Nonostante i tentativi riduzionisti di certa scienza atea e materialista, l’uomo non può essere considerato solo come una macchina, un agglomerato chimico, un sistema di equazioni che a certi input reagisce con certi output. E, non capendo i meccanismi intimi di funzionamento, questa cosiddetta “scienza” ricorre a metodologie di indagine statistiche, o epidemiologiche per capire gli effetti di certi trattamenti rispetti ad altri. Quindi ad esempio, per provare l’efficacia di un farmaco nel curare una certa malattia, si procede con gli esperimenti in “doppio cieco”: si sommnistra il farmaco vero ad un gruppo, ed un placebo ad un altro gruppo, nessuno essendo ovviamente a conoscenza di cosa ha ricevuto.
Questo lascia un enorme margine di manovra ai ricercatori che – lo dico per ipotesi, non sia mai detto che si pensa male! – volessero forzare i risultati in una certa direzione rispetto ad un’altra.
Io, se volessi alterare i risultati, avrei tante idee interessanti. Ad esempio:
- sceglierei con cura i gruppi di persone, specialmente quello dove avrei interesse che NON si verificasse nessun effetto avverso, o quello in cui vorrei si verificasse una guarigione dalla malattia per la quale si sta testando il farmaco;
- magari non darei un vero e proprio placebo al gruppo di controllo ma un altro farmaco (di cui magari sono noti alcuni effetti collaterali sovrapponibili a quelli del farmaco che sto testando);
- eliminerei, nel corso dell’esperiemento, i soggetti che dimostrassero una troppo elevata reazione immediata alò farmaco sotto esame;
- restingerei il campione di test a particolari classi di età per le quali mi aspetto di trovare meno effetti avversi (anche se poi il farmaco andrà somministrato universalmente);
- farei più studi, per conservare e portare poi alle autorità regolatorie solo quelli che hanno procurato risultati favorevoli al farmaco che voglio far approvare;
- ecc.
Non sono del settore, quindi perdonerete se non mi vengono in mente tante cose. Sono sicuro che chi opera nel settore avrà molti più contributi di me da portare.
I risultati come vengono analizzati? Se la percentuale di malati che hanno subìto la somministrazione del farmaco vero e ne hanno ricevuto un beneficio è anche solo di poco superiore a quella che hanno avuto miglioramenti nel gruppo di controllo (eh sì, l’effetto placebo funziona, eccome se funziona!) si dice che il farmaco è efficace. Ad esempio, se le persone che hanno avuto un beneficio nel gruppo del farmaco vero sono il 30%, e quelle che lo hanno ricevuto nel gruppo di controllo sono il 25%, allora il farmaco viene dichiarato efficace.
L’esperimento inglese
Quello che ho riportato in questo post è stato qualcosa di molto più importante, a mio avviso.
Vediamolo conme un involontario esperimento per “provare la capacità del vaccino di aumentare la mortalità in chi lo assume”.
- innanzitutto, non si è trattato di campione ma della totalità della popolazione inglese sopra i 10 anni (circa 39 milioni);
- i dati sono ufficiali e a disposizione di tutti;
- il cosiddetto “gruppo di controllo“, cioè quelli che non hanno preso il farmaco, era ben consapevole di non averlo preso; quindi, se di effetto placebo si può parlare, è al contrario: chi si è “vaccinato” avrebbe dovuto avere un effetto psicologico positivo;
I risultati
Ebbene, la probabilità di essere ancora vivi, dopo aver attraversato i tre gruppi di inoculati (prima dose entro 21 gg., prima dose dopo 21 gg. e seconda dose) è il prodotto delle tre probabilità:
Quindi la probabilità di morte dei vaccinati nella fascia 10-59 anni è stata oltre il triplo di quella dei non vaccinati.
-oOo-
Questo, già di per sè molto grave, porta con sè ulteriori aggravanti:
- questi sono i risultati a breve termine; i vaccini sono in circolazione dall’inizio del 2021 e, verosimilmente, la anzianità media di vaccino, in questo studio, è inferiore ai 6 mesi. Non oso pensare quale sarà l’effetto a medio e lungo termine.
- Stiamo parlando di una fascia di popolazione dove la morte è un evento anomalo. Non come i morti di Bergamo dell’anno scorso, dove l’eta media di maschi (80) e femmine (85) corrispondeva con l’aspettativa media di vita.
Se una morte è pur sempre un evento tragico dal punto di vista personale ed umano, dal punto di vista di politiche sanitarie e sociali la morte di un 40enne corrisponde ad una perdita di 40 anni di aspettativa media di vita, di peso molto maggiore rispetto alla morte di un 75enne.
Ci sarà un giudice a Berlino?
