Argomento del giorno: esiste libertà di stampa in Italia?
Il rapporto di Reporters sans frontiers non ci colloca affatto bene: cinquantaduesimi (eravamo settantasettesimi nel 2016) nella graduatoria mondiale sulla libertà di informazione e di stampa. Ma, a rincarare la dose, la colpa è veramente di Grillo, che con le sue accuse avrebbe intimidito o spaventato i giornalisti, e quindi sarebbe lui, il denunciatore della assoluta parzialità della stampa in Italia, a doversene assumere la colpa?
Tralasciamo quest’ultima accusa, che mi sembra una assurdità, della serie del bue che dà del cornuto all’asino, strumentale proprio a coloro che, dalle accuse di cattiva stampa vogliono difendersi (“Colpa tua! Siccome ci minacci, non possiamo dire la verità!”), anche perchè ha ben risposto Beppe Grillo dal suo blog.
Ma il problema non è banale. Il problema dell’assenza dei cosiddetti “editori puri“, non tanto perchè hanno la coscienza a posto ma perchè fanno solo quello di mestiere (e non automobili, farmaci, petrolio, armi, ecc.) o perchè non hanno tessere di partito o affiliazioni a società più o meno segrete, è un problema vero. Eh sì perchè se non fate solo quello di mestiere, ma i soldi vi arrivano da qualche altra parte, potreste avere la tentazione di mettere in secondo piano la Verità e mettere al primo posto il portafoglio.
Il portafoglio. Possibile che non ci sia nessuno che sia così superiore, così incorruttibile, da preferire la verità al portafoglio? Dipende, dico io. Se avete tanti soldi, o tanto tempo libero, o entrambe le cose, potete anche fregarvene del portafoglio e dell’utile immediato, e dire sempre e comunque la verità, anche se scomoda, e anche se vi attira nemici. Ma se dovete mantenere una famiglia, pagare un mutuo o un affitto, e non riuscite a mettere insieme il pasto con la cena, difficilmente la verità sarà il vostro primo pensiero, quando vi alzate la mattina. Prima si dovranno sfamare i pupi.
Per questo deve essere rivalutato il web. Questa ragnatela di persone che, più o meno per volontariato, più o meno a tempo perso, raccoglie, riporta, confronta, analizza informazioni di diverse provenienze. Ci sono dei rischi? Certo! C’è la possibilità di infiltrazione? Eccome no! Anzi, è sempre in agguato; proprio per screditare il web, uno dei sistemi più efficaci è quello di inquinare il panorama di notizie offerte, inserendone alcune spudoratamente false per poi mettere sul patibolo tutto quanto, facendo di ogni erba in fascio (e buttare il bambino con l’acqua sporca).
Per questo serve molta attenzione e discernimento. Ma il grado di libertà che può offrire chi veramente non ha nulla da perderci, perchè nulla ci guadagna, è impagabile. I compagni di strada che non ci sono più, come LoSai, come Stampalibera, non hanno fallito, anzi, hanno dato il loro contributo per un po’, ora sostituiti da altri, ma il loro lavoro non è andato perso: ha generato nuovi autori, contribuito a formare nuovi blogger, nuove prime linee che hanno dato il cambio ad altre: siamo un esercito dalle infinite riserve.
Ma la carta stampata allora, i giornali, servono ancora? Interessante la posizione di Marco Travaglio nel video che riporto sotto.
In sintesi, lui sostiene:
- Le informazioni che girano sul web sono solo riportate, mai nuove.
- A creare le nuove notizie ci pensano solo i giornali.
- L’informazione libera e gratuita, non esiste.
Sul primo punto potremmo anche essere parzialmente d’accordo, anche se in realtà questo organismo “multicefalo” che si chiama web fa, tramite migliaia di blogger che involontariamente e senza saperlo collaborano, una operazione preziosissima: il filtro e la ripresa di notizie interessanti, con arricchimento di collegamenti, contenuti, opinioni. E scusate se è poco.
Sul secondo punto Travaglio fa l’esempio della notizia sulla tesi di dottorato del ministro Madia, che era stata parzialmente copiata, asserendo che quel pezzo giornalistico è frutto dell’opera di una collaboratrice (de Il Foglio) che per due mesi si era occupata solo di quello. E ne conclude Marco Travaglio, che de Il Foglio è direttore, che nessun blogger, nessuna persona che non potesse avere la garanzia di uno stipendio sicuro avrebbe potuto permettersi di dedicarsi anima e corpo, per due mesi, a questa unica indagine. Ergo, grazie a Dio che ci sono i giornali, sennò l’informazione sarebbe a remengo.
