gesù è significativa.
E, essendo Egli il vero ed unico Maestro, non poteva non spiegarci (con la semplicità, la chiarezza e l’esaustività che soltanto la Parola di Dio fattaSi Carne può avere) anche tutto ciò che vale la pena sapere e comprendere su un tema estremamente concreto ed estremamente influenzante la nostra vita quotidiana: la moneta; e le tasse che con essa (e solo con essa: provate voi, se vi riuscite, a pagare le tasse direttamente con della ricchezza fisica e materiale, come un certo quantitativo di grano, o un certo numero di capi di bestiame, o una certa quota di proprietà di un’azienda. Le tasse si pagano solo e soltanto con la moneta: oggi come duemila anni fa) si devono pagare.“E’ giusto pagare le tasse a Cesare?”, Gli chiedono gli erodiani, con il malevolo intento di metterLo “spalle al muro”.
Ma Egli gli risponde con una richiesta: “MostrateMi una moneta”.
E, poi, quando Gliela mostrano, gli chiede:
“A chi appartiene questa moneta?” (alla lettera: “di chi è l’immagine che vi è sopra?“. Ma solo il legittimo proprietario di qualcosa può arrogarsi il diritto di sovraimporvi la sua immagine, od effige)
“A Cesare”, non possono che rispondere gli erodiani.
“Allora, date a Cesare ciò che gli appartiene (quindi: “restituitegli la sua moneta, attraverso il pagamento delle tasse“). E date a Dio ciò che è di Dio”.E’ giusto e legittimo, ci dice Gesù, pagare la tasse, in moneta, allo Stato che quella moneta l’ha emessa.
E’, di fatto: un atto di “restituzione” di ciò che è servito, durante la “circolazione” intercorrente tra l’emissione e la restituzione, a generare ricchezza. Ricchezza fisica generata dall’applicazione del (sacro) lavoro dell’uomo alla trasformazione delle ricchezze del Creato.
Ricchezza che è cosa ben diversa dalla moneta: la quale però è strettamente necessaria per scambiarla e misurarla. Moneta che, emessa dallo Stato (o “Cesare”), si restituisce allo Stato (o “Cesare”) sotto forma di tasse.E’ profondamente ingiusto e profondamente illegittimo pagare le tasse allo Stato in una moneta (cartacea ed ancora di più: scritturale, quella che risiede solo e soltanto nei bit dei computer delle banche commerciali e che vediamo “stampata” nei nostri conti correnti e depositi titoli) che non ha emesso (perché, oggi, l’unica moneta emessa da Cesare – lo Stato – e quindi recante la sua effige: sono le monetine metalliche. Quindi la meno “usata” delle tre forme esistenti di moneta) e che, quindi, non gli appartiene: ma che è emessa daMammona (di cui la BCE e le altre Banche Centrali sono espressione, assieme alle banche commerciali dove è “depositata” la moneta scritturale) e che quindi appartiene a Mammona. Che oggi possiamo anche chiamare Matrice (a ben vedere, la radice è la stessa: ed è, non a caso, la deformazione e la perversione dell’aspetto più vitale di Dio: quello diMadre).
Moneta che quindi appartiene a ciò che è radicalmente opposto a Dio: tanto è vero che, in altra occasione, Gesù ci dice: “O si serve Dio o si serve Mammona.” Aut-aut.Che Monti, Draghi ed i loro mandanti lo sappiano benissimo, è dimostrato da quella curiosa espressione, sempre più ossessivamente ripetuta, come un mantra ipnotico: “servizio del debito”.
Ci ripetono ossessivamente che le nostre tasse hanno lo scopo di “servire il debito”. E, ancora più assurdamente: “a pagare i servizi pubblici”. Per occultarci e distrarci dalla verità, lapalissiana qualora ci si soffermi a riflettervi: che esse servono invece, puramente e semplicemente, a “chiudere il circolo (o circuito)” entro il quale la moneta (esattamente come il sangue, l’acqua o l’energia elettrica) deve circolare. In caso contrario: non sarebbe moneta.
In verità, allorché la moneta non è più emessa da Cesare (che però resta il riscossore delle tasse), ecco manifestarsi il vero scopo della Matrice Monetaria: asservirci a Mammona.
Che ciò avvenga per coloro che cristiani ancora non si professano o che dalla Parola di Gesù sono ancora molto lontani: potrebbe ancora apparire come una conseguenza di tale lontananza .
E’ invece particolarmente triste (e particolarmente tragico) che oggi avvenga anche per noi, che cristiani (e quindi appartenenti al Nuovo Israele) ci diciamo e ci professiamo: più o meno convintamente.
Ma che siamo, in verità, molto più schiavi di quanto non fosse il Vecchio Israele quando era sotto il dominio del Faraone.
Oggi, il nuovo Faraone si chiama Massoneria, e nella sua doppia accezione: di Massoneria Ecclesiastica e di Massoneria Laica.
Nuovo Faraone che, attraverso l’appropriazione della leva monetaria (sottratta a Cesare, che invece Gesù legittima), ha instaurato una schiavitù tanto più spietata quanto più subdola.
