Ricevo alcune note (sotto) da un amico, Luca, e volentieri pubblico. Questo mi dà lo spunto per aggiungere un paio di considerazioni.
Sul caso Moro credo siano significativi a) il libro dello storico americano contemporaneo Webster Tarpley, dove in sostanza si sostiene la tesi che lo statista venne rapito e assssinato per conto dell’MI6 (il servizio segreto militare inglese) e della CIA, e b) il film (bellissimo) “Piazza delle 5 lune“, dove vengono rivelati, all’interno di una trama affascinante, particolari probanti noti ma non sufficientemente fatti notare al grande pubblico; in particolare: la commistione e vicinanza fra servizi segreti e brigate rosse. A riprova, ancora una volta, casomai ce ne fosse bisogno, che i “false flag” (=attentati compiuti da una fazione allo scopo di far ricadere la colpa sull’altra) sono la normalità, fra i servizi segreti.
Oltretutto va ricordata la famosa testimonianza della vedova Moro che ricorda come un politico americano (Kinssinger) avesse minacciato pesantemente il marito per farlo desistere dal portare avanti la sua linea politica. E osservo, ironicamente, come il Falsario (e i suoi seguaci con lui) ami travestirsi proprio da nemico: qui, le brigate rosse, che dicevano di essere contro il sistema, contro l’imperialismo americano, erano in realtà pilotate proprio da quello che in teoria avrebbe dovuto essere il nemico numero uno.
E osservo come, consci di tutto ciò, si debbano tenere alcuni punti fermi in qualunque programma politico che si rispetti, che non sia di sola facciata:
- sovranità nazionale: nessuna base militare straniera sul nostro territorio;
- sovranità monetaria: nessuna delega a privati, italiani o meno, a produrre moneta e guadagnare dal debito degli altri;
- diritto alla vita fin dal concepimento: perchè, come ha detto Madre Teresa, se una madre può uccidere il proprio figlio in grembo, allora tutto diventa ammissibile.
Ogni programma che non contempli questi tre punti sarà sempre, a mio avviso, pura “fuffa” e di facciata.
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Un Pò di Storia Monetaria “Am-Lire”. “Am-Lire” è una moneta stampata degli occupanti Democratici, fu una vera e propria opera di falsari che imposero la loro moneta a suon di bombardamenti addebitandola per lo più a debito pubblico Italiano,una perdita di circa 300 miliardi di lire dell’epoca 1943-1952, “oltre a tutti i beni di cui si erano appropriati con questo denaro falso”. In totale furono stampate 917,7 milioni di Am-lire, per un peso di 758 tonnellate, che furono spedite in Italia in 23.698 casse. Il primo invio, 7 tonnellate di carta moneta, ebbe luogo il 19 luglio 1943 su due aerei da carico; l’ultimo invio fu effettuato il 17 aprile 1945. Nel Periodo Fascista La Moneta era priva di Debito, è veniva stampata all’occorrenza per finanziare le numerose opere pubbliche.
