Se si guarda alla società odierna, senza le opportune “lenti” costituite dalla conoscenza dei meccanismi occulti di produzione del denaro, si rischia di non capirci nulla. E di aumentare il desiderio di delega ai “professoroni“, ai “bocconiani“, a questi esperti che, oltre all’apparenza di saggi e seri studiosi, non sono in grado di produrre nulla di diverso da nuove tasse e nuovi tagli allo stato sociale. Delega che, a chi ci comanda, fa piacere, perchè così possono avere le mani libere e fare e disfare senza preoccuparsi di dover rispondere a qualcuno del loro operato. Tanto non capirebbero!
In effetti, da una parte, assistiamo a:
- fallimenti
- imprenditori che si suicidano
- impiegati che perdono il posto
- giovani che non trovano lavoro o al più trovano sotto-impieghi (call-center e simili)
- comuni che non hanno più neanche i soldi per fare la manutenzuione ordinaria
- imprese che non pagano più i fornitori o li pagano con ritardi enormi
- tasse sempre più alte, eppure incapaci di limitare il debito pubblico
- tutta l’economia sotto scacco del debito: scoperti di cc, mutui, fidi, castelletti; imprenditori che non hanno la più pallida idea di come e quando pagheranno.
D’altra parte, sembra innegabile che siamo in un periodo storico estremamente ricco.
- Mai la tecnologia era stata così avanzata.
- Mai avevamo avuto le possibilità che abbiamo oggi: comunicare e videochattare con amici e parenti che stanno dall’altra parte del mondo.
- Mai le informazioni hanno potuto viaggiare così veloci, aiutandoci a migliorare la nostra vita, ad imparare di più su come mangiare, come curarci, come consumare in maniera intelligente.
- La produzione di cibo al mondo supera del 50% le esigenze reali (un terzo di tutto il cibo prodotto al mondo viene semplicemente gettato).
- La disponibilità di case in Italia è superiore alle esigenze (si stima in un 20% degli alloggi sfitti in Italia).
- Con il fotovoltaico si può aumentare la % di energia che non richiede il consumo di combustibili fossili e diventare, almeno parzialmente, indipendenti;
- un approccio diverso al problema dei rifiuti può trasformarli in fonte di energia, anzichè in costo inevitabile;
e così via.
Ma, allora, come si conciliano queste due visioni? Siamo ricchi o poveri? Alcuni sono ricchi e altri poveri? Quale è la verità?
La verità la si capisce solo capendo il meccanismo di creazione del denaro. Come ho già scritto in questa nota :
Immaginate una variante del monopoli: i soldi che vengono dati ai giocatori all’inizio del gioco sono prestati, e i giocatori devono, ad ogni giro, restituirne il 10%. Evidentemente, nonostante magari qualcuno, fra i giocatori, riuscirà a ripagare il debito e gli interessi associati, i giocatori, nel loro complesso, non potranno restituire i soldi prestati inizialmente più gli interessi: semplicemente perchè sul tavolo di gioco questi soldi non ci sono.
Ma se questo si ignora, sarà evidente che tutti si affanneranno a cercare di restituire i soldi, togliendosi gli uni con gli altri, cercando ogni mezzo possibile per non essere costretti a cedere tutti i propri beni ipotecati, alle banche. E così non si pagheranno i fornitori, le imprese falliranno, si aumenterà la disoccupazione, i consumi diminuiranno, e ulteriori imprese diminuiranno, in un circolo vizioso senza fine. E i politici, senza capire nulla, si continueranno a contrapporre (per finta) sostenendo gli uni l’austerity, come unico mezzo per eliminare il debito (che invece non è neanche lontanamente ripagabile, dal punto di vista matematico), gli altri sostenendo l’aumento della liquidità nel sistema (ancora una volta a debito, rimpinguando questa spirale senza fine).
Guardiamo la realtà.
Disoccupati da una parte. Un sacco di cose buone ed utili alla collettività da fare, dall’altra. Ma questa domanda e questa offerta non si incontrano. Sono come due gruppi separati da un profondissimo canyon. Quanto profondo? Profondo quanto il nostro debito pubblico, che continua sempre ad aumentare. Ma quando qualcuno comincerà, anche a livello comunale, a dimostrare che quella frattura, quella distanza non aveva ragione d’essere, e comincerà a gettare un ponte in mezzo, tutti si renderanno conto di quanto stupidi siamo stati ad utilizzare un sistema così inefficace.
Osservando ogni ambiente in cui mi muovo, noto sempre più spesso che la tecnologia tanto osannata e ricercata toglie posti di lavoro reali.
Al supermercato per non fare la coda alla cassa gestita dalla cassiera ci si sposta in quella in cui si fa da soli, per avere lo sconto dal benzinaio ci si serve da soli, per non fare la coda in autostrada si paga con bancomat o telepass, per non perder tempo in banca gestiamo tutto tramite internet oppure compriamo oggetti ordinandoli in rete che costano meno perché con meno personale dipendente, spingono sempre più con l’illusione dello sconto a fare a meno ,sempre più, di personale dipendente,
ATTENZIONE!
Questa situazione mi ricorda molto il periodo in cui aprivano i primi supermercati: i prezzi erano molto ribassati rispetto al piccolo negozio a gestione familiare (alimentare e non)che nel tempo ha chiuso i battenti.
Controllando la differenza di prezzo oggigiorno si scopre che non è così dissimile tra i due tipi di distribuzione.
Ci piace moltissimo fare i fighissimi “moderni” con la tecnologia senza accorgerci che “bruciamo” posti di lavoro per i nostri figli!
Quasi nessuno si sta accorgendo di questa infida e pericolosissima tendenza, stanno bruciando numerosissimi posti di lavoro, ad un politico chiederei come intendono aumentare i posti di lavoro viste queste premesse.
Come sempre facciamo le cose senza usare il nostro cervello.
Triste no?!? 🙁
comincio’ con caino che ammazzo’ abele finira’ con molti caini che ammazzano gli attuali abele da dove il male? se non si mette la presenza di satana nella nostra quotidianeta’ non possiamo capire come si puo’ arrivare a tanto meno male che proprio oggi il santo padre ha parlato di resurezione se no ci sarebbe da disperare se poi penso a quello che spendiamo per gli armamenti vorrei scendere dal mondo
Un brillante studioso di monetarismo ed anche titolare di un site di studi monetari, Marco Saba, commentando il fatto che le banche, nelle loro scritture contabili, mettono nel passivo patrimoniale, quel che invece dovrebbero iscrivere nella colonna dei profitti (del conto economico); ebbene Marco Saba dice che le spese maggiori che sostengono le banche sono quelle necessarie a mantenere nell’ignoranza la popolazione rispetto alla loro vera attività. Ecco dunque che hanno tutto l’interesse ed i mezzi economici ovviamente per mettere in scena un teatro di giornalisti, di professoroni “bocconiani”, di impiegati mooolto eleganti, con scarpe e facce lucide, con l’allestimento di dibattiti televisivi dai contenuti surreali come quelli della vignetta in alto, o la produzione di articoli complicati semi volutamente incomprensibili.
Ebbene per quanto possa apparire incredibile per la mente degli appassionati studiosi di reality shows e di calcio, ebbene, tutto questo è soltanto una cortina di copertura per mantenere nascosta la verità: La quale, se fosse conosciuta si trasformerebbe in un grave danno per questa conventicola di parassiti di lusso, di saccheggiatori degli strati più deboli della popolazione, nonostante tutta la pose. Maledette carogne. Iddio renda loro quel che meritano: nè più nè meno.