Nella polemica seguita all’intervento del vicequestore di Roma Nunzia Alessandra Schilirò alla manifestazione contro il green pass, il ministro Lamorgese sta creando un pericolosissimo precedente, degno delle peggiori dittature: l’allontanamento, dalle forze di polizia, di una persona (peraltro stimata e portata in palmo di mano fino al giorno prima) a causa delle sue idee.
Per capire la gravità di questo (possibile, se non probabile, staremo a vedere) precedente, necessita un esempio.
Immaginate che
- un governo abusivo,
- insediatosi con l’inganno e la corruzione,
- riesca a far passare una legge che imponga a tutte le donne l’obbligo di indossare il burqa, pena l’arresto e 30 frustate in piazza.
Potrebbe in tal caso un appartenente alle forze dell’ordine esprimere il suo dissenso a tale provvediento/decreto/legge? O dovrebbe dmettersi per poter esprimere tale dissenso?
Il paradosso sta tutto qui: se per esprimere il proprio dissenso è indispensabile uscire dalle forze dell’ordine, che lo si dica fin da subito: le forze dell’ordine possono essere costituite solo da una massa di yes man che o non hanno idee proprie o, se le hanno, sono disposte a rinunciarvi per amore di stipendio, carriera, o altro.
(a dire il vero questo sta già succedendo per un altro genere di forze dell’ordine, l’ordine dei medici: dove se un medico esprime dubbi sui vaccini viene radiato, salvo poi criticare chiunque parli di vaccini se non è medico: un paradosso mica da poco, non trovate?)
E questo è proprio il presupposto di una dittatura: forze dell’ordine che eseguono, senza metterli in discussione nè analizzarli, gli ordini che arrivano dall’alto.
Ma c’è già stata Norimberga a ricordarci che aver eseguito ordini ingiusti, frutto di leggi ingiuste, non vale come attenuante: ad ordini ingiusti e contro l’umanità l’individuo, sia esso militare poliziotto, deve ribellarsi, e in caso contrario ne risponde comunque in prima persona, senza attenuanti
Se la Lamorgese espellerà la Nunzia dalle forze di polizia avrà decretato, in forma lampante ed inequivocabile, che la democrazia è finita e siamo in dittatura.
Non trattasi di dittatura ma di laboratorio di ingegneria sociale. Prima parte.
“Laboratorio Italia”, di Lorenzo Mazzei per Bye Bye Uncle Sam Blog, 30 settembre 2021
Ormai l’hanno capito tutti: nella narrazione sul Covid, così come nell’adozione delle misure che ne sono derivate, l’Italia è un Paese speciale. La vicenda della moderna Tessera del Fascio, denominata Green Pass, è lì a dimostrarlo.
La tabella qui sotto è inequivocabile. Pur essendo uno dei paesi con il più alto tasso di vaccinazione, l’Italia è nettamente prima nella speciale classifica delle leggi liberticide messe in campo. Segue, ma a grande distanza, la Francia macroniana. Gli altri sono tutti staccatissimi.
Tra le altre cose brilla la sequela di NO della Danimarca, laddove troviamo invece l’infinita serie di SI’ ad ogni obbligo possibile e immaginabile del nostro Paese. Se, shakespearianamente, un tempo il marcio risiedeva in Danimarca, oggi sembra essersi spostato a Roma, laboratorio prescelto di un imbroglio e di un esperimento sociale planetario a danno dei popoli.
Perché l’Italia ha assunto questo ruolo? Ecco un punto che bisogna cercare di comprendere bene. A mio avviso le ragioni sono tre, ovviamente collegate tra loro.
Se, come pensiamo, il progetto globale è quello della transizione ad un mondo ademocratico, popolato da regimi autoritari basati sul potere di una tecnocrazia ormai liberatasi dalle stesse regole della democrazia liberale, l’Italia è il Paese perfetto per fare da apripista a questo disegno. E lo è tanto più dopo che il simbolo vivente di questa tecnocrazia globalista e ferocemente antipopolare, Mario Draghi, ha preso le redini del comando.
Se l’ex presidente della BCE è la prima e decisiva ragione della disgrazia che è toccata al nostro Paese, ciò è dovuto però ad altri due motivi: la straordinaria crisi della politica e delle istituzioni che si trascina oramai da un trentennio; la condizione di Paese eternamente ricattato via debito dentro i micidiali meccanismi della gabbia dell’euro.
