Coi compagni di classe è emerso il dibattito su evoluzionismo e creazionismo. Anche se non era fra i temi trattati nel libro, mi ha fatto piacere vedere che sono andati a scovare argomenti che si trovavano, a mo’ di provocazione, nella parte finale (“Compiti per casa“, si vede che l’imprinting del buon liceale e il senso del dovere, nonostante gli anni, rimangono).
Premesso che la teoria evoluzionista non mi convince per niente, e anche se fosse vera mancherebbe di rispondere alla prima, essenziale domanda (chi avrebbe messo lì l “tutto”, da cosa sarebbe scaturito il fatidico “Big Bang”?), avendo avuto la fortuna e l’onore di avere fra noi il vecchio professore di matematica, la discussione ha preso un carattere “scientifico“, e si è cercato di argomentare appoggiandosi alle conoscenze di ognuno acquisite o all’università o nel proprio ambito lavorativo.
L’osservazione che a me colpisce di più, anche se -ripeto- non esiste nessuna necessità di giustificare una posizione, semmai solo di “puntellarla“, è stata quella che fa riferimento al secondo principio della termodinamica, all’entropia, il disordine e il caos dell’universo che, in assenza di interventi dall’esterno, tendono sempre ad aumentare.
In parole semplici: immaginate di riempire metà di un grosso vaso di vetro (ad esempio un contenitore da 10 litri) di confettini bianchi. Adesso riempite la seconda metà di confettini identici per forma e per peso ai precedenti, ma neri. Cominciate a scuotere il vaso. Appare evidente che i confettini cominceranno a mescolarsi e, alla lunga, la distribuzione di bianchi e neri sarà uniforme all’interno del vaso.
Ora chiamate un bambino (ricordate la favola “I vestiti nuovi del Re” ?) e domandategli: “Secondo te, è possibile che, continuando a muovere il vaso, tutti i confettini tornino a dividersi, metà da una parte e metà dall’altra?” Il bambino ci penserà un po’ e dirà di no. Insistete: ma anche se continuassi a muovere per un’ora? Per un giorno? Per un anno? A questo punto sappiamo tutti che la risposta, dal punto di vista probabilistico, è “sì: esiste una configurazione, fra i miliardi di configurazioni possibili, che è quella desiderata; e, in linea teorica, è assolutamente probabile, come tutte le altre“. Ma questa è una astrazione, e come tale tipica di chi sa ragionare per astrazioni; inoltre contraddice il secondo principio della termodinamica e il sentire “istintivo” tipico di chi si fida dei propri sensi, come è un bambino.
Insomma: la scienza ci dice che nessun sistema chiuso passa, spontaneamente, da uno stato di minore energia ad uno di maggiore energia, da uno di minor ordine ad uno di maggior ordine; e ci vogliono far passare per scienza una teoria che contraddice così evidentemente questo principio scientifico?
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AGGIORNAMENTO MARZO 2014
Ho trovato (=mi è stato segnalato) questo interessantissimo scritto, sulla totale inaccettabilità dell’ipotesi evoluzionista fronte delle scoperte del genoma e del corredo cromosomico, e lo suggerisco caldamente a chi vuole approfondire: http://www.biblegenesis.org/blog/wp-content/uploads/federagione.pdf
Un carissimo avo disse:
<>
Ciao Albè, se vai avanti così ti scoppierà la testa.
Ma no, è che quest’anno abbiamo fatto due settimane di vacanze VERE, non quelle dove prepari la macchina/disfi la macchina/monti il portasci/smonti il portasci, coda allo skylift, coda di qua, coda di là… finalmente le vere vacanze!!!!
ma che fa? scompare la roba?
“Smetti di studiare e sarai senza preoccupazioni.
La lieve differenza tra un sì e un oh sì,
la grande differenza tra il bene e il male,
se si debba temere ciò che altri temono.
Di questo arido deserto non si viene mai a capo.
…”
Seneca, la prova che la Verità si fa trovare dai chi la cerca con animo puro.
Mia nonna citava Carducci: “Meglio oprando obliar senza indagarlo, questo mistero dell’universo” che io traduco in “trasforma la preoccupazione in occupazione” (e qualche volta neanche quella, meglio una sana e ascetica contemplazione!)
a me piacerebbe che le persone che non sanno un tubo su un argomento, evoluzione o termodinamica che sia, semplicemente lo ammettessero, invece di tirare fuori questi accostamenti bizzarri. non c’e’ niente di male nell’essere ignoranti, c’e’ invece del tragico nel voler dare lezioni su cose di cui si sa nulla
Io so qual’è la funzione inversa dell’Entropia.
Ma non posso divulgarlo, perchè non ti piacerebbe caro Pierluigi.
Il bello della rete è che si può:
– informare;
– ribattere;
– argomentare;
– sostenere o respingere una posizione;
– arricchire col proprio contributo;
– suggerire nuove idee;
– ipotizzare soluizioni diverse;
– …
– …
per cui è un po’ triste che ci sia chi si limita a criticare e basta. Ma lo sappiamo, il mondo è bello perchè è vario, e ognuno dà quel che può!
Ciao Alberto,
e auguri posticipati per un 2012 all’insegna di Amore e Verità.
Riapro il tuo sito poco fa e sincronicamente trovo questo post sulla diatriba tra evoluzionismo e creazionismo.
Dico sincronicamente perché negli ultimi due giorni ho avviato, per Grazia di Dio, un confronto con il prof. Umberto Fasol ( curatore del sito http://ilprogettoinbiologia.wordpress.com/ ) ed il prof. Enzo Pennetta ( curatore del sito http://www.enzopennetta.it/wordpress/ ), che si spendono entrambi per diffondere la verità (che per molti aspetti è auto-evidente) circa il fatto che la Creazione debba avere necessariamente un Creatore, inteso quantomeno come Intelligenza pre-esistente ad essa.