Sul terzo punto: ancorchè non particolarmente professionale (ma non è mica sempre vero) l’informazione del web, in realtà lo è: libera e gratuita (con buona pace di chi mi dice, quando collego i miei articoli su Facebook, che ci guadagno con i click)
Non dico che non ci sia del vero in quello che scrive. Ma mi rimane il dubbio che, per un articolo interessante, per una “chicca” trovata da questa giornalista ce ne siano altre 10 che, per convenienza o per non pestare piedi potenti, un giornale non può o non vuole dare, e il web sì. Una informazione corretta sui vaccini, o sul signoraggio, o sulle scie chimiche, o sull’11 settembre, su un giornale cartaceo io non l’ho mai vista. E non sarebbe costata un granchè.
Quindi, finchè ce lo lasciano fare, continuiamo con la nostra opera di informazione alternativa. Finchè ce lo lasciano fare.
https://youtu.be/I5MFillViEI
giustamente Alberto scrive : “una informazione corretta sui vaccini, o sul signoraggio, o sulle scie chimiche, o sull’11 settembre, su un giornale cartaceo io non l’ho mai vista. E non sarebbe costata un granchè.”
A 21,28 del video Travaglio afferma che le fake news delle testate giornalistiche e delle televisioni sono molto più potenti di quelle di internet perchè i siti bombardano di informazioni contradditorie che alla fine si elidono e che per smontarle ci vogliono giornalisti professionisti.
Ritengo che non sia, fortunatamente, sempre così. Basti pensare, ad esempio, alle informazioni date dai giornali e televisioni sulla cosiddetta influenza suina.
Nell’articolo pubblicato dal giornale “La Stampa” del 19/9/2009 dal titolo “L’influenza A (suina) farà 12mila vittime” il virologo Fabrizio Pragliasco scrisse:: “ In Italia ci saranno circa 12 milioni di casi…Ci si attendono dunque tra i 12mila e i 90mila morti”. Ma le notizie divulgate su internet hanno ridimensionato la propaganda terroristica delle testate giornalistiche e delle televisioni e consentito alle persone una maggior comprensione delle connessioni spesso esistenti tra sanità e interessi economici e delle vere cause delle epidemie. Dal libro “Oligarchia per popoli superflui” un commento qui riportato:
https://www.ingannati.it/2013/10/06/pandemie-perche-non-siamo-disposti-a-credere-a-tutto/
“La resistenza è iniziata, a molti livelli, anche simbolici, magici; ed è andata ben oltre il movimento ribellistico del movimento No Global. Gli affioranti piani per una vaccinazione obbligatoria di massa contro la cosiddetta influenza suina danno slancio a tali iniziative, a misura che si diffondano, soprattutto via internet, rapporti sulla dubbia pericolosità della malattia (inferiore alla comune influenza), su possibili effetti nocivi programmati del vaccino e sull’enorme business delle multinazionali che lo producono, legalmente garantite da eventuali risarcimenti per danni alla gente”.
Concordo.
Esiste una sorta di “sistema immunitario” del corpo “web” che tende ad incistare ed espellere le notizie false (non sempre, non subito, ma per lo più funziona). Per la TV molti anziani continuano invece a ripetere il mantra: “L’ha detto la TV….”
E quando non te lo lasceranno fare, si spegne tutto?!?
Coloro che vogliono impadronirsi dell’impero con l’azione ho visto che sono caduti nell’imbarazzo.
Non si può foggiare il vaso spirituale dell’impero. Chiunque lo foggi, lo rovina. Chiunque lo trattenga, lo perde.
Perciò il Santo non fa niente, e così non rovina niente; egli non trattiene niente, e così non perde niente.
Poiché gli esseri sono ora avanti, ora indietro; ora respirano piano, ora ansimano con violenza; ora sono forti, ora sono preoccupati; ora cominciano, ora decadono.
Per questa ragione il Santo evita un’enfasi troppo grande; evita di prodigarsi; evita ciò che è eccessivo.
… era un modo di dire, per concludere con una suggestione evocativa… 😉
Un sincero grazie da parte mia, Alberto, per la continua opera di ricerca e divulgazione della Verità.
🙂