1. “Se i media cattolici pro vax sono pagati da Soros e Gates”, di R. Cascioli per LNBQ, 10 gennaio 2022
l consorzio di media cattolici, catholic-factchecking.com, guidato da Aleteia e legato alla Santa Sede, è un progetto per silenziare i giornalisti cattolici non allineati, finanziato da grosse lobby internazionali contro la vita e la famiglia, in combutta con le grandi compagnie farmaceutiche che producono i vaccini. Così si spiegano tante cose….
Una ben documentata inchiesta del sito americano Church Militant rivela come Google, Soros e Bill Gates finanziano i media cattolici pro-vax per contrastare chi nella Chiesa non è allineato al verbo vaccinista. E si scopre che a guidare il consorzio di media cattolici che si autonominano fact-checkers (cioè che controllano la veridicità delle notizie, in questo caso sui vaccini anti-Covid) è il sito Aleteia, testata pubblicata in sette lingue, che gode di una stretta collaborazione con il Dicastero vaticano per la Comunicazione oltre che con il Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione.
Il consorzio, che comprende una trentina di testate, è attivo da qualche mese e cerca nuove reclute attraverso il proprio sito catholic-factchecking.com (che viene definito “International Catholic Media Consortium on Covid-19 vaccines”, ovvero Consorzio internazionale dei media cattolici sul vaccino Covid-19). E il consorzio è uno degli undici progetti (su 309 concorrenti di 74 paesi) a essersi spartiti i 3 milioni di dollari messi a disposizione da Google News Inititative attraverso il Covid-19 Vaccine Counter-Misinformation Open Fund.
Insomma, Google è preoccupata di chi mette in dubbio la narrazione secondo cui il vaccino è la sola salvezza dell’umanità e mette in campo tutta la sua potenza per contrastare capillarmente il nemico. Già questo, essendo Google il principale motore di ricerca nel mondo, dovrebbe sollevare qualche preoccupazione. Preoccupazione che dovrebbe diventare inquietudine venendo a conoscenza che dal 2019 il “fratello” di Google (emanazione della stessa compagnia Alphabet), Verily, che si occupa di sanità, ha una «alleanza strategica» con grandi compagnie farmaceutiche, tra cui Pfizer. Peraltro Verily è attualmente partner di Pfizer e del Duke Clinic Research Center nello studio della sicurezza a lungo termine dei vaccini per il Covid.
A nessuno curiosamente viene il sospetto che ci sia qualche conflitto di interesse. Per quanto riguarda i cattolici, poi, dovrebbe far venire qualche scrupolo il fatto che Google promuova apertamente i diritti riproduttivi (contraccezione e aborto) e l’agenda Lgbtq… Ma evidentemente pecunia non olet, e di fronte alla necessità di piegare qualsiasi resistenza ai vaccini tra i cattolici non si può andare troppo per il sottile. Del resto Aleteia ha dal 2013 un rapporto consolidato di collaborazione con Google. Ma non solo: per accreditarsi allo scopo di beneficiare dei fondi della Google News Initiative, Catholicfactchecking si avvale della consulenza di un istituto di ricerca spagnolo, l’Instituto de Salud Global (ISGlobal) di Barcellona che, a sua volta, negli anni ha ricevuto 57 milioni di dollari dalla Fondazione Bill e Melinda Gates e 150mila dollari dalla Fondazione Open Society di George Soros, secondo quanto ricostruito da Church Militant.
Oltre ad avere interessi diretti nella campagna di vaccinazione (soprattutto Gates), Church Militant giustamente ricorda che entrambe queste fondazioni non più tardi di sei mesi fa hanno sponsorizzato il rapporto “Tip of the Iceberg”, volto a screditare i movimenti pro-life europei, inclusa la COMECE (la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea).
