Dopo tutte le anomalie sulla gestione degli incendi a Maui, nelle Hawaii, come evidenziato da Massimo Mazzucco o da JP Sears, entrambi riportati in questo post:
credo nessuno possa negare come ci sia stata la volontà, da parte di chi sta nelle stanze dei bottoni, di – quantomeno – approfittare dell’incendio per creare una situazione di ricambio di proprietà in un’isola riconosciuta come una specie di paradiso terrestre.
Ma sulle cause di questi incendi
non si può dire molto, o meglio non si poteva dire molto, fino a quando non è saltata fuori la foto di sopra, che riporta l’anomalia di una casa rimasta completamente intatta nonostante la devastazione di quanto le sta intorno (ingrandite pure la foto per vedere coi vosti occhi).
La casa appartiene ad una coppia, lui ex gestore finanziario in pensione, che l’ha comprata 10 anni fa e l’anno scoro l’aveva ristrutturata Vedi qui: https://www.npr.org/2023/08/24/1195331310/red-roof-house-fires-lahaina-hawaii
Volendole provare tutte si potrebbe pensare:
- forse la casa è ultra nuova e quindi molto più resistente agli incendi delle case del circondario?
(no, la casa è addirittura del 1925)
- forse la casa non è in legno come le altre?
(no, la casa è in legno)
E allora? Cosa può spiegare questa anomalia?
Beh, i proprietari hanno ristrutturato la caso l’anno scorso, e hanno realizzato il tetto in metallo ondulato (forse per creare una gabbia di Faraday che non permettesse alle onde elettromagnetiche di attraversare – – sembra che i proprietari fossero elettrosensibili).
Ah.
Però.
- Ma non c’era qualcuno che parlava di raggio della morte, una sorta di onda elettromagnetica focalizzata in grado di trasmettere altissima energia concentrata in grado di cuocere qualsiasi cosa a distanza, una sorta di “raggio- forno microonde”?
- E questi raggi, pur potentissimi, non sono bloccati da una semplice gabbia di Faraday (la classica voliera del canarino, per intenderci)?
- E questi raggi non sono ipotizzati essere sparati dal cielo, e quindi un tetto come quello di quella casa li renderebbe innocui per quanto sta sotto?
“A pensar male si fa peccato, ma ci s’azzecca”
“Quando hai escluso l’impossibile ciò che resta, per quanto improbabile, è la verità.” (Sherlock Holmes)
Pensate alle conseguenze:
- esistono persone che non si fanno scrupolo, per raggiungere i loro scopi, di uccidere, letteralmente bruciando vivi, uomini e donne, e anche bambini;
- se queste sono le persone che hanno il potere di bloccare la polizia, togliere l’acqua ai vigili del fuoco, bloccare le procedure ai gestore dell’energia elettrica, pensate che non possano anche controllare i govern, i ministeri della sanità, gli enti regolatori come l’EMA e l’AIFA?
- Se abbiamo le prove dell’aumento di mortalità dopo l’introduzione della campagna vaccinale per il cosiddetto covo19, come evidenziato anche dai dati dell’ufficio nazionale di statistica inglese, che fa vedere come l’aumento di mortalità sia riservato alle persone vaccinate, in misura proporizionale al numero di dosi ricevute;
- Se la stessa OMS è controllata da un solo uomo, Bill Gates, e dalle case farmaceutiche,
perchè continuate a non voler credere che queste cose sono accadute, quando vi mstriamo i fatti, i numeri e gli interessi in gioco?
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Un amico assicuratore mi scrive:
L’avevo vista. Credibilmente incredibile. Ho guardato I filmati “dal campo”, ed il fuoco ha viaggiato basso (lo si nota dalla cima degli alberi, ancora verde) sospinto da un vento incredibile e costante. La strada ha fatto da striscia tagliafuoco anche per la siepe a destra. La casa che si è salvata è quella con la maggior distanza dal fuoco ed il lato che non vediamo ha ricevuto sicuramente una bella cottura, non sufficiente però ad innescare il “flashover”. Il fuoco ha comportamenti strani anche all’interno di un capannone che va a fuoco. Trovi a volte isole incredibilmente intatte in mezzo alla devastazione. Non ultima, la vernice usata sul legno. La loro casa era particolarmente vecchia. Se è stata usata una vernice base calce (visto il colore) è un ottimo rivestimento ignifugo.