E ciò, appunto, non perché ce lo dice la Fede (e, su tutte, la Fede cristiana): ma proprio perché vi si può arrivare con argomenti accessibili a tutte le persone di buona volontà.
Un argomento, su tutti, è quello della cosiddetta “complessità irriducibile”, ben semplificato dal lettore Mont all’interno del confronto avviato su Libertà e Persona col prof. Fasol, in margine ad un suo articolo che riportava l’estratto di una conferenza su Scienza e Fede da lui tenuta a Verona.
Lo trovi qui (ove mi firmo come duxcunctator):
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/01/%E2%80%9Cscienza-e-fede%E2%80%9D-ai-giovani-di-zevio-verona/
C’è da dire che quello tra creazionisti ed evoluzionisti è, ne sono pienamente convinto, un dibattito “attardato”.
Perché, in questi nostri tempi assolutamente straordinari, ci viene data concretamente la possibilità di indagare con la Ragione proprio il “come” il Creatore abbia proceduto nella Sua Creazione.
E qui si torna a “Genesi Biblica”, di don Guido Bortoluzzi, con il paradigma ivi propostovi di “Creazione mediata” per quanto riguarda la creazione delle specie viventi: il cui vertice è l’Uomo, creato perfetto prima della caduta causata dal Peccato Originale.
E, per quanto riguarda invece la Creazione dell’Universo e della Materia, ho la fortissima sensazione che si ergano, maestose, le scoperte di Massimo Corbucci.
Che è arrivato, nell’ovvia disattenzione dei mass-media, ad un modello radicalmente alternativo rispetto a quello che prevede l’esistenza (per giustificare l’esistenza stessa della Materia) dell’ormai mass-mediaticamente celebre “bosone di Higgs”. Da lui denominato come: “Vuoto Quanto-Meccanico”
Ho lasciato in stand-by, per il momento, l’approfondimento sul modello di Massimo Corbucci (ma su cui sarebbe interessante chiedere il parere del compagno di liceo di mio padre).
Ma, come sai, “Genesi Biblica” ed il paradigma della Creazione mediata è diventata una delle frecce principali della mia faretra.
E non esito a diffonderla appena ne ravviso le possibilità.
Fammi sapere, dopo aver letto il confronto attualmente in corso col prof. Fasol, cosa ne pensi.
Un saluto ed un abbraccio, a te e famiglia
Caro il mio Fabione, che piacere risentirti! Spero di non deluderti ma sull’argomento in questione sono stati “tirato” un po’ controvoglia dai miei cari amici ed ex compagni di classe, ma dal mio punto di vista la cosa (che rimanga fra noi due) è talmente fuori questione che non ha nessun (o quasi) interesse!
Però lo aggiungerò alla lista di cose da fare… che ahimè sta diventando sempre più lunga!!!
Grazie comunque dell’intervento, sempre prezioso ed illuminante!
Dal nostro amato Mimmo (prof di matematica fisica del liceo):
Ciao Alberto
Provo a ragionare sui temi da te proposti.
– Uno degli enunciati del II principio della T.D. dice che la configurazione più probabile per l’universo è quella per cui il grado di caos aumenta.
Il suddetto principio è un corollario del principio di conservazione dell’energia .
L’energia, pur conservandosi, tende ad aumentare nella sua componente degradata o disordinata (calore).
L’aumento circoscritto di energia più ordinata può avvenire assieme ad una diminuzione dell’ordine dell’intero sistema.
Gli esseri viventi rappresentano una forma di energia organizzata quindi più ordinata di quella della materia inerte.
(…)
Ciao a tutti,
oggi ho conosciuto questo blog perché intenzionato a comprare il libro ma leggendo le anteprime dei capitoli mi sorge un dubbio.. Perché questo schieramento a difesa della Chiesa? Rispetto la tua decisione di cattolico (da non credente) ma credo sia giusto ammettere i torti della Chiesa (che non son pochi).
Potrò comunque dire di più quando avrò letto il libro!
Grazie per l’intenzione di comprare il libro! 🙂
Riguardo alla tua domanda, ho già risposto diverse volte, per esempio nella nota “fatta!” relativa alla prima presentazione, quella nel comune di Padova, o nella nota “Fede e religione”; anche sul sito comedonchisciotte (*) ho risposto ad una osservazione del genere.
Premesso che amo la chiesa, ti domando: mi sai trovare una sola frase, nel libro, “a difesa della chiesa”?
(*) per semplicità faccio copia&incolla di quanto scritto lì:
Nel corso delle presentazioni in pubblico, specialmente nella prima, quella tenuta a Padova (https://www.ingannati.it/2011/09/13/fatta/) questa critica è emersa con forza. Sia sul blog, fra le note relative a quella presentazione che in altri punti (ad esempio https://www.ingannati.it/2011/09/24/religione-e-fede/) ho già risposto in parte.
Aggiungo qui un’altra considerazione: dispiace considerare come il giudizio su qualcosa (testo, libro, dipinto, musica, ma potrebbe anche essere una politica economica, ecc.) non riesca ad essere scevro da pregiudizi. Cioè anche qui (ma è sempre così) non viene detto: “dici un sacco di cazzate”, oppure “non argomenti abbastanza bene il tema dell’AIDS”, oppure “sul global warming potevi essere più preciso”; no, quello che scrivi non va bene …. perchè “sei di parte”; cioè non sei dei nostri (il sillogismo è: non parli male della Chiesa, quindi non sei credibile). C’è sempre, sottostante, un bisogno di classificazione e di appartenenza: non mi interessa quello che dici o che fai, devo prima capire se sei dei nostri o meno.
