Sapevamo come agisce il potere.
Sapevamo come coopta, nelle sue malefatte, i mezzi di informazione, la giustizia, i politici.
Per questo non ci siamo fidati.
Per questo, all’inizio del 2020, quando tutti mettevano fuori dai balconi gli arcobaleni con le scritte “Andrà tutto bene” abbiamo cominciato ad indagare.
E abbiamo scoperto un sacco di cose. Cose che non tornavano, numeri incongruenti, politiche contradditorie. E abbiamo approfondito la ricerca. E abbiamo scoperto un sacco di cose. E abbiamo scoperto l’imbroglio.
Mentre la narrativa ufficiale, piena di contraddizioni, proseguiva nel suo piano, abbiamo cominciato ad informare. A rivelare le bugie, gli errori, le contraddizioni.
E quando si è partiti con i presunti vaccini, abbiamo rivelato il piano più che ventennale che andava avanti: con documenti, riscontri scientifici, prove di brevetti depositati, finanziamenti a società oscure.
E un po’ alla volta qualcuno si è svegliato.
Un po’ alla volta qualcuno ha cominciato a dubitare. E si è formata una massa critica. Alcuni hanno deciso, nonostante le minacce, di non vaccinarsi. Altri lo hanno fatto, ma si sono fermati dopo la prima dose. Molti dopo la seconda, moltissimi dopo la terza.
E ci siamo alzati in piedi contro la carneficina: la prova provata della dannosità del siero sta proprio grazie a quelli che, pagando sulla propria pelle, hanno detto no.
Il potere ha perseguito la sua strada classica: dìvide et ìmpera.
Ha creato un contenitore, lo ha chiamato “novax“, e lo ha riempito dei peggiori attributi: antiscientifici, antisocietà, sobillatori, assassini, ecc.
Tanto che oggi, se devi parlare in pubblico, in TV mainstream, sei costretto a prenderne le distanze: “guardate che io non sono un novax”.
I giornalisti
I giornalisti, cani ubbidienti del potere, hanno detto di sputare ai novax, c’è chi ha invocato le pallottole e la morte (Bava Beccaris), chi di farci marcire in casa, sperando che ci trasformassimo in poltiglia verde; molti sanitari, fra un balletto e l’altro (o fra le prove di un balletto e l’altro, mentre lasciavano morire i pazienti in corsia) si sono allineati, impedendo le cure e i ricoveri o anche solo lo visite in ospedale a chi si fosse macchiato di questa orrenda colpa, dicendo che avrebbero goduto “a bucarli 7-8 volte fingendo di non trovare la vena” e cose simpatiche di questo genere.
Troppo tardi
Ma ormai la coscienza era svegliata. E si sono dovuti – io dico momentaneamente – fermare, in attesa che le acque si calmassero e nella preparazione delle prossime, già annunciate, nuove pandemìe (a detta degli “esperti” molto peggiori di questa).
Nessuna gratitudine
Non ci aspettavamo gratitudine. Neanche un semplice grazie ci aspettavamo, la nostra ricerca della Verità ci basta e ci gratifica in sè stessa.
Ma non date la colpa a noi della divisione che LORO hanno creato.
Noi
- non abbiamo mai denigrato nessuno,
- non abbiamo mai chiesto che fosse vietato vaccinarsi,
- non abbiamo mai escluso dal nostro giro di amicizie chi si era vaccinato,
- non abbiamo mai invocato Bava Beccaris per chi era cascato nella trappola.
Non siamo noi i divisori.
Noi siamo quelli che hanno acceso la luce per farvi vedere la tappola che vi avevano preparato.
Non l’abbiamo fatta noi, la trappola.
Lascia un commento