Sulla strage di Gaza, tutta la stampa mainstream è allineata su posizioni estremamente pro-Israele e, il massimo che riescono a dire, quando – raramente – ne sono costretti, è quella di tirare in ballo le presunte atrocità commesse da Hamas: dico presunte perchè non è mai stato provato il famoso atto di decapitazione di 40 bambini israeliani (la stessa giornalista che inizialmente ne diede notizia disse che le era stato riferito da fonti non accertate), ma anche perchè la dinamica degli attacchi del 7 ottobre 2023 suggerisce una complicità del governo di Netanyahu, avendo lasciato passare i presunti miliziani di Hamas per un varco dove non passa neanche una cimice, se loro non vogliono.
Paradigmatico è stato il recente caso del festival di Sanremo: solo due, fra i partecipanti, hanno accennato alla necessità di pace, di “fermare il genocidio”, senza peraltro neanche menzionare esplicitamente l’aggressore, e subito l’ambascitore in Italia
- del popolo degli eletti,
- dei fratelli maggiori,
- di quelli che “dimmi-chi-non-puoi-criticare-e-ti-dirò-chi-comanda“
ha protestato e provocato le scuse in diretta, il tazebao di Rai e conduttori, le scuse e l’autoflagellazione dei servi (utili idioti).
E la scusa è sempre la stessa: il diritto all’autodifesa.
A questo punto io vorrei essere invitato in un dibattito pubblico e domanderei:
“mi dite quanti ne volete uccidere,
per restare nella definizione di autodifesa?”
Volete uccidere un milione di persone per autodifesa?
No? Facciamo 500.000? 100.000 vanno bene?
Vorrei proprio sentire la risposta.
Datemela, una risposta. Sono 50.000? Ok allora sbrigatevi, siete a 30.000, fatene fuori altri 20.000 e poi finitela qui, va bene?
Ne volete di più? Ne volete 200.000?
Dài, forza, sbrigatevi, altri 150.000 e poi è fatta.
Questa è l’unica cosa che vorrei sapere.
Un numero. Un numero soltanto.
Fatemi capire cosa è per voi il diritto all’autodifesa.
2 milioni?
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Un paio di pezzi trovati su internet, entrmabi su Mara Venier, uno serio e l’altro immaginario.
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Mara Venier piange, poverina…
Ma la sua ipocrisia è talmente enorme che non solo si è prestata a leggere le vergognose parole dell’ad della Rai in solidarietà ad uno stato che è sotto accusa presso la CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA per GENOCIDIO, ma alla fine hai anche aggiunto che “naturalmente siamo TUTTI d’accordo”.
A 70 anni suonati avevi paura di prendere una posizione e quindi perdere il lavoro?
La storia se ne ricorderà e verrete ricordati come dei servi vigliacchi senza gloria né onore, fiancheggiatori e collaborazionisti di un regime genocidario tra i più brutali della storia dell’uomo.
-oOo-
Per sorridere
– Bentornati a Domenica In, qui con voi la vostra zia Mara!
(applausi)
– Siamo tornati dopo esserci lasciati alle spalle le brutte polemiche dei giorni scorsi. Polemiche, concedetemelo, un po’ strumentali. Oggi siamo di nuovo qui per ricominciare a parlare delle persone, perché Domenica In, ricordiamolo, è una trasmissione che si occupa delle persone, non di politica!
(applausi)
– Persone, dunque. E cominciamo subito con il primo ospite di oggi. Il signor Zeno.
– Salve a tutti, ciao Mara.
– Il signor Zeno ha…
– Ottantasei anni.
– Ottantasei anni, signori!
(applausi)
– Portati benissimo, mi sento di dire.
– Grazie.
– Allora, il signor Zeno, che di cognome fa…
– Cidio.
– Il signor Zeno Cidio ha in casa una persona che si occupa di lui, giusto?
– Esatto.
– Lei dove vive signor Zeno?
– A Massa-Carrara.
– Massa-Carrara, e allora salutiamo tutti gli amici di Massa-Carrara e della Toscana!
(applausi)
– Dicevamo, il signor Zeno vive con una persona che si prende cura di lui. Questa persona chi è?
– Mio cognato.
– Suo cognato, benissimo. E come si chiama suo cognato?
– Ismaele.
– Perfetto, il signor Ismaele vive con lei?
– Sì, m’aiuta, anche legalmente… è il mio… come si dice… tutore.
– Bravissimo, è il suo tutore legale. Quindi possiamo dire che Ismaele è responsabile di Zeno Cidio di Massa, giusto?