…
Anche Aldo Moro e Giuseppe Leone presero spunto dall’economia fascista,i quali anche se democristiani si erano formati sotto la scuola Fascista, immisero 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”). Questa moneta di stato tra l’altro aveva l’importante funzione di immettere denaro senza debito che rendeva solvibile – almeno in parte – il sistema usuraio poiché serviva per pagare gli interessi per i quali il sistema bancario NON emetteva moneta e strozzava il paese (come invece ora fa). Fu Giovanni Leone a firmare l’ultimo DPR con cui si emettevano le 500 lire. Sia Moro che Leone non ebbero gran fortuna e sappiamo come vennero ringraziati da Bankenstein..Comunque, in seguito all’assassinio di Moro e alle dimissioni anticipate di Leone, l’Italia smise di emettere cartamoneta di Stato. La bancocrazia ci aveva anche provato prima a ricattare lo Stato, emettendo i famosi miniassegni per erodere il signoraggio che lo stato guadagnava con la propria moneta, ma poi, non essendo la “misura” sufficiente, ricorsero ai mitra e bombe. Ricordatevi che il terrorismo in Italia inizia con due attentati dinamitardi negli anni ‘60 contro due banche di Stato (all’epoca): Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano e BNL a Roma… Oggi lo Stato guadagna decisamente spiccioli con il conio delle monetine, dove i margini e la quantità di signoraggio sono niente rispetto all’emissione di cartamoneta e denaro virtuale, proprio una mancia per salvare le apparenze. Se recuperassimo le logiche dell’economia fascista o l’idea di Aldo Moro di emettere biglietti di stato a corso legale senza bisogno di chiedere banconote in prestito via Bankitalia-Bce, potremmo assolvere i vari bisogni del popolo italiano. |
Nel testo inviato da Luca c’è un’imprecisione:
“Nel Periodo Fascista La Moneta era priva di Debito, è veniva stampata all’occorrenza per finanziare le numerose opere pubbliche.”
In realtà, “er puzzone” non si volle mettere completamente di traverso rispetto a bankestein.
E lasciò l’emissione della moneta-carta ancora saldamente in mano a Bankitalia (che era comunque molto più pubblica di quanto non sarebbe diventata successivamente: non foss’altro perché le banche che, allora come ora, la possedevano: erano state progressivamente nazionalizzate, diventando le famose BIN: Banche d’Interesse Nazionale), che continuava quindi ad emettere moneta a fronte di titoli di Stato (la famigerata moneta-debito).
E quindi “er puzzone” stampava, quando gli occorreva (e gliene occorsero tanti, per industrializzare, senza far ingrassare bankestein, un paese eminentemente agricolo e realizzare l’impalcatura dello stato sociale: che erroneamente molti accreditano a merito delle lotte della sinistra e che oggi Monti&compagnucci stanno smantellando, con l’appoggio di quella stessa sinistra), gli equivalenti della famosa 500 lire “biglietto di stato”: ossia, i biglietti di valore facciale più basso (1, 2 e 5 lire).
In pratica, la stessa cosa che fecero successivamente (ma probabilmente in proporzioni minori) i citati Moro e Leone.
E’ istruttivo darsi una guardata a tutte le emissioni cartacee della Lira, dalla sua creazione fino alla sua soppressione: si capisce, tra l’altro, anche il motivo per cui è stato ucciso Umberto I.
http://www.lalanternadelpopolo.it/Lira%20Banconote.htm
Miii… ma la tua cultura è enciclopedica… adesso scrivo un pezzo sulla durata del letargo delle foche in groenlandia e vediamo se anche lì mi cadi a fagiolo! 😉 scherzo, ovviamente, grazie Fabio!
Riporto l’ispirato programma proposto da Alberto, per aggiungervi qualche mia considerazione:
1 sovranità nazionale: nessuna base militare straniera sul nostro territorio;
2 sovranità monetaria: nessuna delega a privati, italiani o meno, a produrre moneta e guadagnare dal debito degli altri;
3 diritto alla vita fin dal concepimento: perchè, come ha detto Madre Teresa, se una madre può uccidere il proprio figlio in grembo, allora tutto diventa ammissibile.
Da credenti ci è particolarmente facile renderci conto che la trinitarietà, ricorrente per ogni dove nell’Universo Visibile ed Invisibile, è una firma del nostro Creatore.
Non c’è da stupirsi che il programma politico migliore possibile sia, nella sua essenzialità, trino.
Di cose se ne potrebbero, volendo, aggiungere: ma, a ben vedere, non sono altro che corollari di quei tre punti.
La sovranità energetica, quella alimentare, quella sanitaria e quella informativa: deriverebbero infatti, a cascata, dalle prime due.
Qualcuno potrebbe chiedersi: ma perché non eliminare il terzo punto, che porta solo inutile divisione?
