Ricevo e volentieri pubblico questa esperienza, che mi è sembrata molto interessante, anche per l’approto significativo che è venuto dalla Mamma. Ringrazio Francesca e spero che ci scriva ancora.
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Questa è la mia testimonianza … vorrei raccontare una seria di fatti che sono stati direi decisivi nella mia storia di conversione personale e di ricerca spiritual e morale. Vorrei anche parlare di come ho deciso di essere veramente cristiana e di come tutto questo è accaduto grazie a Maria Ss.
Nel 2006 conobbi una ragazza che mi fu subito simpatica perché era una persona dolce, calma e riflessiva. Lei praticava il reiki e le piaceva molto. Io avevo avuto precedenti contatti, nell’ambiente universitario, con persone che avevano praticato lo spiritismo, anche se personalmente non mi ero mai fatta coinvolgere in queste loro attività. Tuttavia, quando quella ragazza, peraltro del tutto avversa a sedute spiritiche e cose del genere, mi propose il reiki, io fui tentata di accettare perché non lo consideravo una cosa esoterica, bensì una disciplina come altre, di origine orientale (giapponese per la precisione) ma comunque senza implicazioni esoteriche o spiritiche o metafisiche. Non mi ero informata bene su reiki, mi ero fidata del fatto che reiki viene a volte praticato nelle palestre, nei centri benessere e persino in un paio di ospedali italiani. Ovviamente ero scettica riguardo ai benefici effettivi di reiki, ma escludevo anche che potesse nuocere. Infatti, quando vidi alcune persone eseguire un trattamento reiki su un’altra persona e tracciare simboli “muovendo il dito” sopra il corpo dell’altra persona, pensavo fossero tutte fantasie, o meglio, rituali suggestivi, che avranno avuto un significato culturale simbolico, come tutti i rituali e le preghiere, ma nulla più di questo. Non ero realmente interessata a reiki perché … sono una ragazza europea mentre reiki è giapponese, e io non ho mai provato il desiderio di conoscere cose diverse da quelle proposte dalla mia cultura, ma dato che avevo conosciuto quella ragazza e i suoi amici, alla fine decisi lo stesso di “stare al loro gioco”. Infatti ero curiosa e penso anche che, inconsciamente, volessi introdurre una novità nella mia routine quotidiana e nel mio modo di vivere di allora, che trovavo noioso. Inoltre, in quel periodo la mia relazione con il mio partner non andava bene e io mi sentivo triste ed insoddisfatta. E’ la vita moderna, sapete, con i suoi ritmi, con lo studio frustrante, con un lavoro arido o precario, con relazioni umane insoddisfacenti, senza amore, a preparare a volte il terreno fertile per un’evasione nel preternaturale.
Immagino stessi solo cercando un diversivo, un modo per “consolarmi” da qualche amarezza che la vita mi aveva riservato.
Alla fine accettai di “ricevere” il primo livello di reiki da quella ragazza che avevo conosciuto, come un regalo da provare, un regalo che lei considerava comunque “buono” anche nel caso io avessi deciso di non farmene proprio un bel niente.
Io non mi aspettavo nulla da reiki, tuttava, durante il breve e semplice rituale di iniziazione al reiki, pensai che qualcosa di vero doveva esserci in tutta quella faccenda di simboli e di energia, perché non appena ricevetti questa “iniziazione al primo livello”, avvertii qualcosa tipo una scarica elettrica, e vidi una piccola esplosione di luce che non mi abbagliava ma assumeva i colori dell’iride, dell’arcobaleno, e poi diventava stabilmente di colore indaco. La luce che vidi durò un paio di minuti e poi scomparve, ma tutta la stanza era diventata per me di colore indaco: le pareti, i mobili, tutto. Per me esiste una distinzione tra il vedere con i sensi e il visualizzare in senso metafisico, metapsichico. Quest’ultimo nel mio caso consiste nell’interpretare immagini che si formano “sul mio schermo mentale”, ma tali immagini non sono casuali o prive di significato, anzi consentono di cogliere aspetti del Reale che ai sensi sfuggono. E’ una specie di “seconda vista”, di “vista metafisica”, di “vista spirituale” o di “veggenza”. Altre persone nella mia famiglia avevano questa facoltà, reiki non c’entra nulla con queste cose, accadevano anche prima e anche ad altri. Comunque torniamo ai fatti.
Nei giorni successivi all’iniziazione reiki, svolsi regolarmente le mie attività, andando al lavoro come sempre, vedendomi con il ragazzo che allora frequentavo, andando a fare la spesa e via dicendo… tuttavia, qualcosa in me era cambiato. Mi pareva di “avere addosso” una specie di energia, sembrava quasi di tipo elettrico. Mi sentivo “elettrificata”. Però stavo bene e quindi non diedi molto peso a quelle sensazioni, anche se talvolta erano molto intense, era come essere … un conduttore elettrico. Inoltre ero diventata ancora più sensibile e recettiva di quanto già lo fossi prima nei confronti di me stessa, degli altri e dell’ambiente, al punto da avere intuizioni e percezioni riguardanti le situazioni, le intenzioni altrui, le altrui emozioni e anche lo stato di benessere o di malessere degli altri, che prima non avevo. Ero diventata molto sensibile nel senso “come un’antenna”. Ero già “una persona antenna” fin da bambina a dire il vero, senza reiki o altre cose del genere e così mi ero limitata a pensare che reiki non avesse fatto altro che “risvegliare una sensibilità latente” che la logica del mondo e il modo di vivere materialista avevano offuscato. In effetti penso fosse così, e questa è una cosa positiva in sé, il problema era che reiki è una forma di canalizzazione dell’energia ambientale, e quindi può essere pericoloso perché può seriamente esporre una persona al contatto con entità spirituali anzi spiritiche negative, nocive, malintenzionate, ingannevoli o pesanti, cioè “che non si sono elevate, che non si sono santificate” (quindi, che sono perdute).
Non avevo bisogno di reiki per “ricordarmi che ero spiritualmente sensibile e che esiste l’Anima”, ma di preghiera e di una vita buona, solo che io non lo sapevo perché vivevo secondo il mondo, in modo materialista, egoista, opportunista.
Oltretutto non pensavo agli spiriti, né a Dio, che avevo relegato nel dimenticatoio durante gli ultimi anni del liceo, ritenendo il tutto una questione solamente antropologica e accademica, e niente di più.
Io non so dire cosa sia reiki nella sua essenza, cioè non so che cosa sia questa “libera energia”, di cosa sia fatta e da cosa sia prodotta. Per la scienza ufficiale, le teorie sull’energia cosmica, sul ki o prana sono “pseudoscientifiche” e non possono essere inserite nelle comuni indagini appunto scientifiche e di laboratorio, ma dato che si parla di energia un po’ ovunque, e spesso a sproposito, e che anche la fisica, per esempio, studia l’energia, e poi si parla di elettromagnetismo e di particelle, non mi meravigliavo di sentire parlare di energia anche in reiki, perché in fisica si dice talvolta che “tutto è energia” e in chimica si dice che “tutto si trasforma”, quindi perché non accettare il principio “ki” come in qualche modo attinente a qualcosa di scientifico e di reale, anche se la scienza occidentale non se ne occupa ufficialmente ? Alla fine non mi importava neppure molto di “definire a me stessa” cosa fosse reiki e di analizzarlo secondo determinati criteri di scientificità. Io lo praticavo così, “a tempo perso”, con moderata curiosità, e comunque subordinandolo sempre ai miei impegni ordinari.
Nonostante il mio atteggiamento scettico e distaccato, un pomeriggio che, così per “provare”, mi ero distesa sul mio letto e mi ero concentrata su quel “flusso di energia” e su quella “elettrificazione” da cui mi sentivo pervasa, mi meravigliai molto, e mi spaventai anche un pochino, di visualizzare accano al mio letto uno … strano essere. Compresi per intuizione che non era una persona umana come me ma che era un’entità spirituale, un altro tipo di creatura e di intelligenza.