Credo che quando impareremo ad apprezzare (e godere) le cose per quello che sono, e non per quello che i nostri pregiudizi ci inducono a vedere, avremo atto un grande passo in avanti
Riporto la presentazione delle riedizione del libro di Maurizio Blondet sull’argomento:
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La disfatta evoluzionista
EFFEDIEFFE 04 Febbraio 2012
Ripresentiamo, perché esaurito da tempo, L’uccellosauro ed altri animali, arricchito di 105 pagine di nuovi contributi di Blondet sul tema evoluzionismo, che portano così la nuova edizione a 245 pagine rispetto alle precedenti 140. Abbiamo cambiato il titolo in La disfatta evoluzionista, mantenendo come sottotitolo il precedente, che evocava sarcasticamente, con una sineddoche, l’ambito truffaldino in cui si muovono gli evoluzionisti. Il libro si avvale della prefazione di Giuseppe Sermonti.
Sottolineiamo innanzitutto che Blondet non oppone all’evoluzionismo il creazionismo, ma oppone ad una dottrina pseudoscientifica argomentazioni scientifiche precise quali l’intelligent design e la complessità irriducibile.
Di un rivoluzionario dibattito scientifico in corso, che è anche una vittoria della libertà sul progressismo, l’opinione pubblica italiana continua a essere tenuta all’oscuro. Nella loro battaglia contro il darwinismo, cattedratici hanno scoperto, incoraggiato e messo in contatto fra loro un’intera generazione di giovani scienziati che prima non osavano parlare. Si contano a decine paleontologi e matematici, genetisti e biologi molecolari, ormai apertamente critici del mito evoluzionista, che osano deridere il concetto di selezione naturale: nei loro argomenti mettono alle corde i baroni dell’evoluzionismo e le loro scoperte e polemiche sono accolte nelle riviste scientifiche americane.
I nostri lettori si chiederanno come mai pubblichiamo un testo su questo argomento, apparentemente non determinante, in un momento in cui subiamo il colpo di Stato Napolitano/Monti, l’Italia è al collasso morale ed economico, la disoccupazione è ormai endemica e si addensansano nubi sempre più fitte di guerre che non potranno non coinvolgere il nostro Paese.
E’ doveroso innanzitto smascherare l’infondatezza di una teoria – basti pensare, tra i tanti errori, che su milioni di fossili presenti sulla terra non ne è mai stato trovato uno riguardante i famosi anelli di congiunzione – imposta dogmaticamente al punto che gli oppositori, a livello accademico, non hanno alcuno spazio o dignità.
La assoluta mancanza di reazione a tutto quello che ci succede, se non la beota condivisione, è, inoltre, esito della quasi completa scristianizzazione del nostro popolo, che invece in passato ha sempre reagito, contrariamente a visioni denigratorie – e false – sulle nostre caratteristiche antropologiche, anche con forza, ad ogni torto o prevaricazione che venivano tentati ai suoi danni.
L’evoluzionismo rappresenta un importante fattore di questo processo, l’ennesimo tentativo di occultare Dio, facendo indietreggiare all’infinito nel tempo, e rendendolo confuso e nebuloso l’evento della creazione. Nascosto Dio, la perfezione, la complessità, l’ordine finalistico della natura diventano fatti scontati, non degni di riflessione, come il telefonino di blondettiana memoria, che il selvaggio usa senza sapere cos’è, come l’evento storico dell’Incarnazione di Cristo e della Chiesa da Lui fondata, unica a Lui contemporanea. L’evoluzionismo ha concorso ad allontanarci dalla religione dei nostri padri.
Ecco quindi la straordinaria importanza ed attualità dell’ennesimo capolavoro di Maurizio Blondet, dono della Provvidenza, pietra d’inciampo per farci riflettere, Davide che affronta con la fionda (che insieme dobbiamo trasformare in un missile) dei suoi scritti gli sterminati eserciti del male.
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=73994:presentazione-de-lla-disfatta-evoluzionistar&catid=83:free&Itemid=100021
Sinceramente passato il primo momento di stupore, a distanza di tempo dalla lettura della Genesi vista da Bortoluzzi ciò che mi è restato non è certo il rasserenamento auspicato dalla curatrice dei testi di don Guido.
Non mi pare bello pensare di essere mezze bestie, cristianamente parlando, e poi non vedo il ruolo dell’antagonista, ingannatore nella sua identità reale; nella versione di don Guido si dice di Eva l’Ancestre che è per Adamo “il suo demone”.
Poi il racconto stesso della creazione del primo uomo assomiglia pesantemente a le idee di Sitchin non so se mi spiego…
Suggerisco per gli interessati alla materia la lettura dei libri di Fernand Crombette per esempio.
Ad essere sinceri, io non l’ho letta; ho un amico (che commenta qui) che ne è entusiasta, poi ho visto che anche Gava (medico molto noto a Padova, soprattutto negli ambienti credenti) ne parla bene;… mah!
Scrisse il teosofo-antropologo Bernardino del Boca (Dimensione Umana 1971 pag- 71): “Lo scienziato che sperimenta con la genetica senza una profonda conoscenza delle verità spirituali è come un bambino che gioca con un ordigno esplosivo”
Il biologo e genetista Giuseppe Sermonti esprime nei suoi numerosi libri e saggi tutte le sue riserve nei confronti dell’evoluzionismo darwinista. Dal suo saggio “L’anima scientifica”: “L’anima scientifica è una discussione sul metodo, su una sorta di dialogo sui massimi sistemi, di cui uno è l’evoluzionismo e l’altro è la realtà. … Il mondo galleggia nell’eterno, è sospeso all’infinito e lo spostarci nelle sue dimensioni incantate è il più raffinato e prezioso risultato della conoscenza perché significa riceverla per simboli. Ma una scienza che riceve la natura per simboli, che la interpreta attraverso archetipi, ci offre un’immagine delle cose che richiama quella di un’antica ermeneutica, oppure quella di una sacra rappresentazione. Gli scienziati hanno esplorato il mondo per innumerevoli ragioni e ispirazioni, con amore o con odio, con rispetto od arroganza, al servizio della verità o della menzogna. Si può rimproverare a qualcuno di loro di aver accettato l’invito alla tavola del lupo. … Non voglio processare l’umanità o me stesso ma proporre una strada in cui trovo più senso, più saggezza che nelle piste della scienza ufficiale. E non sono certo io il primo a suggerirla. Io non faccio che ricercare un sentiero che piedi sapienti hanno percorso molto prima di me”.