Perché (ed è la risposta del credente) è quello che fa la differenza tra un programma politico gradito a Dio ed uno che potrebbe essere, stante l’attuale stato delle cose, tranquillamente adoperato dall’Anticristo come suo manifesto.
E qualcun altro potrebbe invece chiedersi: e perché non portare avanti la sola battaglia per il diritto alla vita fin dal concepimento, senza impelagarsi su questioni così controverse e così ostiche come la moneta e la liberazione della Nazione dal padrino Nato?
Perché è la maniera più sensata e logica per portare avanti una battaglia campale come quella per il diritto alla vita fin dal concepimento: perché tante donne arrivano a cadere nell’inganno dell’aborto volontario “di Stato” per insicurezza economica (vedasi moneta-debito) od esistenziale (idem come sopra + paura permanente indotta in mille modi diversi dal nemico che ci siamo fatti entrare in casa).
Grazie. Di cuore. A dire il vero un partito che ha questi punti nel suo programma c’è… ma ha bisogno di un restyling di facciata… o di un bravo esperto di Pubbliche Relazioni… (ma noi guardiamo alla sostanza, no?)
Su suggerimento di Nicoletta Forcheri riporto questo illuminante scritto dell’ottimo Marco Saba:
Aldo Moro: assassinato per… 500 lire?
di Marco Saba
Estate 1964 Piano Solo, il tentato “golpe” del comandante dell’Arma dei carabinieri, generale Giovanni De Lorenzo. Nel 1967, una serie di inchieste dell’«Espresso» farà scoppiare lo scandalo. Tra i due fatti: emissione di 300.000 biglietti di stato da 500 lire…
3-5 maggio 1965 A Roma, presso l’Hotel Parco dei Principi, si tiene il convegno dell’Istituto Pollio sulla guerra rivoluzionaria. È, secondo molti, la prima tappa della strategia della tensione.
28 novembre 1966 Il gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Giordano Gamberini, affida a Licio Gelli la ricostituzione della loggia massonica Propaganda 2, allora denominata “Raggruppamento Gelli/P2”.
1 luglio 1966 Nasce il Sid, il Servizio informazioni Difesa. Il primo direttore è Eugenio Henke.
1967 Maletti è in Grecia da ormai quattro anni, in qualità di addetto militare. Il 21 aprile, i colonnelli ellenici organizzano il colpo di Stato: è l’inizio della “dittatura”.
1974 L’inchiesta del giudice padovano Giovanni Tamburino porta allo smascheramento dell’organizzazione Rosa dei venti.
25 aprile 1974 Rivoluzione dei garofani in Portogallo. Crolla il regime salazarista.
27 aprile 1974 Attentato alla scuola slovena di Trieste.
28 maggio 1974 Strage di piazza della Loggia a Brescia. Racconterà poi Digilio che la bomba è stata messa, per quanto a sua conoscenza, dal gruppo ordinovista veneto, con l’avallo degli americani.
30 maggio 1974 A Pian del Rascino (Ri), i carabinieri uccidono in un conflitto a fuoco Giancarlo Esposti, impegnato in un campo paramilitare.
Fine luglio 1974 Riunione nell’ufficio di Andreotti, all’epoca ministro della Difesa. Sono presenti l’ammiraglio Mario Casardi, nuovo direttore del Sid, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Enrico Mino, e per il Sid anche il generale Maletti, il tenente colonnello Romagnoli e il capitano Labruna. Lo scopo della riunione è esaminare i nastri registrati da La Bruna nel corso dei suoi colloqui con Orlandini. Alcuni nomi vengono censurati.
4 agosto 1974 Strage dell’Italicus. 9 agosto 1974 Richard Nixon si dimette dalla carica di presidente degli Stati Uniti. (Nel 1973 erano scaduti gli accordi segreti smithsoniani che mantenevano una conversione parziale in oro del dollaro USA solo per “alcune” banche centrali)
14 agosto 1974 Viene arrestato Guido Giannettini.