Cosa volete, io continuo a fare peccato, e a pensar male.
Aggiunta del 30 Agosto 2023
Anche David Martin lo dice.
Effettivamente le gabbie di Faraday sono menzionate come contromisure per difendersi da DEW
Spunti controinformativi a titolo integrativo. Prima parte.
1. “L’Amerika reale, non quella immaginaria di certi apologeti (o ciarlatani)”, Pungolo Rosso per SinistraInRete ,23 agosto 2023
Se si dà tempo al tempo, la realtà finisce in ogni caso per prevalere sulle narrazioni. Anche quando, come succede con gli Stati Uniti, le rappresentazioni falsificanti dello stato effettivo delle cose sociali possono godere di una oliata macchina mondiale di mistificazione. Ed è particolarmente significativo quando a dover fare i conti con la realtà, a doverla “confessare” per quella che è, sono proprio coloro che della pratica della mistificazione hanno fatto una professione.
Sicché abbiamo letto con vero gusto l’editoriale di ieri, 20 agosto, del direttore de la Repubblica, M. Molinari, uno dei più fanatici leccapiedi degli Stati Uniti in servizio permanente effettivo in Italia e, forse, nel mondo. Vale la pena trascriverne diversi passaggi, che tra l’altro ridicolizzano l’immagine di un’America invincibile padrona del mondo, corrente tra i “rosso”-bruni (o almeno tra i più fessi tra loro, i neofiti).
“Dallo sciopero degli attori di Hollywood alle proteste dei dipendenti degli aeroporti, della catena di Starbucks, dei guidatori dei camioncini dell’Ups e del personale degli hotel nella California del Sud, l’intera nazione è il palcoscenico di un’estate di proteste sul fronte del lavoro che è impossibile ignorare.
Per comprendere la genesi di quanto sta avvenendo bisogna leggere un recente studio dell’università della California (*) secondo il quale la povertà è diventata la quarta causa di morte negli Stati Uniti: uccide ogni anno centinaia di migliaia di cittadini [si muore di più solo per le malattie cardiache, il cancro e il fumo – n.]. Vi sono più morti per povertà che non per omicidi, malattie respiratorie, armi da fuoco e overdose di oppiacei. Questo perché su una popolazione di abitanti ben 112 milioni – ovvero un terzo – hanno redditi troppo bassi oppure, in 6,5 milioni di casi, vivono sotto il livello della povertà. Da qui l’impennata delle diseguaglianze perché se i profitti delle imprese incluse nella classifica di ‘Fortune 500’ nell’ultimo anno sono aumentati del 13%, raggiungendo 7,2 miliardi di dollari, almeno 52 milioni di americani hanno un salario di 15 dollari l’ora, o anche meno.
“Sono passati 14 anni e tre presidenti da quando venne varato l’ultimo aumento del salario minimo in America e questo spiega il perché di un aumento delle proteste anche contro le differenze di remunerazione fra chi aderisce a sindacati organizzati e no. È il tema della necessità di una maggiore giustizia economica che genera il volano di un dibattito aspro dove il bisogno di garantire il reddito dei ‘lavoratori poveri’ [perché messo tra virgolette? Si tratta realmente di lavoratori poveri – n. n.] si somma alla necessità di proteggere il clima per il semplice motivo che le diseguaglianze, il disagio molto spesso hanno a che fare con le conseguenze dei cambiamenti climatici: temperature eccessive, difficoltà di spostamento, inondazioni, distruzioni di case, perdite di occupazione sono sempre più spesso legate tra loro, frutto di un ambiente stravolto dal surriscaldamento delle temperature”.
Naturalmente Molinari vede già in campo la proposta in grado di sciogliere questo groviglio di contraddizioni esplosive senza farle esplodere: un “Green New Deal” con un “nuovo patto sociale tra governo, imprese e cittadini”. E qui il suddetto rientra di corsa nella sua abituale attività di mistificazione.