Perché agli schiavi del Faraone era almeno assicurato il vitto: noi, invece, dobbiamo “guadagnarcelo”. Nella moneta di Mammona, la Matrice della Massoneria.
Ma siamo stati noi, e non altri: a renderglielo possibile.
Maranathà.
Fabio Massimo
meno male che il regno di dio non è di questo mondo se no attualmente andrebbe in paradiso chi paga le tasse(rubando) e chi ,vorrebbe pagarle onestamente e non ha neanche un lavoro, andrebbe all’inferno speriamo che l’anno della fede faccia chiarezza su questo schifo satanico “il signore abbatte i potenti dai troni innalza gli umili
Pagare le tasse non è solo lecito, è doveroso. Il punto è che attualmente le tasse non sono più lecite.
Lo stato è una struttura organizzativa che non produce, quindi è giusto che chi produce contribuisca al funzionamento dello stato.
Ai tempi dei cesari però la moneta era dello stato ed era qualcosa di concreto e controllabile. Oggi è delle banche e le tasse le paghiamo sia allo stato che alle banche, che nulla fanno (fa gia poco lo stato) per la popolazione. Vero, stampano/emettono denaro che noi usiamo (e anche bramiamo) per sostenerci tutti i giorni però….
Non possiamo usarne altro.
A prescidere dobbiamo pagare allo stato una certa somma di “quel” denaro.
Se non hai denaro non esisti… ma se non esisti cosa ci fai in giro? Sei fuorilegge! Quindi carcere.
Pagare le tasse a chi ci è o ci dovrebbe essere amico (lo stato) va bene, è giusto. Pagare il nostro boia perché ci decapiti no! Non è giusto!
Sì, Davide: sei stato molto meno verboso di quanto non lo sia stato io.
Il senso è infatti proprio questo: che Gesù ci dice (e se ce lo dice Lui, è motivo necessario e sufficiente per ritenerlo vero: altro discorso è che a questa verità ci si possa arrivare anche senza la Fede in Lui, come in effetti avvenne a me nell’ormai lontanissimo 2004. Quando scoprii per la prima volta il termine “signoraggio”) che pagare le tasse a Cesare è lecito e doveroso SE è Cesare il legittimo proprietario della moneta(quello che, quindi, la emette e vi mette “la faccia”).
Gesù non dice in effetti se è lecito e doveroso pagare le tasse a Cesare se la moneta appartiene a qualcun altro: ma dice, esplicitamente, che non si può servire Mammona se si vuole servire Dio.
E che la moneta cartacea e scritturale (entrambe di proprietà delle banche: anche nei paesi in cui la BC è maggiormente legata al potere politico) sia emanazione di Mammona: pur volendo farseli venire, i dubbi, è veramente difficile negarlo.
Resta il fatto, semplice ed incontrovertibile, che se oggi Gli chiedessimo “è giusto pagare le tasse allo Stato?”, Lui (poiché la Sua Parola non cambia) ci farebbe la stessa richiesta (“MostrateMi il denaro con cui pagate le tasse”), seguita dalla stessa domanda (“A chi appartiene questo denaro”).
E anche un bambino può vedere che sulla moneta cartacea non c’è alcuna immagine riconducibile allo Stato.
Ecco il motivo principale per cui Lorsignori vogliono eliminare il contante (sia nella versione metallica, emesso da Cesare, che nella versione cartacea, emessa da Mammona): perché è la “pistola fumante” del nostro concreto asservimento a Mammona. Che è la premessa per l’asservimento spirituale (che resta l’ “obiettivo grosso” di chi di Mammona è l’architetto: il Menzognero ed Omicida)
Con la moneta elettronica (ossia: puramente scritturale) è molto più difficile arrivare a questa verità.
Ma a questa verità ci siamo arrivati, per Grazia di Dio: e non sarà più possibile “insabbiarla”
Che bello, una volta tanto commento io a Fabio Massimo! (bene, spero di continuare a ricevere contributi dai lettori!).
Allora caro Fabio, pur senza scendere nella vera e propria “apologia di reato” ti sei spinto abbastanza avanti. Ma non è questo il punto. Come tu sai io amo la Chiesa, e non nonostante questo, ma anzi proprio per questo sono molto attento e critico, direbbe qualcuno, ad evidenziare tutti i comportamenti contro l’insegnamento del suo Fondatore, anche perchè ritengo che il Nemico sia abilissimo nel travestirsi ed infiltrarsi per gettare discredito e infangare.
Ho visto che Auriti, commentando una uscita del papa che invitava a essere indulgenti col debito dei paesi del terzo mondo, diceva che il papa era stato “mal consigliato” (non gli dava dell’ignorante ma poco ci mancava) perchè affrontava il tema del debito in maniera tradizionale, senza sviscerare nè il meccanismo della creazione della moneta tramite il debito, nè i motivi per cui tali stati erano indebitati.
Quale è la tua posizione? Perchè la Chiesa non affronta il tema del signoraggio? Possibile che al vertice non siano a conoscenza?
