Sin-tonìa col Creato

Qualche tempo fa un ex compagno di classe, forse per sfottere un po’, forse pechè vegano convinto, mi criticava perchè, allevando io api, sarei uno spietato sfruttatore di esseri indifesi, per i miei sporchi fini egoistici, senza attenzione per le loro esigenze, ecc. ecc. Un pchino male ci sono rimasto perchè in realtà alle mie api voglio bene, ad esempio ricordo quando, periodicamente, l’inverno scorso andavo a rifornirle di un integratore perchè, con l’estate scorsa, piena di acqua, non erano riuscite a fare sufficienti scorte. E ricordo bene come una volta, poichè mi stavo attardando a parlare con un tizio, lì vicino, un’ape aveva cominciato a ronzarmi intorno e io, scherzando ma non troppo, avevo detto al mio interlocutore: “Scusa vado che mi stanno aspettando“.

Non so se sia così anche per altri che hanno rapporto con animali, ma credo che non si possa tenere animali, anche per uso alimentare, senza un certo “amore” nei loro confronti, anche se magari, ne contempo, si usa di quello che loro producono, come il miele le api o le uova le galline.

L’altro giorno con un altro ex compagno di classe parlavo di come l’apicoltore “freghi” il miele dai mielari e lui mi ha ripreso per l’uso di questo termine. “Ma come? – mi dice – tu non ti senti un tutt’uno con loro? Perchè usi questo brutto termine- fregare-  che sta ad indicare un furto, una contrapposizione, una separazione?”

In effetti è proprio così. Non c’è, a mio avviso contraddizione. Siamo parte di un tutto (come detto qui e qui), di una catena, e così come lo stomaco non si sente derubato dall’intestino per il cibo che gli passa, ma sanno di collaborare insieme al benessere dell’organismo, credo che anche noi dobbiamo impararare a vivere in armonia, in sin-tonìa con la Natura, senza complessi di colpa da una parte ma anche senza la volontà di sfruttamento finalizzata al solo guadagno egoistico.

Siamo parte di un tutt’uno che Dio ha creato perchè imparassimo a vivere in unità. Questo è quello che dobbiamo imparare a fare, mettendo da parte il nostro io, anche coi nostri fratelli, negli ambienti in cui lavoriamo, operiamo, ci divertiamo. Perchè o si vince tutti insieme o non si vince e basta.