Senza una politica ridotta al lumicino, e senza il perenne ricatto del debito, alimentato dalla cupola oligarchica che governa un’Unione Europea che è parte decisiva del progetto del Grande Reset, la tecnocrazia non avrebbe potuto imporsi. Di sicuro non in questa misura.
Queste semplici considerazioni ci portano a due conclusioni.
Proseguimento:
https://byebyeunclesam.wordpress.com/2021/09/30/laboratorio-italia/
Non trattasi di dittatura ma di laboratorio di ingegneria sociale. Seconda parte. The Elephant In The Room.
Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale
Comunicato stampa AIFA n. 387
29/09/2014
La nomina alla Casa Bianca alla presenza di Barack Obama
Il Ministro Lorenzin e il Presidente AIFA Pecorelli: “Importante riconoscimento scientifico e culturale internazionale per il nostro Paese”
Italia impegnata con scuole e Atenei a formare studenti e insegnanti su importanza vaccinazioni e corretti stili di vita
Washington, 29 settembre 2014 – L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama.
“È un importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini – ha dichiarato il prof. Pecorelli – Dobbiamo intensificare le campagne informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni. Si tratta di un’operazione che l’Italia intende condurre con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, incluse le Università. Per prevenire la diffusione di malattie da tempo eradicate nei paesi occidentali e che, oltre all’impatto drammatico che hanno su decessi e patologie evitabili, impongono costi rilevanti ai sistemi sanitari”.
“Sul tema della salute dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale – ha affermato il Ministro Lorenzin – Il tema dei vaccini sarà una delle priorità durante il semestre italiano di Presidenza Europea. Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori. È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa. L’Italia, attraverso l’operazione Mare Nostrum, ha svolto oltre 80.000 controlli sanitari negli ultimi mesi. Abbiamo già sufficiente esperienza per coordinare campagne di prevenzione contro nuove possibili epidemie”.
“Ma l’impegno dell’Italia per questa campagna – ha proseguito Pecorelli – a favore della vaccinazioni si realizzerà anche con il coinvolgimento degli atenei, partendo da importanti esperienze già maturate con il progetto Salute 10+, promosso da Healthy Foundation in due Regioni, Lombardia e Veneto. Iniziativa che ora si estenderà in altre 7 Regioni, andando nelle scuole medie a parlare ai ragazzi (e ai docenti) di corretti stili di vita e vaccinazioni. Il progetto sarà presentato il 3 novembre a Roma, nel corso dell’incontro sulle politiche vaccinali promosso da Ministero Salute e AIFA nell’ambito degli eventi del semestre di presidenza italiana”.
Riferimento: http://www.aifa.gov.it/content/italia-capofila-le-strategie-vaccinali-livello-mondiale
Non trattasi di dittatura ma di laboratorio di ingegneria sociale. Seconda parte. Integrazione.
“Così Oms e Gates sono i padroni della nostra salute”, di Luisella Sacrosanti per LNBQ, 25 marzo 2021
La priorità vaccinale cela un’operazione di potere che, con OMS, Banca Mondiale e Gavi, arriva fino a Bill Gates. La Bussola intervista Pier Francesco Belli, esperto di governance sanitaria: «L’UE ha “ceduto” all’OMS, finanziata da Gates, il controllo di epidemie e malattie infettive, favorendo anche procedure d’emergenza per bypassare le leggi. Gates ha rastrellato azioni delle società di biotecnologia che costruiscono vaccini Ogm, più veloci rispetto a quelli tradizionali. È questo il nuovo business delle case farmaceutiche». E l’Italia si è legata mani e piedi a questo sistema.
Vaccini sempre e comunque. Poco importano gli effetti avversi, anche letali. Poco importa che di questi vaccini non abbiamo dati significativi della loro efficacia, sicurezza, e durata. Poco importa che essi non siano in grado di impedire di infettarsi e infettare (in barba al tanto sbandierato principio di “responsabilità morale”). Poco importa anche che il Covid-19 possa essere curato in altro modo o che la stragrande maggioranza delle persone ritenute infette, in realtà, abbia sintomi blandi o non ne abbia affatto. Come mai questa nuova forma di “accanimento terapeutico”? L’abbiamo chiesto al professor Pier Francesco Belli, esperto di governance sanitaria e presidente della Commissione Rischi ed Etica Sanitaria dell’INCER Institute.
