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(parte prima: cliccare qui)

Non so se l’avevo già detto, ma ho un vicino di casa che da un anno a questa parte è affetto da SLA; attualmente è praticamente immobilizzato dal collo in giù. Un altro vicino, che conosciamo entrambi, mi sta fornendo materiale e spunti (questo secondo conosce bene tutto quello che conosciamo noi, cioè Hamer, alimentazione, Lipton, Donpa, ecc.) e, a fronte di una mia -stupida- obiezione, che cioè non si sa di nessuno guarito da SLA, mi ha fornito il link al libro “The Healing codes – I codici di guarigione” che ho prontamente comprato e letto all’inizio di queste vacanze.

In sostanza, cercando di fare una estrema sintesi che non vi tolga però la curiosità di leggerlo (perchè vi consiglio di leggerlo), l’autore principale, Alex Loyd, ex ministro del culto, psicologo e naturopata, dopo anni di tentativi di guarire la moglie da una profonda depressione, avrebbe ricevuto, per intuizione, illuminazione o rivelazione divina (lasciamo il condizionale per il momento) una serie di indicazioni pratiche per la guarigione, basate su particolari tipi di preghiere particolarmente incentrate sulla cancellazione di ricordi e immagine negative del passato che impediscono al fisico di guarire (perdonate la apparente banalizzazione: sul libro ci si arriva dopo 150 pagine di introduzione, volevo essere estremamente sintetico).

In sostanza non si combatte la singola malattia, ma si tolgono quelle ragioni (denominate “i problemi del cuore“) che, alimentando lo stress, impediscono la guarigione. I casi di successo citati sono moltissimi, tutti apparentemente inspiegabili, secondo i canoni della medicina classica, assolutamente in linea con quello che invece noi sappiamo delle correlazioni fra anima, mente e corpo, sul rapporto fra conscio e inconscio, sulla trasmissione di “difetti” o imprinting negativi anche di generazione in generazione, sulla memoria cellulare, sul perdono, sui legami, ecc.

Non vi nascondo che qualche (più di qualcuno) dubbio mi è rimasto. Prima di provare a rispondermi, da solo, ai miei stessi dubbi (cosa che farò nella terza parte di questo trittico), ve li espongo, così come mi sono venuti.

  1. Perchè il dr.Loyd, se ha ricevuto queste intuizioni (meglio diremmo: “rivelazione“) dal Divino, ha poi fatto il marchio commerciale (The Healing Codes©)? Non avrebbe dovuto mettere a disposizione di tutti questa cosa gratuitamente, così come gratuitamente l’ha ricevuta?
  2. Viene data importanza centrale allo “stress“: noi che conosciamo Hamer sappiamo che non è lo stress generico a causare le malattie, ma la DHS (cioè l’evento intenso e inaspettato): come si conciliano le due visioni?
  3. Se è vero che alla fine la guarigione viene da Dio, perchè questa dovrebbe seguire una procedura particolare? Non potrebbe Dio guarire semplicemente, a fronte di una richiesta che gli fa il fedele orante? E dare uno schemino da seguire non potrebbe ingenerare nel paziente una sorta di “diritto a guarire“, nel momento in cui si segue lo schema?

(continua)