Attendo fiducioso la tua opinione.
Sì, non sono sceso -per il momento- nell’ “apologia di reato”.
Ma metto in conto che a breve sarà necessario farlo.
Perché è preferibile obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.
E, nel frattempo, prendo atto che un sacerdote come don Ferdinando (che magari arriverò a conoscere a breve, se Dio vuole) ci è già arrivato, all’ “apologia di reato”:
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1001849/Il-prete-predica-contro-Monti—Fedeli–non-pagate-le-tasse-.html
Per quanto riguarda la tua domanda:
la Chiesa Cattolica, nella persona del suo capo terreno, ha in più occasioni detto tutto ciò che c’è da dire e da sapere sul potere di Mammona.
Basta andarsi a leggere la Quadragesimo Anno di Pio XI (non c’è bisogno dei siti di contro-informazione per farsi un’idea precisissima delle Matrici di Inganni, di Menzogna e di Peccato: è sufficiente leggersi le encicliche dei Papi, specialmente quelle degli ultimi 120 anni).
Sul fatto che Benedetto XVI abbia conosciuto Auriti, quan’era ancora cardinale, e che sia venuto a conoscenza del valore indotto della moneta: è sicuramente vero.
Ma anche se ne avesse parlato, della moneta di Mammona: pensi che sarebbe bastato di per sé a “scongelare” i cuori?
Non è dalla risposta alla domanda “cos’è la moneta?” che può arrivare il vivificamento dei nostri cuori, ancora totalmente o parzialmente di pietra.
Tanto è vero che, durante tutti i Vangeli, Gesù dedica al tema non più di trenta parole.
E’ un’altra, la domanda la cui risposta -data per Fede- può smuovere le montagne immobili che siamo.
Ed è: “Chi è Gesù?”
Del resto, pensa un po’ Alberto, se domani il Papa affermasse che la moneta che usiamo è quasi interamente di Mammona, e che quindi ha un oggettivo potere di asservimento nei confronti di ciò che è radicalmente opposto a Dio: quanti di noi, dopo aver ascoltato quelle parole liberanti, inizierebbero da subito a far circolare quella moneta, utilizzandola nei Progetti graditi a Dio? Ed a smettere di concepirla come “risparmio”?
C’è poi ancora un altro aspetto, da considerare.
Che perché sia legittimo (anche davanti a Dio, visto che Gesù E’ Dio, oltre che Uomo) pagare le tasse a Cesare, devono valere DUE condizioni:
– che la moneta sia di proprietà REALE dello Stato (e quindi emessa direttamente da esso, senza bisogno dell’artificioso e strumentale passaggio attraverso una BC, anche qualora fosse pubblica: e ciò lo sottolineo per prendere le distanze dai barnardiani, secondo i quali tutto si risolve se si restituisce il pieno utilizzo della “stampante” alla BC, così com’è ancora per quelle degli USA, della Svizzera e del Giappone e come ha invece smesso di essere per la UE)
– che lo Stato sia “Cesare”.
Sulla prima condizione, è chiara e non vi sono dubbi di sorta, per chi abbia approfondito anche solo un minimo di conoscenza ed informazione sulla questione monetaria.
Sul secondo aspetto: è da sottolineare che è vero “Cesare” quel potere statale che è in qualche modo “predisposto” al riconoscimento della regalità sociale di Gesù (che è impensabile possa regnare solo e soltanto nei nostri cuori, ed essere per principio estromesso dai nostri ordinamenti sociali e giuridici).
Il “Cesare” storico (inteso come potere Romano) lo era: non a caso nel diritto romano erano ampiamente statuiti tantissimi aspetti della Legge Naturale che Dio Stesso ha messo nei cuori degli uomini.
Altri poteri statali non erano e non sono, invece, “Cesare”.
E non è un caso che il parto “cesareo” sia quello che non passa attraverso il canale ordinario.
Così come non passò attraverso il canale ordinario lo Stesso Gesù, al momento del Suo Parto.
Il “Cesare” temporale e il “Cesare” spirituale sono legati anche da questa somiglianza.
E’ il primo avrebbe riconosciuto il Secondo.
Oggi, l’attuale Stato, ha smesso di essere Cesare. Nel momento in cui ha “legalizzato” ciò che è profondamente contrario alla Legge Naturale: l’aborto volontario
… legalizzato e sponsorizzato: leggo ora su un giornale locale (Il Biellese) che arrivano in Italia pulman di donne rumene ad abortire… gratis. C’è lo sfogo di una mamma che per fare un esame al cuore alla bambina dodicenne ha dovuto barcamenarsi fra codici, tessere, prenotazioni ecc. Mentre dall’estero si può abortire gratis nelle nostre strutture pubbliche con un “paio di click”.
Tanto per divagare: pare che la metà degli euro falsi in circolazione provengano dall’Italia. Tanto, per la differenza che c’è tra gli uni e gli altri…
Scusa Fabio, ma potresti giustificare meglio questa affermazione:
“è vero “Cesare” quel potere statale che è in qualche modo “predisposto” al riconoscimento della regalità sociale di Gesù (che è impensabile possa regnare solo e soltanto nei nostri cuori, ed essere per principio estromesso dai nostri ordinamenti sociali e giuridici).”