Ma c’è un altro aspetto a dir poco inquietante: nel Comitato scientifico approntato da Catholicfactchecking troviamo ben tre membri della Pontificia Accademia per la Vita, tra cui il suo cancelliere, monsignor Renzo Pegoraro. Gli altri due sono Rodrigo Guerra Lopez e padre Alberto Carrara. Proprio quest’ultimo ci dimostra come si muovano questi soldatini per neutralizzare chiunque esca dalla linea tracciata, bollando proprio in questi giorni su Twitter come fake news un articolo del giornalista del National Catholic Register Edward Pentin.
Quest’ultimo aveva scritto un articolo criticando l’aperto sostegno della Pontificia Accademia per la Vita alla vaccinazione dei bambini malgrado i comprovati rischi; e per dimostrarlo aveva pubblicato la lista dettagliata di 48 casi di bambini americani morti dopo essere stati inoculati con il vaccino Pfizer, elenco presente sul database che riporta gli eventi avversi legati alla vaccinazione (Vaers). «Come membro della Commissione scientifica di catholic-factchecking.com – ha twittato padre Carrara – sono sulla stessa linea di Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria: “Tutte le comunità scientifiche di pediatri sono a favore della vaccinazione contro il Covid per la fascia d’eta 5-11 anni”». Quindi, nessun argomento, solo l’atto di fede nei vaccini e l’etichetta di fake news ad articoli che invece sono ben documentati.
Ricapitolando: c’è una cordata di media cattolici, legati alla Santa Sede, che sono parte di un progetto per silenziare i giornalisti cattolici non allineati, finanziato da grosse lobby internazionali contro la vita e la famiglia, in combutta con le grandi compagnie farmaceutiche che producono i vaccini. Come lo vogliamo chiamare? Conflitto di interessi? Truffa? Tradimento? Vergogna? Scandalo? Fate voi.
Se non altro questo ci fa capire perché i media cattolici ufficiali, e soprattutto la Pontificia Accademia per la Vita, siano così accaniti nel sostenere la vaccinazione di massa e pretendano di far credere che la Chiesa si sia pronunciata per i vaccini senza se e senza ma, quando il documento pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede un anno fa diceva cose ben diverse, come più volte abbiamo sottolineato.
Vediamo cose che mai ci saremmo aspettati di vedere. Come il vescovo di Salerno che VIETA ai preti non vaccinati di dare la comunione (la devono dare dei fedeli vaccinati). Il sacro siero può più della consacrazione.
Riferimento: beccato sul web qualche tempo fa, la fonte esatta non ce l’ho sotto mano , quando la trovo te la segnalo.
Visto e considerato che la scienza su Covid-19 che circola su TV e giornaloni è molto più religione che scienza vera e propria e visto che che ai vertici delle chiesa cattolica è salito un abusivo venduto corrotto come el papa argentino con i suoi accoliti e allora che si arriva persino a fenomeni di apostasia fra i preti cattolici è purtroppo una conseguenza, comunque, a mio avviso il problema fondamentale sta a monte, ovvero che la scienza su Covid-19 che circola su TV e giornaloni è molto più religione che scienza vera e propria!!
Tu che sei ingegnere, ne hai idea come nelle facoltà scientifiche universitarie pubbliche ( quelle davvero pesanti: ingegneria, fisica, chimica , matematica) non abbiano fatto ferro e fuoco subito e nel mezzo della narrazione dominante contro le loro balle gigantesche?
“Come mai il Corriere , che con dovizia di particolari ci informa sempre di tutti i non trattati che finiscono in TI o al cimitero, nel suo pezzo non dice che Roberto Marescotti si era vaccinato, come invece riporta correttamente LaPressa?”, Claudio Messora, tweet del 22 gennaio 2022
Perché sò presstitute ( = prostitute mediatiche ) da tanto tempo, basta ricordarsi l’indecente e vomitevole propaganda che fecero per sostenere la versione ufficiale dell’11 Settembre che invece ha fatto sempre acqua da tutte le parti!!
