Con la tecnica della rana bollita, cioè un po’ alla volta, ci fanno arrivare per piccoli passi ad una situazione che, se fosse stato presentata all’inizio, non avremmo mai accettato, ed invece ci arriviamo senza neanche accorgercene (David Icke lo chiama totalitarian tiptoe, “totalitarismo un passettino alla volta”)
Avreste infatti mai immaginato
- che sarebbe stato richiesto un lasciapassare per poter lavorare?
- che sarebbe stato imposta la quarantena a persone sane?
- che sarebbero state vietate per legge cure efficaci?
- ma imposto un vaccino di provata dannosità?
- che un governo di uno, non eletto, che in parlamento era stato definito da diverse parti un “criminale da incarcerare” avrebbe governato con l’approvazione di tutto il parlamento, senza praticamente nessuna opposizione?
- che sarebbero state vietate manifestazioni anti greenpass, ma approvati assembramenti per lo sport, per manifestazioni anti omofobia, per il clima, rave party, ecc.?
- che ci avrebbero imposto il coprifuoco, neanche il virus uscisse di notte, come i vampiri?
- ecc. ecc.
E allora che fare? Scendere in piazza a prendersi le manganellate di una polizia asservita al potere? Fare una rivoluzione con le bombe? Certo, una rivoluzione ci vuole, ma bisogna costruire qualcosa di nuovo, ed il vecchio crollerà da solo. E per costruire qualcosa di nuovo serve uscire dal vecchio.
Abbandonare questo sistema malato
Nell’ipotesi di abbandonare questo sistema velenoso, per costruire qualche forma di convivenza alternativa, tendiamo spesso a focalizzarci solo sulla parte della perdita, cioè restiamo a contemplare cosa lasciamo (che è quello che conosciamo) come ad esempio uno stipendio sicuro, un ruolo in società, delle comodità e dei servizi che ci sembrano irrinunciabili, come ad esempio la sanità, il servizio scolastico, ecc.
Questo è perchè troppo spesso abbiamo lasciato il controllo della nostra vita all’ego, la mente della carrozza di Gurdjeff, mentre il vero io, l’anima, se ne sta all’interno addormentata. E il cocchiere (la mente, il pilota automatico) tende per sua natura a ripercorrere sempre le strade conosciute, anche se dannose per l’essere umano.
Se però osserviamo oggettivamente le potenzialità che il Creato ci mette a disposizione, ne possiamo concludere che quello che si trova è molto di più di quello che si lascia.
Dal punto di vista economico
Se abbiamo un lavoro, che magari ci impegna 5 giorni alla settimana per 48 settimane all’anno, pensate che oltre il 50% di quello che guadagniamo se ne va in tasse (fra dirette, indirette, catastali, ecc.)
La burocrazia costituisce un altro overhead grossissimo: fra leggi, leggine, imposizioni varie, credo di non esagerare se ipotizzo che almeno un 10% (ma probabilmente molto di più) del nostro tempo e delle nostre energie se ne va per assolvere ad adempimenti burocratici.
Gli interessi che si devono pagare, se siamo stati invischiati in questo meccanismo, costituiscono per molto un’altra fetta importante di destinazione delle proprie risorse e del proprio tempo.
In una società diversa, nuova, basata su scambi paritari e sulla condivisione, l’eliminazione di tutto quanto sopra libererebbe almeno il 70% del nostro tempo e darci molto più tempo per attività ricreative, sociali, di volontariato nelle comunità.
Dal punto di vista sanitario
Molti ritengono che il vincolo a questo sistema sanitario sia un impedimento ad una uscita da questo sistema: se mi allontano, come mi cureranno quando starò male? Questo secondo me sta diventando sempre meno vero, in un mondo dove l’ars medica ha abbandonato da tempo la sua originaria vocazione ed è sempre più asservita ai diktat delle multinazionali del farmaco che ostacolano ed impediscono tutto quanto, ancorchè efficace, non permetta utili ed aumento del valore di borsa delle società quotate.
Dal punto di vista educativo
Una scuola che, asservita ai diktat di regime (ordini “dall’alto”, mi dice un insegnante), e quindi impedisce ai genitori di andare a prendere i figli a scuola se non dotato di certificato verde, cosa può insegnare ai nostri figli? Una università che sviluppa solo le ricerche che possono tornare utili all’industria, che possono essere brevettate e garantire utili agli sponsor, fa vera scienza? Non crea nessuna vera conoscenza, diventa un immenso serbatoio di yes man pronti ad entrare nel mondo del lavoro con l’atteggiamento di chi esegue senza pensare.
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Non parliamo poi di informazione, dove i media di regime fanno vera controinformazione, di sicurezza, dove la polizia manganella innocenti mamme e vecchi ma lascia libero spazio ai veri criminali, di giustizia dove i processi durano decenni o i faldoni vengono persi se gli imputati sono protetti, e che emette sentenze di confino per un cittadino che si è permesso di chiedere udienza al suo governo, ecc. ecc.
“il Creato è stato fatto nell’abbondanza; solo per l’avidità di pochi ci siamo svegliati tutti poveri”
Ma la via per una nuova società c’è.
Ricominciare dalla base, rinunciando ad uno stipendio fisso, appropriandoci dei sistemi di produzione a km zero, imparando a curarci con i principi di una nuova medicina, e vivendo in armonia senza svendere, in cambio di uno stipendio “sicuro”, il dono più prezioso che Dio ci ha dato: la nostra libertà.
Video: come spendiamo il nostro tempo:
…sembri un disco rotto!
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PS: Le cose rotte è meglio buttarle.
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Repetita juvant?
… sed seccant!