Ero davvero stupita. Nonostante io non ci credessi che poteva esistere, e neppure ci sperassi, né lo desiderassi, quell’entità, quello spirito, quella creatura intelligente ma diversa da me, si era ugualmente manifestato. Era simile, nell’aspetto con cui mi riusciva di visualizzarlo, a molti altri del suo tipo che ebbi modo di visualizzare in seguito. Antropomorfo nelle forme, esile come un fanciullo, ma di aspetto “alieno”, dalle proporzioni poco umane, con arti lunghi e sottili, la testa grande e un po’ allungata e grandi occhi scuri dallo sguardo ardente. Non aveva abiti, non aveva i capelli. Era scuro nel colore, grigiastro e liscio. Avete provato ad immaginare un piccolo diavoletto? Togliete al prodotto della vostra immaginazione qualsiasi calzamaglia rossa, togliete anche eventuali ali, corna o coda, zoccoli da ariete o che altro di “iconografico e folkoristico”, rivestite poi questo esserino di una luce endogena dal bagliore scuro, ed ecco la creatura che si presentò presso il mio letto quel pomeriggio che mi concentravo sul fatto di essere diventata una specie di conduttore umano di un’energia non meglio specificata.
Quello spirito secondo me era un vero demonio, un piccolo demonio che mi guardò e per un istante parve turbato (in seguito pensai che non avesse affatto intenzione di rendersi visibile, ma che per qualche motivo io riuscii a visualizzarlo lo stesso), ma poi uno strano sorriso, sottile ed enigmatico, gli si delineò in volto. Dopodiché si allontanò da me e quando lo vidi muoversi mi ricordai “loro”, che li avevo già visti quelli come lui: da bambina e da ragazzina, ma poi avevo “rinnegato” quelle mie percezioni, ritenendole frutto di fantasia o riflessi di luci e ombre. Quell’entità si muoveva nell’ambiente (nella mia stanza per la precisione) con un’agilità e una rapidità impensabili per un essere umano come pure per un animale. Lo percepivo come una … massa energetica appunto, sempre che abbia senso descriverlo così, per me ne ha. E’ fatto di energia.
Dire che era “una presenza” va bene ma è poco: una presenza è ancora qualcosa di vago, invece “loro”, queste entità, non sono vaghi, ma hanno una massa, occupano uno spazio possono muoversi in esso, ma in modo diverso come facciamo noi, sono diversi da noi. Sono diversi da noi nella loro natura e nella loro essenza, sono diversi in senso ontologico. Come dire che “loro” sono “altro da noi”, quindi sono “alieni a noi”.
Ero così meravigliata che uno di “loro”, degli spiriti che talvolta mi si manifestavano quando ero ragazzina, fosse in qualche tornato alla portata delle mie percezioni. Allora non era immaginazione la mia! Ero bambina che mi pareva di vederli, e ne ho visti anche dopo, fino ai 13 o 14 anni circa. Poi mi ero come “chiusa a tutto questo”, senza saperlo, senza accorgermene, perché crescendo ero cambiata, avevo perso la mia sensibilità e pensavo piuttosto allo studio e alle relazioni umane. Era venuto apposta, quel diavoletto, o mi stava osservando da prima? Forse sì. Ma dato che anni di “cecità spirituale” sono duri a buttar via, una parte di me continuava a non volerci credere, ritenendo fosse una specie di “proiezione” della mia mente, o forse mi ero addormentata, e nel dormiveglia i miei sogni erano stati visitati da un piccolo demonio. Sì, doveva essere così, una specie di sogno, e neanche mi ero accorta di essermi assopita.
I giorni seguenti furono normali, tranne per il fatto che una mattina che mi trovavo in un autobus, vidi di nuovo quell’essere. A volte mi pareva che mi seguisse per un tratto di strada, o meglio, che camminasse al mio fianco, solo un poco più indietro, distante circa un metro dalla mia persona. Lo visualizzavo per qualche istante, poi non ci riuscivo più oppure lui andava via. Ma ne avvertivo la presenza (quando dico che “ne avvertivo la presenza” intendo dire che avvertivo l’energia che emetteva, il suo “campo di energia” e la sua “massa”) ed era quindi una presenza concreta, vibrante e compatta. Chi non ha mai fatto esperienza di queste percezioni diciamo “extra sensoriali” avrà difficoltà a capire. In realtà, penso che solo chi ha provato qualcosa di analogo possa comprendere cosa intendo dire: per me quello spirito, o altre entità di vario tipo, compresi gli Angeli, sono concreti nonostante siano puri spiriti. Non hanno un corpo come il nostro, tuttavia sono creature vere e concrete.
Inizialmente le apparizioni e le manifestazioni di quell’entità oscura erano comunque sporadiche, abbastanza diradate da darmi modo di pensare, ogni volta, che me lo ero in qualche modo immaginato.
La ragazza che mi aveva dato reiki ammise un giorno di avere anche lei percezioni simili e alle mie, riguardanti entità spirituali di vario tipo, alcune benevole e radiose (gli Angeli) e altre invece malevole, ambigue e oscure (i Demòni). Mi ricordai di quello che sentivo e visualizzavo da bambina ed ero felice che “il velo” su quello che ordinariamente è invisibile ai più, si fosse per me alzato una seconda volta.
Continuavo a non mostrare interesse in reiki per sé stesso, perché era una cosa orientale e a me non interessavano le altre culture, ma accettai di unirmi agli amici di quella ragazza, i quali avevano formato un gruppo per parlare di quello che le persone comuni o molte di esse, nella mentalità eccessivamente materialista e scettica, negavano. Parlavamo dunque di come la Realtà fosse complessa e popolata di una varietà di creature spirituali: angeliche, diaboliche, come pure le Anime. Parlavamo dell’Anima e loro erano convinti che noi abbiamo un’Anima, anzi che noi siamo Anime oltre che corpi. Lo penso anche io. Ogni tanto, due o tre serate al mese, ci incontravano liberamente per parlare, per pregare, per descrivere le nostre sensazioni e visualizzazioni. Per la ragazza che conoscevo, reiki era un modo, una tecnica diciamo, per affinare la propria sensibilità, e anche a livello etico, doveva servire a migliorare, ad “evolvere”. Venne fuori che il gruppo era di carattere sperimentale, cioè non c’era un insegnamento ma più che altro si condividevano esperienza di vario tipo e si “sperimentavano” modi di accedere a percezioni sempre più nitide nei confronti delle dimensioni spirituali e dei loro immortali abitanti. Parlavamo anche di Gesù, di Maria, dei vari modi in cui le culture e le civiltà umane avevano simboleggiato e descritto gli spiriti, e parlavamo dell’insegnamento morale e spirituale di Cristo. Non era un gruppo cristiano, era un gruppo di sperimentazione spirituale, diciamo così, composto da persone di idee abbastanza differenti, o anche dichiaratamente agnostiche. Parlavamo anche degli esperimenti condotti da altri, per esempio dal chimico Corrado Malanga, ma non facevamo mai contattismo, né ci interessava la medianità, tutto quello che avveniva per noi era e doveva essere spontaneo e non ci interessava di riuscire a riprodurlo come uno scienziato cerca di riprodurre in laboratorio il fenomeno che studia: non era questo l’approccio, volevamo sentirci liberi da qualsiasi metodo, anche se veniva spesso usato reiki, da molti (io non mi sentivo invece molto portata per esso e non me ne entusiasmavo). I primi incontri furono piacevoli ed interessanti, e le persone erano cordiali, tranquille. Dopo un po’ però iniziarono a capitare cose che non potevamo controllare. Alcuni di noi, tra cui io, ci eravamo infatti accorti che ogni volta che ci riunivamo, altri esseri ci raggiungevano, sapendo che si sarebbe parlato di certe cose spirituali, che alcuni avrebbero forse usato il reiki. Mi accorgevo della presenza protettiva degli Angeli, ma anche di quella minacciosa degli esseri di tenebra, quelli scuri come grafite, o luminosi di bagliori belli ma sinistri, o che prendevano talvolta l’aspetto di piccoli draghetti o di serpenti. Venivano anche loro e una sera cercammo di mandarli via perché ci parve che volessero attaccare. Una donna fu attaccata. Io li vidi mentre le si avvicinavano e accadde che “entrarono dentro di lei” come se il loro corpo spirituale, la loro massa energetica che non so di cosa sia fatta, “si sciogliesse” nel corpo fisico della donna e lo compenetrasse. Quella povera donna cadde a terra e prese a dimenarsi convulsamente, terrorizzandoci tutti. Altre volte, gli Angeli riuscirono ad intervenire per impedire ulteriori attacchi, ma io non mi sentivo più sicura e dissi agli altri che forse potevamo usare dell’acqua benedetta o metterci a pregare, perché a me in quei momenti che gli spiriti venivano e ci osservavano o aspettavano il momento propizio per attaccare uno di noi, veniva voglia di mettermi a pregare. Era qualcosa di istintivo.