– Esatto.
– E lo possiamo dire senza paura di essere smentiti.
(applausi)
– Detto questo, lei perché oggi è qui da noi in trasmissione?
– Il problema è casa.
– Casa sua?
– No, casa non è mia.
– E di chi è?
– Di mia nipote.
– E come si chiama sua nipote?
– Valentina Pales, detta Tina.
– Bene la signora, signorina…?
– Signorina.
– La signorina Pales detta Tina ha il domicilio in…
– Casa.
– Benissimo, diciamo controlla casa. E qual è il problema?
– Ismaele vuole casa e usa me per averla.
– La sfrutta?
– Esatto.
– Quindi, mi faccia capire bene: Ismaele non controlla casa, che è di sua figlia Pales detta Tina, e per averla usa lei, Zeno Cidio di Massa.
– Proprio così.
– Ma non è finita qui, non è vero signor Zeno? C’è qualcos’altro che la turba.
– Mi manda in giro.
– Chi la manda in giro?
– Ismaele.
– Sempre questo signor Ismaele, che ricordiamolo è il cognato. In che senso la manda in giro? Ci spieghi bene.
– Mi manda a fare tutte le commissioni, in posta, in banca, sempre a piedi. E io c’ho ottantasei anni, abbia pazienza Mara, sono stanco…
– Ma certo.
– Non ho più l’età per muovermi tanto…
– Lei vorrebbe giustamente starsene a casa sua.
– Sì, vorrei che mi desse tregua.
– Legittimo.
– Che mi facesse stare fermo.
– Vorrebbe fermarsi, assolutamente comprensibile. Il signore ha una certa età e muoversi così spesso è stancante. Perciò in chiusura io, Mara Venier, vorrei fare un appello, un appello a cui sono sicura si unisce volentieri tutta la dirigenza RAI e tutte le persone dotate di buon senso, mi dai la quattro per favore?
Eccoci, questo appello è un appello a Ismaele: a nome di tutto il cda RAI, ma anche di tutta Italia, ti chiediamo di fermare Zeno Cidio di Massa. È anziano, è stanco, è ora che si fermi!
(applausi scroscianti)
– Che bello! Lo vedete quando non si fa politica com’è tutto molto più semplice? Mi dicono che abbiamo una telefonata.
(…)
– E mo che vuole l’ambasciatore?
1. Giovedì sera, per puro caso, ho visto un pezzettino di Piazza Pulita di Formigli su La 7 TV e ho beccato un pezzo dell’intervista a Selvaggia Lucarelli, e allora, questa opinionista tuttologa della TV mainstream, che durante la fake pandemia augurava le peggio cose ai non vaccinati, stranamente, da quando è cominciato questo ultimo massacro dei palestinesi da parte dei sionisti ebrei israeliani, si è sempre espressa a favore dei palestinesi in vari modi e ha detto di aver già perso per questo alcune occasioni lavorarative sulla TV mainstream, ha raccontato anche in quell’intervista che un suo amico nel settore cinematografico ad alti livelli , che su twitter scriveva frequenti tweet pro palestinesi e che dichiarava anche pubblicamente il suo sostegno ai palestinesi , è stato minacciato dagli americani , nel senso che gli hanno fatto sapere che se non l’avesse piantata subito con questa sua insistenza mediatica pro palestinesi, non gli avrebbero distribuito il suo nuovo film in USA, la Lucarelli ha anche detto che questo suo amico dopo questo avvertimento ha subito smesso di difedere pubblicamente i palestinesi perché , sempre secondo il racconto della Lucarelli, ha preferito difendere il suo lavoro dal quale dipendono anche altre persone.
Da notare anche che in Italia gli ebrei sono solo 30Mila persone ma la continua e martellante propaganda di TV e giornaloni pro ebraica e pro Israele fa invece credere agli italiani che siano molti di più, vedasi:
“Quanti gli ebrei in Italia? Perché sovrastimiamo le minoranze”, R. Rumiati per Avvenire, 5 dicembre 2023
Nel corso del telegiornale della sera dello scorso lunedì 20 novembre, Enrico Mentana ha riportato i risultati di una breve indagine condotta da SWG per conto della rete televisiva La7. I sondaggisti hanno raccolto i dati attraverso un questionario somministrato via web tra il 17 e il 20 novembre 2023. Il campione, stratificato per zona con quote per genere ed età, era costituito da 400 soggetti maggiorenni, residenti in Italia, che hanno risposto a una semplice domanda:” Secondo lei, grossomodo quanti sono gli ebrei in Italia?” Le fasce di numerosità erano predeterminate. Il 15% degli intervistati ha risposto più di due milioni. Il 19% tra 1 e 2 milioni. Il 30% tra 500mila e 1 milione. Il 9% tra 200mila e 500mila. Il 7% tra 100 e 200mila. L’11% tra 50mila e 100mila. Il 9% meno di 50mila.
