Copio e incollo questo interessante contributo di Ferdinando Donolato.
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Montecchio Maggiore: incontro con i 5 Stelle
Ho lasciato passare un po’ di tempo, per riflettere, prima di scrivere questo mio pensiero;
ci viene spesso chiesto cosa pensiamo per le prossime votazioni e a questo proposito vi informo che nella serata del 18/12/2017 a Montecchio Maggiore è stato organizzato un confronto tra il sottoscritto e i 5 Stelle.
Il titolo era molto interessante: “vaccinazioni obbligatorie? L’obbligatorietà dei vaccini tutela realmente la salute dei nostri figli?”
Presento i relatori: dott. Luigi Gaetti Senatore del Movimento 5 stelle, in aggiunta dott. Vincenzo Pierantonio e dott.ssa Elena Martinez, sempre dei 5 stelle.
Tutti e tre hanno da subito sottolineato che sono contrari a questa legge ma hanno anche dichiarato perentoriamente: “lo Stato deve convincere i cittadini a vaccinarsi perché le vaccinazioni sono importanti e utili!”
Per sottolineare questo fatto hanno proiettato una slide, presa dall’opuscolo che le ASL inviano ai genitori dubbiosi per convincerli che le vaccinazioni sono espressamente utili, in cui si vede il grafico dell’incidenza della poliomielite e l’introduzione massiccia della vaccinazione e il suo quasi azzeramento.
Non hanno voluto sentire ragioni quando la maggior parte dei partecipanti ha sottolineato che la vaccinazione in Italia è intervenuta solo quando ormai la diffusione della malattia era già di per sé in fase vistosamente discendente.
Non si sono posti il problema di come mai la poliomielite sia esplosa massicciamente solamente dopo l’introduzione della vaccinazione, iniziata nel 1955.
Il grafico ISTAT non dà nessun dato statistico. Perché i dati siano considerati tali, si deve avere una continuità di riferimenti. Ora è opportuno, sottolineare che fino al 1955, veniva considerata poliomielite qualunque sintomo di paralisi che durava 24 ore.
Dopo l’introduzione della vaccinazione, e per far risultare che questa funzionava, venne varata una nuova metodica per la registrazione dei casi di poliomielite. La poliomielite era tale, e veniva registrata, se la paralisi persisteva per 60 giorni.
Questa incongruenza nel compilare le statistiche le rendono di per sè inaffidabili.
Un dato rimane comunque inconfutabile: dopo l’introduzione della vaccinazione ci fu un aumento dei casi di poliomielite sproporzionato, anche senza contare i casi di paralisi (di 24 ore) che prima rientravano nella statistica.
Altra osservazione molto importante: la vaccinazione è diventata obbligatoria, in Italia nel 1966, quando la malattia era praticamente sparita e nonostante ciò continuano a dire che il merito della sua scomparsa sia il vaccino.
L’antipolio fu riproposta dall’università del Michigan (Francis, 1955) su 1.080.680 bambini con risultati fallimentari: nei mesi successivi 675 vaccinati svilupparono la polio contro 467 dei 749.236 bambini di controllo. Malgrado ciò, il governo USA rilasciò l’autorizzazione a sei produttori e la campagna vaccinale iniziò massicciamente il 12 aprile 1955 provocando una strage. Dopo 14 giorni ci furono 260 casi di polio derivanti dalle vaccinazioni.
In quell’anno negli USA le varie forme di paralisi ebbero un incremento che andava dal 100% al 500% a seconda degli Stati, mentre addirittura nel Massachussets si arrivò al 1000%. Nell’epidemia del 1959 nel Massachussets infatti il 77.5% dei casi di paralisi era tra coloro che avevano ricevuto tre o più dosi di antipolio. Simili risultati si ebbero in Cecoslovacchia, Ungheria ed Israele e tutto questo in anni in cui non era presente alcuna epidemia “naturale”.
(BRUXELLES – PARLAMENTO EUROPEO – 05.04.2002 Conferenza Internazionale sul tema : I fondamenti delle vaccinazioni.Relazione del Dott. Dario MIEDICO – Milano – Italia)
Non solo, hanno anche omesso i tumori causati dall’SV4O.
Se qualcuno ancora vuole ringraziare questo vaccino, “per aver salvato l’umanità” ricordiamo loro il regalo che ha lasciato alle successive generazioni.
Le prime 150.000.000 di dosi di vaccino erano contaminate dal SV40 un virus della scimmia che scatena tre tipi di tumori: cerebrali, osteosarcomi, mesoteliomi. Questi tre tipi di tumori sono in continuo aumento. Questo virus è entrato nel genoma umano e si trasmette da padre/madre in figlio. Secondo uno studio americano il 25% della popolazione Italiana ha questo virus nel sangue. (Nexus n°19 pag.19/22)
Previsti 28.300 morti di un tipo di tumore specifico grazie al vaccino antipolio
Il tumore “killer” degli anni 2000:”il mesotelioma pleurico”
(DICIOTTO Notiziario Aziendale ULSS 18 di Rovigo anno 6 – n. 21 agosto 2000 pag. 22-23.)
Questa è la sconsolante enunciazione, ma contemporaneamente anche la rappresentazione di una cruda realtà emersa in un recente convegno organizzato dal Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO), il 15 Aprile di quest’anno, dal titolo “Eziopatogenesi del mesotelioma e sintesi terapeutica”.
