E così, dopo Novak/Novax che alla fine della partita canta e fa cantare al pubblico: “Devi combattere per i tuoi diritti (You’got to fight for you rights)“, vago accenno alla sua battaglia contro l’obbligo vaccinale, battaglia che gli ha fatto perdere 2 o 3 Grand Slams, l’altro finalista è Danil Medvedev, cha ha stracciato in semifinale il fenomeno del momento, Carlos Alcaraz.
Anche Medvedev, in quanto russo, è stato in parte umiliato: non gli hanno permesso di giocare in alcuni tornei, (incluso Wimbledon), e la sua partecipazione come quella di Rublev ed altri russi, è stata accompagnata dall’assenza della bandiera dello nazione di appartenenza, con un gesto molto poco sportivo e molto politico, volto a stigmatizzare la Russia colpevole di aver attaccato l’Ucraina (quando in realtà è stata la NAto a non rispettare gli accordi presi nei 20 anni precedenti).
Per questo parlo di finale degli esclusi: una sorta di riscatto a dimostrazione che la grandezza di un campione supera anche le piccolezze degli uomini;
e da quell’esempio possiamo tutti prendere ispirazione
e cominciare, ad esempio, a dire “NO: non metterò la mascherina, NO, non mi farò iniettare sostanze sperimentali mortali; NO, non accetterò le vostre restrizioni“.
(oltre a ciò, sarà bello vedere se Djokovic riuscirà a prendersi la rivincita sulla finale del 2021, quando un incontenibile Medvedev, battendolo con un secco 3-0, gli impedì di vincere i 4 Slam lo stesso anno)
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