Come sapete, da un po’ di anni mi sono appassionato ad una ricerca della Verità che mi ha portato a “smontare” moltissimi dei miti dei nostri tempi; a partire dal crollo delle torri gemelle, nell’ormai lontano 11 settembre 2001, mi sono reso conto che esiste una rete di inganni che cerca (riuscendoci, fra l’altro!) di schiavizzare l’Uomo, impedendogli di vedere il bello del Creato e l’Amore di Dio per questa Sua Creatura creata ad immagine e somiglianza. Per questo ho scritto il libro, per questo tengo il blog www.ingannati.it, per questo il canale youtube www.youtube.com/medicalberto dove raccolgo i video e i documentari più significativi (molti dei quali sottotiolati in italiano), per questo le presentazioni che di tanto in tanto faccio in giro, ecc.
Mi sono reso conto che una delle armi più potenti del Nemico, che non a caso viene spesso definito il “Falsario”, è la creazione dal nulla del denaro, emesso a debito, allo scopo di legare l’umanità ad un debito eterno, costringendola in tal modo ad obbedire ai diktat del creditore che stringe un cappio sempre più asfissiante al collo delle sue vittime. Tasse, Interessi e inflazione sono i tre canali dai quali se ne va tutta la “ricchezza” prodotta dall’uomo, tutto il frutto del suo lavoro, della sua attività, della sua creatività. E – si noti bene – queste tre voci non sono elementi distinti e scorrelati fra loro: i creatori del denaro dal nulla, che lo creano emettendolo a debito, da una parte creano inflazione, vera e propria tassa generalizzata imposta indistintamente a tutti, dall’altra chiedono interessi per la restituzione di ciò che, pur non avendolo, dicono aver prestato, ed infine impongono ai governi la tassazione dei cittadini apparentemente per l’erogazione dei servizi pubblici di base ma in realtà principalmente per pagare gli interessi sul debito; pochi sanno che la raccolta totale IRPEF in Italia (circa 150 miliardi) supera di poco la sola quota di interessi (120 Miliardi) sul debito pubblico; ancora meno sanno che negli Stati uniti, prima della creazione della Federal Reserve (1913, la banca che, contrariamente al suo nome, è privata e non ha riserve) non esisteva l’imposta sui redditi delle persone fisiche.
Per contrastare questo sistema esistono diversi tipi di azione che si possono mettere in campo. Al primo posto l’informazione: divulgare, informare, stimolare il dibattito. Ad un livello più alto l’azione politica: chiedere ed imporre ai nostri candidati di prendere posizione sui particolari argomenti, non accontentandosi delle sparate di piazza che fanno molto clamore, ma chiedendo conto delle votazioni in parlamento nei momenti che contano (es.: chi ha votato contro il trattato di Lisbona? Chi contro il MES? Nessuno, neanche gli urlatori della Lega Nord o dell’Italia dei Valori).
Ho trovato un terzo modo per contrastare questo sistema diabolico che sta strangolando la nostra economia e i nostri imprenditori.
Si chiama azione legale. Azione legale contro le banche, che, senza accorgersene (ma soprattutto senza che se accorgano i correntisti, specialmente gli imprenditori che hanno bisogno di scoperti di conto corrente, mutui, leasing, affidamenti, ecc.) caricando di oneri finanziari, commissioni di massimo scoperto, balzelli vari spesso finiscono per applicare condizioni usuraie e/o anatocismo (calcolo di interessi su interessi). Azione legale contro l’amministrazione dello stato quando manda le cartelle impazzite, quando costringe il contribuente a pagare anche per sbaglio, pena il sequestro di un mezzo di lavoro, e poi fai ricorso, nel caso. Ovviamente non in proprio, ma appoggiandosi ad una società (magari ne esistono altre, ma io ho trovato questa, ne ho parlato anche in “Moderni Robin Hood“) specializzata in questo.
Questa è una attività che, oltre ad essere “nobile” nel senso che opera nella giusta direzione di una società più equa e più libera, consente anche notevoli soddisfazioni non soltanto economiche ma personali: non si tratta di vendere qualcosa, ma di andare in soccorso di chi ha l’unica colpa di essersi dato troppo anima e corpo al suo lavoro, alla sua azienda, al suo sogno nel cassetto, fidandosi di un sistema creditizio e di uno stato voraci che si sono arricchiti alle sue spalle e sul suo lavoro e che ora, in tempo di crisi, magari chiedono di rentrare degli scoperti minacciando il sequestro di tutti i beni. Non si era mai sentito, in tanti anni di storia italiana, di 150 imprenditori suicidi per la crisi. Possibile che dobbiamo assistere a questo massacro della nostra economia senza fare nulla? Io credo che le strade e le azioni da mettere in campo ci siano, anzi ci sono, si tratta solo di rimboccarsi le maniche e scendere in campo.
È finita la stagione della delega: vogliamo restare in panchina a vedere il disastro che avanza? Io no.
albe’ la storia mi insegna che per quanto il nemico falsifichi il tutto alla fine il Signore tira fuori la verita’ e si ricomincia da capo meglio di prima per tanto dovremo solo sopportare l’ultimo faraone di turno(a mio avviso per poco) e ricominceremo meglio di prima e solo questione di tempo(per chi ce l’ha) mi faccio forte della promessa di Colei che nel 1917 ha detto alla fine il mio cuore immacolato trionfera’ salutami stefano e digli che ce un napoletano che gli vuole bene e prega per lui (subito dopo te anche dino mi ha chiesto di pregare per gianluca suo figlio probabilmente il signore gradisce la mia preghiera a favore dei giovani che attualmente subiscono di piu’ l’inganno del maledetto e fosse anche per spregio al falsario la faro con tutto il cuore che ci vuoi fare ce un odio reciproco tra noi due
Grazie Luigi delle tue preghiere. e della tua incrollabile fede: se anche ti prendono in giro, tu continua così, che sei un faro per molti, che magari neanche conosci.
