Non so se in parte sia stato anche un pochino merito mio, che ho “pungolato” più volte P.Livio per le sue spericolate incursioni in ambito economico, o forse semplicemente sia stata una “svista“, ma non credo.
Insomma, senza tanti giri di parole, nella trasmissione di Radio Maria di Sabato sera, sulla dottrina sociale della Chiesa, i preparati relatori, che parlavano del distributismo (Chesterton e altri, vedi sotto), viene fuori ad un certo punto che il mondo è sotto il ricatto di chi – le banche – crea il denaro dal nulla e lo presta a tutti: privati, famiglie, aziende, amministrazioni e stati, mettendoli di fatto in situazione di sottomissione o vassallaggio (per non dire vera e propria schiavitù da debito).
Bene bene, un altro importante passo avanti nella presa di coscienza e nel risveglio.
PS: la frase “incriminata” al minuto 56’30”.
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Tratto da Wikipedia, la definizione di Distributismo:
Il distributismo, noto anche come distribuzionismo, è una filosofia economica formulata da alcuni pensatori quali Gilbert Keith Chesterton, padre Vincent McNabb e Hilaire Belloc per applicare quei principi di dottrina sociale della Chiesa cattolica che affondano le proprie radici nell’esperienza benedettina (ora et labora) ed espressi modernamente nella dottrina di papa Leone XIII contenuta nell’enciclica Rerum Novarum[1] e ulteriormente sviluppati da papa Pio XI nell’enciclica Quadragesimo Anno[2]. Secondo il distributismo, la proprietà dei mezzi di produzione deve essere ripartita nel modo più ampio possibile fra la popolazione generale, piuttosto che essere centralizzata sotto il controllo dello stato (nel socialismo) o di pochi privati facoltosi (nel capitalismo). Una sintesi del distributismo si trova nel postulato di Chesterton «Troppo capitalismo non significa troppi capitalisti, ma troppo pochi capitalisti<».[3] In sostanza, il distributismo si distingue per la sua idea di distribuzione dei beni e dei mezzi di sostentamento, prima fra tutti la proprietà della casa. Il distributismo sostiene che, mentre il socialismo non permette alle persone di possedere proprietà (che sono sotto il controllo dello stato o del comune), e il capitalismo permette a pochi di possedere (come inevitabile risultato di competizione meritocratica), il distributismo cerca di consentire che la maggior parte delle persone diventino i proprietari dei mezzi di produzione e della propria casa. Come Hilaire Belloc stabilì, lo “stato distributivo” (lo stato che ha attuato il distributismo) contiene “un agglomerato di famiglie di diversa ricchezza, ma di gran lunga il maggior numero di proprietari dei mezzi di produzione”.[4]Questa più ampia distribuzione non si estende a tutti i beni, ma solo a mezzi di produzione e di lavoro, la proprietà che produce ricchezza, cioè, le cose necessarie per l’uomo per sopravvivere. Esso include terra, strumenti, ecc. Ma anche la casa, fondamentale per la vita stessa dell’ uomo e della famiglia.[5]
Il distributismo è stato spesso descritto come una terza via alternativa a socialismo e capitalismo. Tuttavia, alcuni l’hanno visto più come una aspirazione, visto che è stato realizzato con successo solo a breve termine e localmente a favore dei principi di sussidiarietà e solidarietà (questi raggiunti in cooperative locali finanziariamente indipendenti). Essi sostengono che in futuro il lavoro salariato sarà visto così come oggi viene visto lo schiavismo.
fammi sapere quando P.Livio ti chiama per presentare” ingannati “va bene? come vedi anche un servo inutile puo’ informarti
Grazie per la segnalazione Luigi!
https://i.ytimg.com/vi/R-gdEAnz2nc/mqdefault.jpg
Segnalo al Padre Livio questo breve video di Paolo Maleddu. Questo brillante sardo spiega (nel suo You tube: Perchè le tasse non dovrebbero essere pagate”, con parole realmente facili e comprensibili per tutti, che cos’è e che cosa dovrebbe essere la cosiddetta “emissione monetaria”.non truffalina. ma nel rispetto delle popolazioni d’Europa.
Anzichè parlare di “Signoraggio” o “moneta “debito”, espressioni di difficile interpretazione dall’80% degli italuianui, prego, seguite l’esposizione elementare della meccanica dell’emissione monetaria, come dovrebbe essere in un paese decente.
Metta in onda l’esposizione di Maleddu su Radio Maria, Padre Livio, sempre che non abbia paura di infastidire i poteri occulti della gerarchia cattolica (Gesuiti, Ior et similia)…
Hai messo il link sbagliato!!!
io ascolto spesso radio Maria,su alcune cose denunciano purtroppo su altre dicono come la pensano loro senza dare spazio ed è un peccato.
https://youtu.be/R-gdEAnz2nc
È questo il link giusto di Eliseo?
Si, il link giusto è questo. Grazie George Wahington.
Prego vivamente, gentili signori, ascoltate tutti attentamente che cosa dice Paolo Maleddu. La grandissima virtù di questo uomo consiste nel rendere comprensibile la meccanica corretta dell’emissione monetaria, la quale altro non è (o dovrebbe essere) che un semplice sistema contabile, legato alla produzione di opere pubbliche da parte del governo a costo zero inizialmente, ma retribuito successivamente con “cambiali sociali” o obbligazioni che tutti noi ripagheremo ai costruttori di opere pubbliche con le nostre forniture, esempio: un kilo di pane, frutta e verdura, cure mediche, una bicicletta, una casa, un’automobile. e non prendendo il denaro in prestito da un terzo privato il quale è completamente estraneo a questi scambi, è un abusivo intromesso in questo scambio di beni reali.
Sostengo che se tutti capiranno questo, immediatamente volteranno le spalle alle banche ed ai loro corrotti manutengoli: La classe politico amministrativa: Lurida genía di miserabili ladri e corrotti pagati per derubare le famiglie italiane, i quali, come dice Maleddu, presto o tardi dovranno rendere conto del loro operato.
Presidente del movimento distributista italiano è Matteo Mazzariol, co-fondatore del “coordinamento nazionale per la proprietà popolare della moneta”, a cui aderisco anch’io. Per lui ho curato la traduzione del “Chicago plan” di Irving Fisher. Nessuna sorpresa dunque che i distributisti denuncino il furto del signoraggio da parte delle banche (non si tratta di signioraggio bancario, come viene impropriamente detto, ma di sottrazione del signoraggio allo stato).
Il commento che voglio inserire è questo: la più perfetta applicazione del distributismo la fece la R.S.I. (repubblica di Salò) con la completa socializzazione d’impresa. Come si nota il “male assoluto” aveva raggiunto in Germania il punto di euflazione con emissione monetaria di stato, e aveva partecipato non solo la moneta, ma la radice della ricchezza reale in Italia.
Domanda: il male assoluto ha fatto per sbaglio cose ottime, oppure chi ha fatto cose ottime viene dipinto come il male assoluto acciocché tali cose non si ripetano?
Beh…è ora che pure il mediàtico Pàdre+Livio si svegli e si dìa ‘na bella mossa…ovvero…
che ci parli un po’ meno della fantomàtica ” Gòspa ” bosnìaca…che invero ci sta annojàndo…
e della Quale pare essersi invaghito davvero un po’ troppo…per Lui ormai esiste solo Lei…
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che fàccia tòsto pubblicità alla ben più…” Provvidenziàle “…” Madònna dei Debitori “…AMEN…!!!
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