1. “Tutto ciò che la stampa prona non dice di Draghi”, Redazione di Casertakeste, 23 gennaio 2022
L’accusa, o la provocazione, è di quelle forti. Pubblicata sul Fatto Quotidiano di oggi, pagina 12. Titolo del pezzo: “Tutto ciò che la stampa prona non dice di Draghi“. E va beh, se è per questo basta ricordare la òla che gli hanno tributato a suon di battiti di mani quando è entrato nella sala per la conferenza stampa di Natale. Ma all’interno dell’articolo, Ivo Caizzi aggiunge qualcosa di più. Ed è quello che rende l’accusa decisamente più aspra.
“Il premier Mario Draghi, appoggiato dal ‘governo dei migliori’ – si legge nell’incipit – ha usato il denaro pubblico per influenzare o magari addirittura ‘comprare’ il consenso degli editori dei principali organi d’informazione e dell’élite dei giornalisti?”. L’autore del pezzo fa scaturire questa domanda “come logica conseguenza di fatti incontestabili”. Quali? Le riportiamo così come elencate, per assicurare completezza d’informazione:
1) “Tanti giornali italiani (escluso il Fatto) hanno celebrato Draghi ‘a priori’ e a oltranza, da quando è stato imposto a Palazzo Chigi pur senza avere avuto il consenso degli elettori”.
2) “Gli editori degli stessi organi d’informazione hanno sostenuto questa esaltazione di un tecnocrate della grande finanza, pur senza esperienza in cariche politiche e con un passato non privo di segreti e ‘ombre’”.
3) “I giornalisti più pagati avevano implorato il governo di salvare le loro ‘pensioni d’oro’ dal crollo della cassa Inpgi 1, che pretesero di privatizzare per godere di un sistema privilegiato rispetto a quello pubblico Inps”.
4) “Gli editori percettori di erogazioni pubbliche e disinvolti spremitori dell’Inpgi 1 (per tagliare i costi con i prepensionamenti) avevano chiesto ulteriori aiuti di Stato”.
5) “Draghi e il suo governo hanno stanziato 350 milioni di fondi pubblici per gli editori, che possono beneficiare di contributi statali aggiuntivi”.
6) “Il premier ha salvato le ‘pensioni d’oro’ dell’élite dei giornalisti, incurante del parere negativo della Corte dei conti e senza nemmeno un ricalcolo”.
Per carità: lungi da noi arrivare ad una qualsiasi conclusione. Per ora il “megascandalo”, come lo chiama l’ex corrispondente da Bruxelles del Corriere, non c’è. Per Ivo Caizzi però “Draghi dovrebbe chiarire se, da questi presupposti, può essere scaturito un ‘do ut des‘ tra la sua celebrazione mediatica e i fondi pubblici agli editori e ai giornalisti più pagati”. E magari spiegare se questo abbia favorito o meno “la sua ambizione personale” di salire al Quirinale.
“Un contesto mediatico opaco, omertoso e collusivo – aggiunge Caizzi – può impedire ai cittadini di conoscere informazioni fondamentali. Mentre dovrebbe bastare che un blog riveli una notizia critica su Palazzo Chigi per vederla rilanciata da tutti i media”. E ancora: “Nella corsa per il Quirinale non sta emergendo nemmeno che Draghi potrebbe essere percepito – per le sue politiche da Robin Hood al rovescio’ – come un tecnocrate divisivo da milioni di italiani poveri o disoccupati. Né che, dietro ai suoi segreti alla Goldman Sachs e nelle lobby riservate, potrebbero celarsi patti e conflitti d’interessi incompatibili per un capo dello Stato”.
1A. L’accusa del Fatto: “Così Draghi s’è comprato i giornalisti?”
La provocazione di Ivo Caizzi: “Il premier ha usato il denaro pubblico per ‘comprare’ il consenso dei media?”, di Nicola Porro, 22 gennaio 2022
“Il nuovo ruolo del Presidente della Repubblica, da garante della Costituzione a garante dei trattati europei”, di Thomas Fazi e P. Cornetti per La Fionda, 13 gennaio 2022
Come è ormai risaputo, il 24 gennaio terminerà il mandato settennale di Sergio Mattarella e il Parlamento italiano e i rappresentanti regionali saranno chiamati allo scrutinio segreto per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Malgrado questo evento non abbia ottenuto grandi attenzioni al di fuori del nostro paese, la scelta che ne conseguirà sarà determinante per tutto il continente europeo.