Dato che si avvicinavano le feste di Natale e alcune delle persone in quel nostro piccolo gruppo riservato volevano trascorrere del tempo in vacanza, decidemmo di sospendere gli incontri, anche perché uno degli ultimi “incidenti” aveva comportato il lieve ferimento di un uomo, il quale aveva avuto la netta sensazione di essere “graffiato” dalle unghie di mani invisibili, solo che la sua maglietta ne risultò sgualcita e la pelle effettivamente presentava dei segni rossi senza sanguinamento, ma che comunque parevano graffi, e non si li era procurati lui. Queste ci aveva spaventati perché era chiaro come le entità diaboliche che non riuscivamo a tenere lontane così bene ci attaccavano in vario modo, scegliendo tra noi la persona che in quel momento, per qualche motivo, era più vulnerabile e potevano agire in modo concreto nell’ambiente fisico, nonostante i costanti tentativi da parte dei nostri Angeli di proteggerci. Così decidemmo di sospendere gli incontri almeno per il periodo delle feste. Quello che capitava nel gruppo era interessante e io pensavo che molte persone avrebbero voluto vedere i fenomeni che avevamo visto noi per poterli studiare o per potersene fare un’idea, tuttavia noi iniziammo ad avere timore e a renderci conto che se le cose fossero andate sul serio fuori controllo, il tutto poteva anche avere conseguenze molto spiacevoli, come nel caso della donna aggredita e nel corpo della quale avevo visto due o tre entità “come avvinghiarsi e sciogliersi dentro di lei”, e forse quella donna era stata violata da quelle entità, da quegli spiriti o, come si dice nella tradizione cristiana, era stata posseduta. Ora io questo gruppo di persone con cui mi incontravo, anche se di carattere sperimentale e non dottrinale, penso di poterlo quasi definire “esoterico”, perché era riservato agli iniziati cioè a coloro che venivano ammessi, non era aperto a tutti indistintamente ma soltanto a quelli che invitavamo e non volevamo che fosse conosciuto all’infuori della nostra cerchia, talvolta neppure dai nostri famigliari o amici, più che altro perché pensavamo che gli altri, gli “esterni”, ci avrebbero solo criticati o considerati un po’ eccentrici, troppo “spirituali e sognatori” rispetto al loro materialismo, o ci avrebbero considerati “come degli eretici”, e non avrebbero mai potuto capire che noi lo facevamo per sperimentazione, per interesse diciamo “scientifico”, anche se talvolta le discussioni riguardavano comunque l’etica, il comportamento delle persone, il concetto del bene e del male, dell’onestà, dell’amore, della rabbia, del perdono.
Durante le vacanze di Natale decidemmo quindi di accantonare per un po’ tutta la faccenda e tornare alla normalità, mescolandoci di nuovo con chi “non crede vi possa essere su questa Terra altro all’infuori di quello che ordinariamente percepiamo con gli organi di senso o con adeguata strumentazione”.
Volevo rilassarmi e godermi le feste … ma una sera mi chiamò un tizio che conoscevo di vista perché era amico di alcuni missionari ai quali tempo prima avevo donato dei vestiti smessi e alcuni alimenti in scatola da inviare ad una delle loro missioni sparse per il continente africano e sudamericano. Mi disse che aveva organizzato un viaggio a Medjugorje e mi invitò. Erano tutti giovani e ci andavano così, sportivamente, alloggiando in una pensioncina, portando con sé solo poche cose indispensabili. Dato che sapevo che Medjugorje era in Bosnia (ci era già stata una volta, di passaggio per Mostar) e che gli inverni slavi sono freddi, non avevo nessuna voglia di lasciare il tepore di casa mia per andare a Medjugorje: non si poteva fare in estate un viaggio del genere? Cosa ci andavamo a fare all’ultimo dell’anno, a congelarci su per il monte? E quindi dissi inizialmente che non sarei andata con loro.
Nel frattempo però un’altra presenza spirituale iniziò a rendersi percepibile. Intuivo che faceva ogni sforzo perché io potessi, nella mia umanità, accorgermi della sua presenza. Era uno spirito pure lui, ma diverso da quella creatura oscura che per prima mi si era manifestata sensibilmente. Era diverso da “loro”, da quei “loro” che talvolta percepivo da bambina. Anche lui faceva però parte di quanto mi pareva di sentire quando ero ragazzina, e sapevo che era diverso dagli altri. Era uno spirito gentile. Era “pieno di luce” mentre gli altri mi apparivano oscuri, con bagliori oscuri, mentre lui era chiaro. Penso che nella sua natura sia come gli altri, che condividano tutti la stessa natura perché l’essenza è la stessa nonostante ogni loro diversità (io queste entità, chiunque esse siano, le trovo tutte diverse tra loro come siamo diversi tra noi, presi individualmente, noi esseri umani, eppure condividiamo tutti la medesima natura umana … ecco, anche loro condividono tutti la medesima natura spirituale, che alcuni chiamano “angelica”). Questo spirito che cercava di fare in modo che mi accorgessi di lui e lo prendessi in considerazione era chiaro, determinato eppure gentile, non mi attaccava, non mi era ostile, non era ambiguo. Era lo stesso che, un giorno che ero ragazzina, mi parve di visualizzare per un istante sotto le sembianze di un piccolo bimbo grazioso. Anche se io non ero stata educata a credere nell’esistenza degli spiriti, tantomeno in quella degli angeli custodi, ora posso dire che quello era il mio Angelo Custode. Dato che insisteva, anche se ero in vacanza “da tutta quella roba lì” e volevo solo rimanere tranquilla, alla fine gli diedi ascolto. Compresi le sue ispirazioni un giorno che, uscita di casa, passai davanti ad una chiesa e vidi affisso un piccolo manifesto che parlava delle apparizioni mariane a San Martino di Schio.
Oh, basta cose sovrannaturali! Adesso sono in vacanza … e poi l’ho visto quanto può essere pericoloso voler conoscere certe cose e andare oltre i limiti della nostra condizione umana, di poveri mortali.
Pensai così perché ritenevo di averne avute abbastanza, e che forse le cose materiali, per quanto talvolta “tristi”, “precarie come noi”, sono anche le uniche sicure perché appartengono alla dimensione terrena che ci è propria.
Sì, è vero che la dimensione materiale ci appartiene, e noi ad essa, per via del nostro corpo destinato a morire. Ma è vero anche che non siamo solo corpo, ma siamo Anime, e allora anche le dimensioni spirituali ci appartengono, e noi ad esse.
Mentre pensavo queste cose, nel mio cuore sentii una stilla di dolcezza e mi passò la paura. Sul manifesto c’era un’immagine di una statua raffigurante la Madonna, e aveva un volto dolce e umano, una vera donna, ma dolce, così dolce che pensai che non avevo motivo di temere, perché è una donna come lo sono io, e Lei è migliore di me e di tutte le altre donne, e allora se le mie amiche sono dolci, se mia madre, nonostante i suoi difetti, è dolce, tanto più la Madre di Gesù. Di Lui, devo dire, avevo un po’ di paura, e se pensavo a Dio, qualunque idea personale io avessi di Dio, provavo un tale timore che non ci volevo pensare proprio. Ma con Maria era diverso.
C’erano degli incontri di catechesi, pochi, che si tenevano tutti ravvicinati e poi si andava a San Martino di Schio e si faceva la consacrazione al Cuore di Maria, che è una consacrazione laica, non significa prendere i voti. E’ una cosa che ha chiesto la Madonna. Dato che mi ero sentita minacciata, anche se alla fine non ero stata aggredita, durante gli ultimi incontri del gruppo di cui facevo parte, pensai che la protezione della Madonna mi sarebbe tornata utile. Non che avessi chissà quale fede, ma mi pareva una cosa innocua e anzi benefica … così partecipai alle catechesi per adulti, che poi non erano delle vere e proprie catechesi, ma si parlava di quello che era successo a San Martino, si parlava anche lì di etica e di “segni dei tempi” e io pensavo che alla fine il tutto avrebbe potuto integrare quello che avevo elaborato nell’altro gruppo, perché i risvolti etici erano in parte simili, solo che noi non parlavamo “in modo cristiano” e ci interessavano più i fenomeni da osservare e descrivere in sé stessi che la loro interpretazione spirituale o morale. Dunque andai a San Martino e quando tornai a casa dopo la consacrazione, mi parve che quello spirito chiaro che avvertivo essermi estremamente benevolo e che era anche riuscito a manifestarsi ai miei sensi pure lui per qualche istante, ma non come una specie di “agile folletto” o di “goblin”, bensì sotto le sembianze di un giovinetto dai capelli biondi come il grano, fosse molto felice.