IL CONTROLLO DELLA SALUTE PASSA ALL’OMS
Professore, per capire meglio quello che sta accadendo nella gestione della pandemia, dobbiamo andare un po’ indietro con gli anni…
Partiamo dal 1998, quando una decisione dell’Unione Europea, la n. 2119, impone ai Paesi membri un controllo delle malattie infettive trasmissibili e le sorveglianze epidemiologiche, sotto il coordinamento dell’OMS. In parallelo accade che i centri di epidemiologia e prevenzione nazionali preposti al controllo vengono progressivamente smantellati, mentre nascono decine di coalizioni, comitati, organizzazioni, tutte “globali”, al cui interno troviamo uomini della Bill & Melinda Gates Foundation, dell’OMS e dirigenti di centri di eccellenza pubblici sulle vaccinazioni e le infezioni, che sono afferenti a centri di collaborazione OMS locali. Nel nostro Paese ci sono ben 29 centri di collaborazione OMS (uno è allo Spallanzani, che è – si noti – l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive).
E perché sarebbe un problema?
Perché, come andremo a vedere, questi centri rispondono sempre più ai diktat di organizzazioni non governative anziché al Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie del Ministero della Salute, che ormai, di fatto, ha perso la sua mission di controllo delle malattie trasmissibili e delle emergenze sanitarie.
Proseguimento:
https://lanuovabq.it/it/cosi-oms-e-gates-sono-i-padroni-della-nostra-salute
Non trattasi di dittatura ma di laboratorio di ingegneria sociale. Seconda parte. Integrazione, ultimi sviluppi.
“L’Aifa autorizza altri farmaci per il Covid, ma solo solo in ambito ospedaliero”, Dott. Paolo Gulisano per LNBQ, 1 ottobre 2021
Con un comunicato stampa, l’Aifa due giorni fa ha trasmesso una notizia importante nell’ambito delle cure per il Covid. Ha autorizzato l’uso di tre farmaci: Anakinra, Baricitinib e Sarilumab, farmaci immunomodulanti, attualmente autorizzati per altre indicazioni. Meglio tardi che mai, dopo mesi in cui si sarebbero potuti già impiegare con efficacia. Ma nel comunicato si trova la solita logica ospedale-centrica: questi potenti anti-infiammatori, che hanno dimostrato di poter ridurre significativamente i danni del Covid, troverebbero applicazione solo nell’ambito ospedaliero. Mentre ora, più che mai, sarebbe il momento di rilanciare le terapie domiciliari, che invece vengono sempre più osteggiate e denigrate dai media.
Con un comunicato stampa, l’Aifa due giorni fa ha trasmesso una notizia importante nell’ambito delle cure per il Covid. Con una riunione straordinaria tenutasi il 23 settembre, la Commissione Tecnico Scientifica di Aifa ha valutato le nuove evidenze che si sono rese disponibili per il trattamento del Covid-19, autorizzando l’uso di tre farmaci: Anakinra, Baricitinib e Sarilumab, farmaci immunomodulanti, attualmente autorizzati per altre indicazioni. Tale decisione, basata sulle evidenze di letteratura recentemente pubblicate, allarga il numero di opzioni terapeutiche a disposizione dei medici.
Di Anakinra la NBQ aveva parlato proprio nei giorni scorsi, ricordando tra l’altro che era pronto dal maggio del 2020 uno studio scientifico realizzato dall’Istituto San Raffaele di Milano che dimostrava l’efficacia del farmaco. Finalmente, dopo 16 mesi e migliaia di morti, è arrivata l’approvazione all’uso. Come avevamo già descritto, Anakinra è un potente antinfiammatorio con effetto immunomodulante. Essendo ormai arcinoto che il meccanismo patogenetico del Covid è quello di determinare un grave stato infiammatorio, attraverso la cosiddetta cascata citochimica, non deve meravigliare che abbia dimostrato una elevata efficacia, così come gli altri due prodotti approvati.
Baricitinib infatti è un medicinale (commercializzato col nome di Olumiant) utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, una malattia che provoca infiammazione delle articolazioni. Si usa in pazienti affetti da artrite da moderata a grave, quando il trattamento standard con altri farmaci antireumatici non ha funzionato abbastanza bene oppure se i pazienti non possono tollerarli. Il principio attivo di Olumiant, Baricitinib, è un immunosoppressore, ovvero un medicinale che riduce l’attività del sistema immunitario, e che agisce bloccando l’azione di enzimi noti come Janus chinasi. Questi enzimi giocano un ruolo importante nel processo d’infiammazione che si verifica nell’artrite reumatoide. Bloccando gli enzimi, Baricitinib riduce l’infiammazione e altri sintomi della malattia. Non si può fare a meno di notare che questi farmaci sono da tempo in commercio e il loro uso è, come abbiamo visto, per malattie reumatiche o per artriti, esattamente come altri farmaci utilizzati off label (ovvero oltre l’uso per cui ne è stata concessa la commercializzazione) che si sono rivelati efficaci sul campo nei confronti del Covid, come l’Indometacina, l’Idrossiclorochina, la Colchicina.
