Credo sia sotto gli occhi di tutti il gran numero di segnali che ci indicano una chiara volontà belligerante da parte delle nazioni occidentali, iniziata con
- lo spostamento ad est delle aree di influenza (stracciando di fatto i trattato e gli impegni presi),
- alla completa demonizzazione dell’avversario (si vuole eliminare tutto l’apporto della cultura russa, cancellare perfino la presenza di atleti russi alla paraolimpiadi)
- per giungere fino all’offesa personale (per Di Maio Putin è peggio di un animale, per Biden un criminale di guerra) ed all’invio di armi mascherate da aiuti umanitari.
Solo un cieco può pensare che questi non siano tutti segnali chiari e coerenti e finalizzati ad un unico obiettivo: lo scontro armato, costi quel che costi, che si dovrà tenere in Europa. Ma conoscendo la potenzialità di distruzione delle armi attualmente disponibili, che senso ha cercare uno scontro armato? Veramente i nostri governanti vogliono ingaggiare una guerra con la Russia? E a che pro?
Per difendere la democrazia? Quella stessa democrazia che hanno sfacciatamente calpestato impedendo a persone sane, professionisti affermati e preparati, di avere un lavoro, solo perchè non accettano di farsi iniettare un siero genico sperimentale? Che modifica il DNA senza che se ne conoscano gli effetti a medio lungo termine (a breve termine sì: aumento della probabilità di morte, per lo più per miocarditi).
A mio avviso lo scopo è un altro. La guerra è solo un mezzo, per ottenere ciò che, in assenza di guerra, non si può ottenere.
Vogliono creare un blocco compatto, diciamo gli stati uniti d’Europa, con un unico governo centrale, assolutista (ma mascherato da democrazia, come sempre). Ma i popoli non vogliono. Quando gli è stata data la possibilità di esrpimersi, hanno sempre o quasi votato contro la costituzione europea. Per farla accettare hanno dovuto imbrogliare, cambiargli il nome (“trattato“), impedire le consultazioni popolari. Ma si sa, con la democrazia le cose vanno a rilento. Lo ha detto anche Trudeau, uno degli enfant prodige di Schwab (come la Von Der Leyen, Macron, ecc.): “il mio modello ideale di governo è quello cinese. Dove si possono fare le cose molto più in fretta”.
E allora? Come convincere queste masse pigre, ancora legate ad un’idea di democrazia, di governo locale del territorio, animate da spinte indipendentistiche o – peggio ancora – separatiste, locali?
Semplice. Si portano allo stremo.
Due, tre anni di distruzioni totali. Guerre, bombardamenti, razionamenti alimentari, il caos. E poi, una volta cucinati a puntino, arriverà la soluzione. Si chiamerà: “Alleanza per la pace fra i popoli”. E la gente accoglierà questa alleanza come la salvezza. La acclamerà. La chiederà a gran voce.
E rinuncerà a tutti i diritti e le consquiste acquisite in secoli di lotte per la democrazia in cambio – finalmente – di un po’ di pace e di stabilità.
(in fin dei conti, dopo la prima guerra mondiale si era costituita la società delle nazioni, dopo la seconda l’ONU, ma ne serve un’altra paer completare questo Risiko mondiale. Tutto coerente, no?)
Perchè vi racconto questo? Perchè forse, vedendo il disegno completo, cominciate a togliervi le mascherine, a non accettare più il green pass, a non ascoltare governanti , media, classe medica ecc. ora che sapete qual è il disegno finale.
Non è troppo tardi.
“Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi”
Integrazioni.
1. “Guerra economica alla Russia: Cui Prodest?”
di Gilberto Trombetta, giornalista politico economico e candidato Sindaco di Roma con la lista Riconquistare l’Italia del Fronte Sovranista Italiano, per L’Antidiplomatico, 20 marzo 2022
CUI PRODEST?
A chi giova?
A chi giova una guerra contro la Russia? A chi giovano le sanzioni alla Russia? A chi giova l’opposizione alla definitiva nascita di un mondo multi-polare?
Sicuramente non all’Italia.
Abbiamo una classe politica che per l’ennesima volta non solo non si è preoccupata degli interessi nazionali e di quanto previsto dalla Costituzione, ma che ha preso scelte in antitesi con entrambi.
Una classe politica che ancora una volta ha messo gli interessi dei padroni esteri davanti a quelli del proprio Paese.
Andiamo con ordine.
Saltiamo, dandolo per acquisito, il breve ripasso storico sull’espansione a Est della NATO (contro tutte le rassicurazioni fatte nel corso dei decenni) e sulla guerra, in corso dal 2014, in Ucraina (tra rivoluzione colorata e tentativi di pulizia etnica da parte dei neo-nazisti ucraini).
Vale la pena solo ricordare – nonostante i tentativi di rimozione della stampa dominante occidentale – che quello ucraino è un Governo che non si avrebbe avuto problemi a definire, in altre circostanze, filo[neo]nazista. Perché molto semplicemente lo è.
I rapporti istituzionali, ben documentati, con i neo-nazisti vanno ben oltre l’esistenza del Battaglione Azov.
Quello ucraino è un Governo con pesanti affiliazioni/infiltrazioni neo-naziste. In tanti, troppi ambiti.
Ovvio che quello della Russia di de-nazificare l’Ucraina sia un pretesto: l’obiettivo è porre un freno al costante allargamento a Est della NATO che viene da sempre visto come una minaccia mortale per l’esistenza della Russia.
Ma è un pretesto – andrebbe ammesso per onestà intellettuale – comunque più credibile dell’esportazione di democrazia invocata da USA e NATO per giustificare tutte le loro numerose guerre di aggressione (quelle contro cui i “buoni” nostrani non hanno mai detto nulla).