Era tanto felice che io non riuscii proprio a dirgli di no quando mi propose di “rendere omaggio alla sua Regina”, come lui chiama la Madonna, accettando di unirmi a quei giovani che andavano a Medjugorje. Avevo detto di no a chi organizzava il viaggio, ma dire di no a quello spirito mi pareva davvero una cosa “poco carina”. Così preparai una borsa con dentro i maglioni più pesanti che avevo, indossai gli scarponi da montagna e un giaccone e, dopo avere parlato brevemente con l’organizzatore, mi presentai al luogo della partenza. Erano le cinque del mattino circa, era buio, faceva freddo, avevo sonno, e il mio Angelo era tutto contento e, pur non potendolo più visualizzare, mi pareva che mi seguisse da vicino, stando dietro la mia spalla destra, e vibrasse di soddisfazione.
A Medjugorje faceva effettivamente molto freddo, sì, ma non pioveva. E meno male, perché la pioggia non l’avrei tollerata, me ne sarei rimasta tutto il tempo chiusa in camera se avesse piovuto. I miei compagni e compagne di viaggio erano simpatici, con qualcuno di loro sono rimasta in contatto anche dopo. A Medjugorje tutto andò bene e io mi sentivo tranquilla, al sicuro, l’avevo preso come un viaggio di piacere … ma una mattina andai a Messa e trovai un giovane uomo, era lì a Messa anche lui e c’era molta gente, eravamo tutti vicini e noi eravamo arrivati presto e ci eravamo seduti in prima fila. Questo ragazzo penso lo conoscessero gli altri, io personalmente no, perché non conoscevo tutte le persone del gruppo, solo alcune, ma tanto stavamo tutti insieme durante le celebrazioni. Questo ragazzo era normale, come molti altri, ma durante la Messa e la preghiera a volte iniziava ad agitarsi molto, gli veniva una specie di attacco di panico a volte tanto intenso che si sentiva mancare. Quella mattina a lui venne una di quelle crisi e si afflosciò a terra. Dato che mi era stato insegnato, ad un corso per volontari, come soccorrere una persona e come accertarsi che i suoi parametri vitali siano accettabili e stabili, vedendo che aveva perso conoscenza mi chinai su di lui per controllare che almeno respirasse regolarmente e vedere se si riprendeva, come era già successo un’altra volta. Lo chiamai e lo toccai e mi accorsi che non era svenuto. Era come “incantato”. Teneva gli occhi aperti e guardava fisso davanti a sé, ma pareva essersi estraniato da tutto quanto lo circondava. Quando mi avvicinai di più al suo viso per vedere se mi avrebbe guardata, lui uscì dal suo stato di “incantamento”, e mi guardò con un’espressione ambigua e vagamente ironica che mi ricordò per certi aspetti quella di … ma ovviamente pensai che era solo la mia impressione: quel tale soffriva di crisi di nervi e dava in escandescenze per poi afflosciarsi sulla sedia o sul pavimento direttamente.
Cosa stai facendo? Riprenditi, su!
Gli dissi un po’ infastidita, perché le persone attorno a noi avevano iniziato a guardarci e io pensavo che lui fosse in preda ad una crisi isterica e che c’era di che vergognarsi di dare simili spettacoli in chiesa, durante la messa e davanti a tutti.
Alzati e stai tranquillo, perché ci stanno già guardando tutti …
Ero arrabbiata con lui perché ogni volta che gli venivano quelle crisi generava scompiglio e noi eravamo imbarazzati non sapendo come calmarlo. Una donna matura ebbe compassione di noi e si avvicinò per chiederci se volevamo un po’ d’acqua. Stavo per accettare quando quel ragazzo mi parlò. Non so dire se mi parlò con tono di voce normale, da conversazione, o se parlò piano di modo che solo io che ero vicina potessi udirlo. Se parlò con voce normale tutte le persone vicino noi ora sanno che io ero “quella che fa reiki e vediamo un po’ che altro sai fare”.
Sì, perché è questo che mi disse, con quell’aria ironica stampata in faccia che non pareva neppure più lui.
Disse: – Dai, tu che fai reiki, che altro sai fare? -.
Incavolarmi con chi va in giro a dire gli affari miei, per esempio.
Ma in quel momento ero più meravigliata che arrabbiata.
– Come cavolo fai a sapere questa cosa? -.
Bisbigliai al ragazzo, ma lui continuò a sorridere in quel modo strano e ironico. Io non lo avevo detto a nessuno, tanto meno a lui: era un mio segreto e non volevo affatto che si sapesse, tanto meno che lo si sapesse a Medjugorje, durante una Messa, e detto da un indemoniato!
Ero così imbarazzata che volevo nascondermi, scappare via e tornare a casa immediatamente, altro che stare lì con tutti a guardarci e quel tale che continuava a sorridere beffardo, ridacchiare e rivelare le cose mie!
Vuoi andare a mettere in giro i manifesti di questa cosa?!
Non potete immaginare il mio imbarazzo quando una suora che era lì disse: – Già che ci siete andate pure a farlo scrivere sul giornale! -.
Volevo veramente … come dire … evaporare.
Meno male che mi accorsi che la maggior parte delle persone attorno a noi non aveva capito praticamente niente, pur udendo le parole del ragazzo (o dei suoi spiriti), ma probabilmente non ne compresero il significato. Alla fine accettai l’acqua che la signora ci aveva offerto, e la bevvi tutta io mentre il ragazzo ancora parlava, ridacchiava e faceva una quantità di versi privi di senso logico.
Ero furiosa.
Tuttavia rimasi in chiesa e poi le cose si calmarono e il ragazzo tornò normale. Non gli dissi niente.
Volevo strozzarlo. Ma lui non avrebbe mai saputo perché io volessi strozzarlo fuori dalla chiesa e dopo la fine della Messa. Infatti lui dopo le sue crisi non si ricordava più niente di quello che era successo, aveva “un vuoto” quando usciva da quel suo specie di “trance”. Quindi era inutile rinfacciargli le sue affermazioni.
Mancava solo un giorno al ritorno e in quel giorno io pregai per poter capire qualcosa, soprattutto della mia vita, perché avevo paura di cacciarmi in qualche pasticcio.
Pregai dicendo: – Io i miei dubbi li ho tutti, ma se in questo luogo c’è qualcosa di speciale, se questo è davvero un “luogo di grazia”, allora “che io trovi grazia”, ora! -.
Sentii allora una voce che non so da dove venisse ma mi raggiunse: era una voce femminile, una voce “pulita”, nitida, gentile ma normale, che disse: – Lascia il reiki e, con esso, lascia tutto quello che non viene da Dio -.
Compresi che mi veniva chiesto di riflettere e scegliere di acquisire consapevolezza ed operare dei cambiamenti nel mio modo di vivere la mia vita, in quello che facevo …
Ah… d’accordo… se lo vuoi Tu…
Dissi in risposta alla voce che avevo sentito, ma non bastava che lo volesse la Madonna, o il mio Angelo, o che lo volesse Dio: anche io dovevo volerlo, la scelta alla fine era mia.
Tornata a casa, impiegai un paio di giorni a riflettere ma durante la notte mi svegliai e mi accorsi che stavo piangendo. Sentii il desiderio di pregare, ma non avevo niente, non mi veniva in mente niente. Mi alzai comunque dal letto, indossai una felpa sopra il pigiama perché faceva freddo anche in casa. Mi sentivo inquieta, ma dato che tutti in casa stavano dormendo, accesi il pc, per distrarmi con internet. In quel momento che stavo davanti al monitor del pc con la schermata di Google, mi sentii ispirata di digitare la parola “preghiere cristiane” nella barra di ricerca. Poiché avvertivo il desiderio di pregare ma non mi veniva in mente niente, pensai di aiutarmi così. Quella navigazione in internet fu “guidata” secondo me. Infatti percepivo di nuovo chiaramente la presenza del mio Angelo al mio fianco. Quando capitai su una preghiera che si chiama “rinuncia a Satana” il mio Angelo mi disse: – Fermati su questa -.
Aprii il link, e le parole della preghiera apparvero sullo schermo. Le lessi e notai che l’atto di rinuncia menzionava anche reiki e altre forme di contattismo, channeling, occultismo, spiritismo, magia e via dicendo.
