Come alcuni sanno, mia moglie insegna alle medie. Nonostante una laurea conseguita a tempo di record e con una media da record (è l’unica persona che conosco che ha visto sul suo libretto solo 30 e 30 e lode, tranne un unico 29, all’ultimo esame, forse per togliersi lo sfizio di vedere che effetto facesse) rimase per oltre una dozzina d’anni senza lavorare. E, in assenza di un posto nella scuola, rimase determinata a non intrapprendere qualunque altra carriera che le avrebbe sottratto tempo alla famiglia e ai figli, convinta che questi vengono prima; insomma, pur avendone le capacità, decise che solo quello dell’insegnante era il lavoro che avrebbe fatto.
Adesso che, dopo lunga attesa, è riuscita nel suo scopo, rimango sempre affascinato nell’ascoltarla: sia per la passione e l’amore che si evidenza quando parla dei suoi ragazzini, ma anche per un aspetto forse più “prosaico” che a me affascina comunque: l’elogio della vacanza. Nonostante il suo lavoro le piaccia moltissimo, è una vera appassionata di vacanza, intesa come periodo di libertà, di cura degli interessi personali, lettura di libri (ne legge a dozzine), senza tutti gli impegni e i vincoli che l’organizzazione del nostro tempo impone.
Sì perchè se ripensiamo al significato etimologico del termine “vacanza“, dal latino vacare, questo non significa “ozio“, “non fare nulla“, ma “libertà da”, essere liberi da legami”, poter dare liberamente sfogo alle proprie passioni, ai propri desideri, alle proprie aspirazioni, appunto senza legami diversamente da chi in vacanza non è. E se fate una ricerca su questo blog, il termine “legame” lo trovate numerose volte, additato come uno degli elementi negativi della nostra vita, che limita il nostro sviluppo, il nostro libero evolverci, la nostra crescita, fisica ma soprattutto spirituale.
Ecco che la “vacanza” diventa il momento, il periodo, ma anche lo stato mentale ideale per poter compiere quell’evoluzione e quella crescita che, molte volte oppressi da mille legami di impegni, scadenze, orari, incarichi, posticipiamo ad altri tempi rimandando sempre il giorno in cui potremo veramente sviluppare le potenzialità che Dio ci ha dato.
Forse il Paradiso Terrestre era proprio questo: un posto, un tempo di vacanza, in cui ciascuno sviluppava i propri talenti, la propria creatività, senza i vincoli di orari, cartellini, scadenze e rate da pagare che oggi rendono la nostra vita simile a quella di polli in batteria, anzi noi stessi batterie utili al funzionamento del sistema come ben rappresentato nel fim Matrix.
Alberto complimenti sinceri per i post puntuali, aggiornati e scritti con tanta passione (..e che naturalmente seguo spesso).
Scusa la pignoleria, magari è solamente un pretesto inconscio per salutarti!, ma puoi togliere quella doppia “p” da intraprendere all’inizio di questo post? Non vorrei che lo leggesse la nostra Maestra..
Ciao
Non ci credo! 🙂 🙂 🙂 Il mio compagno di banco!!!! Carissimo, che piacere! (ma sei sicuro che vada una p sola? Ah già, quello bravo eri tu… 😉 )
Mi unisco alla richiesta di Stefano.
Quello del primo banco, che vi dava la polvere a entrambi e che voi chiamavate secchia.
😀
…mmmmm.. più “bravissimi” di me e Alberto alle elementari non ne ricordo.. ma che divertente questo “remember” in un sito così serio!
Ciao
Non svelare i nostri segreti Stefano!
PS ma sai che mi ricordo anche la nostra posizione, nel secondo banco?
PS 2 sai che l’anno scorso abbiamo fatto una rimpatriata con i compagni di classe della maturità, 29 anni dopo, ed è stato proprio bello? E farlo anche con le elementari? E nessuno dica perchè gli ho piazzato il mio a libro a tutti!!! 😉
Ihih..avevo letto il tuo post relativo alla Vostra bella rimpatriata..
Non svelerò nulla dei nostri segreti!
Io ricordo benissimo i due davanti a noi (non scrivo i nomi ma li so!) e ricordo le ragazze in fila tutte alla nostra destra..chiamate con amorevole provocazione “oche giulive” dalla mitica Maestra..
Porette..
Sinceramente: la cena mi terrorizzerebbe da morire, chissà se riuscirei a venire..aiuto…ma se c’è da vendere qualche libro….(scherzo!!!)
Ciao
Per vendere libri: questo e altro! (adesso è ufficiale: non mi inviterete, se farete una rimpatriata!!!! 🙂 )
Bello 🙂