24 agosto 1974 Muore a Cadice il principe Borghese.
15 settembre 1974 Andreotti presenta alla magistratura un dossier sul golpe Borghese diviso in tre parti. Si tratta del celebre “malloppino”, come lo definirà Pecorelli: molti nomi sono stati epurati.
31 ottobre 1974 Vito Miceli è arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla Rosa dei venti.
5 giugno 1975 Viene scaricata la fonte Turco, alias Gianni Casalini.
28 febbraio 1976 Il generale Maletti e il capitano Labruna vengono arrestati nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di piazza Fontana.
Autunno 1977 Scioglimento del Sid. Al suo posto, nascono il Sisde e il Sismi.
2 marzo 1978: la Gladio viene incaricata di cercare Aldo Moro 14 giorni prima che venisse rapito…
16 marzo 1978 Aldo Moro viene rapito da un commando paramilitare.
9 maggio 1978 Assassinio di Aldo Moro.
23 febbraio 1979 La Corte d’Assise di Catanzaro condanna Maletti a quattro anni e sei mesi e Labruna a due anni di reclusione per favoreggiamento. Ergastolo per Freda, Ventura e Giannettini.
20 marzo 1979 Viene ucciso Mino Pecorelli.
Nel 1974, 1976 e 1979 furono emessi biglietti di stato da 500 lire con la testa alata del dio Mercurio. Le dimensioni erano 115 x 59 mm. Si trattava anche in questo caso di un biglietto di stato stampato dal Poligrafico dello Stato. È stata l’ultima emissione repubblicana in cartamoneta, per un controvalore di 450 miliardi di lire dell’epoca.
http://leconomistamascherato.blogspot.it/2010/06/aldo-moro-assassinato-per-500-lire.html
Certo, Moro volle toccare il filo ad alta tensione dell’emissione monetaria.
Ma bisogna anche dire che ritenne la questione monetaria prioritaria rispetto alla tutela giuridica dei valori non negoziabili: la famiglia e la vita.
Fornendo un esempio dall’alto di cattolico che ritiene che la Legge Naturale debba trovare riconoscimento solo all’interno della propria coscienza ma non all’esterno: nel corpus giuridico.
Da qui la lotta fatta di malavoglia nei confronti della “legalizzazione” di divorzio e aborto volontario.
Colpisce particolarmente la distanza di pochi giorni tra il ritrovamento del suo cadavere e l’approvazione della 194, nel 1978.
mi vergogno profondamente
non commento l’articolo,non commento il periodo politico,non commento la volontà di uccidere….
Quel giorno ,mi ricordo benissimo il ritrovamento del corpo dell’onorevole Aldo moro,tutte le reti trasmettevano le
immagini di una persona rannicchiata in una renault 4 rossa ….avevo 22 anni e lavoravo già per mio conto ,mi sono fermato
per ascoltare le notizie e non ho più smesso di ascoltare ,ma ho continuato a lavorare e combattere un sistema assurdo
che un uomo da solo voleva cambiare…ora continuo a lavorare e mi diverto se posso ad insegnare ma sono stanco
di pensare e provo tristezza e pena per le persone che non vogliono cambiare.
Ringrazio sempre mia madre e mio padre che mi hanno insegnato ad ascoltare!!!!
🙂
Caro Alberto. C’è una correlazione tra le cinque cento lire e la morte di Aldo Moro. Oltre a ciò, bisognerebbe conoscere la storia di alcuni servizi segreti, ancor oggi sconosciuti e oscuri ai più. Sono servizi ancor oggi in funzione anche se, ufficialmente sciolti. Sul caso Moro ci sono dei lati scuri ancor oggi da definire. Quando la realtà dei fatti non emerge, nascono delle verità soggettive che, il più delle volte sono ingannevoli. Spero che per la fine di quest’anno riesco a pubblicare il mio ultimo romanzo, di fatto è un giallo ma, come spesso accade, all’interno forse ci saranno delle novità inedite.