Un giudice che metterà sotto indagine chi
- ha vietato le cure esistenti
- per imporre un vaccino sperimentale
- ricattando chi non se lo fa con la perdita del lavoro
- avendo preventivamente garantito penalmente case farmaceutiche e medici inoculatori da possibili effetti collaterali?
Aggiornamento del 6 Gennaio 2022
Pare che la notizia di aumento delle morti – a livelli inspiegabili e mai verificatisi prima – cominci a preoccupare le compagnie assicurative, specialmebnte USA, dove il ramo “Vita” è molto più sviluppato che in Italia:
Il tasso di mortalità per le persone di età compresa tra 18 e 64 anni è aumentato di un sorprendente 40% rispetto ai livelli pre-pandemia. È quanto sostiene l’amministratore delegato della compagnia assicurativa OneAmerica con sede a Indianapolis. “Stiamo assistendo, in questo momento, ai più alti tassi di mortalità che abbiamo visto nella storia di questo business, non solo in OneAmerica”, ha affermato Scott Davison, capo della compagnia assicurativa da 100 miliardi di dollari che è operativa dal 1877 e conta circa 2.400 dipendenti. L’aumento rappresenta “numeri enormi”, tra “principalmente persone in età lavorativa” che hanno piani di vita di gruppo sponsorizzati dal datore di lavoro attraverso OneAmerica, secondo The Center Square. “È quello che abbiamo visto solo nel terzo trimestre, lo stiamo vedendo continuare nel quarto trimestre, è che i tassi di mortalità sono aumentati del 40% rispetto a quelli che erano prima della pandemia”, ha detto Davison durante una conferenza stampa online la scorsa settimana. “Solo per darti un’idea di quanto sia grave, una catastrofe da tre sigma o da uno su 200 anni sarebbe un aumento del 10% rispetto al periodo pre-pandemia. Quindi il 40% è semplicemente sconosciuto”, ha aggiunto. Così il CEO ha gelato tutti e al tempo stesso ha dato conferma di quanto anche noi diciamo da diverso tempo evidenziando i dati sulla mortalità tra i giovani da quando si è iniziata la vaccinazione di massa. “Stanno obbligando i vaccini sul posto di lavoro e aumentando i premi nelle contee meno vaccinate. I premi cambieranno in aree vaccinate più elevate con il passare del tempo, secondo me. Non posso sottolineare quanto sia grande questo affare… gli attuari valutano il rischio solo con la matematica. Spingeranno i costi sui datori di lavoro. Non mi fido di VAERS (la farmacovigilanza attiva, ndr)? Beh, gli attuari si fidano della matematica, quindi non si preoccupano di cosa pensi”. Secondo Davison, la maggior parte dei decessi archiviati non sono classificati come dovuti a Covid-19. “Ciò che i dati ci mostrano è che i decessi segnalati come morti per COVID sottostimano notevolmente le effettive perdite di morte tra le persone in età lavorativa dovute alla pandemia”. Continua Davison: “Potrebbe non essere tutto COVID sul loro certificato di morte, ma i decessi sono solo enormi, numeri enormi”, ha detto, aggiungendo che la società ha visto un “aumento” delle richieste di invalidità – all’inizio a breve termine e ora a lungo termine. “Per OneAmerica, prevediamo che i costi saranno ben oltre i 100 milioni di dollari, e questa è la nostra attività più piccola. Quindi sta avendo un enorme impatto su questo”, ha detto, aggiungendo che i costi saranno trasferiti ai datori di lavoro che acquistano le polizze assicurative sulla vita di gruppo. Nella stessa conferenza stampa in cui ha parlato Davison, Brian Tabor, presidente dell’Indiana Hospital Association, ha affermato che gli ospedali di tutto lo Stato sono inondati di pazienti “con molte condizioni diverse”, dicendo “sfortunatamente, la salute media degli Hoosiers è diminuita durante la pandemia”.
Sei sicuro di aver fatto le superiori, e di aver studiato un minimo di matematica? oppure hai letto anche tu il libro di Bill?
le percentuali NON SI SOMMANO!!!
Fai l’onesto e riscrivi l’articolo coi dati giusti
Bravo, hai perfettamente ragione: le percentuali non si sommano.
Ad esempio: se io ho un cassone di mele, divise in 3 colori: le gialle, le verdi e le rosse, e volessi sapere quale è la percentuale complessiva di mele bacate nel cassone, anche ammesso per semplicità che la divisione in 3 colori sia uniforme (1/3 per ogni tipo), se SOMMASSI le percentuali di mele bacate (le gialle le verdi e le rosse) farei sicuramente un errore grossolano e mi meiriterei il commento che mi fai.
