Se qualcuno vi proponesse una grossa somma, ad esempio 100.000€, per dimostrare ciò che tutti sanno, cosa direste? Che è una provocazione, che è un pazzo…. o che le nostre certezze vanno riviste?
La storia la conoscete già.
Il biologo tedesco Stefan Lanka aveva promesso 100.000€ a chi gli avesse portato le prove dell’esistenza del virus del morbillo; un tale dr.Bardens, facendo una semplice ricerca nella letteratura scientifica, aveva procurato 6 paper, il primo del quali risalente al 1954, contenenti, a suo dire ma anche a dire della comunità scientifica, le prove dell’esistenza di tale virus. E, a fronte del rifiuto di Stefan Lanka di pagare la somma promessa, si era rivolto ad un tribunale per avere giustizia. Giustizia che, in un primo momento aveva sì obbligato il nostro eroe a pagare, ma, a fronte di un appello, una corte di cassazione ribaltava la sentenza di primo grado e, interrogati degli esperti a dire l’ultima parola, confermava la versione del Lanka: in quei documenti NON SI TROVA la prova dell’esistenza del virus.
La questione non è per nulla secondaria. Oltre ad essere la base della medicina moderna, l’esistenza di virus, batteri germi e microbi come elementi patogeni ci offre una visione – direi quasi filosofica – del mondo che è diametralmente opposta a quello che dovrebbe essere. E questo Hamer ce l’ha spiegato molto bene (ma – guarda guarda – anche Gesù, ed anche il libro “Un Corso In Miracoli”, come citato ieri, sembrano dire la stessa cosa) nella sua Nuova Medicina Germanica.
Allego qui sotto l’articolo in inglese dello stesso Lanka, che si trova anche a questo indirizzo. L’articolo si sviluppa innanzitutto con una dichiarazione sul metodo scientifico (chi è che fa fake news? Chi è che fa scienza da ciarlatani? Chi si fida di quanto tutti gli altri dicono, o chi esamina, approfondisce, smonta e rimonta?). In secondo luogo racconta brevemente l‘origine della teoria dei virus, e dello sviluppo dell’immunizzazione conseguente al contatto. Viene poi descritto il sistema comunemente accettato, di purificazione con il rintracciamento, tramite bande, delle presunte componenti del virus.
Infine si dimostra, anche a seguito delle osservazioni fatte, come gli esperimenti riportati nei paper siano tutti carenti di un elemento essenziale nel metodo scientifico: il campione di controllo. Cioè: per dimostrare l’esistenza del virus, preparo una coltura (linea cellulare) sterilizzata, senza nutrienti e trattata con antibiotici; inietto la soluzione con il supposto “virus” e riscontro la morte della linea cellulare. Senza verificare se lo stesso trattamento della linea cellulare (sterilizzazione, antibiotici e nutrimenti) avrebbe, o meno, provocato lo stesso effetto.
Conclusione: Enders, autore degli esperimenti, anzichè prendere il Nobel, avrebbe dovuto essere rimandato in laboratorio a rifare, questa volta correttamente e scientificamente, l’esperimento.
Attenzione: qui non si mette in discussione l’esistenza della “malattia” morbillo. Così come non si mette in discussione l’esistenza dell’AIDS quando si nega l’esistenza dell’HIV. Semplicemente, si evidenzia come, allo stato attuale della ricerca, l’idea che tali situazioni siano provocate da un patogeno esterno detto virus sia ancora infondata.
Traduco (con translator, portate pazienza) alcuni passaggi significativi; i più bravi o volonterosi possono leggersi tutto l’articolo.
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Gli scienziati devono mettere in discussione tutto e soprattutto
ciò che amano di più, cioè le loro stesse scoperte
e idee. Questa regola di base della ricerca scientifica aiuta ad
evitare sviluppi errati e smaschera quelli
che esistono già. Inoltre, dobbiamo tutti essere autorizzati a
mettere in discussione lo status quo, altrimenti vivremmo in una
dittatura.
La scienza può essere considerata scienza solo se le sue affermazioni
sono verificabili, riproducibili e se consentono previsioni.
Anche la scienza ha bisogno di controllo esterno, perché
come vedremo, una parte delle scienze mediche ha perso
contatto con la realtà da un bel po ‘di tempo.
La nozione attuale di un virus si basa sull’antica
idee che tutte le malattie sono state causate da veleni (“tossine”)
e che le persone avrebbero riacquistato la loro salute
producendo “antitossine” come “antidoto”. In realtà, poche malattie sono causate da veleni. La idea conseguente, che il corpo può ripristinare la sua salute producendo
o essendo rifornito di “antidoti”, è nata quando
si è osservato che le persone sopravvivevano a quantità maggiori
di veleno (come l’alcol) quando il loro corpo era
addestrato consumando quantità lentamente crescenti
di quel veleno. Tuttavia, in realtà non ci sono antidoti,
invece il corpo produce enzimi, che
neutralizzare ed eliminare i veleni (alcool).
I “batteriofagi”, correttamente definiti come mini spore incomplete e blocchi di costruzione del batteri, sono stati scientificamente isolati, mentre
i presunti virus patogeni non sono mai stati
osservato negli esseri umani o negli animali o nel loro corpo
fluidi e non sono mai stati isolati e successivamente
analizzato biochimicamente. Ad oggi, nessuno
dei ricercatori coinvolti in questo tipo di lavoro
sembra averlo capito.
Nel 1949, Enders annunciò che era riuscito
coltivare e far crescere il presunto virus della polio in
vitro su vari tessuti. L’opinione pubblica americana
ha creduto tutto subito. Che cosa
Enders ha fatto è stato aggiungere liquidi da pazienti con
poliomielite alle culture dei tessuti che ha affermato
per essersi sterilizzato, allora ha affermato che il
le cellule stavano morendo a causa del virus, del virus
stava replicando in questo modo e che un vaccino
potrebbe essere raccolto dalla rispettiva cultura.
Ad oggi, nessun esperimento di controllo negativo è
stato fatto per quanto riguarda il cosiddetto morbillo
virus, che avrebbe dimostrato che lo è
le procedure di laboratorio che portano al citopatico
effetti sulle cellule. Inoltre, tutte le richieste
e gli esperimenti fatti da Enders et al. e il
i successivi ricercatori portano all’unico obiettivo
conclusione che in realtà stavano osservando e
analizzare le particelle cellulari morenti e l’attività
di ciò nella provetta, interpretando erroneamente questi come
particelle e caratteristiche del presunto morbillo
virus
In quell’esperimento, Enders et al. abbattuto drammaticamente
sulla soluzione nutritiva e aggiunta
antibiotici che distruggono le cellule nella coltura cellulare
prima di introdurre il fluido presumibilmente infetto.
La successiva morte delle cellule è stata quindi male interpretata
come presenza e anche isolamento del
virus del morbillo. Non sono stati effettuati esperimenti di controllo
escludere la possibilità che fosse il
privazione di nutrienti e antibiotici
che ha portato agli effetti citopatici
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