Generalmente, si ritiene che il presidente abbia un ruolo puramente cerimoniale e simbolico, e in effetti per la maggior parte della vita repubblicana è stato effettivamente così. D’altronde dovremmo essere una democrazia parlamentare, con il governo che si regge sulla fiducia delle Camere elette dal popolo.
Eppure, nella sua veste ufficiale di “garante” o “guardiano” della Costituzione, il presidente della Repubblica detiene un potere notevole. I governi, infatti, devono ottenere la sua “approvazione”, in quanto egli nomina (o “approva”) il Presidente del Consiglio e gli altri ministri. Inoltre, tutte le leggi approvate dal Parlamento devono essere firmate dal Presidente della Repubblica, il quale ha anche il potere di sciogliere le Camere, per esempio a seguito di una crisi di governo. Ciò significa che il Colle detiene a tutti gli effetti la capacità di decidere se indire nuove elezioni o meno.
Ma i poteri presidenziali non finiscono qua, dal momento che la carica più alta dello Stato ha la facoltà di ratificare i trattati internazionali, è comandante in capo delle Forze Armate e Presidente del Consiglio superiore della magistratura. Infine, non molti ne sono a conoscenza, ma il Presidente della Repubblica può esercitare la sua influenza anche attraverso le strutture tecnocratiche del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in particolare l’onnipotente Ragioneria Generale dello Stato e la Banca d’Italia.
Si tratta, dunque, di un potere tutt’altro che insignificante. Per quanto tale potere possa rimanere “dormiente” in tempi “normali”, in tempi di crisi, quando il sistema politico diventa incapace di fornire soluzioni praticabili, il ruolo del Presidente della Repubblica tende ad “espandersi”. E dato lo stato semipermanente di turbolenza politica ed economica in cui l’Italia è impantanata da almeno un decennio, non sorprende che oggi il presidente si sia evoluto in un vero e proprio attore politico, con il potere (e la volontà) di intervenire nel processo decisionale del paese.
Questa trasformazione è il risultato di un lungo processo, il cui inizio può essere ricondotto alla graduale integrazione dell’Italia nell’Unione europea e nell’euro a partire dai primi anni Novanta in poi. Per i paesi aderenti, infatti, soprattutto quelli subalterni, l’euro ha determinato una progressiva marginalizzazione del Parlamento e dello stesso governo, relegati sempre più a meri ratificatori di decisioni economiche, spesso impopolari, prese a livello europeo. Ciò ha inevitabilmente comportato un processo di riconfigurazione statale che ha rafforzato i poteri esecutivi e tecnocratici a tutti i livelli, compreso quello del capo di Stato, e reso sempre più irrilevante il Parlamento. In generale, questo processo è stato presentato come una precondizione necessaria per l’attuazione rapida ed efficiente delle politiche economiche imposte dall’UE: austerità, compressione salariali, liberalizzazioni e privatizzazioni.
Integrazione.
1. “Se i media cattolici pro vax sono pagati da Soros e Gates”, di R. Cascioli per LNBQ, 10 gennaio 2022
l consorzio di media cattolici, catholic-factchecking.com, guidato da Aleteia e legato alla Santa Sede, è un progetto per silenziare i giornalisti cattolici non allineati, finanziato da grosse lobby internazionali contro la vita e la famiglia, in combutta con le grandi compagnie farmaceutiche che producono i vaccini. Così si spiegano tante cose….
Una ben documentata inchiesta del sito americano Church Militant rivela come Google, Soros e Bill Gates finanziano i media cattolici pro-vax per contrastare chi nella Chiesa non è allineato al verbo vaccinista. E si scopre che a guidare il consorzio di media cattolici che si autonominano fact-checkers (cioè che controllano la veridicità delle notizie, in questo caso sui vaccini anti-Covid) è il sito Aleteia, testata pubblicata in sette lingue, che gode di una stretta collaborazione con il Dicastero vaticano per la Comunicazione oltre che con il Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione.
