Il bravo giardiniere sa quali piante curare e come. Sa quali necessitano di più acqua, e quali meno; quali amano l’esposizione diretta al sole e quelle che invece stanno bene anche un po’ più in ombra, quali sono quelle che vanno potate (e quando e come) e le erbacce infestanti che invece vanno estirpate.

Nella nosta vita dovremmo imparare l’arte del giardiniere. Se vogliamo una vita bella, piena, utile, gratificante, non possiamo ignorare che il nostro giardino sarà come noi lo vogliamo, come noi lo curiamo. Non si tratta di fortuna o sfortuna: in qualunque posto si capiti, con qualunque compagno di viaggio, si può operare per abbellire, ordinare, impreziosire, pulire.

Incontro un sacco di gente che ignora questa regola semplicissima. Inavvertitamente, forse per abitudine, forse per cattiva educazione, annaffia le piante sbagliate, e lascia morire di sete quelle giuste. Persone magari anche non cattive, che però si lasciano  distrarre un po’ troppo dalle osservazioni, dalla critica, dal mettere il dito sulle cose negative che gli capitano.

Abbiamo già visto  questi concetti almeno in due esempi queste pagine:

  1. In questo video Jim Carrey dice benissimo: I nostri occhi non sono soltanto visualizzatori della realtà: sono anche (e soprattutto, aggiungerei io) proiettori sulla realtà“. Proiettori di cosa? (gli amici tecnici che conoscono la realtà aumentata capiscono benissimo di cosa sto parlando) Proiettori di uno script, di una sceneggiatura pre-definita della nostra mente. Che proietta le cose che ha dentro, a modo suo, e nell’osservare e vedere il male anche dove non c’è, o ce n’è poco, lo alimenta, gli dà energia, forza, lo fa crescere e mettere radici solide.
  2. In questa conferenza l’ottimo Gary Null racconta di un esperimento, durato alcuni anni, con un gruppo di persone malate, di tutte le malattie possibili. Dopo gli esperimenti con i topi “sopravvissuti” alle esperienze di laboratori (lui prendeva i topini destinati alla soppressione e li faceva vivere addirittura più a lungo dei topi normali), era passato alle persone, per dimostrare l’importanza dell’alimentazione e dello stato d’animo sulla salute delle persone. Ed un particolare mi aveva colpito, ascoltando questo racconto: mai, e poi mai (e ripeto: mai) a queste persone era consentito parlare delle loro malattie. Mai neanche menzionarle una volta soltanto. Immaginate da soli i risultati.

Allora, sapete adesso cosa dovete fare per una vita bellissima, Non date acqua, energia, forza, a nulla che crea divisione, malcontento, rabbia. Non alimentate nessun pensiero, nessuna osservazione critica. Non concimate le erbacce infestanti. Fate molta attenzione ai pensieri che coltivate: siete voi che ci dovrete vivere, poi, in quel giardino.