Storia Numero 1:
Un piccolo imprenditore del nordest, non ha MAI fatto del nero in vita sua, viene visitato dalla Guardia di Finanza che, in base agli studi di settore, gli comunica che ha dichiarato troppo poco e quindi deve pagare una multa. Lui si oppone, dice: “ma io non ho mai evaso un euro!“, ma quelli gli rispondono: “Intanto paghi, se no le blocchiamo l’attività (e lui sa che così dovrebbe chiudere); se poi ritiene, si prenda un avvocato e vediamo come va a finire; sappia però che se perde dovrà pagare il doppio“.
L’imprenditore sente dentro di sè che è una cosa profondamente ingiusta, che è un sopruso, ma per pura e semplice analisi economica dei pro e dei contro decide di pagare. (storia ASSOLUTAMENTE vera)
Storia Numero 2.
Un imprenditore del Sud Italia viene visitato dalla mafia locale che gli chiede di pagare il “pizzo“, altrimenti non potrà continuare l’attività (incendi, rappresaglie, ecc.)
L’imprenditore sente dentro di sè che è una cosa profondamente ingiusta, che è un sopruso, ma per pura e semplice analisi economica dei pro e dei contro decide di pagare.
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Lo Stato chiede di denunciare chi chiede il pizzo… non sarà che non sopporta la concorrenza?
Questa cosa informe mal definita, chiamata “stato”, altro non è che una prepotente associazione a delinquere multivariegata suddivisa in classi di parassiti i quali nei vari gradi delle loro gerarchie, e nella fattispecie, nell’ uniforme di “Guardia di finanza” praticano l’intollerabile arte dell’estorsione, usando minacce di penalità pagabili solo con la rovina di piccole imprese familiari: terrorizzano i piccoli imprenditori (anche con la connivenza parallela di una magistratura che definire corrotta è poco. Qualunque italiano che abbia un piccolo negozio sa queste cose e cerca di driblare queste carogne in uniforme come può.
Avevo uno zio maresciallo di “finanza”. Aveva entrate enormi per il suo grado. A fine anno arrivavano a casa sua vagoni di cadeaux natalizi. E quello viveva beato e tronfio del proprio “successo”.
Morì alcolizzato, essendo un forte bevitore. Forse fu avvelenato, insinuarono alcuni.
In ogni caso Iddio lo chiamò anzitempo, a rispondere dei suoi misfatti, penso io.
“Rubi troppo per il tuo grado!” Fa dire ad un divertente personaggio il grande Cecov in uno dei suoi racconti: Come se il volume delle ruberie fosse direttamente proporzionale al grado gerarchico occupato nell’antica amministrazione della Russia Zarista.