Ricevo dal matematico Mirco Vandelli e più che volentieri pubblico ed allego, per i più volonterosi e capaci.
Mirco Vandelli è un “amico” incontrato su Facebook quando ho scoperto che era lui l’autore del testo ben spiegato e messo in video dal giornalista indipendente Matteo Gracis, visto qui: https://www.ingannati.it/2021/01/30/la-matematica-contro-la-pandemia-di-gracis-e-vandelli/. Come anche Marco Mamone (https://www.ingannati.it/2021/01/14/altro-che-cts-uno-solo-avrebbe-fatto-meglio-marco-mamone-capria/), sono esempi di persone che con la matematica ci sanno fare e grazie a questa competenza, oltre ad una buona dose di altruismo e attitudine al volontariato dedicano un po’ del loro tempo libero per dare un contributo, in supplenza di quelli che invece, pagati, non fanno analogo servizio alla Verità.
Nota preliminare: lo studio epidemiologico di un fenomeno è richiesto quando non è noto – ma solo ipotizzato – il meccanismo micro: cioè non si è mai visto un virus attaccare una cellula, ma lo si è sempre solo ipotizzato (ma davvero? Ma se alle lezioni di biologia queste cose erano date per scontate! eh già…. di scontato ci sono solo…. le tasse e la morte!). Per fare un esempio, se vi date una martellata su un dito e il dito si gonfia, non serve uno studio di carattere epidemiologico per capire a quante persone si gonfia il dito, dopo aver preso una martellata: il rapporto di causa ed effetto è evidente. Mentre per reazioni che avvengono a livello microscopico questo è tutt’altro che evidente, per cui si devono fare ipotesi, come i 5 postulati di Koch per l’associazione Betterio-> Malattia o i 6 postulati di Rivers per l’associazione Virus-> malattia. E, a dirla tutta, anche se si vedesse qualche fenomeno mentre sta avvenendo, in laboratorio, su un piattino di vetro, potremmo giurare che quello è il meccanismo analogo a quello che succede in natura? No, sarebbe sempre una ipotesi, confortata da alcuni esperimenti, ma sempre un’ipotesi.Per questo è importante saper usare bene i numeri che, in questo caso, smentiscono tutto l’impianto e la narrazione ufficiale Covid.
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Il paper lo potete scaricare qui: Approfondimento epidemia Vandelli
Io mi limito a darvi qualche flash per stimolare la vostra curiosità.
Riporto per intero le conclusioni:
Conclusioni
“Incongruenze evidenti della narrazione ufficiale”
Da un’analisi dei dati più approfondita, emergono incongruenze ancor più evidenti con la narrazione ufficiale dei fatti. Risulta chiarissimo che anche ipotizzando una diffusione del contagio esponenziale, nella provincia di Bergamo, si sarebbe dovuto osservare un progressivo aumento dei decessi sin dalla fine di gennaio, al contrario, la mortalità resta nella norma per tutto il mese di febbraio. Ciò conferma che l’andamento dei decessi registrati a Bergamo, risulta assolutamente incompatibile con le dinamiche di un contagio.
“Test diagnostico inattendibile”
L’attendibilità dei test diagnostici, si scontra con l’evidente incoerenza tra aumenti di mortalità riscontrati nelle varie regioni e l’incidenza dei positivi rilevata dal test. Che il test non sia attendibile, ormai è lo stesso OMS ad affermarlo9, ma in questo caso la prova è lampante, ed era sotto il naso di tutti, sin dalla fine di aprile 2020.
“Sincronicità fra province non spiegata”
Abbiamo poi visto che la mortalità comincia a crescere, più o meno nello stesso momento in moltissime province, determinando conseguenze talmente differenti, da rendere ridicola la spiegazione del contagio che non si nota fino al momento in cui esplode.
“Inutilità del lockdown”
Per quanto riguarda l’utilità del lockdown, il caso di Lodi basta e avanza per chiudere il discorso, ma in generale, da nessuna parte, si notano aumenti di mortalità durante l’intero periodo estivo, e ripartono verso fine anno (come spiegato nella relazione generale).
“L’Rt non cambia per conto suo”
A quelli del “è per via dell’Rt che è cambiato”, volevo solo ricordare che l’Rt non è un fattore causale, l’Rt si ricava dall’analisi dei dati, non viceversa. Quindi sulla carta, posso anche scrivere che ieri l’Rt era 1 e oggi è 1000, per spiegare un’intossicazione collettiva, attribuendo la causa a un contagio.
“Versione ufficiale insostenibile!”
La versione ufficiale dell’epidemia, presenta una lista di criticità che viene da chiedersi come sia stato possibile, tenerla in piedi così a lungo. Per fare in modo che reggesse, è stato necessario ricorrere a una propaganda martellante. Utilizzando moltissimi argomenti che pochi avrebbero potuto verificare, molte di queste criticità sono rimaste nascoste, tuttavia, risulta piuttosto curioso che molte di queste spiegazioni, necessarie per sostenere la teoria, fossero totalmente infondate.
Fra le più evidenti, il fatto che la popolazione di Bergamo, avesse un’alta prevalenza di anziani, si tratta di un’affermazione banalmente falsa, o la presunta correlazione con la densità media degli abitanti che si dimostra assolutamente inconsistente, o ancora che il contagio, si sarebbe diffuso progressivamente da una provincia all’altra.
Affermazioni che dimostrano grande superficialità, sia da parte di chi le utilizza, sia da parte di chi non le verifica.
Per il rispetto dovuto alle tante persone che hanno subito una perdita per tutto questo, credo sia giunto il momento di dire la verità.
Mirco Vandelli – mircovandelli@hotmail.com
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