Sento sempre più gente che sostiene l’astensionismo elettorale come forma di protesta, alle prossime elezioni. Questo è dovuto a mio avviso alle deusioni indotte dai grandi contenitori del dissenso degli ultimi 30 anni, la Lega NOrd e il 5 Stelle, che hanno illuso e poi tradito gli elettori (in maniera più mascherata i primi, in maniera spudorata e vomitevole i secondi).
Come la penso io
Io non sono di questo avviso e provo a spiegare perchè, anche perchè un paio di personaggi che stimo molto, Massimo Mazzucco di lugococomune.net e il giudice Paolo Sceusa (che fra l’altro avevo anche intervistato su radio Gamma prima che inziasse la sua marcia di protesta), hanno dato indicazioni in tal senso.
Premessa: sbagliato affidarsi ad un uomo
Premetto con una citazione biblica che mi piace molto, per eliminare ogni fraintendimento:
Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e dal Signore si allontana il suo cuore. (Ger 17,5)
per ricordare a tutti che la fede, la fiducia, la speranza ed il proprio cuore non vanno mai risposti in altri che non sia il Signore. Per cui toglietevi dalla testa l’idea che con il voto io pensi di affidare alcunchè, anche la minima speranza di riscatto, ad un uomo, nè tantomeno ad un partito politico. In questo modo spero di non ricevere le solite critiche di chi, a prescindere dalla scelta espressa (e non parlo dei partiti che sono attualmente in parlamento, quelli hanno perso ogni credibilità con questa storia della pandemia e del green pass, no: parlo anche dei nuovi, da Paragone a Toscano alla Cunial ad Adinolfi a Panzironi ecc.) ti dirà che Tizio da piccolo uccideva le lucertole, che Caio ha tradito la moglie e che Sempronio mette le dita nel naso.
Oltretutto mi piace anche il detto arabo:
“Se uno cerca il potere, negateglielo”
che mi fa pensare che chi cerca il potere non sia mai una persona raccomandabile. Ma sono convinto che molti di quelli che stanno scendendo in campo in questo momento non stiano cercando il potere, ma si stiano adoperando seriamente per provare a dare una mano a risollevare l’Italia, ormai in mano a predatori senza scrupoli.
Voto: espressione di democrazia
Io credo che votare sia una espressione di un diritto/dovere che ci permette di esprimere una scelta. E anche se questa scelta
- è stata più e più volte tradita (si pensi alla lega, che prometteva le autonomie ma nel periodo in cui è stata al governo non ha fatto nulla in tal senso, o al 5S che ha tradito tutte le principali promesse elettorali, in certi casi addirittura sposando e supportando scelte antitetiche a quelle espresse in campagna elettorale);
- andrà verso formazioni politiche che non hanno nessuna o quasi possibilità di cambiare effettivamente le cose (non certo per colpa loro);
- andrà verso persone che, una volta in posizioni di potere, guadagneranno (ma le regole mica le fanno loro);
- andrà verso persone o formazioni che, in parte, potrebbero tradire le promesse, mancando di fatto un vincolo di mandato che avrebbe impedito i voltafaccia clamorosi del 5 stalle, ad esempio,
non vedo per quale motivo rinunciare ad esercitare un diritto che ancora ci viene concesso.
Come dice Marco Mori, candidato con Italexit, potrebbe essere l’ultima volta che ci viene concesso di votare per il parlamento italiano: con le cessioni di sovranità, tanto care ai mondialisti e a Mario Monti, potrebbe essere che il governo che uscirà da queste elezioni decida di eliminare alcune funzioni italiane (il parlamento ad esempio) decidendo che basta e avanza quella corrispondente europea.
Anche perchè l’andare a votare non è in alternativa ad un sacco di altre iniziative che si possono fare nel frattempo (la denuncia delle falsità, la promozione di forme alternative di convivenza, di scuola, di commercio, di sanità, ecc.) ma un ulteriore elemento che, tutto sommato, non costa niente.
Mazzucco e Sceusa
Se penso alle motivazioni di Mazzucco mi viene un po’ da ridere (almeno per il titolo: “Se vuoi il mio voto, vieni a prenderlo”). Ma davvero pensate che a qualcuno interessi il tuo voto? Se non vai a votare, la percentuale dei fedelissimi del PD, ormai ridotta al 10% della popolazione dei votanti, schizzerà al 20% (se vota solo la metà degli italiani, anche di più se tale % scende ulteriormente). Mazzucco dice che, siccome non ci sarà nessuna formazione, anche fra le nuove antisistema, che metterà tutti i punti che lui ritiene essenziali, è meglio non andare a votare. Ma quando mai si troverà una formazione che metta tutti i punti che uno ritiene essenziali nel programma?
Secondo Sceusa la democrazia è ormai finita in Italia (e in questo sono d’accordo con lui: al massimo possiamo parlare di partitocrazia), e quindi serve una nuova costituente. Se ci asterremo in massa dalle elezioni potremo poi fare fronte comune per costituire le basi di una nuova rinascita. Ma qual è la garanzia che tale costituente si possa fare? Che gli astenuti vorranno consorziarsi insieme? Che ce lo lascino fare, oltretutto? Il problema non è tanto la scrittura di nuove regole (in parte sì, ci sarebbe da riscrivere qualcosa) ma dovremmo almeno partire dall’applicazione di quelle che ci sono già (è o non è la “costituzione più bella del mondo”?)