Il consorzio, che comprende una trentina di testate, è attivo da qualche mese e cerca nuove reclute attraverso il proprio sito catholic-factchecking.com (che viene definito “International Catholic Media Consortium on Covid-19 vaccines”, ovvero Consorzio internazionale dei media cattolici sul vaccino Covid-19). E il consorzio è uno degli undici progetti (su 309 concorrenti di 74 paesi) a essersi spartiti i 3 milioni di dollari messi a disposizione da Google News Inititative attraverso il Covid-19 Vaccine Counter-Misinformation Open Fund.
Insomma, Google è preoccupata di chi mette in dubbio la narrazione secondo cui il vaccino è la sola salvezza dell’umanità e mette in campo tutta la sua potenza per contrastare capillarmente il nemico. Già questo, essendo Google il principale motore di ricerca nel mondo, dovrebbe sollevare qualche preoccupazione. Preoccupazione che dovrebbe diventare inquietudine venendo a conoscenza che dal 2019 il “fratello” di Google (emanazione della stessa compagnia Alphabet), Verily, che si occupa di sanità, ha una «alleanza strategica» con grandi compagnie farmaceutiche, tra cui Pfizer. Peraltro Verily è attualmente partner di Pfizer e del Duke Clinic Research Center nello studio della sicurezza a lungo termine dei vaccini per il Covid.
A nessuno curiosamente viene il sospetto che ci sia qualche conflitto di interesse. Per quanto riguarda i cattolici, poi, dovrebbe far venire qualche scrupolo il fatto che Google promuova apertamente i diritti riproduttivi (contraccezione e aborto) e l’agenda Lgbtq… Ma evidentemente pecunia non olet, e di fronte alla necessità di piegare qualsiasi resistenza ai vaccini tra i cattolici non si può andare troppo per il sottile. Del resto Aleteia ha dal 2013 un rapporto consolidato di collaborazione con Google. Ma non solo: per accreditarsi allo scopo di beneficiare dei fondi della Google News Initiative, Catholicfactchecking si avvale della consulenza di un istituto di ricerca spagnolo, l’Instituto de Salud Global (ISGlobal) di Barcellona che, a sua volta, negli anni ha ricevuto 57 milioni di dollari dalla Fondazione Bill e Melinda Gates e 150mila dollari dalla Fondazione Open Society di George Soros, secondo quanto ricostruito da Church Militant.
Oltre ad avere interessi diretti nella campagna di vaccinazione (soprattutto Gates), Church Militant giustamente ricorda che entrambe queste fondazioni non più tardi di sei mesi fa hanno sponsorizzato il rapporto “Tip of the Iceberg”, volto a screditare i movimenti pro-life europei, inclusa la COMECE (la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea).
Ma c’è un altro aspetto a dir poco inquietante: nel Comitato scientifico approntato da Catholicfactchecking troviamo ben tre membri della Pontificia Accademia per la Vita, tra cui il suo cancelliere, monsignor Renzo Pegoraro. Gli altri due sono Rodrigo Guerra Lopez e padre Alberto Carrara. Proprio quest’ultimo ci dimostra come si muovano questi soldatini per neutralizzare chiunque esca dalla linea tracciata, bollando proprio in questi giorni su Twitter come fake news un articolo del giornalista del National Catholic Register Edward Pentin.
Quest’ultimo aveva scritto un articolo criticando l’aperto sostegno della Pontificia Accademia per la Vita alla vaccinazione dei bambini malgrado i comprovati rischi; e per dimostrarlo aveva pubblicato la lista dettagliata di 48 casi di bambini americani morti dopo essere stati inoculati con il vaccino Pfizer, elenco presente sul database che riporta gli eventi avversi legati alla vaccinazione (Vaers). «Come membro della Commissione scientifica di catholic-factchecking.com – ha twittato padre Carrara – sono sulla stessa linea di Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria: “Tutte le comunità scientifiche di pediatri sono a favore della vaccinazione contro il Covid per la fascia d’eta 5-11 anni”». Quindi, nessun argomento, solo l’atto di fede nei vaccini e l’etichetta di fake news ad articoli che invece sono ben documentati.