Allora pensai che era quello il momento per me per scegliere e che se fossi uscita dalla pagina web e avessi spento il pc, sarebbe stato come se mi fossi ritirata da una scelta che non potevo evidentemente più rimandare. Così mi decisi e recitai la preghiera per intero, poi dissi “amen” e spensi il computer.
Tornai a letto e mi addormentai, ma chiamare sonno quel sonno sarebbe azzardato. Quella notte, quella successiva, e quella dopo ancora furono un incubo. Sognai strane creature, esseri grigi, esseri alieni, demoni che urlavano contro di me, mi afferravano, mi strattonavano, cercavano di sopraffarmi, ma alla fine io ne uscivo sempre incolume. Quando mi svegliavo, il sogno continuava in camera mia, e mi sentivo osservare, sfiorare, tirare per la manica e a volte il letto si spostava con me sopra di diverse decine di centimetri. Questo andò avanti per qualche notte: si spostava un po’ il letto, poi cadde un intero scaffale pieno di libri, poi si aprì di scatto l’anta dell’armadio e diversi vestiti caddero per terra. I vetri delle finestre della mia stanza vibravano come se qualcuno, dall’altra parte, tirasse loro un pugno (ma senza romperli). Avevo portato a casa un rosario da Medjugorje, lo lasciavo accanto al mio letto, sul comodino, e il giorno seguente al risveglio lo trovavo regolarmente annodato che certe volte era una vera impresa sciogliere quei nodi. Anziché spaventarmi per i miei incubi e i segni che ricevevo (quando gli oggetti cadevano o il letto si spostava in camera mia) fui incoraggiata nella fede e nella preghiera.
Scrissi una lettera al gruppo dove facevamo reiki e parlavamo, per dire che trovavo pericolose quelle cose e per dire loro che secondo me ci eravamo sbagliati, che era la strada sbagliata. Mi risposero che era bene parlarne … che forse le cose si potevano rivedere senza per questo sospendere l’attività del gruppo, che dopotutto rappresentava un diversivo e anche un punto di riferimento per alcune delle persone che vi prendevano parte e che come lo usavano come antidoto alla mentalità materialista, alla noia e alla routine quotidiana, del lavoro e della famiglia.
Tuttavia, io non volli più tornare nel gruppo e loro non mi cercarono, perché fui risoluta nella mia scelta. Diversi mesi più tardi venni a sapere che il gruppo si era sciolto a causa di diversi incidenti, problemi di salute e personali che avevano colpito a turno ciascuno dei suoi membri. E meno male che ne ero uscita prima!
Nel frattempo, avevo iniziato a vivere fenomeni strani, per quanto di intensità comunque moderata: avevo incubi molto frequenti riguardanti i demoni, incubi in cui i simboli usati in reiki balenavano di fronte ai miei occhi assumendo forme distorte, sperimentavo stati di angoscia, ma soprattutto, quando ero sveglia, diventavo vittima di strani incidenti domestici che capitavano solo a me in famiglia (mi cadevano le cose che prendevo in mano come se qualcuno me le portasse via dalle mani per poi farle cadere, oppure un mobile si spostava da solo mentre io passavo così ci andavo a sbattere contro, e altre volte mi sentivo spingere di modo che rischiassi di perdere l’equilibrio). Avevo percezioni strane, come di essere “sotto attacco”, e avevo ispirazioni sotto forma di idee e concetti mentali, le quali corrispondevano al significato di frasi provocatorie o atte a spaventarmi (ispirazioni da significato del tipo “che avevo tradito Dio, che ero una fallita, che sarei morta, che avevo rovinato la mia famiglia, che mi sarebbero venute malattie orrende, che nessuno mi avrebbe creduto ma tutti mi avrebbero presa per una pazza”, ecc).
Una sera si arrivò al culmine quando apparve una scritta misteriosa su un muretto di cinta davanti alla mia finestra. Nessuno sapeva chi l’avesse prodotta e quando, era come se fosse spuntata fuori all’improvviso. Quando la lessi, sentii che era rivolta a me. La scritta, in stampatello e a caratteri grandi e neri, riportava il mio nome, anzi il diminutivo con cui sono famigliarmente chiamata da amici e famigliari, seguita dalle parole: “torna da noi”.
A volte di notte si spostava il letto con me sopra, e quindi mi svegliavo. I vetri vibravano come se qualcuno ci battesse sommessamente contro e io intravedevo sagome oscure muoversi attorno al mio letto, e mi sentivo minacciata. Prendevo allora un’immagine della Madonna che P. Jozo aveva benedetto nei pressi di Medjugorje dopo un incontro con i pellegrini, e mi addormentavo con quell’immagine sotto il cuscino. A volte dicevo: – Per favore, Signora, mandali via! -. Io la Madonna all’epoca di quei fatti la chiamavo Signora perché “loro”, quelle entità oscure, la chiamavano così. In quel periodo avevo molti contatti con “loro”, con gli spiriti che venivano a “tormentare” le mie notti, e talvolta anche le mie giornate, e avevo sentito che essi chiamavano la Madonna “Signora”.
Una volta arrivai a pensare che quegli spiriti mi avrebbero voluta ammazzare proprio, perché fu solo grazie all’intervento dell’Angelo Custode se non caddi rovinosamente giù per le scale, visto che avevo ricevuto una spinta mentre le scendevo. Ma alla fine ogni incidente rimase contenuto, non mi fu fatto del male perché “la Signora non lo permetteva”.
Un regalo che mi fece la Madonna in quel periodo fu quello di conoscere alcune persone di un gruppo di Rinnovamento nello Spirito, alle quali raccontai le mie vicende e con le quali iniziai a pregare. Io ho sempre avuto il desiderio di fare parte di un gruppo per condividere valori ed esperienze, per questo ero entrata nel gruppo di reiki e di discussioni spirituali ed etiche. Mi piace stare in compagnia, non sempre da sola. Ci sono dei momenti in cui si procede da soli, ma poi abbiamo bisogno di stare con gli altri e condividere le nostre esperienze e la nostra preghiera con loro. Per me la vera “Chiesa” è questa, stare con gli altri per pregare insieme, come una piccola comunità. Per questo il gruppo di Rinnovamento nello Spirito fu importante per me, perché è come un piccola comunità in cui ho trovato preghiera, luce, ispirazione, conforto e amicizia. In cui ho trovato una dimensione adatta a me per vivere la mia relazione con Dio, tramite Maria Ss.
Adesso queste vessazioni di cui ho fatto esperienza sono praticamente finite, dopo diversi mesi di preghiere e di vita “in Grazia”… negli ultimi mesi erano diventate molto sporadiche e io, sapendo che erano una permissione divina, le accoglievo come un dono bellissimo di Dio per rendermi forte nella fede e nella preghiera. Se mai dovesse capitare dell’altro, lo accoglierò sempre in questo modo, come un Regalo del Signore.
Sono grata a Dio di tutto questo Amore che ho ricevuto … un Amore concreto, che mi ha fatto capire molte cose e mi ha dato modo di scegliere consapevolmente … vorrei non avere mai combinato pasticci né con reiki, né con qualsiasi altro tentativo che avevo fatto in da ragazzina nei confronti del paranormale e del preternaturale … ma questa è stata la mia vita, o comunque un periodo di essa abbastanza lungo e lo devo accettare.
Ora ho una vita normale, ma in realtà vivere “da cristiani”, cercando di seguire Gesù “non è normale” in un mondo come il nostro di ora, che è lontano dal Vero, cioè è lontano da Dio e dal Suo Amore … perciò in realtà la mia vita e la vita di quelli che pregano, credono e sperano … non è normale, ma è straordinaria, è difficile ed è bellissima.
L’impressionante racconto di Francesca è una ulteriore conferma della Verità contenuta nelle scritture e nei Vangeli. In diverse parti del Vecchio Testamento vi è l’avvertenza a non lasciarsi coinvolgere in pratiche esoteriche, magia, attività medianiche e simili.
È il caso di molti, come gli Gnostici i quali, spinti dal desiderio intimo di avvicinarsi a Dio entrano in uno stato di transe dormi-veglia,durante il quale sono avvicinati e insidiati da entità spirituali dell’iniquità le quali possono persino compiere prodigi sorprendenti ed ingannarci, mentire, facendoci credere di provenire la Iddio Onnipotente.
