Ricevo e volentieri pubblico.
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Fate girare, leggete e se possibile fate qualcosa
anche un piccolo contributo, da parte di molte persone, fa la differenza
ciao
chi ha un blog o sito ovviamente può pubblicare
Ennesimo attacco giudiziario nei confronti di Rosario Marcianò, reo di avere dubitato che la Solesin sia realmente stata uccisa al Bataclan. Leggete, condividete, e agite di conseguenza, perchè se non facciamo niente, di qui a poco il più aggiornato sito contro le scie chimiche italiano (assieme a diversi siti collegati) verrà cancellato, e verrà perso un patrimonio di informazione digitale on line. Anche un piccolo contributo, se fatto da migliaia di persone, può fare la differenza.
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A tutte le persone consapevoli di quello che stiamo subendo, a tutti quelli consapevoli di cosa stanno facendo all’umanità intera.
Le Procure di mezza Italia stanno tentando di mettere a tacere Rosario Marcianò. Con una mezza dozzina di processi a carico, l’intento della magistratura asservita è chiaro: rendere inoffensivo il nostro Straker ed il gioco è alquanto semplice: verrà, presto o tardi, privato della libertà, poiché la legge lo permette. Non illudetevi. Non siamo nel mondo delle favole!
Nel frattempo qualcuno, molto in alto, dalle parti del Nord Est, ha chiesto la sospensione del suo account Facebook e la contestuale rimozione dell’ultimo post, nel quale (potete leggere due articoli al riguardo su http://straker-61.blogspot.com) Marcianò mostrava come la supposta vittima italiana del false flag di Parigi al Bataclan fosse in realtà viva e vegeta, tanto da essere fotografata come tra le persone soccorse durante l’esercitazione concomitante ai “fatti” parigini. Un errore, evidentemente… una verità così eclatante e dirompente andava in qualche modo censurata! Di conseguenza è partito l’ordine governativo ed il post imbarazzante è stato rimosso. Contestualmente Marcianò si vede per l’ennesima volta sospeso, per cui non scrivetegli, poiché non può usare la chat di Facebook. Seguitelo su www.tankerenemy.com, su Google Plus e su Twitter.
Intanto, visto che difendersi da accuse da regime totalitario è oltremodo oneroso, chi può gli dia una mano con i fatti e non a parole, sul tipo, “Forza, tieni duro!” o “Coraggio!”. Chi vuole e può, quindi, acceda a questo link: http://www.tanker-enemy.eu/ e clicchi sul pulsante “Sostienici” per eseguire una donazione libera tramite Paypal.
Gli iscritti al Comitato Tanker enemy ringraziano quanti vorranno aiutare Marcianò.
Ciao Alberto,
Sinceramente la ragazza nelle foto non mi sembra proprio identica alla Solesin. Mi pare piuttosto che in questo caso – e non è la prima volta – il blogger in questione si sia dato la zappa sui piedi da solo.
Si poteva benissimo sbugiardare il false flag senza fare nomi e cognomi, attirando così prevedibilissime ritorsioni.
Voglio dire: appena è cominciata questa cosa del Bataclan tutti i giornalisti del globo erano già sul posto, tutti i talk show erano pronti ad andare in onda, Hollande e Obama erano già pronti a tenere il discorso di rito, e alla tele sono riusciti a sostenere che gli ostaggi stavano twittando i modelli delle armi e le nazionalità degli attentatori, ma come fai a smanettare su twitter con un fucile d’assalto puntato alla tempia? Gli stessi che leggevano i tweet in diretta, peraltro, avevano appena affermato che l’intero quartiere era stato isolato con dei dispositivi elettromagnetici onde impedire agli attentatori di telefonare a chicchessia.
Mi è sembrata una montatura fin da subito e non penso ci volesse un genio né tantomeno un’inchiesta su un blog per arrivarci.
Se uno viceversa non ci arriva proprio, anche a quel punto l’inchiesta del blog lascia il tempo che trova. Come fa Marcianò a pensare di poter sottoporre delle prove, a gente disposta a credere che nella penombra, con due drink in corpo e un fucile puntato addosso c’era gente che twittava “Ehi, qui c’è esattamente un arabo con un AK-47 che sta citando il Corano…” Ma per piacere.
È un po’ la stessa critica che faccio sempre a chi si è costruito una carriera alternativa attorno ai fatti dell’11 Settembre. Qualche anno dopo ci fu una puntata di Matrix su canale 5 in cui si vedeva chiaramente il missile che impattava sul Pentagono. Si poteva semplicemente pubblicare ovunque quel filmato e basta, invece nel 2016 ci sono ancora i libri in vendita, i dvd, le discussioni su Youtube…
Lo stesso G. Chiesa era ospite di quella trasmissione quindi non posso neanche pensare che si sia trattato di una clamorosissima distrazione.
Mi tocca pensare per forza che spesso si sceglie volutamente la strada più lunga e tortuosa in quanto costellata di like, click, pubblicità, pubblicazioni e quant’altro, chi vuol intendere intenda.
È veto, il personaggio in questione ama lo scontro e la contrapposizione….