Una simulazione matematica
Concludo con un esempio matematico per cercare di spiegare perchè il voto è meglio dell’astensionismo.
Ipotizziamo che in partenza la % di non votanti sia il 40, quella delle ultime elezioni. Ora ipotizziamo che il genio della lampada vi permetta una magìa e voi possiate influenzare il 15% degli elettori a fare quello che volete voi, secondo uno dei due seguenti scenari:
- Scenario A: grazie alle campagne per l’astensionismo, si “muove” il 15% dei votanti e la % di non votanti passa dal 40% al 55%. Il parlamento viene eletto con il voto del 45% di votanti e tutto va avanti come prima.
- Scenario B: grazie alle campagne per il voto di ribellione all’attuale sistema, dove tutti i partiti hanno votato unanimemente per lockdown, vaccini obbligatori, green pass, un 15% di elettori vota per i nuovi partiti antisistema, ad esempio per Italexit. Che si ritrova in tal modo ad essere primo o secondo partito in parlamento.
Pur con tutti i ma e i se del caso, con tutte le minacce o la corruzione che può immaginare,
vedete più probabile un cambiamento di rotta nel caso dello scenario A (astensionismo) o B (voto verso partito antisistema)?
Io non ho dubbi.
========================================
Per vostro riferimento: video appello di Paolo Sceusa:
Integrazione.
1. SULLA MANCATA UNIONE DELLE OPPOSIZIONI
di Giorgio Bianchi da Facebook, 2 agosto 2022
Pur non avendo mai fatto parte di alcun partito politico (sono candidato in Italia Sovrana e Popolare come indipendente), sono oramai settimane che ho la casella di posta intasata di appelli all’unione delle forze antisistema.
Chi mi segue da tempo sa perfettamente che non ho mai fatto mancare il mio impegno a chiunque mi abbia chiesto di supportare con la mia presenza le sue iniziative. Non ho mai fatto pubblicamente fuoco amico (anche se come tutti ho le mie idee in merito ad alcune realtà dell’opposizione) e ho sempre cercato di dialogare con tutti alla ricerca di possibili punti in comune tra le parti.
Quando mi è stato chiesto di candidarmi con ISP ho inizialmente declinato l’offerta e questo lo possono testimoniare tutti i leader della coalizione.
Ho rifiutato per ben due volte.
Alla terza chiamata ho accettato.
Quindi mi sono UNITO.
Oggi mi si chiede come mai altri non si siano uniti. Ecco, bisognerebbe chiederlo a chi ha scelto di correre da solo. Io la mia parte l’ho già fatta, di più non posso.
Non è tutto.
Molti mi scrivono: “meno male che Paragone è fuori altrimenti non vi avrei sostenuto”. Altri ancora dicono “peccato non ci sia Paragone”.
“E la Cunial?”
“Meno male che avete tenuto fuori la Cunial”.
Ecco, quello che non si dice, è che la presunta volontà di vedere le forze antisistema unite, nei fatti non sussiste. È un’ennesima narrazione per spingere verso l’astensionismo.
Perché accanto ai tanti che auspicavano un fronte unito, ce ne sono altrettanti che disprezzano alcune formazioni e che di fronte ad un’accozzaglia ritenuta disomogenea, con all’interno formazioni ritenute improponibili, di sicuro non sarebbero andati a votare.
In realtà il bacino del dissenso è talmente ampio che ci sarebbe spazio per far entrare in Parlamento tutte le forze antisistema.
Basterebbe firmare per loro e poi votarle.
Alla fine non cambierebbe nulla.
Se veramente si tratta di forze dell’opposizione, sarà per loro naturale in futuro fare muro contro i partiti della NATO, ciascuna con la propria forza e la propria sensibilità politica. Se viceversa alcune di loro, su alcuni temi, si schierenanno con il futuro governo, allora sarà stata giusta la scelta di concorrere separatamente.
Il vero problema è l’astensionismo non la frammentazione. Anzi, a dir la verità, l’astensionismo si sta configurando come un alibi, legittimo per carità, per non esporsi a nuove delusioni modello 5Stelle.
Ecco, un buon motivo per non votare è questo, non la presunta frammentarietà.
Proseguimento:
https://www.dcnews.it/2022/08/03/perche-ho-deciso-di-candidarmi-giorgio-bianchi-lo-sfogo-contro-chi-critica-la-mancata-unione-di-tutti-i-movimenti-che-si-oppongono-al-regime-ed-invita-allastensione/
Commento.
Altro che unità politica , come mette ben in evidenza Giorgio Bianchi il vero problema sarà l’astensionismo che già è stato recentemente a livelli altissimi sia in Italia che in altri paesi UE, per non parlare poi dell’astensionismo in USA che storicamente è sempre stato altissimo, oups, ma che strane coincidenze….!!
2. “La Lega vuole l’ID Pay in Costituzione.”, Blondet & Friends, 14 agosto 2022
Breve commento.
Aoù, ormai questi sò peggio persino del M5S , nun s’era capito……!!
3. Ottimo articolo, complimenti, condivido al 100% i ragionamenti semplici ed efficaci!!
TheTruthSeeker
Inserimento link per articolo del punto 2., eccolo:
https://www.maurizioblondet.it/la-lega-vuole-lid-pay-in-costituzione-e-in-russia-un-banchiere-del-wef/
Grazie 1000 per la testimonianza di Giorgio Bianchi!
… poveri voi!
😀
😀
😀