Questi risultati sono solo apparentemente sorprendenti. Gli ebrei nel nostro Paese sono 30mila (di cui 25mila sono iscritti alle Comunità), per cui solo il 9 per cento delle persone intervistate ha centrato la risposta corretta.
Proseguimento:
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/quanti-gli-ebrei-in-italia-c-chi-dice-due-milioni-ecco-perch-lerrore-nasc
ovvamente Avvenire nell’articolo da una versione edulcorata delle ragioni per cui ciò accade e che invece non c’entra niente con la realtà dei fatti, semplicemente dipende dal fatto che visto e considerato che l’Italia è una colonia americana in tutto e per tutto e allora le lobby più potenti che in USA fanno il bello e il cattivo tempo vengono anche sbolognate in Italia, fra cui anche la lobby ebraico sionista ( AIPAC in USA è quella più importante ) , that’s it!
Da notare anche che invece in Italia ci sono due milioni e mezzo di musulmani idi cui circa 1 milione di cittadinanza italiana, per articolo a riguardo, scrivere queste parole chiave:
I ragazzi di fede musulmana più integrati in Italia hanno la doppia cittadinanza Formiche.net
insomma, due pesi e due misure, cui prodest? Alla lobby sionista ebraica d’oltreoceano, e come mai? L’Italia è una colonia americana ma TV e giornaloni itailiani continuano ancora a negarlo e/o censurarlo, a titolo emblematico, vedasi prossimo punto.
2. A proposito di Italia come una colonia americana, ecco una battita al fulmicotone di Teresa Mannino e come il Corriere della Serva ( alias il Corriere della Sera ) l’ha riportata in modo del tutto distorto, eccola arriva!
“Siamo una colonia americana”. Le parole di Teresa Mannino (e l’imbarazzante presentazione del Corriere della Sera), L’Antidiplomatico, 8 febbraio 2024
Capita molto di rado che, nei contesti con milioni di persone pronte ad ascoltare, emerga la verità. Quando accade è giusto dare tutta la rilevanza possibile. Teresa Mannino, comica e attrice siciliana, ha dichiarato in conferenza stampa a San Remo quanto segue:
“Mi piace che ci sia questa attenzione mediatica su questo caso. Ci dobbiamo ricordare che noi siamo una colonia americana. Questo è niente. Questo è niente. Noi siamo sudditi. Arriva John Travolta e fa quello che vuole e lui sta zitto…”, in riferimento alla polemica montata sul caso delle scarpe dell’attore statunitense.
“Noi siamo colonia americana e di cosa ci stupiamo. Noi siamo colonia e dobbiamo stare zitti come stiamo zitti su tutto il resto”, chiosa la Mannino.
Questo il video con le sue parole:…
Non commentiamo quello che è successo con l’attore statunitense e la reazione del circo mediatico. Ci piace rimarcare le parole coraggiose e veritiere della Mannino, ma soprattutto l’imbarazzante presentazione delle stesse da parte del Corriere della Sera….
Quando la verità emerge con forza che si fa? Si declassifica a livello di boutade.
“Scherza? Sdrammatizzare?” Riascoltatele bene quelle parole e il tono. Non c’è voglia di scherzare, sdrammatizzare, ma, al contrario, di drammatizzare la verità. Quando la Mannino dice che siamo colonia e perfino un attore può venire a fare quello che vuole sottolinea proprio il punto nevralgico della questione. “Noi siamo colonia e dobbiamo stare zitti come stiamo zitti su tutto il resto”. E si è proprio questo il punto, perchè da colonia dobbiamo stare zitti sulle decine di testate nucleari presenti nel nostro territorio e sulle centinaia di installazioni militari. Dobbiamo stare zitti se viene stracciato il Memorandum di intesa con la Cina o se siamo (in)diretti complici del genocidio a Gaza.
Dobbiamo stare zitti perché siamo una colonia, come dimostra perfettamente, ancora una volta, il Corriere della Sera.
