A proposito dei presunti bombardamenti della folla libica da parte di aerei del Raìs, notizia falsa e infondata distribuita per preparare lo stato d’animo favorevole alla guerra, mi è tornato in mente un episodio di un paio d’anni fa, in cui il Corriere della Sera rimaneggiò un articolo nella sua versione on line. Può sembrare un dettaglio, ma i sentimenti e il percepire delle masse sono curati da maestri della comunicazione che su questi dettagli creano o distruggono il consenso verso questo o quel leader o questo o quel popolo. Ve lo ripropongo così come l’avevo scritto in una nota Facebook. (Nota: entrambi i link ora non si trovano più, chissà perchè..)
C’è ancora qualcuno che compra i giornali?
29 gennaio 2009 alle ore 13:20
Ritorno sulla lettera di un lettore che ha segnalato come, il gia’ reportage del Corriere della Sera a firma di Lorenzo Cremonesi, molto diffamatorio nei confronti dei Palestinesi e molto adulatorio nei confronti di Israele e della sua politica,
Al momento di essere messo negli ARCHIVI online, ha subito un INCREDIBILE manomissione, mutilandolo di quell’unico sprazzo informativo superstite, che lo pervadeva :
PRIMA DELLA CENSURA :
http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_21/denuncia_hamas_cremonesi
DOPO LA CENSURA :
http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/22/Noi_usati_come_scudi
– il titolo da “…i ragazzini di Hamas…” diventa un ben piu’ minaccioso “…i guerriglieri di Hamas…”
– è sparita la frase “…Se Israele o l’Egitto avessero permesso ai giornalisti stranieri di entrare subito sarebbe stato più facile.…”
– e infine LA COSA PIU’ GRAVE, è completamente sparita questa testimonianza: “… spiega Masoda Al Samoun di 24 anni. E aggiunge un dettaglio interessante: «A confondere le acque ci si erano messe anche le squadre speciali israeliane. I loro uomini erano travestiti da guerriglieri di Hamas, con tanto di bandana verde legata in fronte con la scritta consueta: non c’è altro Dio oltre Allah e Maometto è il suo Profeta. Si intrufolavano nei vicoli per creare caos. A noi è capitato di gridare loro di andarsene, temevamo le rappresaglie. Più tardi abbiamo capito che erano israeliani».”
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