Mi piacerebbe che fosse così, ma tempo che invece il “Cesare” odierno sia il vero nemico da combattere… forse si aggiusterebbe questa frase con un condizionale?
Sì, ma proprio perché il “Cesare odierno” è stato sostituito da Mammona: nella misura in cui ha promulgato leggi RADICALMENTE OPPOSTE a nostro Signore Gesù.
A partire da quella sull’aborto.
Quando Cesare era ancora tale, il fatto di compromettersi con Mammona era ancora un male minore, rispetto al male peggiore di oggi in cui Cesare si è fatto sostituire da Mammona o comunque parla per suo conto.
Perché ricordiamo che il fatto che la moneta fosse emessa da Cesare non lo rendeva di per sé completamente indipendente da Mammona: anzi, proprio la parità aurea faceva sì che il denaro fosse controllabile da chi controllava l’oro. Che è, spessissimo, storicamente finito “nelle mani” delle lobbies composte da odiatori di Gesù.
Che arrivavano, grazie alla leva del denaro “aureo”, a controllare realmente le finanze di Re ed Imperatori (legittimi “Cesari”) al fine ultimo di incuneare nel corpus delle leggi il loro odio nei confronti di Gesù.
Il passaggio alla moneta interamente fiduciaria (e quindi senza alcuna più o meno artificiosa parità sottostante) è stata una grandissima occasione mancata: che è invece stata utilizzata proprio dagli odiatori di Gesù o dagli “acceleratori dei Tempi” (che finiscono per odiarLo come finì per odiarLo l’Iscariota), invece che da coloro che a Gesù si rapportano come alla Via, alla Verità ed alla Vita.
http://www.pontifex.roma.it/index.php/libri/35-libri-cattolici/11834-qle-tasse-e-la-chiesaq-in-tutte-le-librerie-lultimo-piccolo-compendio-scritto-da-carlo-di-pietro-difendersi-da-uno-stato-tiranno-e-ladro?device=iphone
Dal sito “www.peoppleinpraise.org”: commento bellissimo in data odierna. (1)
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CESARE
Cesare, che rappresenta lo stato e il potere politico, ha l’obiettivo di avere il controllo assoluto, il dominio totale di tutte le persone e di tutte le cose del mondo. Per avere il dominio e il controllo totale dei popoli, Cesare deve in qualche modo persuadere la gente a compiere un gesto esistenziale assurdo quanto stupido, e ci è riuscito, ci è riuscito pienamente. Cesare è riuscito a persuadere la gente a consegnare spontaneamente nelle sue avidissime mani tutto il frutto del proprio lavoro, ogni personale risorsa, ogni genialità e creatività che Dio ha donato ai propri figli per il bene comune e per la vera evoluzione dell’umanità. Ma come ha fatto? Come può un popolo intero mettere completamente nelle mani del potere di Cesare il frutto del proprio lavoro, ogni risorsa e idea, ogni genialità e capacità, il tempo, l’energia e la forza? Semplice. Cesare ha messo il prezzo alle cose e alle persone e ha inventato il denaro, sul quale ha posto la propria effige, trasformando tutto in denaro. Così ogni dono, ricchezza, genialità, energia, creatività, uso del tempo, lavoro, impegno è diventato denaro, con un prezzo che naturalmente Cesare ha stabilito e stabilisce a suo piacimento. In questo modo è stato possibile dare un prezzo a ogni cosa, gesto, viaggio, idea, lavoro, energia, risorsa, pensiero, ora di tempo, impiego. È stato dato un prezzo al cibo, all’acqua, alla salute, alla malattia, al divertimento, alla cultura, alla religione, alle relazioni, all’affetto, al sesso, allo sport, alla paura, alla scienza, alla sicurezza, al piacere, al dolore, alla vita, alla morte, alla dignità, alla libertà, alla schiavitù. Una volta messo il prezzo a tutte le cose e a tutte le dimensioni della vita umana, il gioco è fatto, il potere totale, il dominio assoluto sulla gente diventa di Cesare e senza Cesare nulla si può comprare e nulla si può vendere.
La gente, per avere un po’ di denaro, che rimane comunque proprietà di Cesare, ha trasformato tutta la propria vita in denaro e in questo modo ha offerto spontaneamente in mano, letteralmente in mano e nella borsa di Cesare, tutto, assolutamente tutto dell’uomo e tutti gli uomini. Cesare in questo modo possiede, gestisce, domina su tutto e su tutti incontrastato. Tutto ciò che ha un prezzo è di Cesare e Cesare lo gestisce e lo controlla. Tutto ciò che non può essere ancora prezzato, e dunque non è per lui fonte certa e controllata di guadagno, Cesare lo odia di un odio viscerale e violento. Per questo motivo le ricerche di forme di energia alternativa pulita non sono ammesse e sono illegali, così come le cure terapeutiche che non prevedono l’utilizzo di farmaci ma di sistemi di cura legati alla meditazione, alla cura dei pensieri, anche se funzionano, sono considerate fuori legge, osteggiate come oscurantiste forme di magia. Ciò che non è di Cesare è fuori legge. In pratica tutto ciò che è di Dio, essendo gratuito, per Cesare è inopportuno, fuorviante, illegale, ostile. Dare il prezzo a ogni cosa, poi, garantisce il mantenimento del sistema del controllo attraverso il denaro stesso. Da un punto di vista psicologico, per mantenere il dominio assoluto dei popoli è indispensabile tenere i popoli nello stato di tensione, separazione e ignoranza, e il denaro è proprio il mezzo perfetto per creare e mantenere lo stato di tensione, separazione, ignoranza. La tensione si crea con il debito.