Il terzo farmaco sdoganato da Aifa è invece un anticorpo monoclonale, una classe di farmaci che fin dagli scorsi mesi sembra aver suscitato un maggior interesse negli organismi di controllo. Il farmaco Sarilumab, commercializzato come Kevzara dall’azienda Sanofi è infatti un anticorpo monoclonale contro la interleuchina-6 sviluppato dall’azienda francese – che è anche un gigante nel campo dei vaccini – ed è ancora una volta un farmaco per il trattamento della artrite reumatoide con approvazione della Food and Drug Administration e dell’Ema nel 2017. Anche in questo caso dunque un farmaco noto da tempo, usato nelle forme moderate e severe di artrite reumatoide che non rispondono a trattamenti convenzionali.
Fin qui dunque la bella notizia proveniente dall’agenzia italiana del farmaco. Ma scorrendo il comunicato stampa, si trova un dettaglio fondamentale: i tre farmaci, scrive Aifa, “si aggiungono al tocilizumab nel trattamento di soggetti ospedalizzati con Covid-19 con polmonite ingravescente sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia”. Dunque questi potenti anti-infiammatori, che hanno dimostrato di poter ridurre significativamente i danni del Covid, troverebbero applicazione solo nell’ambito ospedaliero. La descrizione del comunicato sembrerebbe preludere ad una forma di protocollo d’uso: in ospedale, per i casi di polmonite conclamata, in ossigenoterapia. Ma perché non usarli anche nelle terapie domiciliari, spegnendo sul nascere i focolai infiammatori che, se non tempestivamente domati, possono portare a situazioni cliniche gravi e difficilmente recuperabili? Ancora una volta sembra che le istituzioni vedano nell’ospedale l’unico luogo deputato al trattamento del Covid. Un’ottica ospedale-centrica che trascura l’importanza del trattamento precoce, che, come è stato ormai abbondantemente dimostrato da una numerosa casistica, è fondamentale per guarire con successo il Covid. Un’ottica incomprensibile, anche perché curare i pazienti a domicilio significa diminuire i ricoveri e prevenire il pericoloso sovraffollamento dei reparti. Possibile che venti mesi di emergenza non abbiano ancora insegnato nulla?
Eppure è così, e non solo: nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una campagna denigratoria senza precedenti nei confronti dei medici delle terapie domiciliari, in particolare quelli organizzati in associazioni che evidentemente danno parecchio fastidio. L’accanimento mediatico e dei social si è scatenato soprattutto nei confronti di Ippocrate.org, reo di aver portato dati e numeri relativi alla propria attività che dimostrano la bontà di questi protocolli terapeutici, il cui uso peraltro va al di là dei medici associati: non sono pochi infatti i medici di Medicina Generale, o specialisti, che hanno perfettamente compreso come si cura, e non sono appiattiti su una comoda adesione alle linee guida della Tachipirina-e-vigile-attesa. E speriamo che presto possano utilizzare altre armi, come i farmaci testè approvati per l’uso ospedaliero, con la possibilità di salvare ancora più vite.
Riferimento:
https://lanuovabq.it/it/laifa-autorizza-altri-farmaci-per-il-covid-e-tempo-di-terapia-domiciliare
Breve commento finale.
L’Italia essendo ormai una colonia da lungo tempo ( nessuna sovranità militare, nessuna sovranità monetaria, nessuna sovranità sanitaria, quest’ultima la più recente ma conseguenza evidente delle prime due ) è diventata anche terra di sperimentazioni avanzate di ingegneria sociale, la cosa grave purtroppo è che molti italiani ci sono cascati ma sembra che ci sia un certo risveglio, speriamo bene, that’s it!!
Ciao e buona domenica.
TheTruthSeeker
Condivido l’Analisi…
e son pure io convinto che sia in corso d’Opera un Esperimento…IN CORPORE VILI…
proprio per questo hanno scelto l’Italia…che vede i più vili e venduti pontificare…
con un Popolo ormai debilitato dal benessere,incapace quindi di reagire ai soprusi.