Fonte con riferimenti:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-siamo_una_colonia_americana_le_parole_di_teresa_mannino_e_limbarazzante_presentazione_del_corriere/52637_52891/
Breve commento
E secondo voi, in una colonia americana come l’Italia, TV e giornaloni italiani possono riportare solo la propaganda americana sul caso Navalny , sul conflitto russo ucraino, sul conflitto israelo palestinese, ecc.., o godono di una qualche forma di autonomia?
La risposta è scontata, vedasi anche il prossimo post.
“Italia colonia degli Usa: le Basi Usa-Nato qui da noi quali sono, dove sono e che funzioni hanno… Così, per dirla tutta”, di Matteo Innocenti per Alessandria Oggi, 24 aprile 2023
Da Sigonella a Camp Ederle, sono circa 120 le basi militari dell’Alleanza atlantica nel nostro Paese (di cui solo 113 identificate), all’interno delle quali opera l’esercito Usa. Le basi Nato sono presenti sul territorio italiano dal 1949, anno di sottoscrizione del Patto Atlantico, contestualmente alla presenza di basi americane sul nostro suolo, dopo gli accordi tra Stati Uniti e Italia, in cambio di aiuti alla ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di luoghi in cui vengono accolti soldati e materiale Nato: godono di extraterritorialità, ovvero non sono soggetta ai poteri giuridici dello Stato in cui si trovano. Vengono usate per l’addestramento di uomini, per lo svolgimento di operazioni di spionaggio e sabotaggio, per custodire armi. Ma, visto il riserbo massimo attorno alle basi, non è facile sapere cosa accada al loro interno. Ecco le principali.
SIGONELLA – La base Nato più importante e strategica è la Naval Air Station di Sigonella, in Sicilia. Si trova nella piana di Catania e da qui opera la componente aerea della Marina statunitense: si tratta del principale hub per le operazioni americane nel Mediterraneo. Ospita i velivoli da pattugliamento marittimo P-3 Orion e P-8 Poseidon, così come aerei senza pilota tipo Hale e Male, Reaper armati, convertiplani MV-22 Osprey. Da Sigonella partono i droni Global Hawk Northrop Grumman RQ-4B dell’USAF, che sorvegliano con missioni top secret l’andamento della
CAMP DARBY – La base Nato di Camp Darby si trova nella Tenuta di Tombolo, in provincia di Pisa, area naturale protetta che fa parte del Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Fu istituita nel 1951, grazie a un accordo Italia-Usa che consegnò mille ettari di pineta all’esercito statunitense per la costruzione della base. Prende il nome da William O. Darby, fondatore del Corpo dei Rangers, morto nel corso della Seconda Guerra Mondiale sulle rive del Lago di Garda. Anche se ospita un comando Nato, è a tutti gli effetti una base militare della US Army. Come ha rivelato il colonnello Erik Berdy in un’intervista, è il deposito di materiale bellico più grande al di fuori del territorio statunitense.
AVIANO – Quella di Aviano è la più grande base aerea americana del Mediterraneo. Ospita il 31st Fighter Wing, che forma parte della United States Air Forces in Europe, uno dei maggiori comandi dell’USAF, equipaggiato con cacciabombardieri F-16CM Fighting Falcon. Realizzato nel 1911, Aviano è uno dei più vecchi aeroporti militari italiani: nel 1954, il governo statunitense e quello italiano firmarono un accordo per l’utilizzo congiunto, rendendola una base Nato. Da qui, il 3 febbraio 1998, partì il caccia che, tranciando il cavo di una funivia sulle Alpi, provocò la strage del Cermis.
GHEDI – Nella base militare di Ghedi, in provincia di Brescia, sono custodite almeno venti armi nucleari. In qualità di membro Nato, l’Italia partecipa in questo modo al programma nucleare. Secondo il rapporto statunitense del Natural Resources Defence Council, nell’aeroporto militare sono conservate da 20 a 40 bombe atomiche, di potenza variabile tra meno di un chilotone e 340 chilotoni (nella foto, l’assemblaggio di una bomba).
CAMP EDERLE – Non solo Camp Ederle, ma anche Camp Del Din, seconda installazione militare inaugurata nel 2013. Nella base Nato di Vicenza svolge i suoi compiti l’United States Army Africa (ex Southern European Task Force). Due curiosità: l’attrice statunitense Amy Adams è nata a Vicenza in quanto figlia di un militare della Southern European Task Force di stanza alla Caserma Ederle e poi ha trascorso i primi anni di vita ad Aviano. Inoltre, la fittizia Caserma Pialati di Chioggia, della serie We Are Who We Are, è proprio ispirato alla Ederle di Vicenza.
