(anche se sarebbe più corretto dire: perchè sono contrario al nucleare a fissione).
Essenzialmente per i segg. motivi:
- Non è vero che ci darebbe indipendenza rispetto all’estero: dipenderemmo dai pochi paesi produttori di uranio, il quale è oltretutto destinato a durare molto meno del petrolio (per non parlare del gas naturale e del carbone); Esistono solo 4 (quattro) paesi al mondo che producono uranio (petrolio, carbone e gas molti di più) e, per quanto riguarda le tecnologie di lavorazione, solo 4 compagnie al mondo che fanno centrali; almeno per la lavorazione del petrolio saremmo indipendenti, per il nucleare dipenderemmo dall’estero sia per il combustibile che per la tecnologia;
- Non è vero che è pulito: i procedimenti per l’estrazione dell’uranio sono fra le procedure più inquinanti fra quelle sviluppate dall’uomo; non è mai stato risolto il problema delle scorie radioattive, che lasceremo in eredità praticamente per sempre alle generazioni future; e non mi si dica che questi problemi sono risolti, altrimenti non si spenderebbe tanto nella ricerca per il nucleare a fusione (calda, progetto ITER);
- Non è vero che è economico: se si mettono in conto tutti i costi, inclusi quelli di smaltimento scorie radioattive (che a tutt’oggi nessuno conosce, e sembrano essere molto maggiori di quelli di costruzione!), il costo a kwh supera quello di altri combustibili fossili; inoltre per come vanno le grandi opere in Italia si partirebbe con una spesa budgettaria che verrebbe almeno quadruplicata al termine dei lavori; Ed infine non sarebbe necessario un intervento pubblico se fosse un investimento remuneratico: lo farebbero i privati!
- Non è democratico: è un modello di produzione centralizzata dell’energia, mentre altre forme (si veda le LENR, Low Energy Nuclear Reaction, la Fusione Fredda, l’elettrolisi catalizzata di Daniel Nocera, la produzione di idrogeno grazie al fotovoltaico, ecc.) permettono la creazione di modelli distribuiti che complicano il tentativo di controllare e soggiogare gli utenti (che di fatto si liberano dalla schiavitù della rete di distribuzione).
Detto questo, andrò a votare ai referendum? Sì perchè è un’occasione per far sentire la propria voce, anche se sono pienamente d’accordo con Paolo Franceschetti quando afferma, giustamente, che in altre consultazioni referendarie il volere dei votanti è stato spudoratamente calpestato, e probabilmente sarà così anche stavolta. Ma tant’è: facciamo il nostro dovere senza illuderci.
Riporto un commento ricevuto indirettamente, nella speranza che l’autore mi scriva una nota(articolo che ben volentieri pubblicherò).
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Gentile Paola ,
Sono un Ingegnere Nucleare ed ho letto il suo articolo del 28 aprile 2011 “ I SEGRETI DEL NUCLEARE E LE SPESE MILITARI NUOVO PIANO DI COSCIENZA”. Mi permetto di scriverle questa lettera perche’ ritengo l’argomentazione di importanza strategica.
Come giustamente lei ha “intuito”, il nucleare civile e’ una copertura per il nucleare militare: “…Il potere politico, quello che manda gli eserciti ad uccidersi a vicenda, costruisce le centrali nucleari in nome dell’economia e del progresso e ciò è un grande, vergognoso inganno…”
Sono a scrivere questa lettera per aggiungere un tassello a mio avviso FONDAMENTALE alle sue argomentazioni.
Il nucleare civile non e’ SOLO una questione di ammortizzare i costi di produzione del plutonio. I militari sono cosi’ ostinati nel sostenere la filiera dei reattori nucleari termici (e non sono minimamente interessati a nessuna altra filiera) perche’ e’ il SOLO ED UNICO modo, sottolineo SOLO e ribadisco SOLO ED UNICO modo per “fabbricare” il loro “prezioso esplosivo”. SOLO con neutroni termici l’uranio puo’ assorbire neutroni e trasformarsi in plutonio.
Questo e’ il tassello che mi premeva portare alla sua conoscenza.
Il “vergognoso inganno” ha bisogno di fare credere che con i reattori nucleari civili ci si possano fare soldi oltre che produrre energia (e plutonio). Se si trattassero le scorie nucleari invece di seppellirle si scoprirebbe che il tutto e’ antieconomico, cioe’ il bilancio economico totale sarebbe negativo, come del resto succede ogni volta che fabbrichiamo qualcosa: spendiamo per fabbricare!