Il Mesotelioma Maligno (MM) è un tumore che colpisce la pleura ovvero quelle sierose (parietale e viscerale) di rivestimento del polmone interposte tra il polmone stesso e la parete toracica.
Sotto il profilo epidemiologico, in Italia i trends di mortalità per tumore della pleura sono raddoppiati negli ultimi 20 anni. In Europa è prevista nei prossimi anni, una vera e propria epidemia: il numero totale di morti attese per tumori pleurici tra il 1995 e il 2029 è pari a 190.200, di cui 28.300 in Italia.
Il meccanismo patogenetico, che sembra essere alla base dell’insorgenza di questa patologia, è da identificarsi nel virus SV 40 (Simian Virus), considerato il più potente cancerogeno virale noto, individuato dal ricercatore italiano Michele Carbone, docente al Cardinal Bernardin Cancer Center di Chicago; la diffusione di tale agente virale all’uomo è avvenuta in maniera massiva, tra gli anni 1955 – ’63, con il vaccino inattivato antipolio di Salk. La presenza nelle cellule degli individui del virus SV 40 potrebbe quindi essere utilizzata in futuro come target per mettere a punto una immunoterapia, che possa offrire un barlume di speranza per combattere il mesotelioma, in quanto le soluzioni terapeutiche tutt’oggi praticate (terapia chirurgica, più chemioterapia e più radioterapia) non offrono un impatto significativo sulla sopravvivenza, che è di circa un anno e mezzo dalla diagnosi.
E’ in questo particolare contesto, che il Servizio di Medicina del Lavoro del Dipartimento di Prevenzione di questa Azienda ULSS è inserito in un Gruppo di Lavoro Regionale per la realizzazione di un progetto dal titolo “Sperimentazione di un modello di sistema di sorveglianza e di assistenza sanitaria ai lavoratori ex esposti ad amianto”, approvato dal Ministero della Sanità.
Ernesto Bellini e Antonio Masiero Medici del Servizio SPISAL aziendale
Alcune puntualizzazioni e riflessioni…
Il convegno di Aviano era focalizzato solo su un tipo di tumore, il mesotelioma, e non affrontava con dati e previsioni né il problema del tumore cerebrale —sempre scatenato dall’SV40— che ha avuto un notevole incremento, anche del 30%, né dei tumori alle ossa (osteosarcomi), anche questi ultimi sempre provocati dall’SV40 e con un notevole incremento negli ultimi anni. Inoltre è interessante analizzare i dati ISTAT riguardanti le morti da polio; dal 1924 fino all’ultimo caso di poliomielite selvaggia (causata cioè da virus selvaggi e non scatenata da virus dei vaccini) del 1972 ci sono stati 14.631 morti, mentre fra le morti previste e quelle già avvenute per mesotelioma si contano 28.300 casi. Potete ben raffrontare i due dati e rendervi conto del grande successo —infausto!—di questa vaccinazione. Da notare che in Italia non esistono i dati delle morti da polio causate dalla vaccinazione. Inoltre, sempre analizzando i dati ISTAT, si scopre che gli anni di maggior mortalità per polio sono stati quelli successivi all’introduzione della vaccinazione antipolio.
Altra affermazione molto lusinghiera durante la conferenza del 18 dicembre:
“le reazioni avverse, non sono così “dannose e molteplici” da sconsigliare questa pratica, seppure non esiste farmacovigilanza in Italia, anzi il non vaccinarsi mette a rischio i bambini. Il morbillo in particolare scatena una meningite ogni 1000 infettati” (il problema è che non riusciamo noi a trovarli).
Eppure il Senatore Gaetti ha affermato: “Il mio insegnante di medicina mi diceva che se c’è un caso di morbillo si manda tutti a prenderlo, si risolve il problema.” Forse dovrebbe chiedersi: ma era completamente pazzo a far rischiare la meningite a questi ragazzi? E come lui tutti i medici di allora? O forse qualcosa viene distorto ora?
Sottolineava un altro particolare: “ora ci vengono a dire che un genitore non ha tempo per prendersi cura di suo figlio (per fortuna in Italia non c’è disoccupazione) per cui la vaccinazione risolve il problema. A Taiwan, mi permetto far presente, esistono nidi che funzionano egregiamente: il genitore porta il bimbo al lunedì mattina e lo riprende il venerdì sera, cosa volete, deve lavorare!”
Sposano del tutto i principi delle ASL: non c’è differenza tra “l’alluminio” ingerito e “l’alluminio” iniettato con le vaccinazioni, anzi il grosso problema è l’inquinamento, per cui inquinamento più, inquinamento meno che differenza c’è?
Traete voi le conclusioni, io mi ritrovo in un contesto molto strano, molti genitori simpatizzanti del movimento 5 stelle ci contattano per organizzare incontri, dare informazioni, combattere questa legge, tranne casi rarissimi i “vertici” fate voi dove sono.
Siamo intenzionati a riportare volta per volta le dichiarazioni dei vari gruppi politici, per dar modo ai nostri soci, simpatizzanti, amici di farsi un’idea di chi promuove la LIBERTA’ DI SCELTA DI CURA.
Donolato Ferdinando Presidente CORVELVA
Riferimenti:
https://drive.google.com/drive/folders/1fUHXScLKm9W_qEdqxAf5AF79QE1FjAdP
https://drive.google.com/drive/folders/1y-XT0p_zh8tKe5q3xw9vxi92zeZJtH0V
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