NAPOLI – Situata nei pressi dell’aeroporto di Capodichino, la Naval Support Activity Naples è una base militare Nato in cui opera la marina statunitense: costituisce il quartier generale della U.S. Naval Forces Europe e della Sesta Flotta degli Stati Uniti. Ha assegnata in modo permanente una sola unità, nave ammiraglia USS Mount Whitney, che è di stanza presso il distaccamento di Gaeta.
Ecco l’elenco completo di tutte le basi Nato in Italia.
Trentino Alto Adige
1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell’Usaf.
2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.
Friuli Venezia Giulia
3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell’Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani ]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell’Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell’aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo’ in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest’ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell’Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara’ appunto quest’ultima la principale base per l’offensiva aerea contro l’Iraq del nord, ma l’impiego degli aerei della 16th Air Force sara’ pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.
4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.
5. Rivolto [Ud]. Base USAF.
6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell’Usaf.
7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell’Us Army.
8. Trieste. Base navale Usa.
Veneto
9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieria con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.
10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.
11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.
12. Longare [Vi]. Importante deposito d’armamenti.
13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni.
14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni.
15. Istrana [Tv]. Base Usaf.
16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.
17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].
18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.
19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.
20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.
21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.
22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.
23. Venezia. Base navale Usa.
24. Sant’Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.
25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.
26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.
27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.
Lombardia
28. Ghedi [Bs]. Base dell’Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.
29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].
30. Remondò [Pv]. Base Us Army.
108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.
Piemonte
31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.
32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.
Liguria
33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].
34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.
35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell’Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di “occupazione di aree dello specchio d’acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]”. Poi c’è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall’artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].
Emilia Romagna
36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell’Usaf con copertura Nato.
37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
38. Parma. Deposito dell’Usaf con copertura Nato.
39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.
40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l’attivazione di bombe nucleari.
41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.
Marche
42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.
Toscana
43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e’ stoccata una riserva strategica per l’esercito e l’aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell’US Army per l’appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell’Africa del Nord e la Turchia.
44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.
45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell’Usaf.
46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell’Us Navy.
47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.
48. Livorno. Base navale Usa.
49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sardegna
50. La Maddalena – Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana “Simon Lake”.
51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.
52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].
53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.
54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.
55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.
57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.
58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.
59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all’incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone “off limits”: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.
60. Cagliari. Base navale Usa.
61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.
62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.
63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.
64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.
65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.
Lazio
66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato.
67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.
68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo.
69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell’Us Army.
70. Gaeta (LT). Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei “La Salle”.
71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.
Campania
72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.
73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.
74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
76. Nisida [Na]. Base Us Army.
77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell’Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.
78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell’Us Army.
80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.
81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.
82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.
83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.
84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra.
85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Basilicata
79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.
86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.
Puglia
87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.
88. Brindisi. Base navale Usa.
89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.
90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].
91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.
92. Otranto. Stazione radar Usa.
93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.
94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.
Calabria
95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.
96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sicilia
98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una.
99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell’aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.
102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’Usaf.
103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.
104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.
107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy].
111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.
112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.
113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d’ascolto e di comunicazioni Nsa.
Fonte con riferimenti:
https://www.alessandriaoggi.info/sito/2023/04/24/italia-colonia-degli-usa-le-basi-usa-nato-qui-da-noi-quali-sono-dove-sono-e-che-funzioni-hanno-cosi-per-dirla-tutta/
Breve commento
Aveva ragione Teresa Mannino o no? Aveva ragione al 100% e quindi visto che TV e giornaloni ancora nascondono palesemente una cosa di vitale importanza così evidente, che affidabilità possono avere? Da zero a dieci, zero tagliato!!
1. “L’Olocausto, al cuore del Genocidio di Gaza”, di Pierre Simon per The Unz Review, 5 febbraio 2024, traduzione a cura di Ossin, 11 febbraio 2024
Da quando istituirono una comunità sionista in Palestina all’inizio del XX secolo, i coloni ebrei hanno massacrato decine di migliaia di Palestinesi – soprattutto donne, bambini e anziani – dei quali hanno saccheggiato e derubato impunemente le terre e le case
Mai nella storia dell’umanità una etnia è passata così rapidamente dallo stato di vittime eccezionali a quello di assassini eccezionali, determinati a sterminare i Palestinesi con il pretesto di ricreare la loro patria, il biblico Israele.