E’ appurato, infatti, che a tirar fuori gli Stati Uniti dalla Grande Depressione degli anni ‘30 non fu il New Deal, bensì la guerra mondiale. Così come è palese che il cd. “Green New Deal” costituisce un’ulteriore aggressione alla natura (di verde c’è solo la tinteggiatura di superficie). E soprattutto la condizione dell’Amerika 2023, al di là delle apparenze, non è comparabile con quella rooseveltiana, né lo è il mondo odierno che sempre più le contesta non solo l’egemonia (ormai morta e sepolta), ma anche il primato e il diritto ad un comando esercitato sempre più nella forma di guerre e sanzioni, le une più distruttive delle altre.
L’Amerika 2023 non è più, da decenni, la prestatrice di ultima istanza del 1945 in grado di inondare il mondo di anticipi, è un paese crescentemente infognato nei propri debiti.
Proseguimento:
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/26189-pungolo-rosso-l-amerika-reale-non-quella-immaginaria-di-certi-apologeti-o-ciarlatani.html
2. “The ‘Real’ America: 21.5% Unemployment, 10% Inflation, And Negative Economic Growth”,
by Tyler Durden for Zerohedge, 06/13/2018.
If honest numbers were being used all of our major economic numbers would be absolutely terrible. Of course we can hope for a major economic turnaround for America under Donald Trump, but we certainly are not there yet. Economist John Williams of shadowstats.com has been tracking what our key economic numbers would look like if honest numbers were being used for many years, and he has gained a sterling reputation for being accurate. And according to him, it looks like the U.S. economy has been in a recession and/or depression for a very long time.
Proseguimento:
https://www.zerohedge.com/news/2018-06-13/real-economic-numbers-215-unemployment-10-inflation-and-negative-economic-growth
Spunti controinformativi a titolo integrativo. Seconda parte.
1. “Hugh Smith: America Is Now A 3rd World Nation” by Tyler Durden for Zerohedge, 07/09/2018
I know it hurts, but the reality is painfully obvious: the USA is now a 3rd World nation.
Here are the core characteristics of dysfunctional but stable states that benefit the entrenched few at the expense of the many, i.e. 3rd World nations:
1. Ownership of stocks and other assets is highly concentrated in entrenched elites. The average household is disconnected from the stock market and other measures of wealth; only a thin sliver of households own enough financial/speculative wealth to make an actual difference in their lives.
2. The infrastructure of the nation used by the many is poorly maintained and costly to operate as entrenched elites plunder the funding to pad their payrolls, pensions and sweetheart/insider contracts.
3. The financial/political elites have exclusive access to parallel systems of transport, healthcare, education, etc. The elites avoid trains, subways, lenders, coach-class air transport, standard healthcare and the rest of the decaying, dysfunctional systems they own that extract wealth from the debt-serfs.
They fly on private aircraft, have their own healthcare and legal services, use their privileges to get their offspring into elite universities and institutions and have access to elite banking and lending services that are unavailable to their technocrat lackeys and enforcers.
4. The elites fund lavish monuments to their own glory disguised as “civic or national pride.” These monuments take the form of stadiums, palatial art museums, immense government buildings, etc. Meanwhile the rest of the day-to-day infrastructure decays in various states of dysfunction.
5. There are two classes that only interact in strictly controlled ways: the wealthy, who live in gated, guarded communities and who rule all the institutions, public and private, and the debt-serfs, who are divided into well-paid factotums, technocrat lackeys and enforcers who serve the interests of the entrenched elites and rest of the populace who own virtually nothing and have zero power.
The elites make a PR show of being a commoner only to burnish the absurd illusion that debt-serf votes actually matter. (They don’t.)
