Quando ho imparato ad andare in canoa mi sono reso conto che a volte il nostro istinto ci guida a fare l’esatto contrario di ciò che è giusto. Se la corrente ad esempio ti sta spingendo verso una roccia, istintivamente la testa e il corpo si piegano dalla parte opposta della roccia, ma così facendo la corrente “prende” la canoa dal bordo basso e ti rovescia (e magari ti schiaccia contemporaneamente contro la roccia, classica “incravattata”). La mossa giusta è, in quel caso, sporgersi col corpo verso il masso: la corrente che prende lo scafo da sotto ce lo farà evitare.
A volte anche nel nostro agire di tutti i giorni facciamo, in buona fede, degli errori che ci causano dispiaceri e problemi. Ad esempio, cosa facciamo con i problemi che abbiamo? Li affrontiamo a testa alta o cerchiamo di nasconderli? E poi, li affrontiamo da soli o in compagnia?
I problemi sono l’esatto contrario delle piante: più uno li tiene al buio, nascosti, confinati in un angolino remoto della nostra mente, più questi si rafforzano, crescono, mettono radici, scavano come carie all’interno delle nostra ossa, dove c’è il midollo, e prima o poi riappaiono come tumori devastanti che hanno invaso tutto il corpo. Annaffiali, mettili al sole, nel bel mezzo di una tavolata di amici, falli parlare, chiedigli il loro parere, invitali fuori a mangiar la pizza con le amiche, e nel giro di poche settimane spariranno come neve al sole.
Ecco perchè, tanto peggiore è quello che ci capita, tanto più brutta ci sembra quella cosa, tanto più importante è metterla in pubblico, affrontarla a testa alta, in compagnia: perchè altrimenti la corrente ci rovescia e rischiamo di soffocare affogati.
A proposito del titolo: ma allora l’istinto ci inganna? A pensarci bene, quando diamo retta alle nostre paure sbagliamo; per cui non è tanto l’istinto, quanto la paura, la vera cattiva maestra del nostro agire! Chi ama non teme.
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