Cesare ha creato un irrazionale divario tra valore oggettivo di una cosa e il suo prezzo, così che la gente per comprare qualsiasi cosa di poco valore deve spendere molto denaro. Poiché in proporzione ne guadagna molto poco, Cesare allora è pronto a prestare il denaro alla gente, perché possa soddisfare i suoi desideri, desideri indotti da Cesare, così che poi sia costretta a rendere a Cesare stesso il denaro sotto la pressione di una scadenza e con gli interessi. Con questo meccanismo di usura legalizzata, Cesare raggiunge il primo dei suoi sotto-obiettivi che è quello di mantenere i popoli costantemente in stato di tensione sotto il peso e l’oppressione del debito e della miseria. La separazione si ottiene sempre attraverso il denaro. Nulla al mondo, meglio del denaro, sa dividere e mettere gli uni contro gli altri, come il denaro. La separazione garantisce a Cesare di non avere mai da parte della gente una forza e una potenza di opposizione dissidente e unitaria sufficiente per spodestarlo dal suo trono. Il denaro è perfetto anche per ottenere e mantenere lo stato di ignoranza. La gente vive per denaro, corre tutto il giorno per il denaro, è completamente presa e occupata dal denaro, non lavora per vivere, ma vive per lavorare, e questa occupazione ossessiva spegne con il tempo ogni intelligenza, ogni visione percettiva della vita, ogni sviluppo spirituale, creando l’ignoranza, la miseria intellettuale, la sterilità spirituale, l’inedia esistenziale.
L’ignoranza della gente permette a Cesare di propagare il proprio potere di persuasione sulle ali delle bugie e delle falsità più evidenti e ignobili, continuando ad avere l’approvazione e l’appoggio dei popoli. Cesare non ha mai avuto il ben che minimo interesse per il vero benessere della gente e la vera ricchezza distributiva dei popoli, non avrebbe alcun senso secondo i suoi obiettivi di potere e dominio assoluti, né gli comporterebbe alcun vantaggio commerciale ed economico. Per Cesare il popolo di Dio è solo e unicamente un ammasso di pecore tremolanti e deboli da tosare fino a scorticarle di ogni risorsa fisica, intellettuale, spirituale, di ogni bellezza, forza, ricchezza, dignità e libertà. Per Cesare la legge non è mai servita e mai servirà un solo istante a fare giustizia, ma a difendere unicamente i propri intrighi e interessi. Così come la cultura da lui inculcata non è mai servita né mai servirà a illuminare i popoli, ma ha piuttosto lo scopo di renderli ciechi e intontiti e di uniformare in strutture di pensiero miserabili anche i cervelli più acuti e sottili. Anche la religione, in mano a Cesare, non è mai servita e mai servirà per condurre gli uomini a Dio nella gioia e nell’evoluzione spirituale, ma solo per aumentare la tensione psichica dell’uomo rispetto al debito, un debito psico-emotivo costruito dalle morali, dalle tradizioni umane, dai precetti, coltivato attraverso i sensi di colpa, la paura dell’inferno, la paura di Dio, l’esasperazione del senso del peccato, in modo da far sentire gli uomini in perenne debito con Dio oltre che con Cesare stesso.
Ma a Cesare non è bastato tutto questo, si è spinto oltre e ha inventato il prezzo sul prezzo, ha inventato le tasse. Le tasse sono il capestro dei popoli, una specie di furto tanto arbitrario quanto legalizzato, è il modo con cui Cesare depreda i popoli di quel poco che hanno, garantendosi la protezione garantito dalla protezione della costituzione e della legge oltre che delle armi dei propri eserciti.
Ma qui Cesare ha fatto un errore che non poteva prevedere e conoscere, ha messo il prezzo al prezzo, in qualche modo ha messo il prezzo a se stesso e al proprio dominio e dunque anche Cesare è entrato nel meccanismo perverso e autodistruttivo del prezzo. È così che il potere di Cesare ora è inversamente proporzionale al peso delle imposte che impone. Più tasse impone Cesare ai popoli, più dimostra la propria impotenza e fragilità e rivela l’ora della sua fine. Ecco perché Gesù dice: Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio, perché riconoscendo a Cesare quello che Cesare ha definito essere suo e riconoscendo a Dio veramente quello che è di Dio, un po’ alla volta l’uomo non sarà più costretto a dare nulla a Cesare.