Ma la Palestina non è mai stata la patria degli ebrei. I racconti biblici non hanno trovato alcuna conferma in scoperte storiche o archeologiche. [4] “È una fantasia romantica” [5] ammette lo storico ebreo Norman F. Cantor nel suo libro sulla storia ebraica, The Sacred Chain (La Catena Sacra). “L’intera nozione di Israele e della sua storia è una finzione letteraria”, afferma il professor Thomas Thompson nel suo libro The Mythic Past: Biblical Archaeology and the Myth of Israel. [6]
Il glorioso regno di Davide e Salomone, la terra promessa che si estende dall’Eufrate al Nilo che i sionisti affermano di voler ricreare, è una totale invenzione. Salomone e il suo regno non sono mai esistiti. Gerusalemme non è mai stata la capitale di Israele. L’archeologia moderna ha completamente demolito questi miti. [7] Come dice Laurent Guyénot nel suo libro Our God is your God too, but he Has chosen us. Essays on Jewish Power (Il nostro Dio è anche il vostro Dio, ma ci ha scelti. Saggi sul potere ebraico),
Quando Ben-Gurion dichiarò davanti alla Knesset, tre giorni dopo l’invasione del Sinai nel 1956, che la posta in gioco era “la restaurazione del regno di Davide e Salomone”, e quando i leader israeliani continuano a sognare una Grande Israele di proporzioni bibliche, stanno semplicemente perpetuando un inganno vecchio di duemila anni – forse un autoinganno, ma pur sempre un inganno. [8]
Sotto il manto della religione e della falsa profezia biblica di una Grande Israele che si estende dall’Eufrate al Nilo, i sionisti cercano costantemente di espandere il loro territorio – Israele è l’unico paese al mondo senza confini fissati. [9] Non eseguono e non rispettano alcuna convenzione, alcun trattato, alcuna risoluzione; mentono su tutto e niente; fanno quello che vogliono; praticano la tortura, l’apartheid, il nazionalismo razziale, il terrorismo, la schiavitù e il genocidio; uccidono bambini, donne incinte, anziani, violentano ragazze, spezzano le ossa di bambini con evidente piacere, davanti al mondo intero; promuovono rivoluzioni colorate e guerre nei paesi vicini per espandere il proprio territorio; commettono attacchi sotto falsa bandiera; accumulano testate nucleari che minacciano di usare contro il mondo intero se il loro progetto sionista fallisce. [10]
E se qualcuno osa lamentarsi, usano gli argomenti dell’Olocausto e dell’antisemitismo per bloccarlo. Ma attenzione, secondo Shulamit Aloni, ex membro del governo israeliano, queste accuse a tutto campo, che sono la chiave di volta delle loro ambizioni egemoniche, sono solo un trucco:
Quando qualcuno in Europa critica Israele, parliamo dell’Olocausto. Quando qualcuno in questo paese [gli Stati Uniti] critica Israele, è antisemita… Usiamo l’Olocausto, l’antisemitismo e la sofferenza ebraica per giustificare tutto ciò che facciamo ai Palestinesi. [11]
Proseguimento con riferimenti:
https://www.ossin.org/rubriche/206-le-schede-di-ossin/2916-l-olocausto-al-cuore-del-genocidio-di-gaza
2. Vedasi anche:
https://www.ingannati.it/2023/11/27/quello-che-non-puoi-criticare-e-quello-che-comanda/
riporto il mio commento che feci a questo articolo e che confermo pienamente, eccolo arriva.
Commento
“Chi controlla il passato controlla il futuro.
Chi controlla il presente controlla il passato.”, George Orwell, 1984
Nella versione originale in inglese:
“Who controls the past controls the future. Who controls the present controls the past”
E allora , diciamo che serve anche a questo, e comunque, secondo me, serviva , è servito e serve tuttora anche a fini propagandistici per le guerre in giro per il mondo di USA e UK che hanno provocato un sacco di morti e distruzioni, della serie: “Ma vuoi mettere la malvagità assoluta del regime nazista di avere gasato a tavolino 6 milioni di ebrei? Noi ( USA e UK ) al confronto siamo sempre stati solo la normalità storica!”, insomma, gli serve anche per fare il lavaggio del cervello ai popoli dell’occidente che storicamente i veri solo malvagi sono stati i nazisti per avere gasato a tavolino 6 milioni di ebrei e loro al confronto sono dei bravi ragazzi, insomma, un’arma di distrazione di massa, una delle tante ma molto potente e ancora efficace,that’s it!