6. Cartels and quasi-monopolies are parasitically extracting the wealth of the nation for their elite owners and managers. Google: quasi-monopoly. Facebook: quasi-monopoly. Healthcare: cartel. Banking: cartel. National defense: cartel. National Security: cartel. Corporate mainstream media: cartel. Higher education: cartel. Student loans: cartel. I think you get the point: every key institution or function is controlled by cartels or quasi-monopolies that serve the interests of the few via parasitic exploitation of the powerless.
7. The elites use the extreme violence and repressive powers of the government to suppress, marginalize and/or destroy any dissent. There are two systems of “law”: one for the elites ($10 million penalties for ripping off the public for $10 billion, no personal liability for outright fraud) and one for the unprotected-unprivileged: “tenners” (10-year prison sentences) for minor drug infractions, renditions or assassinations (all “legal,” of course) and institutional forces of violence (bust down your door on the rumor you’ve got drugs, confiscate your car because we caught you with cash, so you must be a drug dealer, and so on, in sickening profusion).
8. Dysfunctional institutions with unlimited power to extract money via junk fees, licensing fees, parking tickets, penalties, late fees, etc., all without recourse. Mess with the extractive, parasitic bureaucracy and you’ll regret it: there’s no recourse other than another layer of well-paid self-serving functionaries that would make Kafka weep.
9. The well-paid factotums, bureaucrats, technocrat lackeys and enforcers who fatten their own skims and pensions at the expense of the public and slavishly serve the interests of the entrenched elites embrace the delusion that they’re “wealthy” and “the system is working great.” These deluded servants of the elites will defend the dysfunctional system because it serves their interests to do so.
The more dysfunctional the institution, the greater their power, so they actively increase the dysfunction at every opportunity.
The USA is definitively a 3rd World nation. Read the list above and then try to argue the USA is not a 3rd World nation.
Proseguimento:
https://www.zerohedge.com/news/2018-07-09/hugh-smith-america-now-3rd-world-nation
PS poichè un’immagine vale più di mille parole e allora vale la pena notare il grafico alla fine dell’articolo che riassume bene l’essenza del discorso appena fatto.
2. “Attenti all’America, quella vera: è povera, sola e disperata”, Marcello Foa, 21/8/15.
Confesso: sono stato, in gioventù, un grande ammiratore degli Stati Uniti. Poi, da inviato speciale, ho iniziato a girare questo grande paese in lungo e in largo ma non nelle solite, note grandi città – New York, San Francisco, Boston, Washington – bensì nell’America profonda, quella, noiosissima, mai battuta dai turisti e dove i giornalisti si recano solo se costretti dai loro direttori. Un paio di anni fa con la mia famiglia abbiamo trascorso le vacanze negli Usa; lasciammo la Grande Mela per addentrarci nello Stato di New York, su verso Albany e Catskills Mountains, sedotti dalla descrizione, letta sulle guide turistiche, dei tipici, deliziosi villaggi, simbolo di una vecchia America. Bastarono poche decine di chilometri per restare sconcertati: i villaggi erano davvero vecchi ma tutt’altro che deliziosi. Erano angoscianti, costellati di case derelitte e talvolta piegate su se stesse; viaggiavamo su strade piene di buche da cui spuntavano erbacce che nessuno strappava più da tempo e intorno a noi vedevamo solo povera gente. I più fortunati vivevano in baracche di legno, gli altri vagavano trascinando i propri cenci nei carrelli della spesa.
Scoprimmo, allora, l’altro volto dell’America, quello che i turisti non vedono mai sulla Fifth Avenue o nel centro di San Francisco, ed è un’America molto più numerosa di quanto si immagini, isolata, ignorata da tutti, abbandonata a se stessa. Usa, poveriCapii allora che erano veritiere le denunce di un commentatore molto coraggioso l’economista Paul Craig Roberts; non uno qualunque, ma uno dei principali collaboratori del presidente Reagan, docente universitario, pluripremiato. Craig Roberts sostiene che parte dei dati concernenti gli Usa, a cominciare da quelli sulla disoccupazione, non sono attendibili, in quanto manipolati alla fonte.
Proseguimento:
https://www.libreidee.org/2015/08/attenti-allamerica-quella-vera-e-povera-sola-e-disp
Spunti controinformativi a titolo integrativo. Terza ed ultima parte.
