scotland

Piccola delusione stamattina per i risultati del referendum in Scozia: vincono i NO, la Scozia non si separa, deluse le aspettative di molti che speravano questa fosse la miccia per innescare una reazione a catena: Fiandre, Catalogna, Veneto… e invece niente. Anche se non di tantissimo, la maggioranza decide di non separarsi.

Piccolo contentino anche per i perdenti: hanno comunque raggiunto un buon risultato, adesso “... i politici di Londra non potranno fare a meno di tenere in conto le legittime aspirazioni indipendentiste di una buona fetta della popolazione“, e bla bla bla….

Per noi italiani cha da oltre 20 anni abbiamo un partito, come la Lega, che ha sempre goduto di buone percentuali al nord, e diverse volte è entrato in coalizioni di governo, e che nonostante questo non abbiamo visto un solo passo nella direzione della delocalizzazione ma anzi, una ulteriore centralizzazione dei poteri dello stato centrale (ne abbiamo parlato qui e qui ad esempio), tutto torna: fingere di cambiare, perchè non cambi nulla. Infervorare la gente, appassionare al dibattito, dare qualche illusione, per non fare nulla.

E sì che sarebbe così semplice. Basterebbe cambiare l’obiettivo: non parlare di indipendenza, di separazione che molti vedono come un passo troppo grande e dalle conseguenze imprevedibili: nuove frontiere? Nuova valuta? Nuova polizia, nuovo esercito, nuovi magistrati? Nuove infrastrutture di telecomunicazioni, nuovi trattati internazionali? Troppo difficile.

Facciamo un altro referendum. Molto più semplice. Di minor impatto. Di basso profilo.

Mettiamo ai voti la proposta di federalismo fiscale: il 90% delle tasse pagate in un territorio (regione? Comune? Provincia?) devono restare in quel territorio ed essere amministrate localmente.

Questo sì che farebbero fatica a smontarlo. Questo sì che, almeno per le regioni del nord, dinterebbe un plebiscito. E otterrebbe comunque benefici per tutti, perchè riportando al territorio la gestione, chi provasse ad imbrogliare lo farebbe contro i propri vicini di casa, i propri concittadini.

Per questo diffido di chi, alla Umberto Bossi, ha sempre proclamato, urlando, obiettivi impossibili e irrealizzabili. Perchè, ne sono convinto, sapeva benissimo che non sarebbero stati raggiungibili, e che quindi era solo un modo di fare fumo e creare illusioni. L’arte del gatekeeping alla sua massima espressione.