H.P. Blavatsky dedicò all’argomento dell’evoluzione darwiniana numerose pagine dei suoi libri. “La materia, privata dell’anima e dello spirito, ossia della divina essenza non può parlare al cuore umano. (Chiave alla Teosofia pag.37) … Alla radice della natura, oggettiva e soggettiva, come in ogni altra cosa dell’universo, visibile ed invisibile, è, fu e sempre sarà un’unica essenza assoluta . “… nella Natura esiste un triplice schema evolutivo: Evoluzione Monadica, evoluzione intellettuale, evoluzione fisica …”(Dottrina Segreta Cosmogenesi vol 1 pag. 207)”… L’uomo fisico è un prodotto dell’evoluzione e questo fatto possiamo lasciare nelle mani dell’uomo di scienza esatta. Ma lo stesso privilegio dobbiamo negare al materialista per quanto riguarda il problema dell’evoluzione psichica e spirituale, poiché le facoltà più elevate non possono venire dimostrate, da alcuna conclusiva evidenza, di essere prodotti dell’evoluzione come la più umile pianta e la infima specie di echinodermi”(Iside Svelata – la scienza pag. 260)
Ciao Fabio Massimo.
Ti ringrazio per la tua esauriente riflessione.
Molte delle cose da te esposte in merito hanno fatto parte anche delle mie riflessioni durante e immediatamente dopo la lettura del Bortoluzzi, però a distanza di tempo è proprio la mancanza di quel preciso tassello, “il falsario” come lo chiama Alberto, che mi scatena perplessità su quanto rivelato a don Guido.
Io ammetto la presenza del male personale, mi ci scontro quotidianamente quando rifletto su tutti i miei buoni propositi che non trovano conferma, sulla mia incostanza nel dedicarmi alla preghiera, su il mio essere spesso scontenta, su alcuni miei comportamenti, sulla mia confusione che è tanta.
Se come rivelato a don Guido il peccato è stato una ibridazione, allora veramente si spiega la profonda scissione tra la parte spirituale dell’uomo e la parte diremo “animale”;
nel genere umano in questo caso realmente conviverebbero due nature differenti e solo nutrendo la parte divina attraverso la ricerca, l’ascolto e l’assimilazione della Parola possiamo rieducare la parte animale.
Quando entriamo nella materia delle rivelazioni private il problema è che si deve sempre tenere un atteggiamento di grande prudenza, Gesù stesso ci ha messo in guardia, lo si può leggere nei Vangeli.
La mancanza del “Serpente” nella rivelazione ricevuta da Bortoluzzi non è a mio giudizio così netta, il serpente può benissimo essere identificato con l’esemplare unico della femmina ancestre; quello che mi si è posto in seguito come problema è la mancanza diciamo “metafisica” (uso il termine forse impropriamente) della figura dell’antagonista:
non ci viene detto esplicitamente che esiste l’angelo decaduto, ma solamente che quella che viene identificata come Eva sarà per Adamo “il suo demone”.
Proprio questa e la frase che non mi quadra nella Genesi di don Guido.
Ho avuto il piacere, di immergermi nella lettura dell Evangelo, l’ho letto tutto in 5 mesi, ho trovato questa esperienza molto coinvolgente, davvero ho avuto modo di sentire “vive” queste pagine della vita di Cristo donate a Maria Valtorta e attraverso lei a tutti i suoi estimatori.
Un sacerdote anziano e di provata saggezza, mi disse che non era d’accordo su questa lettura, ma aggiunse anche “se ti può fare del bene leggilo pure”; un altro sacerdote , molto colto, parlando in materia di rivelazioni private mi ha detto che vanno prese come “esperienze proprie della persona a cui sono state date”, quello che ne ho tratto è che mi sono sentita veramente sola nel dover discernere, e che forse è proprio solo con l’aiuto di Dio che possiamo capire veramente.
Ho letto rapidamente lo scritto di Conchiglia che mi hai segnalato, dice molte cose sulla Chiesa, su come le Sacre Scritture siano state manipolate, cose che credo molte persone in un certo qual modo sentono, veramente sembra di essere senza una guida sicura in questi tempi, ma per il fedele che si pone domande e cerca risposte tutte queste voci tra Chiesa e Mistici costituiscono un vero ginepraio, almeno è cosi che personalmente vivo la cosa.
Crombette ha il pregio di essere partito dalla ricerca e dallo studio sempre sostenuto da profonda fede, cosa che gli ha permesso di scoprire e ricostruire attraverso la storia dei popoli mediterranei che la Scrittura è storicamente veritiera e scientificamente raffinata se si pensa all epoca da cui ci è stata tramandata.
Per tutti coloro che criticano la Bibbia, Crombette può essere veramente illuminante e chissa che magari lo studioso a cui si fa riferimento nello scritto di Conchiglia non sia prprio lui.
Che la Pace e la Gioia di Gesù e di Maria siano con te
… e che raggiungano anche me! 🙂
Ciao Fabio Massimo,
Innanzi tutto rispondo alla tua domanda.
Sono contraria all’aborto.
In primis come forma anticoncezionale, e poi il cosidetto aborto terapeutico.
Aggiungo anche che da mamma attempata quale sono, non ho voluto a suo tempo sottoporre me e la bimba che avevo in grembo ad esami invasivi.
Le nostre nonne non avevano certo i mezzi per sapere anticipatamente il sesso del nascituro o i possibili difetti congeniti, hanno semplicemente affrontato la vita, una nuova vita così come si presentava loro.