1. Jack Ma a Davos, al World Economic Forum , 2017.
Cos’ha detto l’uomo che fattura 1000 miliardi di dollari vendendo di tutto a 600 milioni di acquirenti in Cina e in Asia? È sembrato contrattaccare rispetto alle accuse trumpiane alla Cina: “Non siamo stati noi a rubarvi il lavoro. Le aziende americane si sono arricchite immensamente tenendosi la proprietà intellettuale e la tecnologia, e mollando la manifattura a Cina e Messico”: innegabile. Ma è proprio quello che dice Trump! “Dove sono finiti quei soldi? 4,2 triliardi sono andati a finanziare 13 guerre all’estero. 19,2 triliardi sono stati bruciati da Wall Street nella crisi del 2008”: come negarlo? Ma Trump dà la colpa di questi sperperi a Obama! “Cosa sarebbe successo se voi li aveste investiti in industria, educazione, infrastrutture? Quando ero un professore squattrinato in Cina, un cercapersone costava 8 dollari al produttore, e 250 al consumatore. Ibm e Microsoft facevano più utili delle più 4 più grandi banche cinesi messe insieme: che fine hanno fatto quei profitti? Facile: i paperoni di Silicon Valley e Wall Street che ora piagnucolano sulla vittoria di Trump li hanno portati in paradisi fiscali, o bruciati nella turbofinanza”
Riferimento:
https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2017/1/24/geo-finanza-jack-ma-e-gli-assist-cinesi-a-trump/744093/
2. “Gli Usa non sono una democrazia ma un’oligarchia”. Uno studio di Princeton , L’Antidiplomatico, aprile 2014
Da uno studio – “Testing Theories of American Politics: Elites, Interest Groups, and Average Citizens” – condotto da Martin Gilens della Princeton University e Benjamin I. Page della Northwestern University emerge che gli Stati Uniti non sono una democrazia, ma un’oligarchia.
“Nonostante l’apparente forte supporto empirico in precedenti studi per le teorie della democrazia maggioritaria, le nostre analisi suggeriscono che la maggioranza del pubblico americano in realtà ha poca influenza sulle politiche che il nostro governo adotta. Gli americani godono di molte caratteristiche centrali per una governance democratica, quali elezioni regolari, la libertà di parola e di associazione. Ma noi crediamo che se le politiche continueranno ad essere dominate da potenti organizzazioni imprenditoriali e un piccolo numero di ricchi americani, la democraticità della società americana è gravemente minacciata”.
L’indagine prende in esame le politiche americane adottate dal 1981 al 2002 e, commenta Mike Krieger su ZeroHedge, si può solo immaginare come le cose siano peggiorate dopo la crisi finanziaria del 2008. Dallo studio è emerso che anche quando l’80% della popolazione era favorevole ad una particolare politica, questa indicazione è stata seguita solo il 43% delle volte. Questo trend è stato evidente nel caso del piano di salvataggio delle banche nel 2008, appoggiato solo dal 23% per cento degli americani, e che ha avuto luogo ugualmente.
L’analisi indica che le élite economiche e i gruppi organizzati che rappresentano gli interessi commerciali hanno un impatto sostanziale sulla politica del governo degli Stati Uniti, mentre i cittadini medi e i gruppi di interesse di massa hanno poca o nessuna influenza sulle decisioni politiche. Le prove indicano chiaramente che la maggior parte dei gruppi di interesse americani e i lobbisti rappresentano imprese commerciali o professionisti. Pochi sono i gruppi che rappresentano i poveri o anche gli interessi economici dei lavoratori comuni, soprattutto ora che il movimento operaio degli Stati Uniti si è notevolmente indebolito.
I risultati del rapporto evidenziano l’esistenza di tre “volti del potere” e si concentrano soprattutto sui primi due. Il primo volto è la capacità degli attori di modellare i risultati delle politiche su questioni controverse, il “secondo volto” del potere è la capacità di modellare l’agenda delle questioni che i politici considerano. I risultati parlano meno chiaramente al “terzo volto” del potere: la capacità delle élite di plasmare le preferenze del pubblico. Sappiamo che i gruppi d’interesse e gli stessi responsabili politici spesso dedicano notevoli sforzi a plasmare l’opinione pubblica.