Ricapitolando: c’è una cordata di media cattolici, legati alla Santa Sede, che sono parte di un progetto per silenziare i giornalisti cattolici non allineati, finanziato da grosse lobby internazionali contro la vita e la famiglia, in combutta con le grandi compagnie farmaceutiche che producono i vaccini. Come lo vogliamo chiamare? Conflitto di interessi? Truffa? Tradimento? Vergogna? Scandalo? Fate voi.
Se non altro questo ci fa capire perché i media cattolici ufficiali, e soprattutto la Pontificia Accademia per la Vita, siano così accaniti nel sostenere la vaccinazione di massa e pretendano di far credere che la Chiesa si sia pronunciata per i vaccini senza se e senza ma, quando il documento pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede un anno fa diceva cose ben diverse, come più volte abbiamo sottolineato.
Riferimento:
https://lanuovabq.it/it/se-i-media-cattolici-pro-vax-sono-pagati-da-soros-e-gates
Commento.
Il pesce puzza sempre dalla testa, vedasi:
https://www.libreidee.org/2019/02/bergoglio-globalista-per-oscurare-il-suo-passato-fascista/
https://www.libreidee.org/2016/11/dezzani-bergoglio-scelto-dal-superclan-usa-oggi-perdente/
https://www.libreidee.org/2020/12/bergoglio-coi-rothschild-soros-e-il-great-reset-di-davos/
2. Ciao e buona giornata.
TheTruthSeeker
Vediamo cose che mai ci saremmo aspettati di vedere. Come il vescovo di Salerno che VIETA ai preti non vaccinati di dare la comunione (la devono dare dei fedeli vaccinati). Il sacro siero può più della consacrazione.
Se non è APOSTASIA questa….
@Ing Alberto Medici
SCIENCE
Always doubt
Always question
When challenged
Replies with evidence
VS
RELIGION
No doubt
No question
When challenged
Becomes hostile
Riferimento: beccato sul web qualche tempo fa, la fonte esatta non ce l’ho sotto mano , quando la trovo te la segnalo.
Visto e considerato che la scienza su Covid-19 che circola su TV e giornaloni è molto più religione che scienza vera e propria e visto che che ai vertici delle chiesa cattolica è salito un abusivo venduto corrotto come el papa argentino con i suoi accoliti e allora che si arriva persino a fenomeni di apostasia fra i preti cattolici è purtroppo una conseguenza, comunque, a mio avviso il problema fondamentale sta a monte, ovvero che la scienza su Covid-19 che circola su TV e giornaloni è molto più religione che scienza vera e propria!!
Tu che sei ingegnere, ne hai idea come nelle facoltà scientifiche universitarie pubbliche ( quelle davvero pesanti: ingegneria, fisica, chimica , matematica) non abbiano fatto ferro e fuoco subito e nel mezzo della narrazione dominante contro le loro balle gigantesche?
Ciao e buona serata.
TheTruthSeeker
Aggiornamento.
“Come mai il Corriere , che con dovizia di particolari ci informa sempre di tutti i non trattati che finiscono in TI o al cimitero, nel suo pezzo non dice che Roberto Marescotti si era vaccinato, come invece riporta correttamente LaPressa?”, Claudio Messora, tweet del 22 gennaio 2022
Riferimento con releativi riferimenti:
https://twitter.com/MessoraClaudio/status/1485013444273504256
Breve commento
Perché sò presstitute ( = prostitute mediatiche ) da tanto tempo, basta ricordarsi l’indecente e vomitevole propaganda che fecero per sostenere la versione ufficiale dell’11 Settembre che invece ha fatto sempre acqua da tutte le parti!!
Ciao e buona domenica.
TheTruthSeeker
Aggiornamento.