Oggi le donne sono veramente assillate durante la gravidanza da ogni sorta di esami, si vuole sapere tutto del nascituro e se da un lato questo permette di riconoscere difetti fisici a cui si può tentare di porre rimedio una volta nato il bambino, e ciò è un bene, dall’altra parte si vive nella costante attesa, non della vita che sta per nascere, ma di verdetti medici che producono ansia.
Se poi qualche cosa va storto, ecco che il medico ha la soluzione a portata di mano, e oltretutto questa soluzione viene mascherata sotto il nome di “terapia”.
Chissà quali pressioni psicologiche devono affrontare le donne a cui capita in sorte una esperienza del genere, non solo il peso del dramma personale ma anche la pressione dei famigliari e amici e non ultima quella del pensiero dominante.
Conoscevo il sito di Conchiglia, l’ho incontrato qualche mese fa, cercando notizie sulla apparizione a Juan Diego e della sua miracolosa Tilma.
Ho letto il suo scritto in merito all’aborto e devo ditri che mi sono venute le lacrime agli occhi, quelle parole, come del resto molte altre leggendo Conchiglia, toccano il cuore e davvero in quei momenti si avverte la sensazione che siano parole di Vita, provenienti dalla Verità.
Così mi è capitato che mi sono ritrovata a pregare per tutti quei bimbi non nati, ma anche e soprattutto per quelle madri.
Riguardo alla chiamata alla conversione che è un dovere per ognuno di noi, posso dirti che davvero questa può passare da innumerevoli vie, ogni persona ha la sua via personale tracciata da Dio , sta al singolo di cercare questa strada che non sempre è così palese, anzi il mondo mette dei rovi e degli scogli a impedirne la vista, ma se riusciamo anche solo a scorgere questo sentiero diventa possibile intraprenderne il cammino.
L’essere diventata mamma mi ha messo di fronte a tutta una serie di domande che necessitavano di risposta, ho cercato di capire come va il mondo e ho incontrato tutte quelle cose che sono contenute nel libro di Alberto, ho sofferto, ho pianto, ho litigato aspramente con chi vedeva in me una persona allla ricerca della disperazione perchè volevo difendere questa ricerca della verità, forse mi sono danneggiata anche fisicamente.
Ho anche incontrato letture che mi hanno danneggiato spiritualmente.
Solo dopo tutto questo mi sono chiesta: a Chi devo chiedere aiuto?
La risposta per me è stata Guarda al Cielo e chiedi.
Ho conosciuto un anno fa l’opera di Maria Valtorta, mi ha rigenerato, mi ha fatto del bene
e mi ha aiutato a togliere la polvere che si era depositata sul cuore fino a nascondere il Volto di Gesù.
La strada che devo percorrere non è terminata, e essendo convinta che ciò che ci accade di incontrare non è frutto del caso rimango in ascolto…
Sono riuscita parzialmente a convincere chi mi vive accanto,
….(riprendo il discorso interrotto)
Sono riuscita parzialmente a convincere chi mi vive accanto, so di destare perplessità in loro e che questo porta ancora a scontri, a volte mi dico che anche questo ha un senso a cui di deve attribuire un valore, se poi ciò che ci accade di soffrire moralmente anzichè dolercene troppo, lo offriamo umilmente a Colui che ci ha donato la Vita siamo sulla via giusta.
Ti saluto e auguro a Tutti coloro che credono
Una Santa Pasqua vissuta in pienezza.
Grazie davvero di questa testimonianza, mia! Mi hai fatto venir voglia di approfondire la conoscenza di Conchiglia, mentre per la Valtorta non esito a definirla il capolavoro che mi ha trasformato radicalmente.
Per quanto riguarda la ricerca della verità: anch’io sono passato per il tuo stesso ardore, quando vedi delle cose evidenti e ti rendi conto che a chi ti sta vicino non interessano, non vogliono vedere; per questo ho scritto, all’inizio del libro, “La Verità è docile e paziente; docile, perchè si fa trovare da chiunque la cerchi; paziente, perchè non si impone, ma sa aspettare, con pazienza, fino al momento in cui ognuno è pronto per accettarla” (o qualcosa del genere). Dobbiamo diventare anche noi docili e pazienti, senza mai cadere nella tentazione di voler “sollevare di peso” i nostri fratelli che, per un motivo o per l’altro, vogliono restare nella caverna a guardare le ombre, convinti che quella e solo quella sia la realtà.
Ancora grazie per il tuo commovente intervento.
Ciao Fabio Massimo e ciao Alberto.
Trovo confortante il fatto che anche per altre persone lo scoprire gli inganni di questo mondo abbia portato a conclusioni del tutto simili alle mie.
Anzi questo mi fa pensare al fatto che forse per alcuni se non per tutti, il bisogno di far luce su certi argomenti poco chiari (uno su tutti l’11 settembre tanto per fare l’esempio più eclatante e sconvolgente) possa essere veramente visto come uno dei tanti richiami sottili con cui il Padre Celeste ci invita a rivolgerci a Lui.
Che bisogno hai di farti del male ?
Cosa ti giova sapere che ci sono aerei in cielo che spargono veleni ?
Persone a me vicine mi hanno fatto queste e altre domande.
Ma qui non si tratta di farsi del male fine a se stesso, si tratta di cercare il bene nel nostro piccolo, per esempio il bene del saper rispondere un giorno ai nostri figli, il bene di trasmettere loro dei valori.
Ecco perchè nonostante la prostrazione a cui sono giunta a un certo punto ho difeso comunque questa ricerca, sentivo di doverla fare, sentivo che queste cose dovevano mostrarmisi in tutta la loro aberrazione.
Ed è in quel momento che mi è capitato di scoprire che il mio sistema immunitario era parzialmente andato alle cozze.
Mi spiego meglio ho scoperto di essere neutropenica, per quel che ne so, sono neutropenica grave da 13 mesi.