Il rapporto contiene “preoccupanti notizie per i sostenitori della democrazia “populista”, che vogliono che i governi rispondano principalmente o esclusivamente alle preferenze politiche dei cittadini”. Negli Stati Uniti, i risultati dell’analisi indicano, che la maggioranza non governa – almeno non nel senso del determinare i risultati delle politiche. Quando la maggioranza dei cittadini non è d’accordo con le élite economiche e / o con gli interessi organizzati, generalmente perde. Inoltre, a causa della forte polarizzazione del sistema politico degli Stati Uniti, anche se una grande maggioranza di americani si dice favorevole ad un cambiamento di politica, in genere non lo ottiene.
Riferimento:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-gli_usa_non_sono_una_democrazia_ma_unoligarchia_uno_studio_di_princeton/6_7615/
Breve commento finale
Un’oligarchia predatoria a briglie sciolte come quella statunitense pur di fare soldoni a palate fa guerre sia all’esterno contro altre popolazioni che all’interno contro la propria popolazione e non va mai sotto processo perché i media maistream occidentali gli reggono il moccolo dalla mattina alla sera, that’s it!
PS Alberto Bagnai, quando ancora era solo Prof universitario di politica econonica e finanziaria e teneva aggiornato il suo Blog Goofynomics, in un tweet diceva caustico riferendosi alle oligarchie statunitensi ( si parlava di democrazia e un giornalone statunitense faceva la lezioncina propagandistica ) : ” Mi dispiace, ma voi siete solo dei predatori!”, poi quando diventò senatore legaiolo muto come un pesce, mai una battuta fuori posto sulle oligarchie fameliche guerrafondaie USA e per giunta si da ancora delle arie da gran intellettuale, incredibile ma vero!
Integrazione interessante.
1. “HAWAII ► A Lahaina è stato usato il GIS come arma?
Programma “clicca e distruggi” per una “riqualificazione sostenibile””, di Sasha Latypova, 28 agosto 2023, traduzione in italiano a cura di Voci dalla Strada, 26 settembre 2023
Queste informazioni provengono da un collaboratore anonimo. Descrive le prove del GIS (Geographic Information System) dell’estrema precisione e selettività dell’incendio di Lahaina. Indica anche i piani per spostare potenzialmente tutti i residenti a basso reddito dalle loro proprietà e portarli in un campo di concentramento, ops!…una città di 15 minuti.
Il sistema GIS è un sistema informatico per l’acquisizione, l’archiviazione, il controllo e la visualizzazione di dati relativi a posizioni sulla superficie terrestre. I GIS possono mostrare molti tipi diversi di dati su un’unica mappa, come strade, edifici e vegetazione. Ciò consente di vedere, analizzare e comprendere più facilmente modelli e relazioni. Il governo degli Stati Uniti dispone di tutti questi strati di dati in modo estremamente dettagliato per tutte le aree sviluppate del Paese.
Proseguimento:
https://www.vocidallastrada.org/2023/09/hawaii-lahaina-e-stato-usato-il-gis.html#more
1A. La versione originale in inglese:
https://sashalatypova.substack.com/p/lahaina-incident-in-depth-discussion/comment/40597234
2. Aggiornamento integrativo.
“Comments from a reader about The Department of Hawaiian Home Lands”, by Sasha Latypova, 24 Septmber 2023
PS chi è Sasha Latypova:
https://substack.com/@sashalatypova
3. Super grandioso articolo di Sasha Latypova tradotto in italiano che rimane un Evergreen, eccolo arriva!
https://byebyeunclesam.wordpress.com/2023/03/03/il-dipartimento-della-difesa-degli-stati-uniti-ha-controllato-i-vaccini-covid-fin-dallinizio-nellambito-di-un-programma-di-sicurezza-nazionale-hanno-mentito-per-tutto-il-tempo-non-sono-mai/