Il rischio di stare troppo online è dimenticarsi del mondo reale, dei rapporti umani diretti, e soprattutto credere che la rivoluzione si possa fare dallo schermo di un computer.

Ho già scritto nel post la-rivoluzione-parte-da-qui che l’unica strada percorribile è ripartire dal locale, dal territorio, dalla periferia. Peccato che, come avevo fatto notare nel post la-tigre-feroce-e-i-batuffoli-di-cotone, se non si conoscono i meccanismi di creazione del denaro non si affrontano i veri problemi, ma solo l’ombra dei veri problemi (e, come spiegato da Cervantes, la battaglia contro i mulini a vento non porta grossi risultati).

Per cui oggi ho scritto ad un … personaggio politico locale (non dico chi), e vi ricopio la mail che, se volete, potete copiare e incollare e  inviare ai vostri sindaci.

Facciamoci sentire, alziamo la voce!

_______________________________________________

Egr. xxxxxx,

La gestione della Res Publica, oltre a richiedere dedizione, passione, amore, sempre più esige nuove competenze, in un mondo complesso e in cambiamento come quello attuale. Così la presa di coscienza, da parte di un numero sempre più crescente di cittadini, della creazione artificiale della moneta, e del relativo debito associato, esige sempre più risposte specifiche al riguardo.

Come affrontare infatti i problemi di bilancio se non si controllano i meccanismi di emissione del credito? Come rispondere alle esigenze di stabilità, lavoro, occupazione, se non si comprende dove va a finire la ricchezza prodotta? Come pianificare strategie a medio e lungo termine se non si possono modificare le procedure monetarie consolidate, dove l’emissione di moneta è delegata ad organismi privati che traggono dal debito, pubblico e privato, il loro utile?

Grazie a Dio la conoscenza di tali meccanismi, anche se in maniera frammentaria, a volte disarticolata, a volte anche in contrapposizione, si sta diffondendo, e si sta creando un terreno culturale fertile per promuovere un cambiamento radicale.

Il sottoscritto, in qualità di privato cittadino, senza alcun interesse diverso da quello di contribuire a far confluire intelligenze, uomini e conoscenze, nella speranza di essere utile, avrebbe piacere di incotrarLa per illustrare un semplice progetto in cui il comune di  xxxxxx potrebbe guidare un processo di cambiamento radicale a livello locale; cambiamento che, stanti le attuali condizioni economiche, diventa ogni giorno meno procrastinabile. Alcune delle idee che mi piacerebbe illustrarLe sono contenute nel libro che ho presentato, proprio al Comune di xxxxx, lo scorso 12 Settembre; altre sono maturate negli ultimi mesi, approfondendo le tematiche relative.

RingraziandoLa per la disponibilità, resto in attesa di una conferma e porgo

 Distinti saluti.

______________________________________

Nota dell’ultimo momento: stavo scrivendo questo post quando ho ricevuto una risposta da uno degli iscritti alla mailing list. Avevo chiesto, in una specie di sondaggio, cosa gli iscritti alla mailing list si aspettassero, aggiornamenti, gli ultimi post, informazioni di carattere generale sulle prossime presentazioni del libro, ecc. E fra le varie risposte, uno mi dice:

…Per me questa dinamica, seppur fondamentale e parlando in generale, purtroppo però ancora necessita dell’azione conseguente e coerente. Azione che ognuno ovviamente può decidere di intraprendere per se ma che così non produce quegli effetti, amplificati, come invece potrebbe se invece fosse agita in sinergia con quelle degli altri (non viviamo in società per caso 🙂 Ecco, gli amici di Ingannati.it cosa sono disposti a cambiare nella loro vita, immediatamente e comunque indipendentemente dalle scelte degli altri, affinché UNA sola cosa scelta insieme (dico una per facilitare l’avvio del processo di unione empatica che secondo me è ancora più importante della realizzazione di qualunque opera, perché “portale” che conduce alla capacità di realizzare qualunque cosa) venga alla luce.

Mi è è piaciuta moltissimo questa idea: provare a suggerire, di volta in volta, una iniziativa da mettere in condivisione con gli altri, in modo da creare uno spirito di corpo, sapendo che non si è soli, in questo sforzo di provare a fare il mondo un pochino migliore. Non so ancora cosa possa essere, mi aspetto suggerimenti, senza limiti alla fantasia. L’esempio suggerito in questo post potrebbe essere il primo, ma non vorrei limitare le possibilità: scatenate la fantasia, proponete, non esistono risposte sbagliate.

E il fatto che sia utile sapere che si è in tanti mi è stato confermato anche da un altro episodio. Qualche tempo fa mi sono iscritto alla newsletter di Ed Griffin, giornalista/ scrittore americano molto fertile, sempre pieno di notizie interessanti e spunti intelligenti. Dopo un po’ mi arriva una sua mail (che emozione!) in cui mi dice più o meno: “Alberto, abbiamo avuto un nuovo iscritto dall”Italia, non so se siate o meno vicini, ma potresti dargli il benvenuto, e se magari non state tropppo lontani, pensare anche di incontrarvi?” Così ho fatto (solo via mail, non siamo vicini), ma la cosa bella è stata che la risposta è stata entusiasta: felicissimi di non essere soli, di non essere dei lupi solitari che la sera dalle 22.00 alle 24.00 si rintanano davanti ad un PC, mentre il resto del mondo sta davanti alla TV (ma non è vero), membri di una comunità che solo apparentemente è virtuale, che è sempre più grande, sempre più attiva, e sempre più desiderosa di incontrarsi anche nel mondo reale.

Incoraggiante, no?