1. “Tutto ciò che la stampa prona non dice di Draghi”, Redazione di Casertakeste, 23 gennaio 2022
L’accusa, o la provocazione, è di quelle forti. Pubblicata sul Fatto Quotidiano di oggi, pagina 12. Titolo del pezzo: “Tutto ciò che la stampa prona non dice di Draghi“. E va beh, se è per questo basta ricordare la òla che gli hanno tributato a suon di battiti di mani quando è entrato nella sala per la conferenza stampa di Natale. Ma all’interno dell’articolo, Ivo Caizzi aggiunge qualcosa di più. Ed è quello che rende l’accusa decisamente più aspra.
“Il premier Mario Draghi, appoggiato dal ‘governo dei migliori’ – si legge nell’incipit – ha usato il denaro pubblico per influenzare o magari addirittura ‘comprare’ il consenso degli editori dei principali organi d’informazione e dell’élite dei giornalisti?”. L’autore del pezzo fa scaturire questa domanda “come logica conseguenza di fatti incontestabili”. Quali? Le riportiamo così come elencate, per assicurare completezza d’informazione:
1) “Tanti giornali italiani (escluso il Fatto) hanno celebrato Draghi ‘a priori’ e a oltranza, da quando è stato imposto a Palazzo Chigi pur senza avere avuto il consenso degli elettori”.
2) “Gli editori degli stessi organi d’informazione hanno sostenuto questa esaltazione di un tecnocrate della grande finanza, pur senza esperienza in cariche politiche e con un passato non privo di segreti e ‘ombre’”.
3) “I giornalisti più pagati avevano implorato il governo di salvare le loro ‘pensioni d’oro’ dal crollo della cassa Inpgi 1, che pretesero di privatizzare per godere di un sistema privilegiato rispetto a quello pubblico Inps”.
4) “Gli editori percettori di erogazioni pubbliche e disinvolti spremitori dell’Inpgi 1 (per tagliare i costi con i prepensionamenti) avevano chiesto ulteriori aiuti di Stato”.
5) “Draghi e il suo governo hanno stanziato 350 milioni di fondi pubblici per gli editori, che possono beneficiare di contributi statali aggiuntivi”.
6) “Il premier ha salvato le ‘pensioni d’oro’ dell’élite dei giornalisti, incurante del parere negativo della Corte dei conti e senza nemmeno un ricalcolo”.
Per carità: lungi da noi arrivare ad una qualsiasi conclusione. Per ora il “megascandalo”, come lo chiama l’ex corrispondente da Bruxelles del Corriere, non c’è. Per Ivo Caizzi però “Draghi dovrebbe chiarire se, da questi presupposti, può essere scaturito un ‘do ut des‘ tra la sua celebrazione mediatica e i fondi pubblici agli editori e ai giornalisti più pagati”. E magari spiegare se questo abbia favorito o meno “la sua ambizione personale” di salire al Quirinale.
“Un contesto mediatico opaco, omertoso e collusivo – aggiunge Caizzi – può impedire ai cittadini di conoscere informazioni fondamentali. Mentre dovrebbe bastare che un blog riveli una notizia critica su Palazzo Chigi per vederla rilanciata da tutti i media”. E ancora: “Nella corsa per il Quirinale non sta emergendo nemmeno che Draghi potrebbe essere percepito – per le sue politiche da Robin Hood al rovescio’ – come un tecnocrate divisivo da milioni di italiani poveri o disoccupati. Né che, dietro ai suoi segreti alla Goldman Sachs e nelle lobby riservate, potrebbero celarsi patti e conflitti d’interessi incompatibili per un capo dello Stato”.
Riferimento:
https://www.casertakeste.it/tutto-cio-che-la-stampa-prona-non-dice-di-draghi/
1A. L’accusa del Fatto: “Così Draghi s’è comprato i giornalisti?”
La provocazione di Ivo Caizzi: “Il premier ha usato il denaro pubblico per ‘comprare’ il consenso dei media?”, di Nicola Porro, 22 gennaio 2022
https://www.nicolaporro.it/laccusa-del-fatto-cosi-draghi-se-comprato-i-giornalisti/
1B. L’articolo originale uscito sul Fatto Quotidiano riserva la lettura solo agli abbonati.