Cordialmente
Alessandro
PS: sono conscio che raccontare la verita’ oggi, sia diventato oltre che fuori moda anche molto pericoloso!
[…] già scritto i motivi per cui sono contrario al nucleare, ad esempio qui e qui. E fra questa ragioni, una, forse non la più apparente, pare essere confermata dalla […]
I Segreti del nucleare e le spese militari: nuovo piano di coscienza. Paola Botta Beltramo
..“E il segreto sta anche alla base delle centrali nucleari e agli enormi interessi che vi gravitano intorno. Il potere politico, quello che manda gli eserciti ad uccidersi a vicenda, costruisce le centrali nucleari in nome dell’economia e del progresso e ciò è un grande, vergognoso inganno. Il loro maggior segreto è che, in tutte le parti del mondo, non sono ancora riusciti ad eliminare con sicurezza le scorie radioattive di queste centrali. I bidoni gettati nella Fossa dell’Atlantico avveleneranno il mare quando, fra qualche decennio, esploderanno. Ma chi se ne cura?” (Bernardino del Boca, antropologo-teosofo, dal libro “IL SEGRETO”, Pag. 210 – ediz. 1986)
“Ma allora perché c’è la corsa al nucleare? il nucleare è anche militare e allora, siccome le società non democratiche si basano sulla violenza, e le società democratiche si basano sulla truffa e sull’inganno, bisogna convincere le persone che lo Stato opera solo a fin di bene, non prepara la guerra e se c’è una guerra è solo in risposta ad un’aggressione esterna.
Il nucleare civile è un modo per occultare il nucleare militare e anche per far vedere che il nostro bilancio della difesa è piccolo perché tanto, una parte della spesa per la difesa militare viene addossata ai bilanci di altri ministeri; questo succede anche in Italia.
Per fare le bombe atomiche bisogna avere le tecnologie adatte, avere il materiale esplosivo pronto, cosicchè in caso di necessità sia possibile costruire un ordigno in una settimana.
La Francia avendo risorse minori rispetto a quelle degli Stati Uniti e della Russia ha creato delle centrali d’uso duale in cui recuperano parte dei costi vendendo l’energia. Quindi non è vero che l’energia nucleare costa meno, l’energia nucleare francese viene venduta sottoscosto perché è il sottoprodotto di una produzione militare. Adesso che i pericoli di guerra aumentano, gli interessi di vari paesi si orientano nuovamente verso il nucleare, anche perché sono stati inventati nuovi tipi di armi nucleari diverse da quelle precedenti che richiedono nuovi tipi di impianti ed ecco la necessità di costruire queste nuove centrali. Se si guardasse solamente al problema dell’energia l’idea di costruire impianti nucleari è così assurda che non verrebbe in mente a nessuno.(…)”
(prof. Emilio del Giudice, fisico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophisics di Neuss (Germania) – 3-2-2008 – Convegno “Pianeta Terra – Ass. Saras Milano)
“”(…) Il nucleare civile serve a quello militare. Gli strumenti progettuali e le conoscenze tecnologiche per le applicazioni pacifiche sono derivati dal know-how militare. Costruire centrali nucleari è sempre stata una comoda strada per ammortizzare i costi del nucleare militare. Non solo: il nucleare civile a sua volta favorisce la proliferazione orizzontale del nucleare militare. Si tranquillizza il mondo con l’obiettivo dichiarato di costruire un impianto civile e così si può lavorare in pace alla costruzione di testate nucleari (…) Grazie al programma nucleare civile si evitano tanti problemi. Tutto diventa più facile…..Le centrali nucleari producono plutonio come scarto. Lo si ritrova, in percentuale variabile, nelle scorie radioattive. 1 Kg di plutonio –una pallina da ping pong- ha la potenza di 20.000 tonnellate di tritolo; quanto basta per distruggere una città. Per una bomba H si impiegano, in media, 5 kg. di plutonio: una centrale elettronucleare di 1.000 megawatt produce circa 250 Kg annui di plutonio da cui si possono ricavare 40-50 bombe atomiche. Il nucleare civile è un ottimo paravento che permette di lavorare indisturbati sul nucleare militare. La tecnologia nucleare ha costi enormi. Le centrali nucleari servono ad ammortizzarli, riducendo i costi del plutonio per uso militare. La ricaduta civile del nucleare militare riduce l’enorme saldo negativo che gli armamenti inducono nel bilancio dello stato. Ecco quindi che le potenze nucleari impongono il nucleare civile che anche se fosse l’energia meno costosa –il che non è- e, anche se fosse completamente sicura –il che non è- resta una soluzione eticamente inacettabile”.
