“Era un meccanismo perfetto. Una cassaforte inattaccabile, una fortezza inespugnabile, un grattacapo irrisolvibile. Da qualunque parte lo si guardasse, non c’era modo di scalfire il giochino che avevano messo in piedi. Poi, nella primavera del 2018, accadde qualcosa…”
Quello che è successo negli ultimi giorni, conseguenza di quanto avvenuto nei mesi e negli anni scorsi, ha dell’incredibile e dell’imprevisto, ma anche risvolti e prospettive insperate ed inimmaginabili fino a poco tempo fa. Vediamo di ricapitolare.
Le premesse
Che questa fosse una finta democrazia, una parvenza di democrazia, una illusione, l’abbiamo visto molte volte (ad es.: [1], [2],[3]). Perchè? Come dimostrato dal susseguirsi di governi non eletti, a partire da Monti, per poi passare a Letta, Renzi e Gentiloni, il potere di chi presta denaro (creato dal nulla) agli stati è superiore a qualsivoglia volontà popolare – e quindi si trattava di far credere che la sovranità fosse popolare, ben sapendo che in realtà chi tira i fili del gioco se ne infischia della cosiddetta “volontà popolare“.
M5S e Lega “contenitori del dissenso”
Anche sul fatto che i movimenti populisti fossero stati creati principalmente per contenere il dissenso, ed incanalarlo, l’abbiamo visto diverse volte (ad es.: [4], [5],[6], [7]). Per carità, niente da dire sui militanti, quelli che stanno in trincea, che si sbattono per la gloria e poi non trovano neanche un posto nelle liste elettorali: loro sono – e saranno sempre – in buona fede. Ma in testa, da Sassoon a Casaleggio, compreso lo stesso Grillo che qualche volta l’ha detto, in una sorta di lapsus freudiano, che “… ci hanno chiesto di scendere in campo…” (chi ve l’ha chiesto? Sii esplicito, Grillo!), oppure: “…grazie a noi è stato fermato l’avanzare dei movimenti estremisti, come Alba dorata in Grecia“, lì il progetto era molto, ma molto chiaro. E quindi alle elezioni ci andava sempre una lista scelta dall’alto (altro che “uno vale uno”!) e di “fidati” e “presentabili”. Lo stesso Di Maio fa parte di quella ristretta cerchia di presentabili (e, probabilmente, ritenuto “manovrabile” e per questo eletto a rappresentare il movimento) che poteva rappresentare degnamente il ruolo del M5S: rivoluzione, ma senza troppa convinzione, con qualche ambiguità e qualche titubanza.
Il gioco perfetto dell’ingovernabilità
Un sistema elettorale che non dà una maggioranza certa a nessuno, e chunque si trovi a governare sta sempre sotto schiaffo e sotto minaccia, è l’ideale. Si può controllare chi governa che, anche se scelto fra le file dei “nostri“, dei “controllabili” o manovrabili, in qualche caso meglio ancora se ricattabili, è l’ideale per gli scopi dei sistemi di potere forti: da una parte si mantiene l’illusione di una democrazia (sta al potere, con qualche stampella o sostegno esterno, chi ha preso più voti), ma dall’altra permette il controllo grazie a degli equilibri incerti ed altamente instabili.
Il capolavoro Di Maio – Salvini
“Se votare contasse qualcosa, non ce lo lascerebbero fare” diceva profeticamente Mark Twain. In effetti, con queste premesse, il sistema era blindato. Se infatti:
- i partiti fanno una finta opposizione;
- le forze alternative vere vengono o lasciate fuori dai giochi (CasaPound, ForzaNuova, IoAmolitalia, PerilBeneComune, ecc.) o incanalate ed eterodirette (Lega, M5S);
- Le persone all’interno di queste forze sono selezionate accuratamente per essere le più pilotabili;
- il sistema mantiene una costante ingovernabilità,
tutto è architettato perfettamente in modo che non cambi nulla.
E invece.
E invece qualcosa è successo. Qualcosa di analogo a quanto abbiamo visto con la Brexit o col referendum costituzionale. Qualcosa che ha smentito il pessimismo di chi ritiene il voto una completa farsa, e che conferma che, a volte, l’imprevedibile accade.