Ho spiegato nell’altro post ( https://www.ingannati.it/2012/06/06/come-cesare-ci-tiene-sottomessi/#comment-2768 )
il motivo per cui l’autore di questo scritto prende un micidiale abbaglio.
Confondendo la causa con l’effetto, e Cesare con Mammona.
E dimostrando una volta ancora (qualora ce ne fosse stato bisogno) che ogni volta ci allontaniamo da ciò che ci dice Gesù, si finisce in un vicolo cieco.
Quando si dice la “sincronia”.
Poco fa, Alberto, abbiamo parlato di sommo sacerdote. Che duemila anni fa volle che Gesù fosse immolato sulla Croce.
Pochi minuti fa, scopro (ebbene sì, non sono “sul pezzo” della cronaca) che lunedì scorso, 10 dicembre (giorno della Beata Vergine di Loreto: e della traslazione miracolosa della Santa Casa di Nazareth, attualmente a Loreto) è stato consegnato il “premio Nobel per la pace” all’Unione Europea.
A ritirarlo: Van Rompuy, Barroso e quello a cui Berlusconi avrebbe assegnato (e fu una felice intuizione) il ruolo di kapò.
Questo il video della consegna del premio.
http://video.corriere.it/norvegia-nobel-la-pace-ue-cerimonia-ad-oslo/e9d02620-42e2-11e2-af33-9cafd633849d
Sia a 01:11 minuti dalla fine che ancora meglio nel fermo immagine finale: si vede che alla destra della targa consegnata alla troika europea c’è quello che sembrerebbe proprio il pettorale che era prescritto dal Tanak al sommo sacerdote.
12 gemme (riquadri, in questo caso) di diverso colore.
Si potrebbe verificare se hanno voluto persino ricreare la corrispondenza esatta nei colori.
Cercavo un post in cui inserirlo, questo commento.
E l’ho trovato senza fatica in questo, sull’illeggittimità ODIERNA di pagare le tasse allo Stato nella moneta emessa dalla BCE (ergo Mammona)
Quella BCE che è la “pietra d’angolo” di questa UE a cui lunedì scorso hanno voluto dare persino il “pettorale” da sommo sacerdote.
La cosa triste è che figli di Dio come te, come Stefano, come Marco, come don Paolo Spoladore: in un momento del genere, in cui si sta ogni giorno che passa manifestando pienamente il potere anticristico, vi siate convinti che il Papa (già spiritualmente crocifisso, come la vera Chiesa di Gesù) sia Falso Papa.
Invece che “acquartierarvi” con tutte le vostre capacità, competenze e talenti: attorno a lui, a far quadrato.
http://i51.tinypic.com/acbehh.jpg
Appunto: l’unico che lo possa indossare -AL LIMITE- legittimamente, il pettorale (che, conviene ricordarlo: non fu un’invenzione dei sacerdoti del Tempio; ma fu invece una richiesta di Dio Stesso, e da Lui prescritta nel dettaglio; così come prescrisse nel dettaglio la costruzione della Tenda, dell’Arca dell’Alleanza e dell’Arca di Noé) è il Papa. L’equivalente, nel Nuovo Testamento, di colui che era il sommo sacerdote dell’Antico Testamento.
Il fatto che Paolo VI lo indossi, il pettorale: può essere discutibile ma non ha, di per sé, connotazione anticristica. Poiché il Papa è Vicario di Cristo.
Al contrario, è INTRINSECAMENTE anticristico l’appropriarsi del pettorale da parte di una istituzione come l’Unione Europea.
Che non ha neanche voluto inserire nella Costituzione il riferimento alle radici cristiane.
Scopro, peraltro, con sorpresa ma neanche tanto, che in questo stesso post ti risposi (il 28 aprile, giorno di San Luigi Grignion de Monfort, colui che fu il precursore degli “apostoli degli ultimi tempi”) alla domanda fatidica:
“Quale è la tua posizione? Perchè la Chiesa non affronta il tema del signoraggio? Possibile che al vertice non siano a conoscenza?
Attendo fiducioso la tua opinione.”
Di ciò che ti risposi non hai fatto granché conto, da allora.
E ti sei concentrato sulla questione monetaria, come se fosse la panacea per tutti i mali ed il modo di far nascere il bambino “dalla testa”.
Unendoti a coloro che voglio sì (e sarebbe giusto, di per sé) far tornare Cesare proprietario della moneta che ci chiede per pagare le tasse: ma che, al contempo, non vedono (se sono in buona fede; fanno finta di non vedere, gli altri) che l’attuale Cesare è diventato ormai un Erode.
Che, qualora diventasse proprietario della moneta, perseguirebbe con ancora più efficacia i suoi obiettivi: anticristici e/o volti al male.
A “condimento” di questa posizione: ora è arrivata persino la condivisione della tesi sedevacantista apocalittica. Rispetto al quale, te lo ripeto e lo faccio perché ti voglio bene: Marco ha il pregio di essere coerente, sia nel suo taglio INTEGRALE da Mammona che nel suo taglio INTEGRALE da quella che considera la “falsa Chiesa conciliare”.