È una pena che la Chiesa post Conciliare, parzialmente “affumicata dal fumo di Satana” abbia eliminato la Liturgia della Messa Tridentina, le invocazioni a San Michele Arcangelo; la gerarchia, in parte, tende anche a disincentivare l’opera degli esorcisti, a modificare la Dottrina cristiana ed a negare la stessa esistenza del demonio. I dubbios possono leggere le pagine del Padre Amorth di Roma, famoso esorcista. Uno dei pochi rimasti.
I Cattolici di oggi non vengono incentivati a leggere le scritture, e neppure i Vangeli, (o sbaglio?), i quali sono una miniera di perle preziose per chi desidera addentrarsi nella conoscenza della Verità.
Grazie del tuo commento. A dire il vero di esorcisti ce ne sarebbero in quanto sono stati nominati (almeno cinque nella mia diocesi) ma in effetti più volte mi sono chiesta non tanto se ci siano gli esorcisti, ma se ci siano le liberazioni. Penso che dovrebbe cambiare l’atteggiamento non solo della Chiesa odierna a riguardo, ma anche di molti laici. Senza togliere nulla ai sacerdoti, devo dire che molte liberazioni si ottengono grazie all’intervento dei laici dei gruppi di preghiera. Il sacerdote c’è. ma c’è anche “la comunità dei cristiani” che prega ed esercita i carismi, compreso il carisma di liberazione, che diverse volte ho visto donato dallo Spirito Santo a persone laiche che pregano e vivono santamente.
Grazie per la testimonianza, Francesca. Benvenuta nel club giusto. Adesso tieni saldo il timone, chè di occasioni di deragliamento ce ne sono a iosa.
Buon Natale
Grazie del commento, chi rimane con Maria Ss. non deraglia, è Lei la “mediatrice di Grazia”.
Perfettamente d’accordo! Operativamente d’accordo, direi: partecipo personalmente alla realizzazione del primo borgo di Xenobia, che nascerà intorno ad una CAERP (Cappella di Adorazione Eucaristica perpetua e del Rosario Perpetuo). Nostra Signora della Tenda, l’Augusto Tabernacolo, sia dunque la nostra Mediatrice di Grazie presso il Signore per ottenere dall’Onnipotente ulteriore ispirazione e guida alla realizzazione di questo splendido Suo Progetto.
Ciao Francesca, un abbraccio e l’auspicio per un proficuo, spiritualmente parlando, anno 2013.
Grazie, ricambio non con auspici ma con benedizioni a noi, amen.
ooopss… che ignoranza!
Francesca, hai ragione… ho dovuto consultarmi con il mio tutor per capire il motivo della tua precisazione: sapevo degli auguri ma non degli auspici! 🙂
chiedo venia, sigh.
ti saluto, in Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice.
ciao
Gesù nel Vangelo scaccia i demoni molte volte, e conferisce agli apostoli il potere di farlo.
E’ incredibile come invece in molti seminari non se ne parli nemmeno.
Ciao Francesca, grazie per la testimonianza, spero vivamente che quel ragazzo che in Chiesa era posseduto sia stato esorcizzato
Sono Francesca, e se Alberto lo permette, vorrei rispondere al commenti almeno per ringraziare dell’attenzione avuta. Grazie.
Sì… Gesù, tra le altre cose, scacciava i demoni e talvolta pare ci siano correlazioni tra l’esorcismo e la guarigione della persona, sia fisica, che emotiva, psichica, spirituale. La Realtà è complessa e multidimensionale (aveva ragione Einstein), e ci sono creature che agiscono in essa contro di noi, oppure in nostro favore, ma l’umanità odierna spesso ne nega l’esistenza e così si preclude la possibilità di combattere contro i demoni e di beneficiare al tempo stesso dell’aiuto degli angeli di Dio. Gli angeli intervengono molto di più, compreso l’Angelo Custode, se vengono pregati e presi in considerazione. Questo dimostra che escludere dalla propria vita la dimensione spirituale, la relazione con Dio e con le creature angeliche, equivalga per l’uomo ad un’automutilazione. Ci priviamo dell’opportunità di usare tutte le nostre facoltà per relazionarci tanto quello che è “della Terra” quanto con quello che è “dei Cieli” e che per noi riguarda il destino eterno. Escludere le creature spirituali (le entità angeliche, gli spiriti) dalla nostra vita significa privarci della possibilità di conoscere meglio la complessità del Reale, di acquisire consapevolezza e scegliere, di credere, di amare, di combattere, di guarire, di stare meglio, di essere veramente felici fin da qui in Terra. Ma io mi sono accorta molto bene di questo, e non ragiono più “secondo il mondo materialista che nega quello che non conosce e che non riesce ad esperire come vorrebbe”. Non so se il ragazzo posseduto sia poi stato trattato in modo adeguato, lo abbiamo perso di vista dopo quel viaggio. Diciamo che questo ragazzo non era molto…come dire…lui non era convertito a quel tempo, come non lo ero io… io ero andata a Medjugorje per “invito” e per “soddisfare l’Angelo che mi si era manifestato”, senza sapere nient’altro. Invece lui era andato a Medjugorje perché si era messo nei guai con i demoni: lo sapeva e voleva chiedere aiuto alla Madonna, aiuto che avrà senz’altro ricevuto, ma probabilmente si aspettava qualcosa di diverso. Lui voleva essere liberato subito, all’istante, ma non fu così e la prese male. Voleva risolvere alla svelta, ma penso che anche lui fosse chiamato ad una scelta come poi fui chiamata io… avevo l’impressione infatti che lui dovesse “fare un salto di crescita personale e consapevolezza” per poter scegliere di conseguenza, .. ma era immaturo come persona, perché pensava cose come: “ora sono così, è stata colpa mia, ma adesso vado in pellegrinaggio e la Madonna risolve tutto in due secondi”. Dai discorsi che faceva penso che si aspettasse una specie di “miracolo istantaneo” che però non ebbe, e lui ne fu contrariato. Non aveva capito che lo scopo di Dio è la salvezza delle Anime e che quindi serve prima la conversione, non la liberazione fine a sé stessa. Se una persona non si converte, la liberazione non serve a niente, anzi fa più danni che altro. In generale, se non ci decidiamo sul serio di apportare cambiamenti consapevoli nella nostra vita, e ad intraprendere quindi un cammino di conversione personale, è inutile pensare di trarre qualcosa di buono da guarigioni e liberazioni. Il Cielo ci aiuta e anche molto, ma noi dobbiamo scegliere di stare con Dio, di vivere in Grazia e rinunciare al peccato. La Madonna non pretende da noi chissà che cosa, ma che viviamo in Grazia di Dio e abbandoniamo “quello che non viene da Dio”. Lo disse a me quando voleva che io scegliessi riguardo a reiki e quindi, di conseguenza, riguardo a Satana, e poi riguardo al Bene e al Male (a quello che è di Dio e a quello che non è di Dio).. Ma ogni persona è chiamata a fare questa scelta prima o poi, e in modo radicale, perché non si può “servire due pardoni” ma prima o poi se ne deve scegliere uno, e scartare l’altro. Nel mio caso, mi si chiedeva di capire, riflettere e decidere riguardo al reiki e in generale “alle cose spiritiche”. Ovviamente il Cielo mi offrì un’alternativa, perché Dio non toglie qualcosa “per lasciare un buco” nella vita di una creatura, ma toglie per riempire di qualcosa che è Suo. Io non conoscevo la preghiera, non conoscevo gli angeli, conoscevo altri spiriti, ma quando Dio mi chiede, tramite la Madonna, di rinunciare alle pratiche spiritiche, mi offrì subito anche la Sua alternativa, cioè la relazione con Lui, tramite Maria SS e l’aiuto degli Angeli e della Anime del Purgatorio. Nel gruppo di Rinnovamento nello Spirito ho iniziato a pregare e Lui non mi ha lasciata “sola e arida” ma ha riempito di Sé la mia vita prendendosi in essa lo spazio e il tempo che prima di conoscere Lui riservavo alle cose degli spiriti. Non è un caso secondo me che gli incontri di RnS si svolgessero nelle stesse serate in cui sarei dovuta andare al gruppo esoterico. Ma io scelsi di andare a pregare nel gruppo di RnS perché la Madonna mi aveva fatto intuire la differenza “tra Bene e Male” in senso assoluto e mi aveva fatto capire che sono inconciliabili, e che è importante determinare l’origine di qualcosa.. Non importa se è ci pare bella o utile: se qualcosa (un fenomeno, un evento, anche un prodigio, un “dono” ecc) non viene da Dio, non è una cosa buona, è “robaccia”. Nel caso di un’altra persona può essere qualcos’altro, per esempio, una relazione che non va bene, una vita sessuale sregolata, un vizio, un astio contro qualcuno, un desiderio di vendetta, un’azione