Breve commento.
Domanda: Cui Prodest? Risposta: Ce lo chiede l’Europa!!
PS vedasi ottimo articolo nel prossimo post!
“Il nuovo ruolo del Presidente della Repubblica, da garante della Costituzione a garante dei trattati europei”, di Thomas Fazi e P. Cornetti per La Fionda, 13 gennaio 2022
Come è ormai risaputo, il 24 gennaio terminerà il mandato settennale di Sergio Mattarella e il Parlamento italiano e i rappresentanti regionali saranno chiamati allo scrutinio segreto per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Malgrado questo evento non abbia ottenuto grandi attenzioni al di fuori del nostro paese, la scelta che ne conseguirà sarà determinante per tutto il continente europeo.
Generalmente, si ritiene che il presidente abbia un ruolo puramente cerimoniale e simbolico, e in effetti per la maggior parte della vita repubblicana è stato effettivamente così. D’altronde dovremmo essere una democrazia parlamentare, con il governo che si regge sulla fiducia delle Camere elette dal popolo.
Eppure, nella sua veste ufficiale di “garante” o “guardiano” della Costituzione, il presidente della Repubblica detiene un potere notevole. I governi, infatti, devono ottenere la sua “approvazione”, in quanto egli nomina (o “approva”) il Presidente del Consiglio e gli altri ministri. Inoltre, tutte le leggi approvate dal Parlamento devono essere firmate dal Presidente della Repubblica, il quale ha anche il potere di sciogliere le Camere, per esempio a seguito di una crisi di governo. Ciò significa che il Colle detiene a tutti gli effetti la capacità di decidere se indire nuove elezioni o meno.
Ma i poteri presidenziali non finiscono qua, dal momento che la carica più alta dello Stato ha la facoltà di ratificare i trattati internazionali, è comandante in capo delle Forze Armate e Presidente del Consiglio superiore della magistratura. Infine, non molti ne sono a conoscenza, ma il Presidente della Repubblica può esercitare la sua influenza anche attraverso le strutture tecnocratiche del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in particolare l’onnipotente Ragioneria Generale dello Stato e la Banca d’Italia.
Si tratta, dunque, di un potere tutt’altro che insignificante. Per quanto tale potere possa rimanere “dormiente” in tempi “normali”, in tempi di crisi, quando il sistema politico diventa incapace di fornire soluzioni praticabili, il ruolo del Presidente della Repubblica tende ad “espandersi”. E dato lo stato semipermanente di turbolenza politica ed economica in cui l’Italia è impantanata da almeno un decennio, non sorprende che oggi il presidente si sia evoluto in un vero e proprio attore politico, con il potere (e la volontà) di intervenire nel processo decisionale del paese.
Questa trasformazione è il risultato di un lungo processo, il cui inizio può essere ricondotto alla graduale integrazione dell’Italia nell’Unione europea e nell’euro a partire dai primi anni Novanta in poi. Per i paesi aderenti, infatti, soprattutto quelli subalterni, l’euro ha determinato una progressiva marginalizzazione del Parlamento e dello stesso governo, relegati sempre più a meri ratificatori di decisioni economiche, spesso impopolari, prese a livello europeo. Ciò ha inevitabilmente comportato un processo di riconfigurazione statale che ha rafforzato i poteri esecutivi e tecnocratici a tutti i livelli, compreso quello del capo di Stato, e reso sempre più irrilevante il Parlamento. In generale, questo processo è stato presentato come una precondizione necessaria per l’attuazione rapida ed efficiente delle politiche economiche imposte dall’UE: austerità, compressione salariali, liberalizzazioni e privatizzazioni.
Proseguimento:
https://www.lafionda.org/2022/01/13/il-nuovo-ruolo-del-presidente-della-repubblica-da-garante-della-costituzione-a-garante-dei-trattati-europei/