Dopo un lungo periodo di trattative sotterranee, Salvini e Di Maio riescono a mettersi d’accordo su un programma e, cosa inaudita nella storia della repubblica italiana, mettono il programma davanti al nome del primo ministro. Cioè con una buona dose di buonsenso, capiscono che se l’accordo sul programma c’è, i nomi sono secondari, quasi irrilevanti. Forse è stata la bravura di Salvini, forse Di Maio non è così pilotabile come pensava chi l’ha messo lì, sta il fatto che ormi la frittata è fatta. E sui grandi temi (pensioni, lavoro, €uro, Europa, stato sociale, ecc.) si trovano d’accordo.
L’errore di Mattarella
Se i “bravi” di manzoniana memoria intimarono a Don Abbondio che “questo matrimonio non s’ha da fare”, i “bravi” odierni (BCE, FMI, Merkel, ecc.) intimano al nostro Don Abbondio moderno (il presidente – uno che non ha il coraggio mica se lo può dare, direbbe il Manzoni!) che questo governo non s’ha da fare. Il gioco è ormai scoperto: la presenza di Borghi e Bagnai nelle file della Lega costringe il M5s a “non restare indietro“, e la coalizione si presenta più pericolosa che mai. Che fare? Si poteva optare per lasciarli andare a schiantarsi da soli, magari sperando in liti e rotture, ma, viste le premesse, devono aver deciso che era troppo pericoloso: io in particolare credo che il giochino di Borghi, con i suoi minibond, sia la vera spina nel fianco: chiunque li contesta, additandoli come forma di creazione di moneta sovrana, si metterebbe automaticamente da solo in buca perchè sposterebbe la questione sulla liceità di una BCE, istituzione privata, che non risponde ad alcun elettorato, che crea dal nulla denaro e schiavizza i popoli col debito eterno.
Cadono tutte le maschere
Divertente vedere come in questo momento tutti si rivelano per quello che sono: rivelano cioè in particolare per che padrone lavorano. Ad esempio Grillo, che urlava e sbraitava e portava le folle in piazza per questioni molto minori, appare defilato, silenzioso, quasi che si sia reso conto che ormai il giochino gli è sfuggito di mano, meglio gettare acqua sul fuoco, ora basterebbe una sua parola per mandare le folle in piazza e si guarda bene dal farlo. Oppure Radio Radicale, che sembra l’organo di confindustria, che intervista sempre e solo economisti e politici preoccupati per lo spread.
Cosa succederà adesso?
Evidentemente Cottarelli non otterrà la maggioranza. Quello che farà sarà gestire il transitorio fino alle prossime elezioni, cercando di confermare, in tutti i posti chiave dell’organizzazione pubblica, ma soprattutto dell’informazione, persone “fidate“. Ricordate cosa si dice di un papa, che governa di più dopo morto? Nel senso che tutto l’apparato di potere nominato nel corso del suo pontificato si instaura e consolida un po’ alla volta, ed esprime il suo potere nel tempo, anche dopo la dipartita del capo. Come oggi la Rai, che continua ad intervistare i cadaveri del PD, o di FI, o la Bonino, che nonostante prenda sempre meno voti è sempre più in TV o radio (pubbliche).
E alle prossime elezioni?
Una analisi dell’istituto Cattaneo, basandosi sulle attuali regole elettorali, dice che se Lega e M5S si presenteranno insieme, anche prendendo gli stessi voti del 4 Marzo (ma in realtà si pensa che ne prenderanno molti di più) avranno in parlamento il 90% dei seggi. La valanga è ormai irrefrenabile.
Cosa faranno (e come ci possiamo attrezzare)
Con l’Italia fuori dai mondiali non ci sarà neanche questa distrazione (a proposito di tempesta perfetta… 🙂 ). Sicuramente Draghi & C. faranno l’unica cosa che sanno fare: farcela pagare cara. E quindi, in successione:
- chiudere il rubinetto del finanziamento
- non rinnovare gli acquisti dei titoli di stato in scadenza
- chiudere la liquidità alle banche,
- che a loro volta la chiuderanno alle imprese
- che quindi saranno pignorate per insolvenza
- causando altri atti estremi di imprenditori disperati
- tagli allo stato sociale, aumento dei ticket sanitari, dell’IVA, della benzina, delle accise, ulteriore aumento età pensionabile
- la borsa andrà giù per un po’, -20% (ma poi gli stranieri correranno a comprarsi a sconto quello che ancora gli mancava, perchè sanno – o se lo sanno! – che in Italia abbiamo le migliori realtà e le migliori teste, coi migliori lavoratori)
- In poche parole, la cura greca, quella che ha fatto desistere Tsipras e Varoufakis dalle loro ambzioni di indipendenza. Non escludo che potrebbe essere anche qualche morte sospetta (Moro e Kennedy insegnano).