disonesta, un perdono non dato, cose così. Si pensa che i coinvolgimenti nello spiritismo o nella magia siano le cose peggiori, ma di fatto i peccati contro l’amore sono peggio…nel senso che è più grave fare del male a qualcuno deliberatamente che fare una seduta spiritica senza sapere quello che si fa. C’è differenza tra l’errore commesso per ignoranza e superficialità e qualcosa commesso in modo deliberato e consapevole. Non tutti sanno che reiki presenta notevoli risvolti spiritici, ma tutti capiscono cosa significa trattare male qualcuno. Lo sanno anche i bambini. Allora non vi è nulla di peggio che fare deliberatamente del male al prossimo, fisicamente, emotivamente, economicamente, spiritualmente, ecc. Nel corso dell’esperienza ho capito che poche cose ostacolano una liberazione quanto la mancanza di amore verso le creature e quindi nei confronti di Dio. Invece l’amore aiuta la liberazione, la accelera, la santifica. L’amore è la chiave di volta di tutto. Si ottiene di tutto amando, cioè seguendo il comando che Cristo ha lasciato: “che ci amiamo gli uni gli altri”. Chi ama, diventa potente, diventa forte, diventa santo. Libero o meno che sia, chi ama è già santo e sarà liberato, perché l’amore vince ogni cosa. Questa non è retorica, ma è la via per ottenere la grazia; amare Dio, il prossimo, e tutto il Creato, ed accogliere l’amore, essere compassionevoli, gentili, umili, disponibili, onesti, caritatevoli, generosi. Quel ragazzo non fu liberato nonostante le preghiere ricevute anche da Padre Jozo. Non era il suo momento, doveva prima fare un percorso, doveva capire, riflettere, scegliere e cambiare qualcosa della sua vita, come me della mia, come ciascuno di noi deve cambiare qualcosa. Non fu contento per niente all’idea di dover “fare qualcosa” per la sua liberazione, qualcosa che poteva anche richiedere del tempo… pensava che la liberazione fosse “un atto magico”, come “schioccare le dita e via”. Sì, il Signore può farlo ma non sarebbe servito a nulla perché non c’era conversione. Il Signore può guarire, può anche resuscitare un morto, può cacciare tutti i demoni che vuole, può fermare le burrasche e i terremoti, può comandare al giorno e alla notte… ma a Lui interessa la nostra scelta libera e il cambiamento, l’apertura del cuore. In altre parole, a Dio interessa che noi scegliamo di vivere in Grazia e di amare e preghiamo per poter amare anche quando proprio non ci viene voglia di farlo. Alla fine non c’è veramente altro modo per ottenere grazia e santità, se non quello di seguire Cristo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.” (Gv 15,12).
Se permetto? Ma sei la benvenuta, grazie a te!
Non ne parlano…perchè han PAVRA di parlarne…
essendo il tema “politicamente” scorretto…
ergo…assolutamente da scansare !
E,gli odierni “rappresentanti” ecclesiastici,
in gran parte ormai da bollare,quasi tutti,
quali pavidissimi,ipocriti,vilissimi
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pretonzoli,fratonzoli e teologastri
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pieni delle loro vuote parole,ma impotenti in realtà,
prova ne sia che nulla muta dopo i lor alti sermoni…
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sono come gli Struzzi e le Tre Scimmiette…
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preferiscono ignorare il Reale,essendo troppo scomodo
affrontarlo e combatterlo…meglio far finta di non vederlo…
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ed in questo son assai simili ai “politici” loro compari !
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Grazie del commento. Vero, non ne parlano perché ne hanno paura o lo trovano “inadeguato”. Ma secondo me Satana è uno di quegli argomenti che, se non ne parliamo noi, andrà a finire che “ne parleranno i sassi”, Cioè saranno i fatti a parlare da soli, e così tanti “benpensanti” nella chiesa, nelle istituzioni, nella comunità scientifica ecc faranno una figura del cavolo.
http://www.youtube.com/watch?v=sVCBT9vv6wE
Questo racconto è delirante come tutti quelli che trattano di Santi e roba simile.
Perché dovete far credere che tutto ciò che non è CRISTIANO fa parte del DIAVOLO? Capisco e accetto le esperienze, ma questo far intendere che una pratica come il Reiki porta a contatto con pseudo-esseri, davvero non lo accetto.
Punto uno la persona in questione era già disturbata di suo energicamente, il Reiki tende a pulire.
Punto 2 nel Reiki non ci sono visioni di questo genere.
Punto 3 Reiki e Cristianesimo non vanno in disaccordo, ma chissà perché e per come i Cristiani tendono a criticare tutto ciò che non è cristiano -questo discorso vale per tutte le religioni abramatiche-
Come sempre la disinformazione dilaga su internet. Queste pratiche non vanno prese alla leggera, un pò come la meditazione o la preghiera, funzionano fin quando tu accetti che debbano funzionare.
Saluti a tutti.
Valentina sii serena, se davvero ritieni che il reiki sia una pratica che porta il Bene a te stessa perché sei qui a discutere con chi crede che sia addirittura pericoloso?
Le scelte e le opinioni sono personali e la libertà di ognuno è imprescindibile, compresa la nostra… se permetti.
Sei convinta che il reiki ti faccia davvero bene e io sono convinta che i santi siano esempio vivente della Parola di Dio.
Chissà come mai, però, i cristiani vengono perseguitati e al contrario i praticanti di reiki non mi risulta lo siano….
E vieni qui a dire che ti senti ingiustamente tirata in causa?
Conosco un ragazzo che negli ultimi due anni ha riscoperto sé stesso, è rinato spiritualmente.
Si ha fatto reiki (non da una persona qualsiasi, ma da una donna di una certa età e quindi con esperienza, perchè si tratta di rielaborare le energie e se la persona che effettua il reiki non è equilibrata dentro sé stessa può provocare energia negativa),
può vedere e parlare con il suo Angelo Custode,
può vedere gli spiriti, può vedere i cari (suoi e degli altri) defunti,
può prenderti le mani e dirti senza chiedere niente come ti senti in quel momento o rispondere a una domanda sul futuro, può vedere il colore della tua anima (quella che circonda il nostro corpo e che descrive che persone siamo). Potrei continuare, ma la lista è infinita.
E’ satana? Per gli ignoranti in materia probabilmente si. Non sanno che molto spesso le persone che credono nello spiritismo credono anche in: Gesù, la Madonna e Dio (non quello cristiano, quello universale); nella reincarnazione (credenza che fu cancellata dai testi sacri del Cristianesimo, chi sa perchè? Ma che nella maggior parte delle religioni mondiali è la filosofia basica della vita) e nella dieta vegana.
Se è davvero Satana che ha scoperto, come fa a vedere il buono in tutti? Come fa ad essere l’unica persona che conosco ad andare d’accordo, o per lo meno ci prova in alcuni casi, con le persone che incontra? Come fa a sostenere la sua ragazza, ad aiutarla in tutti i modi per renderla una persona felice? Perchè mai Satana (se davvero esiste), il Male, dovrebbe insediarsi in una persona per fare del bene?
P.S.
Erano gli ebrei ad essere perseguitati nel corso della storia. Il Cristianesimo nei secoli ha fatto più male che bene (a parer mio ovviamente), nascondendosi dietro la propria dottrina per evangelizzare, schiavizzare, uccidere eretici, perseguire guerre…devo veramente continuare?
La Parola di Dio che tanto si profetizza non è che il buon senso e l’amore universale. A meno che non si è sociopatici o senza un’anima che riconosca il bene, si giunge alla Parola di Dio (se questo è veramente l’obbiettivo di una persona) senza dover leggere per forza la Bibbia o il Vangelo 😉
Ciao Marina, siamo d’accordo sul ‘buon senso e sull’amore universale’, va bene ? ok….però dimmi – e ragiona per favore ,in modo asettico, globale e tieni conto della storia e della situazione odierna – CHI e COME dovrebbe insegnare il ‘buon senso e l’amore universale’ ? Escludiamo il Vangelo e la Bibbia, come dici tu : va bene, ma allora dobbiamo escludere, scusami , per correttezza e coerenza di approccio anche il Corano, la Baghavad Gita, il Tao Te Ching, ecc, ovvero dobbiamo escludere TUTTE le Scritture. Allora, dimmi, come facciamo a sapere/insegnare ai nostri figli cosa è ‘il buon senso e l’amore universale’ ?