Ovviamente questa scoperta mi ha prostrato psicologicamente e ho passato giorni in uno stato pietoso, con una paura addosso per me senza precedenti.
E’ stato così che ho rivolto la mia preghiera “Signore volgi al bene tutto questo”.
E Lui mi ha fatto trovare dei libri (forse perchè è con le letture che mi ero conciata a quel modo) Il Pellegrino Russo, L’Evangelo come mi è stato rivelato e Genesi Biblica di don Guido (quest’ultimo proprio attraverso te, Fabio Massimo).
E a pensarci bene il mio problema fisico forse è un invito a confidare in Lui.
Chissa cosa ne penserebbe Hamer???
Grazie e soprattutto “Grazia” anche a Voi.
Mamma mia quanta grazia! Quando ho aperto il sito, all’inizio era perchė non volevo chiudere il libro con la parola fine, ma lasciare aperto il dibattito per nuovi elementi, commenti, ecc., ma mai mi sarei aspettato così tanta ricchezza e profonditá di interventi. Vi ringrazio veramente tanto, ragazzi (e con voi anche tanti altri che adesso non nomino per non rischiare di dimenticarne qualcuno).
Riguardo allo specifico, l’argomento mi prende tantissimo, e anzi mi sta coinvolgendo personalmente per una decisione importante. L’oggetto é: bisogna fare sempre quello che é giusto, senza calcolo, certi che l’esito non ci debba riguardare, o è giusto calcolare i pro e contro delle nostre azioni? Avevo già scritto, nella nota “É una battaglia persa. Ma chi ti ha detto che combatto per vincere?“ che ci sono certi valori per i quali non vale il calcolo, certe battaglie che vanno fatte indipendentemente dalle possibilità di successo. Ma la tentazione é sempre in agguato, a volte nella forma di un amico che ti dice: “ma lascia perdere! Sta’ sereno!”
Grazie Mia e grazie Alberto. Grazie e soprattutto “Grazia” a voi, figli di Dio conosciuti in questo luogo virtuale.
Sulla tua domanda finale, Mia, circa cosa ne penserebbe Hamer: mi “ronza” dentro l’intuizione, da qualche settimana, che bisognerebbe contattarlo.
Per fargli sapere che la NMG, da lui scoperta, si può integrare perfettamente col Vangelo: col quale si possono integrare a loro volta le nuove consapevolezze circa la “biologicità” del Peccato Originale (su cui più di un medico ha già iniziato a lavorare sistematicamente) e circa l’effetto dell’alimentazione sull’unità psico-somatica umana, così come è messo in luce da un libro capitale come “The China Study” (e, a questo proposito, è bene ricordare che in Genesi è esplicitamente detto che l’Uomo si sarebbe nutrito di frutta e verdura: l’alimentazione carnea sarebbe stata un side-effect del Peccato Originale).
Magari, gli si può inviare un’email con il link alla traduzione in tedesco di Genesi Biblica.
Ad Alberto, solo per ricordare ad entrambi che il successo e la vittoria, che siano veramente tali e non vacui fuochi di paglia, sono solo di Dio Trinità e di Maria Santissima.
Noi esseri umani, redenti da nostro Signore Gesù Cristo, abbiamo il ruolo di essere il più docili possibili nella Grande Partita a scacchi che si gioca dall’Inizio dei Tempi tra Dio ed il Suo avversario.
Trovo bellissima la descrizione di tale Partita fatta da un altro “piccolo giovanni”, che riporto di seguito (assieme ad altre due, che riporto ugualmente):
http://www.parvulis.com/Documents/2-main-it-03.htm
ANNESSO N. 2 – Tre immagini sulla Divina Volontà (Dal libro di J. De Parvulis: “La Guerra Mistica” )
Parlando di Luisa Piccarreta abbiamo visto che lo scopo dei suoi scritti è di incoraggiare tutti a vivere nel Divin Volere, un tema strettamente legato al terzo la “Fiat” di Dio, il “Fiat” dello Spirito Santo.
Spinti dal desiderio fare le cose per bene, molte persone si chiedono che differenza c’è tra fare la Volontà di Dio e vivere nella Volontà di Dio. Siccome avevo anch’io questo problema, ho chiesto al Signore di aiutarmi a risolverlo. Come risposta ho ricevuto delle immagini mentali, tre in tutto. Ecco la prima:
Immagine n. 1
Autista privato.
Inizialmente mi sono trovato alla guida della mia automobile, come faccio quando prendo il volante per andare in qualche posto. Notando che accanto a me c’era un passeggero, mi sono girato verso destra per vedere chi era. Con mia grande sorpresa ho scoperto che il mio passeggero era Gesù. Gesù stesso!
Stava lì, seduto tranquillamente, e ogni tanto mi dava un consiglio su quale strada prendere, dove girare, quando rallentare, eccetera. Io seguivo i suoi consigli, e lo ringraziavo pure, perchè vedevo che i consigli che mi dava erano utilissimi. Allora ho sentito una voce silenziosa suggerirmi dall’interno: “Questo è fare la mia Volontà”.
Dopo un po’ mi sono trovato seduto dalla parte del passeggero, a destra dell’autista. Guardando verso sinistra per sapere chi guidava la mia macchina, ho scoperto, con grande stupore, che l’illustre Passeggero che prima era lì per accompagnarmi come passeggero, ora era diventato il mio autista. Autista privato! Gesù in persona aveva preso il volante della mia macchina, e a dire il vero la conduceva bene, anzi, molto bene. Ci eravamo scambiati di posto…
Confesso che con Gesù come autista avevo l’impressione che il mondo non era più lo stesso di prima. Mi sentivo in sicurezza. Per esempio, sentivo che a noi due non sarebbe mai potuto capitato un incidente grave. Sentivo che mentre Gesù conduceva potevo persino chiudere gli occhi e riposarmi i nervi. Allora qui la voce silenziosa mi ha suggerito: “Questo è vivere nella mia Volontà”.
