Se date un’enciclopedia ad uno che non sa leggere, la grande quantità di informazioni in essa contenute non serviranno ad un granchè. Allo stesso modo, se non si conoscono

  • i meccanismi di creazione del denaro,
  • che a loro volta determinano la distribuzione della ricchezza,
  • che a sua volta stabilisce chi detiene il potere,
  • e influenza l’informazione e la storiografia,

non serve ad un granchè studiare storia per tanti anni sui banchi di scuola. Se si ignorano i meccanismi di creazione del denaro, moltissime cose restano oscure, se ne ha una visione parziale e, il più delle volte, fuorviante. Ad esempio nella nota “A cosa serve la moda?” abbiamo visto come il meccanismo di creazione dello standard, della regola, del confine fra chi è IN e chi è OUT serve non tanto ad imporre il rinnovo del guardaroba quanto alla definizione di meccanismi di discriminazione e divisione utilissimi alla gestione del potere.

Anche sulle guerre possiamo dire di non aver capito niente, quando le studiavamo a scuola. Se avete figli, e andate a rileggere i loro libri di storia,vedrete che le descrizioni dei meccanismi che portano allo scoppio delle guerre sono tutt’altro che esplicite, il più delle volte generiche e per niente chiare. Viene spesso usata una forma impersonale (“si venne a creare la situazione in cui…”), evitando (non so se in buona fede o no) di spiegarne i motivi profondi.

Anche sulle recenti guerre (Irak, Afghanistan, Libia) l’informazione che abbiamo ricevuto è stata tutt’altro che esaustiva e corretta, il più delle volte appositamente fuorviante. Ma perchè si fa una guerra? Il motivo più semplice e ovvio (ma che sarebbe meglio non esplicitare troppo, altrimenti tanti saluti alla democrazia, alla nostra presunta civiltà superiore, ecc. ecc.) è che esiste uno stato, una nazione, che ha risorse che fanno gola ad un’altra nazione. E, come ha ben spiegato John Perkins nel suo “Confessioni di un sicario dell’economia“, quando non si riescono a corrompere i governanti di quella nazione che ci daranno la possibilità di rubare quelle risorse si passa all’omicidio mirato; se anche questo è troppo difficile da realizzare (come nel caso di Saddam Hussein) si passa all’attacco militare.

In qualche caso la “risorsa” di cui appropriarsi può essere più sottile, come nel caso dell’Afghanistan, dove l’attacco è funzionale all’accerchiamento militare dell’Iran (guardate la cartina sotto); oppure la necessità di sbarazzarsi di un personaggio che, con le sue proposte in campo monetario (la proposta di una valuta pan-africana sganciata dai legacci della World Bank e dell’International Monetary Fund) o in altri settori a carattere strategico (lancio di satelli per le telecomunicazioni a gestione interamente africana) davano particolarmente fastidio (il caso della Libia).

Esistono però anche altri “utili” di guerra.

  1. l’aumento del debito. Probabilmente nessun’altra azione umana ha il potere di far aumentare il debito di una nazione come la guerra. Anche perchè in guerra non si deve certo lesinare sulle spese. E, come abbiamo visto, l’aumento del debito non può che far piacere a chi del debito altrui fa il proprio utile (e che utile!). E questo da solo sarebbe un motivo sufficiente ad impedire per legge, nell’organizzazione della nostra società (il vero compito della politica) che ci sia chi si arricchisce sul debito degli altri. Una vera e propria stortura satanica che, nel “buio” medioevo, era vietata (tanto che gli unici che praticavano l’usura erano gli ebrei).
  2. l’eliminazione del dissenso. Mentre in tempi di pace, almeno sulla carta, il dissenso fa parte della normale dialettica democratica, in guerra il dissidente surge al rango di disertore, dalla parte del nemico; per questo è più facilmente perseguibile, zittibile, incarcerabile.
  3. una guerra particolarmente devastante può essere l’occasione per riazzerare i conti, impedendo così quel risveglio delle coscienze che sta avvenendo, quando ormai ci si sta rendendo conto che un sistema basato su un debito che non può essere matematicamente ripagato non può durare. E una presa di coscienza del genere può dare molto fastidio a chi, da secoli, sulla creazione del debito sta prosperando, sottraendo il Creato al resto dell’umanità.

Conclusione: apriamo gli occhi al problema della creazione della moneta debito.

La caduta del castello di carte (è proprio il caso di dirlo) verrà da sè.

Iran_and_US_bases

Ufficiale! Sono gli iraniani che vogliono la guerra! Guardate dove hanno posizionato il loro territorio, proprio in mezzo alle nostre basi militari!