Il Reiki è una tecnica puramente pratica che non fa miracoli (né porta a visioni e contatti di alcun tipo) ma può fornire un aiutino a livello energetico, a me ha aiutato molto a suo tempo.
Non è vero che serve particolare esperienza per farla perché le energie personali non si possono trasmettere con questa tecnica, ma ci si “limita” a una frequenza universale; l’esperienza serve di più nel Pranic Healing che attinge alle energie individuali, una disciplina più potente e per questo anche più ricca di controindicazioni.
Il Reiki è una facoltà, per così dire, che gli esseri umani possiedono dalla nascita; i migliori canali sono i neonati.
Purtroppo esistono persone che svolgono tutt’altre attività, ma che si spacciano per operatori Reiki a mo’ di specchietto per allodole, proprio per via del suo essere assolutamente innocuo nel peggiore dei casi; un po’ come quei mafiosi che si nascondono dietro associazioni benefiche. Condannare il Reiki perché qualche satanista o qualche venditore di fumo si spaccia per un operatore Reiki, è un atto di ignoranza e infantilismo paragonabile a voler abolire internet solo perché in rete c’è Attivissimo, o a voler mangiare tutti con le mani dopo che qualcuno ha accoppato la moglie col coltello da cucina.
Sono le persone che spesso e volentieri fanno cose sbagliate, non sono gli oggetti che usano a essere malvagi di per sé.
Non conosco il reiki, ma condivido lo spirito di questo commento. Ricordo che una volta ho commentato sul sito di Mazzucco, luogocomune, per segnalare non ricordo cosa, ma era un buon intervento del papa riguardo a qualche tema scottante (si trattava di BXVI) e sono stato sommerso di critiche, della serie “siccome la chiesa annovera molti (?) loschi figuri al suo interno, QUALUNQUE cosa dica il papa non è accettabile”.
Sempre negative le generalizzazioni.
Il Reiki, caro Alberto, non è altro che la trasmissione dell’energia universale indirizzata verso una creatura vivente o una precisa circostanza della sua vita. E’ un’energia che, come ho detto, non fa nulla di miracoloso, però possiede degli automatismi perfetti per cui va a concentrarsi esattamente dove ce n’è bisogno, e se non c’è alcun bisogno nel peggiore dei casi ti passa attraverso.
Se incontri un neonato prova a mettere il palmo della mano a 10cm da lui, e nel 99% dei casi sentirai sulla pelle una leggera corrente tipo aria fresca… quello è il “potere” da cui attinge un operatore Reiki. Pensa che mia madre, da bambina, curava le emicranie della vicina di casa semplicemente accarezzandole la testa.
L’unica controindicazione riguarda le sostanze anestetiche: se si è sotto anestesia o se si è costretti a fare uso di antidolorifici, non è consigliabile usare contemporaneamente il Reiki perché c’è la possibilità che l’effetto della sostanza svanisca.
Io l’ho usato per superare una gravissima crisi depressiva, circa un decennio fa; non era un semplice momento di sconforto ma una vera e propria malattia che a volte mi impediva perfino di alzarmi dal letto. Ne sono uscito nel giro di qualche mese senza farmaci, senza psichiatri e senza spendere un cent (perché anche i centri ufficiali dove si pagano fior di quattrini per ricevere il reiki sono una truffa colossale, in quanto vendono qualcosa che tu hai già ma che non appartiene a nessuno, e infarciscono il tutto con dottrine teoriche che non riguardano il Reiki ma sono dei collages di roba New Age).
Non ho avuto visioni, non sono stato posseduto, non ho il malocchio, non ho aderito a nessun credo religioso e non ho dovuto prendere parte a strani party erotico/psichedelici =) lo ripeto, chi vive simili esperienze non deve prendersela col Reiki perché sta avendo a che fare con qualcosa di completamente diverso.
Non ho nemmeno aperto terzi occhi né sono diventato chissà quale illuminata guida spirituale; sono semplicemente guarito dal mio male, tutto qui.
Però ho avuto un’esperienza simile alla tua quando, qualche anno fa, ebbi la pessima idea di postare un intervento simile come commento a uno dei video più gettonati della storia di youtube: Testimonianza di una ex Reikista. Me ne hanno dette di tutti i colori, per fortuna che stavamo dietro a dei monitor altrimenti mi annegavano nell’Acqua Santa =)
E’ un po’ come il Denaro,allora…
con il Tempo che è di Tutti,ergo,di Nessuno:
però se ne son appropriati li astuti Bankieri…
ieri…nocte*tempo…quando li cretini dormivano!
Riferimento:
“…Truffa colossale,in quanto
ti vendon qualcosa che tu hai già…”
DSofA
Un sol esemplare esempio ci sìa bastante:
Vuoi andar in Vacanza?
beh…eccoti prestati 15000 €uri…
da restituir poi in dieci anni,(120 mesi),
alla modica rata di 176 € pro mense!
+++++++++++++++++++++++++++
INTERESSE…40,8 %…VSVRA…!!!
+++++++++++++++++++++++++++
Strano,però…questa palese “asimmetrìa”…
che ci sìa,cioè,”Qualcuno” che ti possa
gentilmente prestar tutti ‘sti solidi…
mentre tu non possa far la medesma cosa…
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MMM…qui ci sento sulfurea pùzza…hàhàhà…!!!
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Ma…più strano ancor…è il fatto che
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la “Gòspa”…o chi per Lei…
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mai ci parli di questa terrestre anomalìa…mah…
una brava “Màmma” dovrebbe pur aver a Cuore
il benesser materiale dei Suoi figlioli…hìhìhì…!!!
E che almeno li pii frati ce ne parlino,allora…
di Skei…con tonànti,veementi,ispirate prediche,
come un tempo eran usi fare li lor Maggiori,
++++++++++++++++++++++++++++
CONTRA VSVRA ET VSVRAI…..!!!!!
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Una cognata fa reiki, dice che mette le persone a distanza anche nella vasca da bagno, mentalmente. Preferisco fare a meno di cose del genere, è spiritismo non spiritualità, che poi gli spiriti ai consenzienti diano del loro è indubbio a danno della società nel complesso.
Non ha nulla a che fare con spirito, spiritismo, spiritualità, spiriti… è una tecnica nuda e cruda, non si appoggia ad alcuna credenza religiosa e i trattamenti a distanza sono efficaci esattamente come quelli dal vivo.
Anche io pratico reiki e non ho riscontrato nessun “effetto collaterale”, anzi.
Mi è dispiaciuto leggere il racconto di francesca: esperienza se vera effettivamente spaventosa, ma di sicuro non aveva nulla a che fare col reiki. Io lo pratico da un anno, frequento gruppi di scambio durante i quali facciamo trattamenti tra di noi o a terzi che ce lo chiedono..non ho mai ricevuto visite da demoni o volato col letto e nemmeno gli altri che conosco. Posso dirvi però che la mia vita è migliorata da quando pratico reiki e la mia spiritualitâ anche:mi sono riavvicinata a Dio (non nel senso cattolico), sono più in contatto con me stessa e faccio meno fatica a riconoscere luce e bellezza in chiunqueabbia attorno. Non sono certo una santa, non ho doti “strane” nè vivo in una setta come talvolta ho senriro chiamare il reiki: i miei familiari, mio marito e i miei figli sanno e appoggiano questa mia amscelta e ne beneficiano a volte,pur non avendola scelta per sè e a me va bene così. Quindi no, non credo assolutamente che reiki sia il male.
Credo. Credo nell’Universo; chiamiamolo Dio o come volete. A me il Reiki, tutt’al più non mi ha fatto niente. Forse neanche in buono. Di certo niente di quello che accenna la ragazza autrice della sua variegata lettera. Bisogna però sempre stare attenti a non confondere esperienze mistiche o pseudo-tali (tra cui le possessioni) con eventuali manifestazione psichiche o psichiatriche. Sempre. Quindi, oltre che una figura di riferimento spirituale seria sarebbe bene – a mio avviso – consultare anche un medico psichiatra e psicoterapeuta.
Buongiorno, dal momento che molti di noi operatori Reiki ne ha fatto la propria fonte di reddito e sostentamento, sarebbe meglio usare questi spazi per parlare di calcio, non vi sembra?
Che qualcuno guadagni da una attività non la rende per questo automaticamente nobile e condivisibile. E comunque qui, come si può leggere, viene dato spazio sia ai pro che ai contro.