Tutto questo aiuta a comprendere come si è arrivati alla situazione attuale.
Com’era prevedibile, le sanzioni alla Russia stanno colpendo prevalentemente i Paesi che le hanno emesse.
Soprattutto quelli – com’è normale che sia – più esposti con la Russia. Cioè più dipendenti.
Tra questi, al primo posto in tantissimi settori, c’è proprio l’Italia.
Un Paese già fortemente penalizzato da 30 anni di appartenenza alla UE e da 20 anni di euro.
I primi indicatori non lasciano spazio a dubbi di sorta.
In termini congiunturali, il PIL del primo trimestre è stimato in calo del 2,4%. I consumi sono ancora inferiori del 10,2% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre l’inflazione è stimata in aumento del 6,1% nel 2022 (una stima fin troppo ottimistica).
Questo perché gli effetti delle sanzioni alla Russia si innestano in un quadro già problematico per la UE e soprattutto per l’Italia, che dipende enormemente dalle importazioni di materia prime, energetiche e non, dalla Russia (gas, petrolio, grano, mais, fertilizzanti, metalli, ecc.).
Oltre ai danni derivanti dal mancato import di materie dalla Russia (circa 10 miliardi di euro l’ammontare annuo), vanno ovviamente aggiunti quelli del mancato export verso la Russia (circa 15 miliardi di euro).
Per quanto riguarda invece la Russia, sembra resistere piuttosto bene alle sanzioni comminate dall’occidente (prevalentemente dalla UE).
Perché è un paese ricco di materie prime, perché ha un rapporto debito/PIL ridicolo, perché l’ammontare del debito in valuta estera detenuto dagli stranieri è appena l’1.3% del PIL, perché ogni giorno ha flusso di cassa di circa 1 miliardo di dollari per gas e petrolio.
E perché continua a fare affari col resto del mondo. Cioè con quei Paesi (Cina, India, Brasile, Argentina, Messico, Arabia Saudita, ecc.) che rappresentano circa la metà del PIL mondiale e più della metà della popolazione terrestre.
Ecco, questo è uno dei fattori più importanti da prendere in considerazione.
Stiamo combattendo una guerra per procura che ci danneggia e favorisce solamente il decadente impero americano.
L’unico Paese che trae vantaggio da un’escalation con la Russia sono gli USA.
Che non vogliono accettare la nascita di un mondo multi-polare dopo decenni di monopolio a stelle e strisce.
Il nostro interesse nazionale andrebbe difeso ponendosi diplomaticamente come mediatori del conflitto attualmente in corso. Non soffiando sui venti di guerra, non armando un Paese con un Governo filo-[neo]nazista, non aggredendo economicamente e verbalmente quello che per noi è un Paese storicamente amico e un fondamentale partner economico.
E invece, mentre nel mondo ci sono sempre più Paesi che non accettano di essere trattati alla stregua di una colonia americana, in Italia abbiamo al Governo una classe politica di servi e di traditori.
Perché l’alternativa a essere una colonia americana, non è diventare la colonia di qualcun altro, ma smettere finalmente di esserlo.
Riferimento:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-guerra_economica_alla_russia_cui_prodest/32703_45673/
2. “Gli Stati Uniti e i suoi vassalli riescono solo a progettare strumenti per sottomettere i propri popoli e continuare a tenerli schiavi, con l’Operazione militare speciale per affermare il Principio dell’indissolubilità della sicurezza, demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina il mondo ha fatto un salto di qualità mandando in soffitta i progetti criminali degli Stati Uniti e dei suoi servi, della complicità palese del clero televisivo, del Circo mediatico al servizio del Council on Foreign Relations. Partiamo dall’11 settembre del 2001, quando due aerei hanno fatto cadere tre torri, che ci ha introdotto nell’era del terrorismo che è stato la foglia di fico per invadere l’Afghanistan, distruggere l’Iraq con squarci di inaudita violenza, creare e mantenere il caos in Libia dove un legittimo governo aveva creato pace per anni e per ribaltarla ha usato le bombe umanitarie e la caccia a Gheddafi, peggio di una bestia culminata nel suo assassinio. Vogliamo parlare della Siria in cui ancora gli statunitensi soggiaciono e sono indesiderati invasori. La Serbia dove l’attuale Presidente si è vantato di aver provveduto e raccomandato i bombardamenti con uranio impoverito sulla città, piena di civili di Belgrado, alla faccia degli euroimbecilli che continuano a dire che in Euroimbecilandia da 70 e passa anni non c’è stato guerra sulle sue terre. Ma questo è il solo primo assaggio, poi gli Stati Uniti e i suoi servi occidentali si sono inventati la pandemia dovuta all’influenza covid e ancora ne subiamo le conseguenze nefaste. Tutte azioni e bene ricordare che sono state fatte nei confronti dei propri popoli non per farli emancipare ma terrorizzarli e imporre il regime di paura ad oltranza. Ebbene è intervenuto la Russia di Putin e ha fatto deragliare questi processi e ha Messo a nudo l’Occidente tutto, rimettendo sui piedi i valori su cui si basano i rapporti fra le Nazioni, fra gli stati. L’era delle rapine delle materie prime è finita, da adesso in poi chi le vuole deve pagare con denaro sonante che non potrà essere sicuramente il dollaro moneta gestita dagli Stati Uniti che toglie o da a secondo della sua convenienza. Sarà il renminbi, l’oro, o qualche altra valuta non lo sappiamo non possiamo prevedere il futuro, se poi ancora ci saremo”, Antonino Caiola per Progetto Alternativo, 21 marzo 2022
3. Buon articolo, bravo Super Albertone!!
4. Ciao e buona giornata.
TheTruthSeeker
https://m.youtube.com/watch?v=xp0tfxGHp8o&cbrd=1