Mi ricordo di avere pensato, forse anche a voce alta, come quelli che si parlano da soli: “Ma è normale tutto questo? È possibile che Dio, il Creatore, si trasformi adesso in autista, il mio autista privato?”
A queste parole, dette o pensate, Gesù ha risposto: “Cos’è più facile, secondo te, morire sulla croce o servirti da autista?”
Siccome Gesù continuava a guidare, ed in modo spontaneo e disinvolto, gli ho ancora detto: “Se voi guidate al mio posto, posso anche chiudere gli occhi e riposarmi i nervi? E se mi addormento del tutto?”
Il divino Autista ha sorriso, poi mi ha risposto: “Se ti addormenti, farò tutto Io per te”. [110]
Qui ho capito che se una persona umana rinuncia alla sua volontà per vivere nella Volontà divina, è come se cedesse al Signore il volante della sua macchina (cioè: la direzione della sua vita). I vantaggi che ne derivano sono innumerevoli.
Immagine n. 2
Il gioco degli scacchi.
Mi sono permesso dire ancora al mio Signore: “Signore, non vi sembra che manchi qualcosa alla visione precedente? A me sembra che bisognerebbe aggiungere qualcosa per fare comprendere a tutti quello che per intuizione e per grazia Voi fate comprendere a me. Non avreste un’altra immagine, un qualcosa di supplementare per quelli che, spinti dalla buona volontà, hanno sete di comprendere meglio, e di più? Ho l’impressione che questa lezione è troppo importante per… … ”
Come al solito, ma per me è sempre una sorpresa, un giorno mi si presenta un’altra immagine. Vedo due esseri che giocano a scacchi. Da una parte il diavolo, e dall’altra l’eterno Padre. Da solo non sarei mai riuscito ad immaginare che l’eterno Padre potesse giocare a scacchi col diavolo, suo grande nemico, eppure erano lì, uno di fronte all’altro, che giocavano a scacchi, davanti a me… Ma io dovevo capire che questa era solo un’immagine. Mi applico dunque a capire l’immagine.
Innanzitutto capisco che i pezzi che sono sulla scacchiera rappresentano gli esseri umani. Mi riconosco in una piccola pedina… E mi rendo conto che al gioco degli scacchi anche una semplice pedina può essere preziosa, se per esempio si trova al posto buono, al momento buono. [111] Osservo il gioco che va, e improvvisamente mi rendo conto che l’Eterno Padre, che è mio Papà, è in posizione di svantaggio. Penso: “È impossibile, Dio è più bravo del diavolo. Il diavolo è una creatura. Il Creatore di una creatura è inevitabilmente più bravo della sua creatura, qualunque sia l’intelligenza di quest’ultima. Allora il diavolo perderà la partita… Non la può guadagnare contro il Creatore.”
Eppure… lo svantaggio del Papà mio è visibilissimo. Allora mi metto ad osservare questo mio Genitore con occhi ansiosi, supplici e…, sì, sono come un bambino che osserva suo Papà, lo sa potentissimo, e malgrado tutto vede che sta perdendo terreno di fronte a un avversario misterioso, brutto, e vestito di nero. Il peggio è che ogni volta che il gioco lo obbliga a cedere uno dei suoi pezzi, vedo che soffre, perchè gli vengono le lacrime agli occhi. Il bambino che io sono in questa visione si ribella all’idea che suo Papà perda terreno di fronte a un avversario, che poi è anche così brutto! Scopro che cosa sia la morte, e soffro tremendamente di questa sua bruttezza, di questa sua crudeltà. Secondo la mia logica la morte non ha diritto di prevalere sulla vita, ma davanti a me si sta producendo l’opposto. Lo vedo. Lo sto vedendo. La cosa accade sotto i miei occhi. [112]
Piccolo come sono ho bisogno di aiuto, di luce, di spiegazioni, in modo da poter respingere un dubbio così atroce, così schiacciante… Ribelle alla morte, incapace di resistere davanti all’ingiustizia, mi metto quasi a gridare, ma con voce supplice:
“Dai, Papà! Non lasciarti battere! Fai qualcosa. Non sei l’eterno? Il tutto? Non sei il creatore? Non sei tu il mio Papà onnipotente, il migliore di tutti? Allora vinci! Devi vincere! Non voglio che tu perda. Non lo voglio! Devi vincere!”
Silenzio, e ancora silenzio, e poi ancora silenzio. Senza troppo capire, i miei occhi si posano sulla scacchiera, e mentre così la fisso, improvvisamente… Tieh! Eccola la spiegazione! Vedo che i pezzi coi quali mio Papà conduce il suo gioco sono tutti dotati di libertà, e che alcuni di loro, credendosi in posizione di svantaggio, si muovono da soli da un quadratino all’altro, e vanno anche lontano senza il permesso di mio Papà, che è anche Papà di ognuno di loro. Ahi! Questa loro mancanza di fiducia e di abbandono filiale provoca la loro perdita. [113]
E qui capisco tante altre cose… Mio Papà, onnipotente sì… Ma la libertà che per amore ha deciso di lasciare a tutti i sui figli (i “pezzi”) rende il suo gioco estremamente vulnerabile di fronte al gioco dell’Avversario, i cui “pezzi” rimangono fermi, sì, ma solo perchè paralizzati dalla paura. Allora mi chiedo: e che “vita” potrà mai essere quella dei pieni di paura, dei senza libertà, dei senza amore…? Mhmm… Non vorrei essere nei panni di uno di quei “pezzi”, proprio no.
Ritornato da questa parte della realtà, la voce silenziosa mi chiede: “Cara pedina, ti ricordi di avere già letto un testo che diceva che qualsiasi cosa dovesse succedere alla mia Chiesa, Io la ricostruirò?”
Rispondo: “Sì, me lo ricordo, ma non con le parole esatte”.
La voce: «Cerca le parole».