Ci deve preoccupare tutto questo? No, perchè, come ogni nuova nascita è accompagnata dal travaglio del parto, anche questo breve dolore non è che l’annuncio di una nuova era. Un’era in cui la smetteremo di considerare il valore delle cose in base al loro prezzo, in cui capiremo che spread e mercati sono termini astratti, che la bellezza del nostro paese non si misura in tassi di cambio e che se siamo intelligenti, creativi e abitiamo il posto più bello del mondo questo non ce lo potrà togliere nessuno.
A chi si preoccupa dico…
Vi preoccupate per i vostri risparmi? Vi preoccupate per l’inflazione? Vi preoccupate per la crisi economica? Potete scegliere. Avere chi vi illude di darvi il pane (in realtà non vi dà il pane, vi dà pezzi di carta che noi erroneamente interpretiamo come ricchezza) in cambio di una catena al collo. Una catena al collo che vi costringe
- a vaccinare i vostri figli contro la vostra volontà (vedi: [8]),
- a subire cibo OGM ed alterato da glifosato e pesticidi (vedi: [9]),
- a non poter conoscere la bellezza di una medicina naturale, pena la galera, avendo eliminato la libertà di scelta terapeutica (vedi: [10]),
- e se gli va, attacca e bombarda stati stranieri con la scusa del terrorismo, senza chiedervi nulla (vedi: [11]),
- a lavorare tutts la vita gravati da mutui e debiti, praticamente quasi solo per pagare le tasse (vedi: [12]).
Sui libri di storia siamo pieni di eroi che hanno combattuto, e dato la vita per la libertà: a noi è chiesto solo di dare un po’ dei nostri risparmi, per poi tornare ad una economia veramente libera, e non schiava dei creatori del denaro.
Avete il coraggio di farlo?
Dobbiamo imparare, per il momento, ad eliminare il denaro come metro di misura di tutte le cose (vedi: [13])- e smettere di dare ad altri il potere sulla nostra vita.
Che è una soltanto, ed meglio che ce ne prendiamo cura noi, piuttosto che delegarne la gestione ad altri.
ANALISI PERFETTA, CONDIVIDO IN PIENO
Grazie!
Non si può che essere d’accordissimo !!!
CONDIVIDO IN PIENO
Commento al 31 Maggio: il governo Salvini – Di Maio viene alla luce lo stesso!
Un piccolo contentino a Mattarella, con Savona che non è più all’economia (ma ai rapporti con l’europa, un posto dove può fare “danni” ancora maggiori!) ed un altro anti-Europa all’economia.
Mattarella ha salvato la faccia, ma di fatto, con la coda fra le gambe, ha fatto l’unica cosa decente che poteva fare;
Salvini e Di Maio sono i veri trionfatori del momento;
La Meloni, rientrata in extremis, samcisce ancora di più la sconfitta (e l’inutilità, ormai) di Berlusconi;
PD e Renzi sempre più fuori dai giochi.
Rispetto a questo articolo confermo tutto, tranne le lacrime e sangue che avevo previsto alla fine: probabilmente non interessa a nessuno mettere l’Italia sull’altare sacrificale, non siamo la Grecia, siamo troppo importanti (e ci sono troppi interessi economici in Italia, soprattutto stranieri, per buttare tutto in vacca).
Mia previsione: ci aspetta, lunedì, una settimana di toro in borsa; e il futuro dell’Europa sarà migliore di quanto si pteva prevedere fino ad ora.
Ah, dimenticavo: legge Fornero verrà abolita, chi è sui 60 si prepari che manca poco alla pensione…. 😉