A seguito della pubblicazione del post precedente (“Elogio del bel gesto”) su facebook, è seguita una polemica con un tal Carlo che di fatto mi ha ripreso perchè sarei sceso nella cosiddetta “apologia di reato”. Il suo ragionamento, che potete leggere su Facebook, è più o meno questo: siccome Simone di Stefano ha compiuto un atto illegale, giusto che vada punito e perseguito a norma di legge. Siamo in una democrazia, che diamine! E quindi le cose si fanno nel rispetto delle leggi; se queste leggi non ci vanno bene, possiamo (proprio perchè siamo in una democrazia) adoperarci perchè tali leggi vengano cambiate.
Il ragionamento non farebbe una grinza, di per sè, se non fosse che, portato alle sue estreme conseguenze, questo modo di ragionare porterebbe a giustificare qualunque mascalzonata, qualunque porcata, purcè condotta “nel rispetto delle leggi“. E qui si apre un importante capitolo. Abbiamo già detto altre volte che, purtroppo, non si può fare l’equivalenza fra “morale” e “legale“: è legale uccidere un bambino nel momento in cui è più indifeso, ma per me è altamente immorale; i nostri soldati che vanno in Afghanistan, se rispettano le cosiddette regole di ingaggio, possono, in maniera assolutamente legale, uccidere, ma questo per me non è morale; il rilascio della bomba atomica su Hiroshima avvenne sicuramente nel rispetto della legalità, ma qualcuno mette in dubbio il fatto che si sia compiuta una atrocità senza precedenti nella storia dell’umanità? E così via, si potrebbe continuare a lungo.
Se si ripensa poi alla nostra storia, e ai partigiani tanto esaltati, appliando lo stesso ragionamento del sig. Carlo questi avrebbero sbagliato, a comportarsi come si sono comportati, perchè stavano andando contro la legge del tempo. Mi si obietterà che allora si era in guerra, ed era “chiaro a tutti” che chi ci governava stava commettendo un sopruso, e che tale uscita dai ranghi oggi non avrebbe lo stesso significato. Ma ne siamo proprio sicuri?
Se pensate che, con la complicità di chi ci governa e dei mezzi di informazione:
- Stanno inquinando i nostri cieli, l’aria che respiriamo, la nostra acqua (Napolitano sulle schie chimiche: “Non posso farci niente”);
- Stanno alterando la Vita stessa con gli OGM;
- Ci stanno derubando della nostra vita e della nostra dignità, grazie ad un debito sempre crescente e matematicamente irripagabile;
- Ci portano in guerra contro stati che non ci hanno nè attaccato nè hanno manifestato alcuna intenzione di farlo;
- Inquinano la nostra acqua con il fluoro, i nostri cibi con esaltatori di sapore tossici, e non permettono che queste notizie siano diffuse;
- Ci impediscono di esprimere le preferenze quando andiamo a votare, fornendoci liste chiuse in un sistema ancora più chiuso, che impedisce un ricambio;
- Privano, in aperta violazione della costituzione, l’Italia della propria autonomia finanziaria, militare e legislativa, senza nessun consenso ppolare;
- Ci caricano di tasse sempre più pesanti e insopportabili, tagliano le spese sociali per aumentare quelle per la cosiddetta “difesa“;
e noi dovremmo starcene buoni buoni, a sperare che le cose cambino da sole? Lungi da me invitare alla delinquenza o fare apologia di reato, ma fra un ragazzo che strappa la bandiera europea, e questi signori che al potere si comportano in questo modo, chi è più delinquente, nei confronti dei propri concittadini?
Alberto, come sempre del resto, hai toccato un tema realmente di importanza cruciale.
Le leggi, le norme, qualunque tipo di norma la quale deve regolare il retto comportamento tra le persone, tra pubblici e privati, NON POSSONO ESSERE CONTRARIE AI PRINCIPI FONDAMENTALI DEL DIRITTO: (quelli sanciti dal giurista romano Ulpiano 2º secolo e tuttora fondamento del diritto che si studia nelle università):
Neminem laedere: Non danneggiare nessuno;
Suum cuique tribuere: Dare, attribuire a ciascuno il suo;
Honestae vivere: Vivere onestamente (per esempio senza mentire).
Questi principii non possono essre violati da norme per esempio votate da una maggioranza in malafede o incompetente.
Se in una assemblea di condominio, per esempio, il voto della maggioranza decide di far pagare al condomino A, i consumi del condomino B, ebbene, potete stare certi che una volta approvata la norma, tutti poi sarebbero renuti a rispettarla. Per giustificare siffatte porcate si fa poi appello alla “giurisprudenza”: bella parola che significa considerare le sentenze su contese similari emesse in precedenza dalla “magistratura”. per orientarsi in quelle future.
A nessuna, a quantro pare, viene in mente di esaminare se le norme approvate dalla maggioranza rispettano i principii fondamentali del diritto.
E quando vengono approvate norme palesemente ingiuste, la rivolta popolare, cari amici, non solo è giustificabile, ma doverosa.
Ho sempre odiato i formalismi giuridici. Il cosiddetto “latinorum” degli Azzeccagarbugli. Taccio poi sullo stato della Giustizia in Italia e sulle nefandezze della Casta giudiziaria che non si sa piu’ a quali obbedienze appartenga. Il “diritto sostanziale” o “diritto naturale” ha una importanza gerarchica superiore cui il “diritto formale” si deve attenere. Cio’ in teoria, perche’ a volte cio’ e’ impedito e bisogna esercitare pressione, disobbedienza e alcuni esercitano anche forza e violenza per ristabilire il “diritto sostanziale” violato. Io sono un pacifista e ammiro l’atto di disobbedienza compiuto con coraggio che ha dato la stura a queste digressioni. Il suo valore simbolico di protesta e’ valido e abbiamo bisogno di molti piu’ numerosi di questi eroi. Non e’ tempo per persone normali e conformiste: i tempi richiedono il nostro tributo in coraggio.