Se però entri nello specifico, noti che qui le persone vaccinate non apartengono a tre categorie DISTINTE come le mele (se una mela è rossa NON è gialla, e viceversa), ma sono le stesse persone che attraversano diversi stadi temporali o fasi successive.
Uno che ha fatto le due dosi ha passato sicuramente:
– la fase di una dose sola,
– ed è stato prima nella categoria di quelli che avevano fatto una dose sola da meno di 21 giorni
– e poi in quella di quelli che avevano fatto fatto 1 dose sola ma da più di 21 giorni.
Quindi solo se è “sopravvissuto” alla prima probabilità di morte è entrato nella seconda fascia; analogamente, solo se è sopravvissuto anche alla seconda è entrato nella terza, dove ha incontrato la probabilità della terza.
Tu come calcoleresti la probabilità di morte complessiva per chi ha fatto le due dosi?
Direi che hai preferito leggere il libro di Bill invece che fare una analisi corretta … alla faccia degli inganni
Ripeto la domanda: Tu come calcoleresti la probabilità di morte complessiva per chi ha fatto le due dosi?
rapporto tra morti e vaccinati con due dosi, e se il dato non c’è, si mantengono le 3 categorie e non si specula in modo vergognosamente falso sui dati.
Vergognosamente falso?
Procedendo come dici tu, perdi il dato di quelli che sono morti :
a) entro 21 giorni dalla prima dose, e
b) dopo 21 giorni dalla prima dose ma PRIMA di aver fatto la seconda.
Questi non ci interessano?
Questo sì che sarebbe VERGOGNOSAMENTE FALSO. Nascondere i morti creando artificiosamente categorie da escludere poi nella statistica.
perchè non lasciare la tabella senza fare la vergognosa somma che ti posta a dire falsamente 300% ?
Se poi, e lo sai fare, vuoi ottenere una percentuale unica, un calcolo più corretto, sommi il totale individui nelle tre colonne ottenendo, 12477754, sommi i deceduti ottenendo 128820 e POI fai calcoli il rapporto ottenendo 1,03%
ma questo lo sapevi già che è matematica delle medie e non dovrebbe essere un problema per uno che ha fatto il liceo.
…si vede che ne hai di tempo da perdere!
Comunque il carnefice è già al lavoro…
Te ne sei accorto … ma secondo te qualcuno si sveglia? O continuano tutti a dormire?
La sveglia suona all’ora impostata: ognuno ha la sua…
O
K
K
E
Y
(riposta per Antonio)
Non sono sicuro che sia il metodo corretto. Se vai a scaricarti il file excel che trovi in questo post: https://www.ingannati.it/2021/12/03/per-gli-appassionati-di-numeri/
vedi che il numero di appartenenti alle diverse classi cambia di settimana in settimana (ovviamente, man mano che procedono le vaccinazioni). Ogni settimana viene riportato il tasso di morte per ogni singola classe, in quella settimana.
Mentre il totale di morti è un numero inequivocabile, l’incidenza per le singole classi come si calcola? Essendo la classe dei vaccinati un numero continuamente in evoluzione, io pensavo di semplificare prendendo la media, nel corso dei nove mesi, e rapportare il totale dei morti sulla media, per ogni classe.
Adesso però mi viene qualche dubbio.
Ringrazio Antonio che mi ha provocato su un tema così importante. Resto tuttavia dubbioso sulla procedura migliore perchè, come spiegato sopra, non si tratta di gruppi distinti, ma di gruppi formati dalle stesse persone (a meno di quelle decedute) che “transitano” da un gruppo all’altro col passare del tempo.
Forse una strada potrebbe essere questa: considerare “probabilità di sopravvivenza”.
La probabilità di sopravvivenza, attraversando 3 periodi, dovrebbe (ripeto: dovrebbe, accetto consigli!) essere il prodotto delle 3 probabilità, cioè
99.4% (100 – 0.6)
X
98.69% (100 – 1.31)
X
99.02% (100 – 0.98)
=
97,13%
Così suona meglio? RIPETO: accetto consigli e commenti costruttivi.
mi sa proprio che hai letto il libro che hai ripreso sulla foto di Bill, ma lo hai anche interpretato erroneamente …
oppure come sembra stai soltanto manipolando i dati per ottenere sempre il 300% che è palesemente falso.
lo scienziato quando trova dei dati reali che non combaciano con la sua teoria lascia la teoria per la relatà e un nuovo approccio, lo stolto lascia la realtà.
Mi aspettavo contributi più costruttivi.
…dando i numeri si diventa pazzi o si è pazzi dando i numeri?
Mah!
Boh!
Sob!
usa quello che hai studiato: la matematica non è di parte.
[…] come potete trascurare l‘aumento di mortalità coincidente con l’introduzione dei vaccini? […]