Mi metto a cercare il messaggio, e alla fine lo trovo a pagina 118 del libretto: “Le Grand Message d’Amour”. Lo rileggo attentamente, e il messaggio, tradotto in italiano, dice:
“Il mondo moderno rinnova la mia passione. Tuttavia, anche se i miei sacerdoti mi dovessero tutti abbandonare (com’è successo coi miei discepoli nell’ora della mia morte sul Golgota), e uno solo tra essi mi rimanesse fedele (com’è successo con Giovanni) ebbene, attraverso quel Giovanni Io rinnoverò il mondo!” (19 marzo 1969).
Questo testo mi ha fatto capire che la vittoria finale appartiene a Dio, ma che durante la partita ci possono essere degli alti e bassi dovuti alle condizioni che ormai ogni cristiano è in grado di capire.
Rifletto su ciò che ho appena vissuto. So che i messaggi profetici che tratto sono come le parti di un puzzle che intendo ricostruire. So bene che nella mia scatola, piena di questi messaggi, ne ce ne sono di veri e ce ne sono di falsi. Quelli falsi hanno sempre un difettuccio, magari piccolo piccolo, che fa sì che non stiano bene in nessun posto… Ma il messaggio che ho in mano è sicuramente vero, perchè trovo subito il suo posto, e noto che si adatta perfettamente ai pezzi che gli stanno intorno.
Mi aspetto un commento da parte della voce silenziosa, ma non mi è dato. Forse perchè le immagini che ho appena avuto sono già chiare ed eloquenti. Per me lo sono, ma per gli altri? Sento che nonostante la loro potenza e la loro chiarezza, queste immagini non convinceranno tutti. Allora guardo nel vuoto, mi interrogo su ciò che impedisce certe persone di dichiararsi soddisfatte delle spiegazioni fornite dalla provvidenza. Ed ecco la risposta che la voce immateriale me suggerisce:
“C’è una differenza enorme tra le persone che si accontentano di poco, quasi di nulla, e quelle al contrario che non si accontentano mai di niente, perchè proprio nulla le soddisfa. Le prime hanno un’anima di buona volontà, e credono alla provvidenza. Assomigliano a delle bambine docili che inventano la loro felicità a partire da ciò che ricevono dalle mani adulte. Le seconde invece hanno un’anima che somiglia a quella dei contestatori professionali. Nulla riesce a convincerle di scegliere la Verità quando questa viene loro proposta. Per queste persone tutto è pretesto per negare la verità, come se la verità non avesse diritto di esistere.
Per esempio, se un testimone della verità non dà il suo nome, la sua prova non è ammissibile; se invece lo dà, è il suo nome che non è ammissibile. Se un libro che testimonia della verità si presenta con “Imprimatur”, si tratta sicuramente di “vecchio paternalismo”, ma se si presenta senza “Imprimatur”, sventura per colui che osa diffonderlo in quello stato! ”
A queste condizioni, mi dico subito, sarà meglio che prosegua per la mia strada senza indugiare oltre, che segua il consiglio che Virgilio dava al suo amico Dante Alighieri, durante il viaggio che assieme hanno effettuato nei meandri dell’inferno: “Non ti curar di lor, ma guarda e passa” [114]
Immagine n. 3
L’amore al suo apice.
Avendo appreso da Luisa Piccarreta che nel tempo dell’Era nuova noi saremo capaci di amare nella giusta maniera, speravo sempre di incontrare qualcuno in grado di descrivermi quest’amore nuovo, mostrandomi come sarebbe fatto, di che cosa sarebbe composto. Il Signore lo sapeva, e un bel giorno ha permesso che mentalmente mi appaiano tre coppie di novelli sposi.
Le tre coppie mi appaiono raffigurate durante il periodo detto luna di miele. I coniugi di ogni coppia si prodigano dei gesti di affetto, di attaccamento, di passione, che sono apparentemente identici. All’improvviso mi è concesso di “vedere” all’interno della loro anima, e mi accorgo che le tre coppie non si amano allo stesso modo, e questo malgrado l’identità dei loro gesti esteriori. Risulta che i loro sentimenti non sono gli stessi, perchè appartengono a dei mondi diversi.
I coniugi della prima coppia si amano in modo tenero e appassionato, ma come risultato di una necessità istintiva di RICEVERE amore.
I coniugi della seconda coppia si amano in modo tenero e appassionato, ma come risultato di una necessità istintiva che li spinge ambedue a DARE amore (oltre che a riceverlo).
I coniugi della terza coppia si amano anch’essi in modo tenero e appassionato, ma come risultato di una necessità che li spinge ad amarsi reciprocamente allo scopo di poter amare Dio INSIEME. [115]
Riconosco che l’immagine della terza coppia è veramente quella che mi seduce di più. La qualità d’amore di questi due coniugi mi permette di capire che l’amore umano è un amore creato, e che i più solidi e veri degli amori creati sono quelli che accettano lo stampo dell’Amore increato.
Mi dico: l’Amore increato è Dio, che si trova al centro della Comunione dei Santi. Più gli esseri che si trovano attorno a Lui sono in grado di riflettere qualitativamente e quantitativamente la sua immagine, come avviene con i nostri “specchi”, e più questi “specchi” umano-divini sono in grado di rilanciare la luce ricevuta, quella che deriva loro dalla fonte prima dell’Amore, l’Amore increato.
Concludendo mi dico: ecco l’apice dell’amore, l’amore che converrà perfettamente al periodo che Luisa Piccarreta ci descrive come quello in cui trionferà in noi il Divin Volere. [116]
“è più facile guidare al posto tuo o morire in croce?” BEL-LIS-SI-MO !!!
[…] Riporto dal commento di Fabio Massimo su Ingannati: […]
Post aggiornato con il pdf “Federagione”.
La cosa più soprendente è che sembra che voi siate davvero convinti di quello che scrivete..
A quanto pare,l’evoluzione non ha riguardato tutti 🙂
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