Ritrovi natalizi, si reincontrano parenti e amici che si vedono di rado, e viene fuori di quella coppia che, dopo oltre 20 e passa anni di matrimonio, si è separata. Figli ormai grandi, non c’erano più interessi in comune…. “..ma guarda che si sono lasciati in maniera molto civile sai? Nessun litigio, nessuno strascico…” “Sai com’è, non avevano più interessi in comune…”
E il discorso scivola inevitabilmente su questi fatidici “interessi in comune“. Come se la comune passione per il mare o la montagna, per il tennis o la lettura fosse un elemento fondante di una coppia. Eh già, perchè se è così, chi può garantire che tutta la vita si avranno gli stessi interessi? Impossibile. Ma se il punto di partenza è questo, è inevitabile lasciarsi, a meno di non forzarsi e limitarsi nei propri interessi.
Ma se l’Amore è alla base, tu non puoi che essere felice sul il tuo lui o la tua lei hanno una passione, una attività che li prende, che li fa sentire vivi, che li appassiona. Al contrario, se percepisci questa cosa come un potenziale nemico, un concorrente che ti porta via l’attenzione del tuo lui o della tua lei, qui non si tratta di amore, ma di bisogno di controllo, di possesso, che con l’amore non ha nulla a che vedere.
Quale modello di Amore ci offre Dio, incarnato oggi in Gesù? Un amore egoista, possessivo, che ci limita, o un Amore che vuole il massimo per noi, che ci apre tutte le porte, e che accetta anche la possibiità che noi sbagliamo senza forzarci la mano?
Stare insieme guidati da questo tipo di amore è l’esperienza forse più bella al mondo che possiamo provare in questo passaggio terreno. Ma se diventa legame, possesso, limitazione, con l’amore non ha nulla a che vedere.
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