Ma tu (e altri fratelli conosciuti per Volontà di Dio su questo sito) questa “coerenza” non l’avete: e quindi siete anche molto meno giustificabili di lui.
Ti mostro il riassunto delle posizioni a cui sei approdato:
– non c’è Papa
– la battaglia per la sovranità monetaria (e tutte le altre “sovranità individuali”) è essenziale e va impostata prima di ogni altra cosa
– sui valori “non negoziabili” che la Chiesa, con a capo visibile il Papa, ci indica come tali: si “discuterà” dopo.
Mi piange il cuore, ad essere così duro e diretto.
Ma so di doverlo fare.
Ti abbraccio,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
Per tentare di interpretare il significato delle parole di Cristo: “Da a Cesare quel che è di Cesare”, sarebbe bene tentare di definire il significato, o i differenti significati e funzioni, attribuibili alla parola “moneta”.
Se moneta è uno strumento onesto per promuovere la reale produzione di beni legittimi per l’uomo, allora ben venga il pagamento delle tasse e cioè di una quota per lo stato e persino per l’argentario, o il banchiere, quando costui è onesto.
Se invece la moneta è lo strumento, un’invenzione diabolica per derubare l’uomo, ridurlo in miseria e nella disperazione, e quindi per farne uno schiavo, come sta tentando di fare la cupola sionistadei banchieri anglo americani ed i suoi vari Monti, Draghi, e governi di banchieri; ebbene anche in questo caso si deve restituire a Cesare quel che è di Cesare. E cioè restituire al governo la sua arte del rubare, la sua creazione di distruzione, miseria e disperazione.
“Sunt mala quae libas ipse venena bibas”. Cristo non prese a frustate i banchieri del tempio? Non li apostrofò col termine “covo di ladroni”?
Questa è la mia interpretazione dell’episodio del Vangelo e quel che avrebbe dovuto dire Urbi et orbi il caro infallibile Benedetto 16 anzichè schierarsi apertamente dalla parte dei moderni astuti distruttori della Nazione Italiana.
Che mattacchioni, quelli del Corriere della Ser(v)a:
In quest’articolo semiserio sulle ansie dei deputati che devono tornare a lavorare, verso la fine c’è la chicca seguente:
Scilipoti progetta la sua nuova vita a Barcellona Pozzo di Gotto: «Ho appena scritto un altro libro, “La moneta al popolo”. È una teoria monetarista secondo cui…».
La frase gliela faranno completare direttamente all’Anticristo (e, in questo caso, si guarderanno bene dall’interromperlo), quando sarà scoccata la sua ora.
Vieni, Signore Gesù
L’articolo è questo:
http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_14/deputati_f810050c-45b7-11e2-9abc-e1073f0961e6.shtml
Ing. Medici, lei ha detto una cosa veramente impressionante e gravida di ulteriori estensioni: “Cesare ha inventato il prezzo sul prezzo, cioé le tasse”. A questa affermazione si può aggiungere:
I banchieri hanno aggiunto (da tempi antichissimi, sin da Babilonia), un ulteriore`diabolico allungamento suggerito da Mammona:
Il prezzo sul prezzo del prezzo, ovvero l’interesse composto: uno dei cancri di tutti i tempi e specialmente della nostra epoca, vale a dire l’interesse sull’interesse o onere sull’onere: ovvero l’interesse composto. È quell’artificio apparentemente innocente che permette con l’andare del tempo, di totalizzare montanti insopportabili, varie volte iul debito iniziale, ovvero pagabili con l’espropriazioni dei beni che l’innocente malcapitato deve pagare al banchiere.
Per chi fosse digiuno di matematica finanziaria, interesse composto significa che dopo un primo periodo diciamo di un anno un debito di cento si trasforma in un debito di 100 più 6%: 106. Ma alla fine del secondo anno, questo 6 per cento non è più calcolato su cento, ma su 106, cioè l’interesse del primo periodo viene “capitalizzato” cioè trasformato in nuovo debito sul quale calcolare ogni volta un montate crescente, esponenziale e impagabile.
Le primitive religioni (ed anche quella cristiana), condannarono questo interesse sull’interesse. Con giusta ragione, aggiungo. Nell’antico israele, dato che questo sistema, dopo un certo numero di anni generava montanti impagabili per tutti e cioè l’espropriazione generale dei beni, veniva indetto un solenne Giubileo, che significava perdono dei debiti antichi. Sistema che permetteva di cancellare i vecchi debiti, ma permetteva di conservare il sistema truffaldino inventato dal demone del denaro e attualmente praticato da tutte le banche moderne, incluso quella o quelle del Vaticano.
