Copio senza permesso un gustosissimo raccontino dell’amico Fabio Valenti. Osservo che, se è vero che la tecnologia ci aiuta moltissimo, a volte esserne sprovvisti aguzza l’ingegno e favorisce lo sviluppo di nuovi rapporti umani. Penso a mia moglie che, perennemente senza cellulare, quando le si fermava la macchina suonava alle case o negli uffici dove si trovava; penso ai ragazzi di oggi che non suonano più il campanello e non entrano più in casa: si fermano fuori e mandano un SMS.
Per certe cose era meglio allora.
-oOo-
A quindici anni dalla sua scomparsa vorrei condividere con voi un piccolo e prezioso ricordo personale di Fabrizio De Andrè.
Era la tarda estate dei primissimi anni 80. Autostrada Milano Venezia, Più o meno all’altezza di Verona. Io ero in macchina con mia madre di ritorno dal Lago di Garda. Decidiamo di fermarci un un autogrill per una breve sosta. Non appena imbocchiamo l’entrata dell’area di sosta noto un capannello di persone fermo quasi sul ciglio dell’autostrada. Tra questi riconosco immediatamente Fabrizio De Andrè.
Emozionantissimo lo dico a mia madre, che era una sua grande ammiratrice. Le dico: “Fermati, ferrmati. C’è De Andrè!!!” E lei: “Non posso siamo in mezzo alla strada. Fammi prima parcheggiare!!” Non appena parcheggiata l’auto, schizzo fuori e mi metto a correre verso il punto in cui lo avevo visto. In spregio a qualsiasi elementare norma di sicurezza e soprattutto di buon senso, li raggiungo in un batter d’occhio. Lo vedo e ancora con il fiatone gli chiedo porgendogli un foglietto e una penna: ” Fabrizio…. mi faresti un autografo per la mia mamma… sai, è una tua grande fan….“.
Lui mi guarda, sorride e mi dice: “Si, ma prima ci dovresti aiutare. Abbiamo perso dei nostri amici e non sappiamo se erano davanti o dietro di noi in autostrada. Sono in una Due Cavalli rossa. Ci dividiamo in due gruppi. Tu stai in quello di Dori. Non appena ne vedete una cominciate a sbracciarvi e a saltare. Ok?” Rimasi inebetito e riuscii appena a dire: “….se vi fa piacere….“. E lui: “Ma….. A proposito come ti chiami?” “Fffff…Fabio…” “Ma Fabio sei tu che fai un piacere a noi! Comunque, bando alle ciance. Fabio ti presento Dori. Dori questo è Fabio”
Mi si parò davanti questa fatina bionda sorridente. Mi venne in mente Canzonissima e i suoi duetti con Wes…. Mi diede la mano e mi trascinò vicino all’autostrada. Cominciammo a saltare come dei matti ogni volta che vedevamo un auto rossa che passava.
Speravo che quella Due Cavalli non arrivasse mai…. Quando alla fine arrivò, gli amici scesero e ci abbracciammo tutti come se fossimo amici per la pelle. Beh, loro probabilmente lo erano…. Non ricordo adesso chi ci fosse tra loro. Sicuramente la PFM al completo. Ma ero talmente felice, incredulo ed emozionato, che non ci feci caso.
Poi Fabrizio si avvicinò e mi disse con quella sua voce che ti faceva sentire microscopico: “Fabio, ogni promessa è debito.” E mi fece l’autografo dedicandolo alla mia mamma.
Faber, la mia mamma e purtroppo anche quell’autografo, non ci sono più. Ma questo ricordo me li fa sentire vicini.
bellissimo ricordo e allora ricordo ricorda ricordo:
https://www.youtube.com/watch?v=euUELHH98EM
[…] settimana fa l’amico Fabio, biologo affermato, ha accettato di interessarsene ma ha ributtato sul campo l’invito a leggere […]