(prof. Angelo Baracca, professore di fisica Università di Firenze – Comitato “Scienziati contro la guerra” relazione 15-10-2008).
“Tra il 1943 e il 1945 a Los Alamos- USA, il maggiore centro di ricerca nucleare, 600.000 dipendenti lavoravano in modo compartimentale (succede anche in medicina) così nessuno sapeva che cosa si stesse costruendo. Il fisico Robert Oppenheimer fu processato e condannato a morte perché voleva che le ricerche fossero note a tutti in quanto riteneva che la scienza fosse patrimonio dell’umanità. Fu salvato dalla comunità scientifica internazionale che insorse contro il governo statunitense (…) Le centrali nucleari sono state costruite oltre che per fabbricare bombe anche per fabbricare motori nucleari da utilizzare nei sommergibili e nelle portaerei consentendo a questi mezzi riserve di energia di 203 anni (…) quindi il nucleare civile è una stampella di quello militare (,,,) Più si creano reattori raffinati più aumentano i rischi. (…) La sicurezza nucleare è una menzogna. “
(prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica Università di Torino; ha lavorato 15 anni a Los Alamos USA e 3 anni nella divisione ambientale della NATO Europa – conferenza 26-4-2011 – Torino – Le bugie nucleari).
SIPRI – Istituto di ricerca della pace di Stoccolma – http://www.sipri.org – l’11 aprile 2011 ha pubblicato i dati relativi alla spesa militare mondiale ANNO 2010: 1.630 MILIARDI DI DOLLARI
(pari a circa 4,46 miliardi di dollari al giorno ovvero circa 3 milioni di dollari al minuto).
Dal libro “La Dimensione Umana” ediz. 1971 dell’antropologo-teosofo Bernardino del Boca:
pag. 272: “Ci sono libri scientifici che sono un esempio di come agisce il pensiero analogo: sembrano libri scritti con serietà e serenità ma se si usa la propria coscienza, cioè se invece di accettare passivamente quei pensieri si pensa con la propria mente, si rimane spaventati per le orribili implicazioni che contengono. Non ci devono perciò stupire i risultati delle indagini degli esperti dell’intelligenza, secondo i quali, nonostante che in questi ultimi 50 anni la scienza e la tecnica abbiano prodotto nella vita umana i più sbalorditivi e rivoluzionari cambiamenti che hanno imposto la cultura a tutti, l’intelligenza media nel mondo sta calando invece di aumentare. Il nostro concetto di intelligenza è anch’esso molto limitato dalla nostra attuale dimensione umana e ne abbiamo un esempio nel modo di agire delle grandi potenze. Da secoli si dice che si fanno le guerre sotto la spietata spinta del bisogno, ma oggi le grandi potenze spendono negli armamenti cifre astronomiche che se usate per soddisfare i bisogni dei popoli sottosviluppati e dei poveri toglierebbero dalla terra ogni motivo di aggressività…”
pag. 66: “Finchè non sarà fatta una sintesi tra i vari rami della scienza e non si sarà sottoposta questa sintesi alla luce della spiritualità, il fenomeno umano non potrà essere compreso nella sua finalità e nemmeno nelle sua espressione individuale”
pag. 239: “….U Thant, ex Segretario Generale del’Onu: “ La verità, la grande capitale verità, per quel che riguarda le nazioni sviluppate del giorno d’oggi, è che esse possono avere quasi nel più breve tempo immaginabile tutte le risorse che vogliono. Non sono più le risorse quelle che limitano le decisioni. Sono le decisioni quelle che determinano le risorse. E questo è un cambiamento rivoluzionario –forse il più rivoluzionario- che il genere umano abbia conosciuto.
Per prendere le nuove decisioni è necessario avere una nuova mentalità.
Chi è schiavo del bisogno o delle ricchezze, del potere o della sua posizione sociale, chi si identifica con i valori creati dall’egoismo e dall’ingiustizia, non può prendere le nuove decisioni, poiché è schiavo di troppe paure. Ma i pensieri che rendono possibile l’emancipazione dell’uomo dall’ignoranza, dall’egoismo e dalla paura hanno una forza irresistibile poiché essi sorgono dallo stesso lento fluire della Vita verso il formarsi del nuovo piano di coscienza”.
[…] Esistono, secondo alcuni, dei monopoli naturali, cioè dei settori talmente importanti, essenziali, strategici, che lo stato non può delegare ad alcun privato la loro realizzazione e/o gestione. Si discute di sanità, di grandi opere, di nucleare (ovvio, nessun privato sarebbe così pazzo da investirci, data la provata antieconomicità, come ho scritto qui). […]