Caro Alberto, mi piace la tua tenacia, ti parlo della mia esperienza: azienda che fatturava 30 milioni di euro, riceve cartella da equitalia a seguito di un’ispezione della gdf durata 2 anni per un ammortamento a secondo loro avviso “scaricato” impropriamente.
Equitalia procede al pignoramento dell’immobile dell’azienda, titoli sui conti correnti, conti correnti pignoramento dei crediti presso terzi (primarie aziende).
Parallelamente il tribunale penale assolve l’azienda perché il fatto non sussiste, il tribunale civile assolve in primo grado l’azienda perché il fatto non sussiste.
L’azienda passa da 30 milioni di fatturato a 2 milioni di fatturato, da 140 dipendenti a 20 dipendenti.
L’agenzia delle Entrate impugna la sentenza e si passa al secondo grado…..totale costo per la difesa delle cause € 400.000.
E’ vero possiamo fare causa allo stato per aver “sbagliato” ma non credo che il giorno del giudizio umano , l’azienda avrà l’energia per riuscire a sopravvivere.
Purtroppo il diavolo fa le pentole e fa pure i coperchi …a noi non resta che cuocere o decidere di trasformare le nostre certezze in altro….
Le leggi per combattere questi abusi di stato ci sono, eccome se ci sono. Peccato che mancano i giudici per farle rispettare. Volendo si troverebbero anche i giudici, peccato che siano ricattabili.
Sono sempre dell’idea di aggregarsi in gruppo (con i principi e i valori dei primi cristiani) e restituire i documenti che ci identificano come cittadini italiani/EU e autodichiarasi apolidi (privi di cittadinanza).
Per carità, non voglio essere quello che ha l’unica idea giusta, accetto anche suggerimenti. Io ho solo espresso la mia, prima che qualcuno dica che non ci sono soluzioni.
🙂
Ribadisco, contrariamente a quanto affermato da Rupert: che il diavolo fa le pentole MA NON i coperchi.
E t’invito, Rupert, a prendere immediatamente contatto con Alberto (ma presumo, conoscendo la proattività di Alberto, che lui ti abbia già contattato in privato).
La legge, in Italia, probisce e sanziona:
– anatocismo,
– usura soggettiva
– usura oggettiva.
Che invece, otto volte su dieci, si riscontrano nei conti correnti degli imprenditori quando ci si prendere la briga di fare (o far fare) una botta di conti. E di non lasciarli accidiosamente fare alle banche, che dalle tre voci suddette guadagnano grandemente.
Grazie ad Alberto e grazie a Max, ho scoperto anch’io l’esistenza di una realtà operativa che si affianca agli imprenditori nel momento in cui vogliono passare dalla difesa (votata alla sconfitta, poiché è lo stesso Stato nella morsa delle banche e di Mammona) all’attacco (che è sempre la miglior difesa).
E intuisco che potrebbe essere allargata anche ai privati: ma, per iniziare, concentriamoci sugli imprenditori.
Questo è uno dei Progetti di Dio business-oriented.
Ce ne sono altri.
Ma se non ci si inizia a muovere (nella consapevolezza che i Progetti più importanti sono quelli non business-oriented, che generano una ricchezza tutta spirituale: e che hanno bisogno del sostegno materiale messo a disposizione dai primi), non si va da nessuna parte.
Al solito, Fabio, completo, preciso, chiaro. e anche “veggente”: ma presumo, conoscendo la proattività di Alberto, che lui ti abbia già contattato in privato … ovvio! 😉
Riporto, in quanto ritengo attinente, dal sito manager on line:
“Inchiesta agenzie di rating, Standard & Poor’s manipolava i mercati”
L’articolo, di Andre Barbieri Carones, é datato 6 giugno 2012 e spiega che “I magistrati italiani hanno chiuso la prima parte dell’inchiesta contro l’agenzia di rating Standard & Poor’s, che secondo gli inquirenti “mirava a destabilizzare l’immagine, il prestigio e l’affidamento creditizio dell’Italia sui mercati finanziari, oltre che a indebolire l’euro e a deprezzare i titoli di Stato italiani attraverso una serie di artifici che avrebbero potuto cagionare alla Repubblica italiana un danno patrimoniale di rilevantissima gravità”.
L’articolo contiunua rilevando come “Il pm di Trani, che sta conducendo indagini sulle agenzie di rating, sembra dunque determinato ad andare fino in fondo per colpire la multinazionale americana del rating, che il 13 gennaio scorso declassò l’Italia e diversi altri paesi europei con i mercati ancora aperti.Il magistrato, in particolare, ha accusato il presidente di S&P Financial Service, Deven Sharma, e altri 4 manager dell’agenzia, del reato di “manipolazione del mercato, continuata e pluriaggravata” con l’aggravante della “rilevante offensività dei comportamenti perché commessi in danno dello Stato sovrano italiano”.
Grazie 1000 per la segnalazione!