Non sono d’accordo sul fatto che le tasse siano, di per sé, “il prezzo sul prezzo”. Lo sono diventate oggi, perché la moneta è emessa a debito, generando ciò che è paradossalmente e contradditoriamente (quindi satanicamente) chiamato: “debito sovrano”. Ed è il fatto che parte delle tasse viene utilizzata a pagare il “servizio” (ossia, l’interesse) su tale “debito sovrano” e che tale “servizio” cresca nel tempo secondo la satanica regola dell’interesse composto: a far diventare le tasse un “prezzo sul prezzo”. Ma se esse (tasse) fossero imposte da uno Stato proprietario della sua (ma che è in realtà nostra: e diventa “sua” solo in quanto gliene deleghiamo emissione e gestione) moneta, allora sarebbe evidente la natura propria delle tasse: quella di servire a “chiudere” il circuito monetario. Che, similarmente a qualsiasi altro circuito (elettrico, idraulico, sanguigno), se non fosse “chiuso” non potrebbe neanche essere “circuito”.
Per la cronaca, Nemo, l’interesse composto non è vietato soltanto nella Bibbia e in altre tradizioni religiose o umane: è vietato anche in tante legislazioni civili. Ed è SICURAMENTE vietato in Italia, dove esso è chiamato ANATOCISMO.
Ma, poiché il meccanismo bancario della moneta-debito è truffaldino AB ORIGINE e oltre la banca centrale che stampa moneta-carta, sono truffatori ed usurai “legalizzati” anche le banche che “erogano” credito: è successo (com’è ovvio che succeda, data la psicologia umana ancora così segnata dai fomiti del Peccato Originale) che a tali banche commerciali non sia stato sufficiente guadagnare, approfittandone, sul meccanismo di creazione ex-nihilo del credito bancario. Ma siano arrivate a “strafare” (ossia: “stratruffare) e quindi applicare sistematicamente l’interesse su interesse (il suddetto ANATOCISMO, in Italia vietato dalla legge) a tutti i loro clienti ma in particolare a quelli dove c’è (o meglio: c’era) più grasso da spolpare. E sto parlando degli imprenditori, che hanno tipicamente conti affidati (e fidi suddivisi tra: cassa, sconto fatture, salvo buon fine); dove, se ci si prende la briga di andarli ad analizzare gli estratti scalari di tali conti, si scopre che almeno SETTE volte su DIECI, la banca ha applicato l’ANATOCISMO, se non addirittura l’USURA (che può essere soggettiva o oggettiva).
Se fossi stato in Italia, ti avrei proposto di partecipare ad un’iniziativa commerciale, tesa proprio a fronteggiare tale illegalità sistematica ed ubiquitaria.
Caro Fabio Massimo, nel suo intervento lei mi chiama Nemo. Ma io sono Eliseo. E questo non è un “nick name” ma il mio autentico nome di battesimo, come si potrá constatare con la mia adesione al partito SI SIAMO ITALIA; dato che la mia firma dovrà essere autenticata presso l”ufficio legale del Consolato italiano del paese ove risiedo. Cordialità. Eliseo
Chiedo scusa per il refuso, Eliseo.
E ne approfitto per chiederti se l’anatocismo è vietato anche in Brasile
Caro Fabio Massimo, in Brasile le banche sono realmente il cancro della società civile. Il mio piccolo appartamento di periferia io l’ho pagato 4,70 volte il finanziamento iniziale, dato che qui oltre all’interesse composto c’era pure la “correcao monetária” e cioè la correzione periodica delle rate per compensare la svalutazione, che fu galoppante sino agli anni 80, epoca in cui il governo Fernando Henrique, per contenere l’eccesso di circolante dovette cambiare moneta ed imporre un certo freno alle emissioni primarie del Banco Central ed alle banche commeriali. E così la vecchia moneta, il Cruzado, venne ritirato dalla circolazione e sostituito col Real. Essendo uno straniero senza appoggi non mi è stato possibile fare il rivoluzionario, benchè ne avessi una gran voglia.
Qui la popolazione è massificata e con tutto il rispetto la preparazione della gente non è comparabile al livello di cultura medio italiano. E dunque, la Bella Italia che tanta intelligenza ha regalato al mondo, oggi ha il dovere morale di mostrare erga omnes cosa sappiamo fare in questo frangente contro i quattro delinquenti che comandano il mondo col denaro (rubato agli altri).
E il nostro motore sarà Iddio Onnipotente dato che le attività umane di successo hanno tutte una forza spirituale, lo Spirito Santo che le accompagna e le aiuta.
[…] ( https://www.ingannati.it/2012/04/27/pagare-le-tasse-e-lecito/ ) trovate quanto scrissi, otto mesi orsono. E in cui mostro come Gesù ci dica che le tasse è […]
Ormai è doveroso far riferimento alla Finànza ( * Islàmica….
che,ancor oggi fedele ed obbediente ai Suprèmi+Dettàmi del Koràno,
vieta la diabolica e satanica VSVRA…che Loro chiamano…RIBA…
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e pare poi che in Arabia (* Saudita non si paghino,beati loro,le Tasse…
ma Quella è una Monarchia+Assoluta…di stampo ancora ” medio+evale “…
noi tapini,invece,siamo ostaggi della ” demo-crazia “…la più sfacciàta Tirannia che ci sia…hàhàhà…!!!